sabato 30 giugno 2007

Chi cerca (ci) trova - giugno 2007

Come è ormai tradizione a fine mese, per voi una selezione delle migliori chiavi di ricerca che hanno portato ignari naviganti sul nostro blog durante tutto giugno. Buona lettura e buon fine settimana dalle vostre derelitte: ci sentiamo lunedì, se sopravviviamo ai festeggiamenti selvaggi per il dottorato...

I soliti nemici della biancheria

Senza mutande (viviamo in un mondo di naturisti e non ce ne siamo mai accorte)

Sono uscita senza mutandine (e perché farlo sapere a tutti?)

Dive senza mutande (eh, chiedi a Paris Hilton)

Donne senza mutande (facciamo un’appello…)

In giro senza mutande (col caldo che fa, almeno stai fresco…)

Party senza mutande (addirittura? Ahhhpppperòòò…)

Blog+discoteca+senza mutandine (oddio, Barbie ci ha trovate)

Gli amanti della mutanda

Il mio perizoma (tema in classe, svolgimento di almeno due facciate)

Nuovo perizoma invisibile (eh, una figata, guarda…)

Intimissimi mestre (buoni acquisti)

Questione di mutande (meglio che "di sfiga")

Slacciare il perizoma (questo ha qualche confusione con la biancheria…)

Gli intellettuali mancati

Wikipedia provvido (l’amante dei sinonimi)

Riso e la caduta dell’eroe: aiace (ahahah, sbadabam... Mah…)

Parafrasi dell’imbrunire di pascoli (ancora?)

Parafrasi la morte di Patroclo (oddio, questo e quello di pascoli ci tormentano dall’apertura del blog… Fate qualcosa)

Grammatica c’è e ci sono (eh???)

I soliti pervertiti

Porche (seeee, dimmi le parolacce)

Vecchiette porche (vecchiette a chi?)

Amiche porche (già meglio…)

Piede nel culo (no, no, no… e daiiii…)

All’arrembaggio porno (c’è Johnny Depp nudo? No, perché, nel caso…)

Casalinghe da sole porche (eh, se sono in compagnia invece…)

Cazzo tunisino (e Callista nega ancora una volta ogni conoscenza nel genere…)

La fighetta di barbie (ma per carità)

Little lupe scopa (beata lei)

Me lo sono scopato (fanculo)

Porche vecchiette (e ridajela…)

Cane pantegana (de gustibus)

I romantici mancati

Soprannomi tra fidanzati (ma perché lo chiedi a noi?)

Soprannomi carini per un ragazzo (prova con «mostro stitico bastardo», poi facci sapere…)

Nomignoli tra fidanzati (ancora? LUI suggerisce «cesso» e «cessa»)

Poesie non ti lascerò mai (sì, almeno in poesia)

Carino mi manchi (anche «pezzo di idiota» mi manchi, a prescindere)

Mi manca tutto di te dove sei (a chi lo dici, stella)

Buongiorno amore (buongiorno a te, caro…)

La corrida, dilettanti allo sbaraglio

Canzone maffy (ussignur)

Canzone “io so’ romeo” degli aristogatti (er mejo der colosseo…)

Il ballo del qua qua passi (dunque, manine a becco, alette, sculettare e battere le mani…)

Video questo è il ballo del qua qua (evidentemente siamo state poco chiare…)

Il coccodrillo come fa porco (ma povero coccodrillo… O si tratta di un ammiratore di Germano Mosconi?)

Mi manchi mi manca tutto di te mi manchi e non so dirti perché (allora, i Pooh non si toccano sennò Callista fa una strage… Se si cantano, almeno le parole giuste!)

Voi uomini di mare all’arrembaggio (un mix tra gente di mare, uomini soli e il ballo del qua qua, bravo!)

I dubbi esistenziali

Uomini complicati (vuoi una lista?)

Sms importanti (rivolgiti al Comitati Sms Importanti, cara)

Macumba nera (ellamadonna…)

Decifrazione faccine (entra in gioco il Co.De.Fa)

Posso portare collirio nel bagaglio a mano check in (no, se ti si seccano le lenti sputaci sopra)

Disegno schiuma da barba (ci vuole una laurea in architettura per farlo?)

Deodoranti ed infiammazione linfonodi (ma per carità, che schifo)

E se non risponde (c’è sempre il Nettuno)

Com’è fatto il culo (eh, son problemi questi…)

Voglio essere glamour

Mocio zebrato (dio che orrore)

Lucidalabbra al cioccolato (buono, quello di Lush si chiama «Mordimi», ma non rimorchi lo stesso)

Ciabatte mod. messicano (mah… noi siamo per il sandaletto dorato in questa stagione)

Uots?

Corpo amoroso delle blogger

Faga fighe fighe

vaci paranormali di bacci

And the winner is…

Donnine isteriche che ricamano (viste e ritratte… per voi le derelitte by night!)

venerdì 29 giugno 2007

CONGRATULAZIONIIIIII ........

Oggi per la nostra Callista è una giornata importante.

In questo momento sta discutendo la sua tesi di dottorato ... ops ... pardon ... è impegnata nella dissertazione di dottorato (preciso altrimenti mi picchia ).
Le ho appena mandato un messaggio al quale lei ha risposto con un "Sono pronta e gnocca. Sarò bravissima, prometto! Un bacio e crepi il lupo!"
Cosa rispondere??? ... io l'adoro questa donna ... come si fa a non volerle bene???

Amichetta mia, mi spiace tantissimo non essere lì con te in questo momento, ma sono super tranquilla perchè con te c'è la mitica Ubi ... quando ti abbraccerà per congratularsi con te sappi che ci sarò anch'io, un pochino, nel suo abbraccio.

Ma intanto vedo di compensare facendoti le congratulazioni anche da quì ... assieme a tutti i nostri amici di blog.




CONGRATULAZIONI NEO-SUPER-EXTRA-MITTTTICA-SUPREMA "DOTTORA"!!!!



P.S.: veniamo ai discorsi seri. ... e adesso che ne dici di andare a lavorare???? eh, eh, eh, eh???? ... c'è una "casa delle derelitte" che ci aspetta...

