lunedì 31 agosto 2009

Prove tecniche di trasmissione

QUESTO POST SERVE SOLO PER CAPIRE SE SONO ANCORA IN GRADO DI SCRIVERE...


Mah, pare di sì...


Da domani, su questa rete, il resoconto della vacanza salentina 2009 di Callista e Mafalda.

A presto!

venerdì 14 agosto 2009

C'è chi parte...

E noi, cari amici, si parte... Ebbene sì, le vostre derelitte quest'anno anticipano la fuga salentina e domani, giorno di ferragosto, saranno su un aereo per il sud.

Per salutarvi, abbiamo deciso per la prima volta di lasciarvi una serie di scatti rubati alla vacanza dello scorso anno... Per vedere qualcosa di noi e di quanto siamo scimunite.

Non porteremo pc con noi, quindi non sappiamo se vi potremo dare nostre notizie, ma in ogni caso ci si risente a settembre.

Baci forti forti a tutti, vi penseremo!
Le vostre Cally e Mafy

Le zampe della Cally




Il pancino della Mafy
La Mafy alle prese con l'educazione del verme Armando, il nostro animale domestico (seguito dai gechi Gianni e Pinotto)


La Cally perfetta cicerona (con tanto di guida storta, c'è proprio da fidarsi...)


Cally tropical


Mafy caraibica


La Mafy alle prese con un umile anguria ("ho portato un cocomero...!")


Callista cavatappi


Mafalda portapane


Callista con bigodino (e occhietto sbarrato)


Occhietto della Mafy

Callista fa il geco (la Mafy di solito ha la faccia, ma qui si voleva mantenere un po' di anonimato...)
Cucùùùùùùù...

Mano nella mano...

...e via verso il Salento!



giovedì 13 agosto 2009

When we'll be famous...

Sapete benissimo che le derelitte aspirano a diventare ricche, famose e regine del mondo: per questo, in vena di grandi sogni, ieri sera (durante la ricerca di un po' di stelle cadenti a cui affidarsi) hanno deciso di stilare una classifica delle dieci cose che vogliono fare quando avranno raggiunto la popolarità.

1. Fare un duetto con Giuliano dei Negramaro: un po’ per cantare e un po’ per leccargli la nuca.

2. Andare ospiti da Maurizio Costanzo e tirargli i baffi.

3. Andare ospiti a "Uomini e donne" di Maria de Filippi e interrogare tutti i tronisti sulla coniugazione del congiuntivo.

4. Prendere in ostaggio Federico Moccia per dirgli che i suoi libri fanno cadere le palle alla Coniglia (e non solo a lei).

5. Andare in trasmissione con Antonella Clerici e mettere un vestito improponibile come i suoi per poi ballare insieme Le tagliatelle di Nonna Pina (un pieno di energiaaa effetto vitaminaaaa...)

6. Comprarci una villa megagalattica in Salento, con trenta stanze e la piscina e metterci come serve tutte le pigne in culo incontrate nella nostra vita.

7. Far approvare in parlamento una legge contro tutte le troiette sciacquette inutili: le pene per chi si macchierà del reato saranno orrende. Tipo l’obbligo di portare accessori scoordinati, biancheria lisa, calzini di spugna a vista e nei casi più gravi anche ombretto azzurro e rossetto fucsia. Insieme.

8. Girare un film con Johnny Depp in cui sia previsto almeno un bacio con la lingua per ognuna di noi due. Ah, particolare non da poco: Johnny sarà obbligato a girare per il set sempre e comunque ignudo come mammà l’ha fatto.

9. Togliere dal dizionario la parola «zitella»: noi siamo single, giovani single, giovani e bellissime single. Ma, soprattutto, per scelta. Eh.

10. Assumere un uomo intelligente che ci mandi sms dolci a tutte le ore del giorno e della notte.

Peccato solo che a Trento ieri sera fosse nuvoloso. Vabbè.

lunedì 10 agosto 2009

La canzone del culo

Le derelitte in questi giorni hanno un sacco di cose da fare: tanto che si sono messe a riflettere su una cosa. I cantanti italiani ci hanno regalato un sacco di canzoni d’amore: ma alcune sono francamente inquietanti per i loro testi. Ecco quindi la personale classifica delle canzoni che le derelitte non vorrebbero mai sentirsi dedicare: non parleremo di canzone del cuore, quindi, ma di canzone del culo. Buon divertimento.

1. Tiziano Ferro, Indietro.

Ecco lo stralcio di testo incriminato:
«Ti do questa notizia in conclusione:
notizia è l’anagramma del mio nome».

