venerdì 28 novembre 2008

Tale cane tale padrone...

Le derelitte hanno comprato un cane... E lo hanno pure perfettamente addestrato!
Non ci credete? Guardate il video qui sotto...


giovedì 27 novembre 2008

Mi compro una slitta ...

Ennesimo capitolo Mafy e la sua macchina.
Lunedì, dopo averla lasciata ferma 4 giorni durante il mio week end pugliese, l'ho usata per andare in palestra. Ho tolto la copertina dal parabrezza, ho aggiunto un po' di antigelo nell'acqua, ho messo il liquido per pulire i vetri e via.
Fatti duecento metri il dramma. Tutti, e dico tutti, i sensori dei pneumatici hanno cominciato a suonare.
Un beep beep assordante accompagnava il disegno luminoso sul display che segnava a momenti alterni "pressione pneumatici insufficiente" per l'anteriore destro e il posteriore sinistro e "pneumatico forato" per gli altri due.
Non bastasse ciò, una spia rossa, campeggiava minacciosa sul cruscotto illuminandosi a intermittenza dicendomi "STOP".
Aiuto!!!
Faccio il ritorno dalla palestra andando ad una velocità di crociera dei 2 chilometri all'ora.
La mattina seguente telefono alla concessionaria cercando conforto e consiglio. Mi passano il capo officina.
M: "Buongiorno, scusi se la disturbo, ma avrei bisogno di un consiglio"
CO: "Buongiorno, dimmi "
M: (ok, ci diamo del tu ... perfetto!) "io ho comprato da voi la macchina l'anno scorso ... ma ho un piccolo problema con i sensori dei pneumatici"
CO: "ti segnala che hai la pressione insufficiente?"
M: "esatto... non è solo la mia che è impazzita?"
CO: "no, tranquilla. Sono un paio di giorni che ci chiamano in tanti. E' colpa del freddo"
M: "come del freddo??? Ha fatto freddo pure l'anno scorso eppure non ho avuto questo problema"
CO: "beh, innanzitutto l'anno scorso faceva meno freddo. Ma in realtà il problema è lo sbalzo termico. Il pneumatico perde un po' di pressione e il sensore va in crisi"
M: "ahhh ho capito ... quindi che devo fare? Basta portarla dal gommista o è un problema elettronico?"
CO: "no, no ... portala dal gommista e fai gonfiare i pneumatici a 2 e 8 ... si risolve tutto"
M (ehhhh ... tutto chiarissimo, proprio!): "ahhhh ... ho capito"
CO (sentendomi perplessa): "vai tranquilla che risolvi il problema ... dovesse ricapitare richiamami, ci porti la macchina e la controlliamo noi. Comunque non preoccuparti ... è solo il freddo!"
M: "mmm ... ho capito che è il freddo ... ma io che faccio? devo mettere il pigiamino di flanella alla macchina?"
CO: "ahahahahahahahahah ... potrebbe essere una soluzione ... ahahahahah"
M: " si, si, si ... tu ridi ... ma io, intanto, suono e lampeggio"
... sob ...
ho deciso che mi compro una slitta. Secondo voi ... pago tanto di bollo con 4 renne???

lunedì 24 novembre 2008

Evviva i controlli di sicurezza ...

Questo week end la vostra Mafy è andata a fare un giretto al sud a trovare due pugliesi doc.

Noooo ... non sono andata a trovare Giuliano e Lele dei Negramaro ... anche se quelli li ho visti venerdì sera in concerto (e che concerto) ... sono andata ad abbracciare due mitiche fanciulle: Giò Giò e la ragazza dagli occhi a cuoricino, ovvero, Roxy.


Ovviamente la mia trasferta non poteva iniziare tranquilla.

Sia mai.


Arrivo all'aeroporto di Verona e trovo il chek in aperto ... il tempo di bere un caffè assieme a papy Mafaldi che già chiamano il mio volo.


Mi avvio al controllo di sicurezza.

Davanti a me una signora impellicciata con i capelli cotonati e degli occhiali alla Sandra Mondaini. Appoggia la borsa nel cestino e poi cerca di mettere sul rullo i millemila sacchettini di carta contenenti palline per l'albero di Natele. Ovviamente ne sparge in giro una decina. Raccolgo due palle rosse cadute ai miei piedi (che detta così pare un'immagine brutta brutta brutta) e le riconsegno alla legittima proprietaria.

Mentre la signora delle palle passa dodici volte sotto il sensore, suonando ogni volta di più, io comincio a mettere tutte le mie cose sul nastro trasportatore. Sono una viaggiatrice ordinata, io. Tolgo il cappotto, poggio il sacchettino con i regalini per le mie amichette, levo la collana e l'orologio e mi tolgo pure la cintura.

Vado verso la porta di controllo (che sembra un po' quella di stargate) sicura e tranquilla ma non riesco nemmeno ad avvicinarmi che il poliziotto (tra le altre cose anche un gran bonazzo) mi ferma.


PGB (poliziotto gran bonazzo) : "signorina, scusi."

M: (pensando ... siiii lo so ... sono irresistibile. Dimmi caro. Il tutto, ovviamente, scuotendo i capelli): "Si?"

PGB: "può togliersi gli stivali, cortesemente?"

M: (manco morta) "cooooosa scusi?"

PGB: "dovrebbe togliersi gli stivali."