giovedì 28 giugno 2007

il teorema di Mafalda

E’ ufficiale: i rapporti amorosi o pseudotali sono come la matematica.
E, provate ad indovinare??? Esatto … io sono e sono sempre stata una schiappa in matematica. Una vita sentimentale destinata a naufragare nelle fredde acque della solitudine solo per colpa di un paio di “neuroni-capre” che non ne capiscono nulla di teoremi, proiezioni, integrali e chi più ne ha più ne metta.
Riassumendo, dopo Pitagora ed Euclide c’è il teorema di Mafalda che possiamo riassumere così: il livello di coccolaggine e carineria dell’amato è direttamente proporzionale alla distanza che intercorre tra l’amato stesso e la derelitta.
Detto in parole povere: quando lui è lontano è tutto un “piririri”, un “mi manchi”, un “come mi piacerebbe tu fossi qui” mentre quando lui è a Trento fa CULISSIMO.
Allora … le soluzioni possono essere due:
- o è sfiga allo stato puro
- oppure i neuroni maschili (quelli, ovviamente dei “miei uomini”) come arrivano a Trento sentono lo sbalzo di altitudine che li manda in crisi, patiscono il freddo, si mettono tutti in un angolino per cercare di scaldarsi e questo movimento si traduce in un graduale rincoglionimento dell’uomo in questione.
Vengo ai fatti e vi racconto.
L’estate scorsa conosco un ragazzo moooooolto carino, estremamente carino. Giovane, bel fisico, moro, occhioni nocciola, ben vestito e … udite udite … pure intelligente! Incredibile.
Lui vive e lavora a Trento ma è siciliano. Ci frequentiamo per un po’. Nulla di impegnativo e serio, se proprio vogliamo definire il nostro rapporto potremmo chiamarlo una “bella amicizia speciale”. Poi le vacanze estive ci separano e stiamo un paio di mesi senza vederci. Qualche messaggio e alcune telefonate riempiono il periodo di distacco. Ci ritroviamo a Trento verso fine settembre ma lui deve partire per un lungo periodo all’estero per lavoro. Lo vedo il giorno prima della partenza. Passiamo una serata veramente bella. Lui mi saluta dicendomi; “non mi dimentichi, verò, Mafy???”
Mentre è lontano ci teniamo in contatto via mail. Una corrispondenza abbastanza fitta.
Torna a Trento. Lo vedo due giorni dopo il suo ritorno. Altra serata molto bella: divertente, dolce e selvaggia al punto giusto. Una di quelle che, quando sei in guerra con gli uomini, ti fa tornare la speranza. Ovviamente la speranza non è riposta nel soggetto in questione perché illudersi che si possa tornare a stare bene con un uomo è una cosa … e riprendersi da un’eventuale disillusione è dura ma fattibile … sperare che il soggetto in questione sia anche quello giusto è tutt’altro discorso e riprendersi da un’eventuale quanto probabile insuccesso è molto molto più difficile. (piacere … chiamatemi cinic woman!)
Ci vediamo un’altra volta e poi lui torna a casa per tre settimane. Durante la sua permanenza Siciliana ci sentiamo poco … ma ci sentiamo. Poi lui torna a Trento e sparisce. Letteralmente scompare. Non risponde ai messaggi e alle telefonate (poche, perché la derelitta piuttosto che rompere le palle si rode lo stomaco dalla disperazione).
Il primo step è quello della preoccupazione; magari sta male, è successo qualche cosa. Scartata questa possibilità grazie a conoscenze comuni, il secondo pensiero è quello di aver sbagliato qualche cosa. Ripercorro mentalmente la sera passata assieme e rileggo tutta la corrispondenza via sms senza trovare nulla che possa giustificare il suo comportamento. Lascio passare una, due, tre settimane finchè in preda ad un’attacco di “voglia di verità” gli mando un messaggio altamente polemico, uno di quelli che vanno ad attaccare il suo orgoglio latino. Bersaglio colpito. Mi risponde giustificandosi. Io replico che non mi deve alcuna giustificazione, visto che nessuno dei due deve nulla all’altro, ma ribadisco che credevo di meritare almeno un messaggio dove mi diceva che stava bene ma che voleva rimanere solo. Mi sarebbe bastato.
Silenzio assoluto da parte sua. Passano altre due settimane e mi arriva questo messaggio: “ti penso. Scusami se puoi. Un bacio”.
Gli scrivo una lunga mail. Lui mi telefona e chiacchieriamo per un po’.
Lui si sorprende del fatto che io non voglia spiegazioni. Lui non me ne deve e io non le chiedo. Non mi interessano. Mi interessa lui e sapere che adesso sta bene.
Decidiamo di vederci il giorno dopo.
Ma lui il giorno dopo si rompe un ginocchio. Rispedito a casa per tutto il tempo della convalescenza ; quindi almeno per tutta l’estate. Ritorna in Sicilia prima che riusciamo a vederci.
Pianeta porco bastardo??? Quanto ti stai divertendo alle mie spalle.
Ora mille chilometri ci dividono ma ecco che rientra il gioco il teorema mafaldiano. Lui, infatti è carinissimo. Mi manda i messaggi, mi chiama e facciamo delle lunghe chiacchierate su messenger.
Ieri l’ultima. Il suo viso sorridente e un “ciao dolce Mafy” compaiono sullo schermo un secondo prima che io chiuda il pc per andare a nanna. Sono stanchissima ma piuttosto che non rispondergli vado a lavorare trascinandomi sui gomiti e facendomi in vena il caffè ancora in grani (una derelitta si riconosce anche da questo!)
E ieri sera era momento di discorsi seri. Cerco di farvi un sunto.
Il mio amico dai grandi occhi scuri mi ha detto che lui avrebbe già trovato la sua donna ideale. L’unico problema è che è racchiusa in tre ragazze diverse. Una delle quali è, insospettabilmente, la vostra Mafaldina.
Dopo il primo momento di stupore, la curiosità (sono derelitta ma sempre femmina … quindi curiosa come una gatta) ha preso il sopravvento e ho osato la domanda: “ma senti, gentile siculo, spiegami … quali sarebbero le caratteristiche di me che prenderesti per creare la tua donna ideale?”
Lui non si è minimamente scomposto e nella sua consueta, e a volte spiazzante sincerità, ha cominciato a elencare:
- gli occhi (ehhhh … gli occhi azzurri hanno sempre il loro fascino)
- la bocca (smackkkkk)
- la pancia non pancia (ehhhhh???? mi ha spiegato che gli piace perché è morbida ma non grassa …mmm … permettetemi di rimanere perplessa su questa cosa … )
- il mio modo di tenergli testa ma con dolcezza ( tenergli testa mi viene naturale … lui è cocciuto come un mulo, se non si cerca di frenarlo un po’ si soccombe … e la dolcezza … mah … se uno è carino con me io lo sono con lui)
- il mio umorismo (la ma-fal-da … che simpatica umoristaaaaaaa)
- il mio essere donna-donna (ehhh se ero donna-uomo era un casino)
- il fatto che sono indipendente e non mi “appoggio” sulle persone ma cammino assieme a loro (vabbè … ma che ragazze ha avuto questo fino adesso??? Dei koala???)
- il mio modo di fare l’amore (ma siiiiiiiiiii … chiamatemi tigre del materasso, grrrrrrrrrrrrrr!)
Poi mi ha fatto vedere la foto della ragazza siciliana che fa parte di questa sua particolare triade (Moggi, Giraudo e Bettega ci fanno una pippa!) e … ragazzi … so pure io cosa terrebbe di lei. Bella, bella, bella, bella … Della terza non ho chiesto informazioni perché curiosa sì ma autolesionista no!
Dopo parecchie ore di chiacchiere e risate abbiamo deciso che era ora di andare a dormire (giusto per l’amore di cronaca si erano fatte le quattro di mattina … non vi dico lo stato delle mie occhiaie oggi) e lui mi ha salutato cosi: “Mafy … ti voglio bene, lo sai, vero? Quando torno a Trento non mi scappi … sappilo!”
Io ci ho riso sopra dicendo che detta così suonava molto di minaccia, ma che mi piacciono gli uomini pericolosi… e gli ho augurato buona notte.
Bene, si aprono le scommesse. Cosa succederà al suo ritorno?
Verrà rapito dagli alieni? Una voragine si aprirà sotto i suoi piedi e verrà inghiottito dal terreno? Un vaso lo colpirà in testa e perderà solo la memoria relativa al comparto intitolato “Mafy – derelitta”?
Ancora non sono in grado di prevedere il futuro … ma vi dico solo che se per qualsiasi motivo il soggetto in questione, una volta tornato al nord, dovesse fare CULISSIMO il teorema di Mafalda verrebbe modificato con una postilla integrante. “il rischio di morte violenta dell’amato è direttamente proporzionale al livello di “culaggine” manifestata al momento del ritorno nella città di residenza della derelitta”
Della serie; bel moretto sei avvisato … se vuoi sparire vedi di essere un degno erede di Houdini perché se solo ti trovo … stavolta ti picchio … giuro!

mercoledì 27 giugno 2007

Ti messaggio tutto

A grande richiesta, cari lettori e care lettrici, ecco a voi il corso di sms «hard» delle derelitte.