Ce l’abbiamo pure noi, l’anagramma, ma non lo diciamo in una canzone né ci pare notizia degna di nota da dare «in conclusione», che a una viene un colpo. Tizianone? Ma vaffanculo, va’.

2. Paolo Meneguzzi, Verofalso

«Vero che ti amo ancora
vero che ti ho tradita
falso è stato un gioco
falso io lì non c'ero
vero che sei la sola
vero che ti ho ingannata
falso se non mi credi
giuro sulla mia vita»

Qui non si capisce cosa è vero e cosa è falso: e spostando l’aggettivo all’affermazione precedente o successiva succede un disastro. Tu, orrido Meneguzzi, colto in castagna, cerchi di difenderti con l’arma della confusione. Ma noi, nonostante la bionda chioma, non siamo sceme e non ci caschiamo. Porco!

3. Pooh, Ti sposerei domani

«Ti sposerei domani
perchè sei tutto quel che ho
ti chiederei rimani
che senza te che senso ho
io per te faccio tutto
è per questo che ti lascerò»

E già una doveva farsi venire dei dubbi dall’uso del condizionale: ma all’udire il verbo «sposare» si sa che una donna innamorata non capisce più niente. In effetti, questa, caro Robyfacchinetti, è crudeltà mentale. Ti denunciamo ad Amnesty International: in confronto a te Bin Laden è una suora carmelitana scalza. Non si possono scrivere 5 righe di beatitudine e poi dare una mazzata finale così. Ma sei già stato punito con il figlio deficiente che ti ritrovi: forse possiamo soprassedere.


4. Vasco Rossi, Colpa del whisky

«Sarà colpa del whisky
O sarà colpa del caffè
Ma non mi ricordo più di te»

Guarda, Vasco, lo sai che le derelitte ti amano alla follia. Ma questa è una carognata: in questo modo incrini tutte le certezze di ogni donna, che passerà il tempo a interrogarsi sul perché e a cercare la sua seduttività persa chissà dove. Quindi non hai scuse: può essere colpa anche della Bagnacauda che ti sei mangiato, ma questo intro è da crepacuore. Mostro.

5. Eros Ramazzotti, Lei però

«Io con te ci sto anche bene
non mi posso lamentare no
senza lacci né catene
che pretendere più di così
non si può davvero
lei però... pero - ha qualcosa che non so...non so
non mi spiego- c'è qualcosa in più
che purtroppo non hai- non hai tu...che tu non hai.»

E anche qui si può parlare di cattiveria allo stato brado: altro che Amnesty International, per questa canzone si va direttamente all’ONU. Non ti puoi lamentare, caro Eros? Te lo diamo noi qualcosa di cui lamentarti: «lei» avrà anche qualcosa in più che non sai, ma quello che abbiamo noi lo conoscerai a breve. Una bella forca appuntita, tanto per cominciare, poi un randello in ciliegio e del purgante nel caffè. Felice?

E ora aspettiamo i vostri suggerimenti per la canzone del culo! Scatenatevi.

giovedì 6 agosto 2009

Ehhhgià...

Qualche pomeriggio fa.
Le derelitte sono in città sedute placidamente ai tavolini del bar accanto al Nettuno a bere un corroborante caffè freddo (ovviamente con il latte di mandorla... Ma che ve lo diciamo a fare?) quando è arrivata una telefonata della Cugy di Callista.
La bionda e tettuta (non per niente è cugina di Cally) creatura è tornata per qualche giorno di vacanza e sta portando a spasso il fidanzato (n.d.r. si, lei ha un fidanzato con tutti i crismi, con tanto di presentazione ufficiale a casa e pensiero di convivenza... No... Questa non è una caratteristica di famiglia) per le ridenti valli trentine.
C: Dai, visto che siete a passeggio in città, passate a salutarci.
CC: (Cally's Cugi) Oh, volentieri ... dieci minuti e siamo lì.
I dieci minuti si sono rivelati, in realtà, una comoda mezz'oretta ma le derelitte non sono mai a corto di argomenti e hanno facilmente trascorso il tempo discutendo dei massimi sistemi. (al mare teniamo sempre la french manicure o ci portiamo anche un sacco di smaltini colorati?)
Ed ecco comparire i piccioncini. Mano nella mano. Tutti sorridenti.
Si accomodano e subito si intavola una piacevole discussione.
Parla di questo, sparla di quell'altro ... arriva la gioiosa cameriera. Colti impreparati, Cugy e fidanzato, prendono tempo, si alzano, e si avvicinano alla lavagna espositiva dove ci sono descritte tutte le cose peccaminose proposte dal bar.
Lui scosta i capelli dal viso di lei, le da un bacio sulla guancia e, mentre studiano la lavagna, le appoggia una mano sulle spalle.
Le derelitte osservano la scena.
M: ma come sono carini!!!
C: si, si amano.
M: Cuori, cuori, cuori.
C: Amore, amore amore.
M: ahhhh....
C: sobbbbb...
M: immaginati la scena con le meraviglie...
C: ...
M: la mano di UABPAS (uomo alto bello profumato abbronzato e sexy) sarebbe sul mio culo.
C: e la mia meraviglia ne avrebbe appoggiata una alle mie tette...
M: ...
C: ...
C&M: ... perchè a noi piacciono romantici, eh!!!