Non assicuriamo risultati incoraggianti, visto che di messaggini porno ne abbiamo mandati in quantità alle meraviglie e invece che essere in giro con loro siamo qui a scrivere post… Ma abbiamo appurato con tecniche scientifiche (ossia facendo leggere agli amici maschi il risultato delle nostre fatiche letterarie) che la sostanza è buona: se il destinatario è rimbambito, non è, purtroppo, prevedibile a priori né tanto meno correggibile.

Integrazioni, obiezioni, assensi, dissensi alle nostre osservazioni sono bene accetti: anzi, vi preghiamo di farlo. Potreste salvare altre persone da un triste destino di derelizione. Grazie.


Signori e signore, buongiorno e benvenuti a bordo di questo aerobus della Derelit’s Airlines. Per la perfetta riuscita di un sms porno, siete pregati di osservare queste semplici regole. In caso di necessità, ossia imprevisti nella composizione, nell’invio o in caso di mancata risposta, le hostess Callista e Mafalda sono pronte per fornirvi un paracadute e una faccia di riserva. Oppure un giubbotto di salvataggio, da gonfiare soffiando maliziosamente nei tubicini. E buon volo.


1. NON usate abbreviazioni, faccine o altre amenità tipiche dell’sms: se avete paura di spendere 20 centesimi in più per un messaggino di due pagine, è meglio che scriviate un biglietto o una mail: tanto spazio a costo zero. Poche altre cose sono deprimenti come venire a conoscenza del fatto che «nn sai ke t farei». Attenzione anche agli errori di sintassi, ortografia, consecutio, che sono segno innegabile di sciatteria: «Se saresti qui cn me, nn sai ke t farei», se lo può permettere solo Eva Herzigova. Forse. Usate le virgole a proposito: il vocativo vuole la virgola prima (se il nome non apre il discorso) e dopo: «ciao-virgola-nome-virgola». Nella classifica derelitta chi sa usare la famigerata sequenza «virgola virgola» guadagna mille punti. Ci sarà qualcun altro in grado di apprezzare questa cosa?


2. Personalizzate il messaggio: il destinatario deve avere la certezza che ci stiamo rivolgendo proprio a lui e che non sia un messaggino prestabilito (ogni telefono, in effetti, ha nei «predefiniti» la cartella «porno»). Il nome ha sempre il suo bell’effetto, soprattutto se usato per intero (nel caso di nomi lunghi). I nomignoli tipo «pulcino, micetta, patatino», se proprio non riuscite a eliminarli per sempre dal vostro repertorio, banditeli dall’sms «grrr». Ci stanno come i cavoli a merenda. Contestualizzate i particolari fisici: se parliamo degli occhi, dei capelli, delle mani, delle spalle o di qualsiasi parte del corpo, è opportuno caratterizzarla. Fa sempre piacere accorgersi che il nostro «messaggiatore» si ricorda del colore dei nostri occhi, o di quanto siano sexy e arcuate le nostre spalle, no? Ovviamente, cerchiamo di essere precisi: una mia amica ha rischiato di ammazzare un corteggiatore che le aveva scritto «I tuoi occhi azzurri mi fanno morire». Peccato fossero verdi. La sbadataggine non è concessa.

3. Siate allusivi: i particolari rapportabili alla sfera orizzontale sono spesso orrendamente espliciti e poco letterari. Il porno spinto funziona solo in casi rari ed estremi. L’allusione è raffinata e eccitante (ovviamente sperate di avere qualcuno davanti che colga le sfumature; in caso contrario, trovate qualcun altro con cui esercitare la nobile arte del messaggio hard). Un esempio vale per tutti: «Ti succhierei il cXXXo» non è la stessa cosa di «Vorrei sentire il tuo piacere crescere sotto i miei baci». Regolatevi.


4. Siate precisi: «ti bacio dappertutto» funziona, ma «ti bacio le spalle, il collo, la schiena: dappertutto» rende l’idea precisa del momento e della successione.


5. Evocate. Se avete momenti bollenti da riportare alla memoria, fatelo. D’Annunzio, uno dei maestri della scrittura da seduzione, non mancava quasi mai di ricordare alle sue amanti qualche particolare della loro intimità. Se il messaggio è per un potenziale futuro amante, ditegli che farete questo e quello quando lo avrete davanti. L’attesa aumenta il piacere.


6. Siate fantasiosi e immaginate: le possibilità sono tantissime. Il «ti farei questo e quello, ti cerco nei miei sogni» funziona una volta, due («sognami e io farò lo stesso»), tre («sei il mio sogno più desiderato»): alla quarta uno comincia a chiedersi se i neuroni del «massaggiante» sono in grado di inventare qualcos’altro.


7. Cercate di rendere partecipe l’altro: la domanda diretta non sempre è consigliabile, dipende dai momenti. Ma un coinvolgimento dell’altro è caldamente suggerito, soprattutto perché potete misurarne l’interesse. Di seguito alcuni esempi di quanto teorizzato.


a) Se a un «ti ciuccio come una cozza, perchè non corri qui da me?» l’altro risponde «prendo atto, en vegniralo nef st’an?» (ossia, «nevicherà quest’anno»), potete fingere di aver sbagliato numero nell’invio.

b) Se il lui in questione risponde cose a caso, avete colto nel segno, probabilmente, ma l’interlocutore non ha dimestichezza con il genere («Ti bacio qui e là e continuo a scendere, se non mi fermi…» «No no, e chi ti ferma, vai tranquilla, non corri nessun problema»). O vi accontentate e perseverate, sperando di educarlo, oppure tornate al romantico.

c) Se il destinatario non risponde proprio, i casi sono due: o non ha mai ricevuto il messaggio (ma voi da bravi derelitti/e avete aggirato il dubbio chiedendo, in fase di invio, la ricevuta di consegna) oppure è particolarmente stitico. Vi è concesso un secondo tentativo: poi abbandonate la nave. E appendetevi al Nettuno.

d) Se avete fortuna, lui vi risponderà a tono. Prenotate la chiesa, prima che faccia culo.


8. Non siate banali: potete fare tante cose in certe occasioni… Baciare, mordere, sfiorare, annusare, odorare, leccare, accarezzare, graffiare, stringere… Occhio ai sinonimi: non sempre un termine funziona al posto di un altro! «Non vedo l’ora di avvolgermi nel tuo corpo» fa tanto coperta: una delle derelitte, destinataria del riportato messaggio, ha passato due giorni a chiedersi se era davvero tanto morbida da potercisi avvolgere dentro. Nel dubbio si è messa a dieta.


9. Non siate metodici: l’sms osè funziona una tantum. Deve essere sporadico e casuale: se tutti i giorni alla stessa ora inviate all’amato bene un messaggio dove descrivete per filo e per segno che vorreste fare, l’amato bene dopo un po’ si abituerà. E l’abitudine ammazza la passione.


10. Siate accorti: prima di spedire, controllate bene che il destinatario sia giusto. Mandare un sms porno al potenziale futuro suocero (o, peggio ancora nel caso delle derelitte, alla suocera) potrebbe essere controproducente.


E, per finire, ricordatevelo: istituire un C.S.I. (Comitato Sms Importanti) che getti un occhio sulle vostre composizioni potrebbe essere una buona idea. In caso di necessità, le derelitte saranno ben liete di aiutarvi: rivolgetevi a noi con fiducia (callistamafalda@yahoo.it). Promettiamo massima partecipazione, ma non garantiamo i risultati.

Per la serie: soddisfatti o cazzi vostri!

martedì 26 giugno 2007

Più meme per tutti

M: tuuuu… tuuuuu…

C: Caspita, mi vibra la borsetta… Come mai? Uhhh, il telefono, suona talmente poco che mi dimentico di averlo… Ciao Mafy, che vuoi?

M: Amica, la Coniglia ci ha affidato un meme.

C: Cazzo, no, sono allergica alle bestie. Non lo possiamo tenere in casa.

M: Eh?

C: E poi scusa, ho capito che abbandonare gli animali non è di moda, ma perché proprio a noi? Non lo può dare ai suoi colleghi blogger sardi? A Miranda, che so…

M: Infatti ne ha dato uno pure a Miranda.

C: Ma quanti cacchio di meme ha sta donna?

M: Amica, un meme non è un animale.

C: E che cavolo è?

M: Non ne ho idea. Ma noi copiamo quello che ha fatto lei: rispondiamo alle domande.

C: Sì, mi piacciono le interviste! Evvivaaaa!


Comunicare

C: Cos'è, il Giocagiuè? Piripiriripiripipipipiripiripipì, comunicare...

M: Smettila... Allora visto che il telefonino lo usiamo solo per comunicare tra noi, lo escluderei…

C: E pure msn, amica, che tristezza…

M: Oddio, siamo delle fallite comunicatrici informatiche!

Ricerca

C: Bello… Io vado in biblioteca!

M: Interessante… Ma su internet? Cosa ricerchiamo?

C: Uomini?

M: No, amica, vogliono sapere cosa usiamo per fare ricerca… Google, direi.

C: La accendiamo, siur Gerry

Rss Reader

C e M: Uots?

Statistiche

C: Chissenefrega… Vale il trappolino che abbiamo in fondo al blog e che conta gli ingressi?

M: Certo, soprattutto perché non c’era del colore che piaceva a noi. Protestiamo.

Immagini e video

C: Youtube e Google ricerca immagini.

M: Anzi, amica, sai che su Youtube c’è un video di Giulianone nostro con i capelli? Argh.

C: E questo denota la profonda vena culturale che accompagna le nostre ricerche…

Musica

M: Negramaro!

C: Pooh…

M: Che sia riferito ai siti che consultiamo per la musica? Ma per le notizie o ascoltare?

C: …

M: …

Blog

C: Blogger.

M: Che ci fa smadonnare ogni volta che postiamo qualcosa che vada oltre il testo giustificato senza a capo.

C: Ma era l’unico che ci faceva la piattaforma rosa derelitta…

Cataloghi o servizi 2.0 difficilmente riconducibili a definizione

M: Amica, rispondi tu, che io mi giustifico.

C: Ma io non sono preparata…

C e M: CULO!


Avrete capito che le Derelitte sono donne di scarsa conoscenza del mondo informatico: in effetti ancora ci chiediamo come è possibile che ci vediate on line. Forse quel giorno il pianeta porco bastardo ha voluto mettere alla prova la pazienza dei nostri lettori…

Comunque sia, ancora una volta la catena non si deve fermare…

Quindi passiamo la palla a Tomas, che ci ha omaggiato con il post sulla musica ed è informatico, Giulianissima, che è donna tecnologica quanto noi (Giuly, facce ride’, come quando hai rischiato di eliminare il blog per sempre…), e Galadriel, la fatina poliglotta che ci ha deliziato con i test pre-esame.

E buon divertimento!

lunedì 25 giugno 2007

Una scelta difficile: amore o amicizia?

Cari amici, oggi rispondiamo a un’altra amica disperata e indecisa. Ecco il fattaccio.

Ciao, care derelitte, mi chiamo M e vi scrivo xchè ho un piccolo problema: credo di aver preso una bella cotta per il migliore amico del mio ragazzo e so di essere ampiamente corrisposta da lui. Siamo stati in vacanza insieme, ma già quest'inverno c'e' stato qualcosa, dei baci sulle labbra e varie telefonate non proprio da "amici". Non so come sia iniziata, ma durante le vacanza mentre facevamo un po' di ginnastica correndo ci siamo fermati con il cuore in gola, non se se per l'affanno o per quei sentimenti che non riuscivamo più a controllare, e ci siamo baciati. Un bacio veloce, ma intenso. E' successo + di una volta ma sempre con la paura di essere scoperti o dal mio ragazzo oppure da qualche amico. So di non comportarmi bene, ma io ora avrei troppa voglia di stare una notte con lui e so che anche lui lo vorrebbe, ma x rispetto al mio ragazzo (al suo migliore amico) mi ha detto di no, subito dopo avermi detto, TI AMO. Ora continuiamo a sentirci (abitiamo in due città diverse) e sicuramente ci vedremo sempre con lo stesso gruppo di amici di quest'estate. Io vorrei avere la forze di non sentirlo più, ma + di tutto lo vorrei solo x me. So che in ogni caso la nostra storia non avrebbe futuro, xchè lui non potrebbe mai stare con me senza rischiare di xdere i suoi + cari amici ed io non sono sicura di voler rinunciare a tutto x lui.... Allora mi chiedo cosa dobbiamo fare ? Assaporare una notte di piacere anche se solo una notte, oppure cercare di dimenticare tutto e continuare a vivere la mia vita con un ragazzo che mi ama e che anche io credo, nonostante tutto, di amare?!?! Come posso sapere in verità chi amo ?!!

M: Bella merda…
C: Oddio che situazione… Un casino!
M: Per fortuna gli amici del mio ex erano tutti brutti…
C: Bè, ci siamo incasinate lo stesso con le meraviglie, va!
M: Ma povero, lui, però… Innamorato perso!
C: Sì, deve ascoltare i Pooh…
M: Ho paura a chiedertelo, ma perché dici questo?
C: Lo dice anche Facchinetti: «Sei la donna del mio amico e a qualunque costo, non possiamo fargli questo, non sarebbe giusto… Dirti sì, sarebbe facile, ma io no, non posso farcela…»
M: Lo sapevo, facevo meglio a tacere…
C: «Se io fossi in me ti trascinerei qui su questo letto, non ci penserei neanche per un po’, ti farei di tutto, mi innamorerei come forse io non ho fatto ancora, ma non è così, non saremo noi, solo per un’oraaaa…»
M: ALORA?
C: Scusa, mi ero fatta prendere…
M: Che gli si dice?
C: Io sono per il «resisto a tutto tranne che alle tentazioni».
M: Ma sei fuori? È l’amico del suo ragazzo…
C: Cavolo, è vero… Uff: che problemi!
M: Oddio, è anche vero che se è solo una volta…
C: Seee, parlano le due che distingono il bene dal male, come no! Le due strateghe dell’una botta e via: ci siamo finite dentro con i piedi e le scarpe, amica, su…
M: Già. E poi mettiti nei panni di lui. Lei lo ama, ma ha una cotta per il suo amico: se lo viene a sapere?
C: Oddio, io li farei a pezzetti con un machete.
M: Dai, spirito da serial killer ... metti via l'ascia che rispondiamo ...