martedì 4 agosto 2009

Gelose noi? naaaaaaaaaaaaa!!!

Ebbene sì, anche le derelitte sono gelose. Maledettamente gelose. Schifosamente gelose.
Semplicemente, nel novanta per cento dei casi, non lo dimostrano: fanno finta di niente, scuotono i capelli e maledicono la causa della gelosia. Ecco un esempio lampante di tale contorcimento mentale.
M: Amica, vieni a vedere Facebook: la meraviglia è stata taggata in alcune foto in discoteca. Ci sono delle sciacquette che gli girano intorno.
C: Arrivo: ma saranno solo delle amiche, dai.
M: Sì, ma mi danno fastidio. Le odio. Guarda questa come lo tocca su: spera che non me la ritrovi davanti, sennò le tolgo la macchinetta per i denti con il cacciavite.
C: Amicaaaa, quando sei gelosa diventi cattiva.
M: Lo so, lo so: ma se lo merita. Cosa tocchi che è roba mia?
C: Ma lei non lo sa.
M: A prescindere: e poi guarda che orecchini ha. A stella rossa. Ma puoi farti fotografare con una che ha degli orecchini di plastica a stella rossa? Daiii…
C: Ma chi cazzo è? Jem & The Holograms?
M: Infatti: puoi preferire questa a Mafalda? Cretino. Glieli attacco alle palle gli orecchini a stella. Vedi che gioia.
C: Sei pericolosa.
M: Amica, ti ricordo che tu hai insultato in latino una colpevole di un reato simile. Io almeno non glielo dico in faccia.
C: Ah già. Allora sei perdonata. Vai avanti con ‘ste foto.
M: Madonna, guarda come è vestita questaaaa…
C: Ussingur ... gonna a falde color oro, sandali bronzo e magliettina nera con fascia oro... aiutooo!!!
M: Magari era una festa in maschera e lei era vestita da Ferrero Rocher
C: Sei perfida!
M: Lo so... E non hai visto e sentito ancora nulla.
C: O mamma...
M: E poi guarda, a fine serata si sono tutte tolte i sandali. Ma dico io, cosa ti metti i tacchi a fare?
C: Assolutamente: piuttosto che togliermi i sandali mi consumo le dita dei piedi. Non si fa: si soffre in silenzio e si sorride. E davanti a tutti quelli che ti dicono «ma come fai ad avere ancora i tacchi dopo tutte queste ore in piedi», si risponde «sono comodissimi per me, come gli infradito». Ovviamente con due caviglie in necrosi.
M: Esatto: queste sfigate non sanno neanche soffrire con eleganza. E questo si fa fotografare così? Amica, promettimi che una sera delle prossime usciamo e mi fai mille foto diverse con mille ragazzi sconosciuti. A costo di andare all’aperitivo al Fiorentina (tipico aperitivo cittadino frequentato per lo più da liceali e universitari, quindi creature troppo giovani per le derelitte, n.d.r.).
C: Certo, andiamo in tutti i locali di Trento: anche dove ci sono i punkabbestia che fanno sempre figo.
M: Magari tagliamo i cani dalle fotografie.
C: Va bene.
M: Oh ... ora sono più tranquilla.
C: Eh, vedo... Serena, proprio!
M: grrr
C: buonaaaaa ...
M: Ma poi, dico io... ma queste sciacquette non hanno mai visto Dirty Dancing??? C'è una perla di saggezza che ti fa capire come va il mondo...
C: Trombati il fagaccione e amalo per tutta la vita?
M: no, no ... Quella è la favola... Io parlo della realtà.
C: E quindi? A cosa ti riferisci.
M: A quando ballano. "questo è il mio spazio" ... "quello è il tuo spazio"... "tu ne stai fuori, troia!"
C: ...
M: Uff.