Cara "tentata dal peccato originale",
è chiaro che la situazione è complicata e oltremodo delicata.
L'ormone assassino ti guiderebbe dritta dritta verso le braccia, i baci, le carezze, i sospiri e i fremiti dell'amico del tuo fidanzato .. . ma la ragione e il cuore riescono, seppur a fatica, a tenerti legata alla realtà
Noi siamo donne oltre che animalesse quindi, in questo caso, vale la ragione. Non gettarti tra le braccia dell'amico (a meno che non siano belle muscolose). Prenditi una pausa e fai chiarezza nella tua testa e nel tuo cuore.
… ma prova a porti una semplice domanda: sei sicura che verso il tuo ragazzo sia vero amore? se fosse tale non pensi che l'attrazione verso l'amico non sarebbe nemmeno nata?
Ti salutiamo con affetto, ti siamo vicine
le tue derelitte

P.S. se dovessi scegliere di stare con il tuo ragazzo ... ci gireresti il numero di telefono del suo amico????

sabato 23 giugno 2007

Ispiratio latitans...

Fa caldo, fa tremendamente caldo: e l’ispirazione vaga per casa cercando invano di accoppiarsi col pinguino delonghi. Derelitta pure lei, se non fosse che non nutro particolare attrazione per i pinguini delonghi.

Viste le temperature tropicali, era abbastanza ovvio che mi venisse un raffreddore clamoroso e che mi si bloccasse la schiena: oltre a patire il caldo, quindi, respiro come un cane carlino e tiro la gamba destra. Un insieme pietoso: a tutto questo potete aggiungere il fatto che la Mafy mi sta maledendo perché per due giorni l’ho abbandonata. Sopravvivrò?

Per distrarvi dall’orrenda immagine di Callista malaticcia, una poesia pescata direttamente dalla saccoccia delle emergenze amorose. Avete qualcuno che amate? Dedicategliela, ne sarà felice. L’amato o amata in questione fa culissimo? Tentar non nuoce. Non avete nessuno da amare? Autoleggetevela, con convinzione. Dopotutto, aiutati che il ciel ti aiuta.

E buon fine settimana a tutti.


Il tuo corpo è composto di frutti.
La notte esali un odore di pesche.
Scende il tuo bacio dalla gola al cuore
come va l'acqua d'una fontana.
E la mia pelle freme alle carezze
come al soffio di Dio l'erba dei campi.
Sei una coppa di frutti posata
accanto alle mie labbra, tutti i giorni.


(Jorge Carrera Andrade)

venerdì 22 giugno 2007

... c'è empatia tra di noi ....

Mi sono giocata anche Pinocchio. Anzi, ha fatto tutto da solo.
Stavolta, infatti, non ho combinato nulla di drammaticamente imbarazzante … sono semplicemente rimasta in un angolino a constatare, sconsolata, che l’unico uomo che in questo ultimo periodo si è affacciato al mio mondo è intoccabile.
Ehh già, amici miei … Pinocchio è fidanzato … ma non è tutto. No, no … il muscoloso istruttore convive da buoni due, tre anni. Già, già … avete letto bene convive. Ma se questo non dovesse bastare vi dico anche che la sua gioiosa partner è Claudia. Per chi ha più memoria vi dico che sì, avete indovinato. Proprio lei. La donna che dopo soli trenta secondi di conoscenza mi ha detto di avere male all’anca in quanto al suo fidanzato piace fare l’amore in maniera vigorosa.
Ora, la signora in giallo mi picchierebbe per avervi svelato il finale senza creare della suspance … e uccidere almeno due o tre persone … ma ero troppo ansiosa di raccontarvi quanto sono sfigata.
Andiamo con ordine.
Partirei con il dire che né io né Cally abbiamo le allucinazioni. Pinocchio era da un paio di settimane che faceva il carino, il moooolto carino … un pochino più di quello che è contemplato in un normale rapporto istruttore – derelitta dedita allo sport. E mi soffiava sul collo per farmi fresco, e si preoccupava se dormivo o meno dopo le sue lezioni, e mi correggeva degli errori inesistente e nel frattempo mi toccava una mano, la spalla, la schiena … Ma tutto questo non è nulla rispetta alla serata di venerdì scorso. Partiamo con il racconto.
Appuntamento alle 8.30 in un grande parcheggio della città. Io e Cally vestite molto minimal chic. Gonna nera al ginocchio entrambe. Lei con camicetta nera bella scollata e scarpe rosse. Io con top bianco e sandali argento.
Arriviamo all’appuntamento con due minutini canonici di ritardo. Scendiamo dalla macchina e subito ci viene incontro Pinocchio che ci saluta baciandoci, si mette in mezzo a noi e tenendoci per i fianchi e ci accompagna vicino al gruppo di persone tra le quali riconosciamo soltanto una delle istruttrici e la ormai mitica Claudia. (vestita, per altro, in maniera inquietante) Poco dopo si decide di partire alla volta del ristorante. Pinocchio ci dice “mi raccomando seguitemi … non vorrei vi perdeste” L’istinto ci porterebbe a rispondere “si, è vero, siamo bionde, ma non siamo deficienti!” ma ci zittiamo quando lo vediamo salire su una macchina blu con una fiancata tutta tempestata di onde e fate. Si, si, avete letto bene… delle fate. "Sono uomo figo, pieno di muscoli, e vesto con delle cose attillate...e salgo su una macchina con disgnate le fate" … ma daiiiiiii … non si può! Ma siccome non al peggio non c'è mai limite ecco che Claudia sale al suo fianco. Cally ed io ci guardiamo e già il primo dubbio si insinua nelle nostre testoline. Arriviamo e ci sediamo. Disposizione; Pinocchio capotavola a quattro posti da noi, sulla mia sinistra un ragazzo carino ma assolutamente privo di conversazione, difronte a lui (e quindi praticamente anche difronte a me) Claudia e le sue tette appoggiate sul tavolo (quella sera erano assai protagoniste visto il top rosso fuoco attillato all’inverosimile con scollo all’americana che lasciava intravedere delle spalline trasparenti del reggiseno larghe 3 centimetri). Per tutta la cena Pinocchio non ha fatto altro che alzarsi, fare due chiacchiere con i presenti e poi fermarsi alle mie spalle. Il primo step è stato quello di accarezzarmi i capelli. Mentre parlava di immersioni con il mio vicino monotematico aveva le sue mani tra i miei crini biondi, me li spostava dal viso, faceva una coda, se li faceva passare tra le dita … Il secondo è stato il massaggio. La prima volta al collo, la seconda volta alle spalle e la terza (facendomi togliere il coprispalle) alla schiena … Tutte le volte si fermava cinque minuti, mi accarezzava con le sue mani grandi e calde (e che decisamente sanno toccare) continuando a parlare di arrampicate, immersioni, giri in bici al limite dell’umano … e dicendo, ogni tanto “ma come mi piace coccolare la Mafy … è questione di affinità, di sintonia, di empatia!”
Vi starete chiedendo … e cosa faceva Claudia mentre il suo fidanzato faceva il broccolone con la derelitta? Claudia mangiava, anzi … si strafogava. Ogni tanto ci guardava ma con assoluta tranquillità.
E ha continuato a mangiare tranquillamente parlando con un’altra ragazza anche quando Pinocchio ha invitato me e Callista ad andare a fare un giro in moto con lui e un altro commensale (che se solo Cally gli avesse detto di sì, si sararebbe messo ad esultare come un ultrà)
Ed era tranquillissima e addirittura annuiva anche quando il suo ragazzo guardava le scarpe di Callista ed osservava che erano belle ma che erano oltremodo sexy perché la gamba di Callista lo era.
E non ha fatto nemmeno un cenno quando mister muscolo ha fatto una battuta finalizzata ad ottenere il mio numero di telefono (ma io ho fatto culissimo!!!!).
Lei rilassata e impassibile si è detta anche molto felice se domenica prossima ci uniamo a tutto il gruppo per andare a prendere il sole al lago.
Quando ci siamo salutati baci e abbracci … in un gruppetto di temerari siamo rimasti a scambiare le ultime chiacchiere nel parcheggio del ristorante e per un bel po’ Pinocchio ha tenuto la sua mano sul mio fianco … sempre con Claudia ad un metro che pacifica raccontava quando loro (intesi come lei e Pinocchio) erano andati di qua e di là.
Mmmmm … sta cosa mi ha lasciata francamente un po’ perplessa. Così il giorno dopo sono andata su badoo (ribattezzato yabadabadoooo ) e ho guardato il profilo del nostro atletico uomo. Bene. Risulta che vive una relazione aperta con la sua partner e che le sue priorità nella vita sono il sesso e il benessere spirituale e fisico …
Allora, caro Pinocchio, a me fa francamente piacere che tu abbia un’affinità nei miei confronti, sono lusingata che tu senta tutta questa sintonia, e figurati se non ricambio l'empatia … ma gentilmente, mi potresti stare lontano? Sai, io la tua fidanzata Claudia la temo un pochino… se s'incazza e mi piglia sono finita. Quella mi schiaccia … e io avrei altri progetti al posto di morire a mò di piadina sotto miss Panzer…
Ho già prenotato la corda per impiccarmi al Nettuno.
... sai ... Ho lo sconto derelitta!

giovedì 21 giugno 2007

Callista allo spiedo

Qualcuno di voi conosce uno psicanalista molto bravo? Uno di quelli che riesce a interpretare i sogni? E che probabilmente vede simboli fallici dappertutto? Perché credo di averne bisogno. Ormai i miei sogni sono degni di uno sceneggiatore di fantascienza. Dopo il gatto Ciro e la sua finta morte, ecco un altro delirio onirico di Callista.

Sono al mare: anzi, torno nel villaggio tunisino. Miracolo: non piove e con me c’è LUI, che trascina lamentandosi una valigia enorme. Il sogno parte bene: sono al mare, c’è bel tempo e ho con me un uomo sexy e profumato che mi porta la valigia. Non svegliatemi adesso!

Entriamo nella hall: in fondo a sinistra c’è il bancone dell’accoglienza, con un marasma di animatori. Riconosco distintamente il capovillaggio, che mi viene incontro dicendo: «Cally, sei tornata? Ma non ci credo…». E fa per abbracciarmi. Ma io lo fermo: «No, non puoi abbracciarmi: guarda…». E gli indico il mio fianco destro: da cui sporge una freccia, di quelle per il tiro con l’arco: mezzo metro di lunghezza per un mignolo di diametro. Anzi, ne sbucano solo una decina di centimetri: il resto è conficcato nella mia pancia (lo psicanalista abbassa gli occhiali , si sfrega la fronte: una freccia, sì… Simbolo fallico per eccellenza... Sono grave, dottore?). Il capovillaggio non si scompone: «Vai dall’arciere, è al campo di tiro: così ti aiuta».

Bene, avviamoci. LUI si lamenta alle mie spalle: «Ma come hai fatto, non potevi fare attenzione, ma è stato in aereo, come è possibile?» e intanto trascina i bagagli, che sono diventati tre, giganteschi. Io penso tra me e me che è la giusta punizione per aver fatto culo finora: quindi saltello felice verso il campo di tiro, urtando a ogni passo contro la freccia che sporge. Che scomodità. Finalmente vedo il cartello che indica "tiro con l'arco": svolto nel viale, ma al posto delle corsie ci sono quattro giganteschi campi da tennis in cui svolazzano palline dappertutto. Vedo l’arciere: è in uno dei campi e sta spiegando qualcosa a un signore. Ha un cappellino blu calato sugli occhi, e da sotto spunta il suo bellissimo sorriso. Lo chiamo, più volte: lui però non mi sente ed esce dal campo, avviandosi verso il dj, che ha la consolle in mezzo al vialetto. Io lo rincorro, lo raggiungo, gli poggio una mano sulla spalle e finalmente lo saluto: «Ciao…». «Ciao, che fai qui?». Evviva l’entusiasmo! Caro, pure io non vedevo l'ora di rivederti... Scuoto i capelli e saluto anche il dj, chiedendogli cosa faccia in mezzo al vialetto con il mixer: «Suono, no?». Eh, giusto, che domande faccio, pure io…

L’arciere mi guarda con aria interrogativa: io gli mostro il fianco infilzato e lui scuote la testa. Mi poggia la mano per tener ferma la parte (ahhhh…), con l’altra impugna la freccia, fa una torsione e la svita letteralmente fuori. Sono libera: niente dolore, niente sangue. Arciere, mio salvatore, mio prode: hai salvato una fanciulla in difficoltà, in cambio avrai la sua mano! L’eroe non pare però particolarmente orgoglioso della missione compiuta: salvare le pulzelle non dev'essere il suo forte. Batte la freccia su un paletto lì accanto, la controlla per vedere se è ancora dritta e quindi utilizzabile, me la caccia in mano e dice: «Toh, per ricordo… Ma la prossima volta stai più attenta…». Mi dà un bacino striminzito e se ne va: «Ci vediamo dopo».

A quel punto mi sono svegliata.

A voi l’interpretazione: sono da ricovero urgente?

mercoledì 20 giugno 2007

Ke kulo!

Io e la Mafy siamo state rimorchiate. Mi aspetto solo di vedere Barbara d’Urso che ci entra in casa, vestita malissimo, per dirci «Derelitte, siete state rimorchiate». Un po’ come le nomination. Ma qui non c’è nessuna possibilità di eliminazione: niente telefonate, niente sms da mandare per salvarci. No: in questo gioco gli sms arrivano direttamente a noi…

Spieghiamo il fattaccio. Abbiamo conosciuto due fanciulli molto carini durante un aperitivo. Carini e pure simpatici. Ci siamo scambiati i numeri di telefono in previsione di una possibile uscita insieme, non si sa mai. Mica possiamo rimanere derelitte a vita.

Da allora arrivano regolari messaggi. Che ci fanno rabbrividire e capire quanto siamo obsolete nel linguaggio degli sms. I fanciulli usano abbreviazioni a noi ignote, «k» ognidove, faccine sconosciute che trasformano ogni loro messaggio in un impresa da egittologo.


«Ciao bella, ke fai? Io sto lavorando, maga.ci sentia.quando stakko».

C: «Maga» a chi?

M: No, c’è il punto… forse è «magari».

C: Ah. Pensavo fosse tipo «Aho, ‘a faaata»…

M: Ma poi, sono forse 50 caratteri. Perché deve mettere abbreviazioni dappertutto?

C: Oddio, Mafy, avranno forse 20 anni! Guarda come scrivono…

M: Mio Dio, ci arrestano!


«We come va? Bè ke rakkonti?»

M: Ussignur, ma come scrive?

C: Come l’amico suo, con «k» dappertutto. Io le odio le «k». E poi non sono necessarie. In «rakkonti» se ci metti le «c» spendi lo stesso numero di caratteri.

M: Ke disperazione, direi… Ma poi sono brevi, i messaggi… A che ti serve stringere ancora?

C: Saranno discendenti di Tutankhamon…

M: E poi, cazzo vuol dire «WE»?

C: Dai, è la trascrizione di «uè», no? Come dire «Ehi»!

M: Uè? Ma daiiii, cos’è? Ehi, sorella, bella di padella?


«Io son rientrato ora nella mia stanza xke ero in biblioteca ke sikkome ce internet e dovevo vedere dei siti… Tutto qua .)»

M: Ma perché deve raccontarmi la sua giornata? Che gli rispondo?

C: Quello che stai facendo…

M: Gli ho già detto che sto stirando: digli che spruzzo l’amido e passo il ferro a vapore mi pare eccessivo…

C: Oddio, ma la faccina in fondo ha un occhio solo?

M: Ed è pure senza naso. AHHH!


«Eheh domenika ci divertiremo .) mirakkomando ora stira bene .) ciao buonanotte baci»

M: Ussignur, questo mi incantona.

C: Ma tu fai culo, mirakkomando…

M: Ma le faccine guerce sono un abitudine? Che impressione…


«Ciao ragazze, siamo Cip e Ciop. Ci siamo divertiti un sakko stas.e volevamo dirvi ke siete molto simpatike, oltre ke karine. Bnotte»

C: Eh, meno male che ha scritto chi erano, eh…

M: Amica, non seccare. Siamo «simpatike» e pure «karine». Kazzo.

C: Skusa, amika. E Bnotte anche da parte mia.

M: Bnotte a te…


Beh cmq siete 2 simpaticone. Ci siamo senti.subi.a nostro agio con voi.Beh cmq a parte gli skerzi possiamo vederci ven o sab per un caffè?

C: Ehilà, evento… Non ha scritto simpatiKone o Kaffè…

M: Basta ben il resto…


PS: Mi riferiscono che Barbara d’Urso non fa più il grande fratello. Ora c’è la Marcuzzi. SKusate, ho preso un granKio…

martedì 19 giugno 2007

Un giorno speciale

Ci sono giorni speciali perchè succedono cose speciali. O solo perchè ricordano persone speciali.
Oggi è il compleanno della mia Mafy. E le parole per dirle quanto sia importante per me non bastano. Mettetecele voi. Tutti qui sotto per farle gli auguri.
Buon compleanno, amichetta mia. Ti voglio bene.






E dopo l'angolo della lacrima, una dedica specialissima...

Due amiche al bar (Callista feat. Ginone Paoli)



Eravamo due amiche al bar

In partenza per un viaggio al mare

Fidanzate certo, come no

Con l’anello attorno all’anulare

Si parlava con felicità

Dei costumi da portare là

«Phon e spazzola li porti te?»

«Ma sto Salento, poi, com’è?»

«Pare sia bello, non lo so…»


Eravamo due amiche al bar

Su una spiaggia bianca come il sale

«Il bagnino piace pure a te?

A me monta il battito animale…»

«Lo confesso, in tutta onestà

er bistecca me fa innamora’…»

Due caffè con ghiaccio freddi assai

L’ormone è andato via oramai

La testa a ruota seguirà


Eravamo due amiche al bar

A convincerci che li scordiamo

Siamo donne serie, che sarà

Una cotta e dopo rinsaviamo

Son passati due anni oramai

derelitte ancora e più che mai

Ogni scusa, ogni trovata

Noi l’abbiamo sopportata

Sempre con signorilità…


E di nuovo nello stesso bar

Il destino ci ha colpite insieme

Il pianeta gravita su noi

Forse è l’unico che ci vuol bene…

Solo un punto non cambierà mai

Sempre unite ad affrontare i guai

Se una volta è andata male

Prima o poi deve cambiare

Prima o poi la sfiga se ne andrà…


Sono Gianna e son da sola al bar

La mia amica è appesa già al Nettuno…

lunedì 18 giugno 2007

don't try this with the derelits

L’altro giorno, chiacchierando del più e del meno, Cally ed io siamo capitate su un argomento tanto spinoso quanto divertente: le peggiori situazione nelle quali ci siamo trovate con un ragazzo. Ovvero una raccolta di frasi o azioni che un uomo non dovrebbe mai dire o fare . Questi gli esempi più eclatanti di cui si sono resi protagonisti i nostri bizzarri “amici”

IL ROMANTICO ANIMALISTA
Scena. Tu, ragazza derelitta, prontissima ad uscire con il tuo bellissimo corteggiatore. Gonnellina sexy, cappottino e nuovissimi quanto costosissimi stivali di camoscio con tacco dieci. Diluvia ma chissene … per lui metti a rischio anche l'incolumità del camoscio. Dopo la cena lui propone una passeggiata. Ma come? Sotto la pioggia? Anzi, sotto il diluvio? Lui dice “è tanto romantico camminare abbracciati sotto la pioggia” … ok, dopo questa frase potrebbe portarti anche a costruire l’arca di Noe. Vada per la passeggiata. Abbracciati sotto un' enorme quanto chiassosissimo ombrello a spicchi colorati vi incamminate lungo il fiume. Ad un certo punto lui scorge un movimento nel buio, si ferma, ti stringe, ti guarda negli occhi. Tu non aspettavi altro… è il tuo momento. Nella tua mente parte anche la colonna sonora più romantica mai sentita. Sei pronta per il tuo bacio da film. Ma lui urla: “hai visto che grande??? Mai vista una pantegana così … rincorriamola. La voglio fotografare che poi mio padre rosica”, ti prende per mano e comincia a correre dietro alla bestia … e tu dietro a lui che tenti almeno di schivare le pozzanghere per salvare gli stivali, visto che l’orgoglio è già andato …

IL CANNAIOLO GALANTUOMO
Estate. Tu, abbronzata, rilassata e innamorata persa. Lui, bello da fastidio. Passeggiate nella sua città, mano nella mano, abbracciati, abbarbicati uno all’altra. Lui ti mostra le bellezze del centro. “Guarda che bello il duomo” e tu “ohhhh”. Lui “ed ecco i giardini, non sono splendidi?” e a te esce soltanto un “già … bellissimi” accompagnato da un’espressione vagamente ebete. Andate a cena. Lui ti tiene la mano e ti regala una rosa. Tu sogni già tanti figli con i suoi occhi. Finito di mangiare lui ti chiede se hai voglia di passeggiare. Che domande? Certo … Camminate stretti stretti per le vie del centro, poi entrate in un vicoletto e da quello in un altro ancora più losco. Ci sono dei ragazzi che parlano sottovoce e fitto fitto. Lui ti chiede di aspettarlo ad una decina di metri, si avvicina a questi sconosciuti e dopo nemmeno un minuto è di ritorno da te. Ti bacia, ti sorride e ti dice “Ehhh … dovevo venire a comperare il fumo e se venivo da solo potevo destare sospetto … grazie … vuoi un gelato?” … tu per educazione non rispondi … ma pensi "il gelato? tienitelo ... passami almeno una canna che mi stordisco e tento di dimenticare"

L’UOMO TRISTE E PURE TIRCHIO
Accetti il suo invito solo perché ha insistito per offrirti la cena come “ricompensa” per avergli fatto un piacere. Ti vesti carina ma non troppo (tanto non ne vale la pena) e ci esci. Andate al ristorante e dopo dieci minuti senti già la voglia di appenderti al Nettuno. Lui è totalmente privo di conversazione. Tu hai proposto qualche argomento ma lui non ha colto. Si accende soltanto quando si capita sull’argomento lavoro. Tu ascolti fingendo entusiasmo per la spiegazione, con tanto di esempi, sulla perfetta compilazione della dichiarazione dei redditi. Dopo cinque minuti pensi a quanti granelli di zucchero possano esserci in una bustina… mmmm. Finalmente arriva il momento del conto e lui, da perfetto commercialista, divide esattamente per due. Ma come??? Non doveva offrire la cena? Metti la tua parte, arriva il cameriere e porta i 10 centesimi di resto. Tu ti alzi felice che la serata sia finita e fai il conto alla rovescia dei minuti che ti dividono dal salutarlo … possibilmente per sempre. Esci dalla sala commentando l’arredamento carino del locale ma dopo qualche passo ti rendi conto di stare parlando da sola. Ti giri e vedi che lui è tornato indietro a prendersi i dieci centesimi. Ti trattieni dal lasciargli i dieci euro per la benzina soltanto perché sei sicura che non capirebbe la sottile vena polemica e se li metterebbe in tasca.

IL CANTERINO FUORILUOGO
Ultimo giorno di mare. Sei seduta sul bagnasciuga accanto alla tua amica. Scrutate l’orizzonte cercando di imprimere nella memoria colori, sfumature, profumi e odori di quell’attimo perfetto. Quella meraviglia della natura che ti ha illuminato la vacanza si siede in mezzo a voi. Vi mette le mani sulle spalle e dice che è dispiaciuto di tornare a casa. Il rumore delle onde, lente e regolari, fanno da colonna sonora al momento. Fino a quando lui non se ne esce cantando “Il triangolo nooooo … non l’avevo consideratooooo” … Tu e la tua amica vi guardate sgranando gli occhi, poi vi girate verso di lui con aria interrogativa. E lui … “nooo, ragazze, non fraintendete … è che è la canzone preferita del mio amico … l’ha cantata oggi e mi è rimasta impressa” … già, già … come no??? E la storia del coccodrillo bianco di N.Y. quando ce la racconti???

L’INSINUATORE VELATO
Ritorni da un week end a Londra assieme ai tuoi amici. Shopping, musical e passeggiate lunghe e faticose che hanno messo a dura prova i tuoi derelitti piedi sono stati il live motive dei tuoi due giorni oltremanica. Atterri a Milano, accendi il tuo cellulare convinta di trovare solo la chiamata di mammà invece trovi un suo messaggio. Lui, sparito dalla tua vita da tre mesi, lui che ti ha fatto battere il cuore per un’estate intera. Lui che compare dal nulla per chiederti come stai. Rischi l’infarto al ritiro bagagli, poi ti ricomponi e corri in bagno (ok, non sarà romantico ma è quantomeno intimo) per chiamarlo. Lui esordisce con un “Ma che se sparisce così? Te dimentichi così degli amici?” Tu sorridi e lo mandi a quel paese in silenzio facendogli notare che era lui ad essere sparito … ma tant’è, sei signora e pure derelitta. Sorridi e fai la splendida. Gli racconti che sei appena tornata da Londra e lui ti dice:”divertita, eh?” e tu “Beh, si … è stato proprio un bel week end” Lui incalza “Hai scopato, eh?” … ridacchiando… “te conosco … a trxxa” … ridendosela della grossa. Ti ritrovi a ridere assieme a lui … se questo non è amore …

IL SALUTISTA IMBECILLE
Dopo un pomeriggio di shopping con la tua amica arrivi a casa del tuo lui tutta entusiasta. Lui è tornato da poco dal lavoro ed è già lungo disteso sul divano. Appoggi la borsa della spesa (che hai fatto per lui) e ti avvicini maliziosa. Lo guardi negli occhi e gli sussurri “hai visto amore che bel completino ho comprato?” e mostri orgogliosissima i ridottissimi pezzi di stoffa e pizzo appena usciti da Intimissimi. Lui non ti degna di attenzione e guardando nella borsa della spesa risponde “che brava, amore, ti sei ricordata di comprami lo yogurt, così domani mattina posso fare colazione. Lo sai, tesoro, che la colazione è il pasto più importante della giornata?”. Tu ti alzi, vai a prendere l’aspirapolvere con la quale raccoglierai le due briciole d’amor proprio che ti sono rimaste, e te ne vai in silenzio. Non per niente dopo nemmeno un mese parlerai di quell’individuo come del tuo ex.

Cosa aggiungere ancora??? Meditate, uomini, meditate!
... e per carità ... non emulate

sabato 16 giugno 2007

Pianeta, quanto male ci vuoi?

Ormai è notizia risaputa: Heineken Jammin' Festival annullato per un nubifragio di inaudita violenza che ieri sera ha divelto due torri per luci e amplificazione.
Il tanto atteso concerto di domenica
ci fa ciao ciao con la manina... E oggi il sole splende beffardo.
Se qualcuno intravede il Pianeta Porco Bastardo, che è evidentemente entrato prepotente nelle nostre congiunture astrali, è pregato di mandarlo affanculo da parte nostra.
Noi, come dice Vasco, siamo senza parole.


venerdì 15 giugno 2007

Giulianone sei nostro!

Sono arrivati: i biglietti per i Negramaro sono arrivati. Il 23 luglio io e la Mafy saremo all’arena di Verona a piangere. Con due posti vuoti ai lati. Stavolta abbiamo prenotato due biglietti e ne sono arrivati quattro. Considerando che avevamo deliberatamente preso due posti in più per il concerto di Vasco convinte di andarci con due uomini alti e profumati e li abbiamo rivenduti, sembra una presa per il culo. Probabilmente Ticketone ha riconosciuto la carta di credito e ha pensato bene di farci uno scherzetto simpatico: «Uh, quelle giannone delle derelitte… Vediamo se anche stavolta prenotano una fila intera e poi vanno da sole! Cosa? Due ingressi solo? E io gli mando due biglietti in più, così vediamo come si arrabattano…». Bastardo.

Comunque sia, per iniziare a caricare l’ormone, ieri io e la Mafy ci siamo sparate tutti i video di Giulianone nostro. Dio com’è sexy. Con quella voce. Con quegli occhi. Quelle mani. Il collo. La bocca. Ah.

Che altro dire? Partecipate alla nostra libidine… Ovviamente per farvi sentire più partecipi, commenteremo per voi i videoclip. Se chiudete gli occhi vi sembrerà di vederli seduti in mezzo alle derelitte. Che culo. Si spengano le luci, via alle proiezioni.


Estate




M: Madonna, guardalo…

C: Gliele faccio io le scritte addosso, altro che!

M: Sì, pure io: gli scrivo «Attuttobbonoooo»…

C: Mmm… Anche «Giuliano amaci», direi!

M: Certo che se inizio a scrivere tutto quello che gli farei non gli basta la pelle… E non resta posto per te!

C: Oh bè, io scrivo addosso anche al chitarrista, lì, chi è… Alla faccia!


L'uomo di plastica (Rezophonics)




M: Oddio, si tira addosso l’acqua! Ahpppperò…

C: Sì, se non ridesse! Non può fare così e ridere! Su! Credici, Giuliano, fai il sexy!

M: Cavolo, se si impegnasse seriamente sarebbe da urlo. Meglio che rida, va, che leccare lo schermo non è elegante.

C: MA CHE BOCCA HAAAAA???


Parlami d'amore



C: Dio, come sta bene in nero…

M: Con quella magliettina che gli lascia il collo un po’ scoperto, lì…

C: Ma poi, ti pare che fa quei versi lì?

M: Quei «ah, ah, ah, ah, ahaa»? Mamma mia… Sculetta e tira i calci, pure.

C: Oddio, Mafy, salta…

M: Gli si vede la pancia! La maglietta piccola!

C e M: AHHHHHHHHHHH!

M: Amica, mandiamogli una mail.

C: Ok. «Caro Giuliano, ciao. Siamo le due bionde che vedrai a Verona in terza fila…»

M: «Gentilmente, potresti saltarci in braccio? Ti aspettiamo, Cally e Mafy».

C: Ma che non si sbagli, però, dobbiamo identificarci bene…

M: Giusto. «Siamo le bionde con due posti liberi a fianco. Non puoi sbagliare».

C: Sob.