M: (no, no, no, no ...) "ma perchè, scusi? la signora è passata con gli stivali"

PGB: "sono le nuove regole ... dovrebbe toglierli"

M: (ma to sorela ...) "ok, nuove regole ... ma la signora è passata tranquillamente"

PGB: "ma lei hai il tacco alto e sicuramente suona ... "

M: (facendo gli occhi da cerbiatto) "ma devo proprio?"

PGB (sorridendo) "si, mi spiace, ma c'è qualche problema?"

M: "siiiiiiiiiiiiiiiiii ... ho i calzini a righe!!!"

PGB (mettendosi a ridere) "ahh ... capisco ... "


Levo gli stivali, li appoggio sul rullo e saltello simpaticamente con delle meravigliose calze a righe colorate attraverso la porta guardando con occhio truce il mio nuovo amico PGB.


Nel frattempo il cappotto, il pacchettino regalo, e tutte le mie cosine sono finite mille metri più avanti accatastandosi contro la paretina che separa il nastro trasportatore dalla postazione del poliziotto addetto al controllo del monitor.


Mentre tento di infilare il secondo stivale sento che PGB, rivolgendosi al collega, dice "Mauro, non ti preoccupare, tutte quelle cose sono della signorina ... siii ... questa con i calzini a righe" ed andando verso la sua porta stargate mi passa accanto strizzandomi l'occhio.


Considerando che è iniziato in questo modo ... il seguito del week end ve lo lascio immaginare.

giovedì 20 novembre 2008

Fiocco azzurro

Ero appena tornata dalla gita scolastica a Roma quando mi sono trovata con la tua futura mamma per bere qualcosa e spettegolare (pensavo) sugli ultimi giorni in cui non ci eravamo viste. E invece lei, mentre mescolavo con disinvoltura la spremuta, mi ha chiesto se ero pronta per diventare zia. Credo di aver iniziato ad amarti in quel giorno, quando ancora non eri che un’idea e un piccolo puntino nella pancia della mia amica di sempre.

Adesso non sei più solo un’idea: sei occhi che si socchiudono, pugnetti che si stringono, capelli neri neri pettinati all’insù, una bocca a cuore che si imbroncia quando fai la nanna. Sei profumo di ammorbidente, come la tua mamma quando dorme. Sei vero, sei tiepido, sei qui con noi, finalmente, ed è impossibile amarti più di quanto ti amo. Mi hai fregato appena ti ho visto, piccolo rubacuori: e hai raggiunto la tua mamma sul podio delle persone più importanti della mia vita.

Prometto che per te cercherò di essere la zia migliore del mondo: mi farò rovinare la piega appena fatta, mi lascerò togliere il trucco da quelle tue ditine piccole piccole, ti permetterò di farmi il rigurgitino sul vestito nuovo, non vomiterò cambiandoti i pannolini. E magari ti troverò anche uno zio decente, già che sono in vena di buoni propositi: perché per fare la zia zitella come si deve dovrei comprarmi almeno un paio di gatti; e purtroppo sono allergica.

Ben arrivato, nipo.

La tua zia Cally

A ferro e a fuoco

Sembrava troppo bello… Cosa? Che il pianeta porco bastardo si fosse momentaneamente dimenticato di noi. Abbiamo vissuto un periodo di singolare e pacifica apatia, senza combinare disastri o finire involontariamente dentro romanzetti d’appendice di quart’ultimo ordine. Ma ovviamente la tregua doveva finire…

Callista esce con LUI: vanno a pranzo insieme. L’occasione è ghiotta e rapida, perché l’uomo deve cominciare a lavorare presto. Ma decide di dedicare l’ora della pausa pranzo alla vostra derelitta. Che, ovviamente, si presenta con abbigliamento casualmente splendido e capello fresco di piega: sfodera anche il gloss delle grandi occasioni, color rosso «ti ciuccio come una cozza». Uno spettacolo.

Per l’appuntamento si sceglie un bar del centro raggiungibile comodamente da entrambi. LUI è tutto un trionfo di profumo, maglietta piccola e jeans vagamente calati. Ha pure i boxer che sbucano maliziosi dalla cintura. Non so se ordinare qualcosa da mangiare, che tanto è partito l’effetto cornutazzo e mi si è chiuso lo stomaco, o saltargli direttamente in braccio. Alla fine lo imito: prendiamo due insalatone.

Mentre aspettiamo le ordinazioni, chiacchieriamo amabilmente: quando poi arriva il cibo, l’uomo, al grido di «che fame che ho», si infila in bocca la prima forchettata e mastica vigorosamente. Un po’ troppo vigorosamente… Mentre rumina della verdurina, infatti, lo vedo strabuzzare gli occhi e smozzicare un imprecazione. Poi ingoia il boccone mezzo intero e inizia a lamentarsi: «Mi sono morsicato la lingua, ahhhhhhh». Gli chiedo, ridacchiando, di tirare fuori il moncherino e di farmi vedere. Ma scatta il panico: non si è morsicato, si è martoriato un angolo di lingua. Il sangue scorre copioso e un pezzettino di mucosa pende sinistro. Oddio no, che ci sai fare tante belle cose con quella lingua lì, perchèèèèè…

Ma immediatamente dopo il momento di sconforto, scatta lo spirito da crocerossina della vostra Callista: gli faccio bere un po’ d’acqua fredda e intanto tamponiamo il disastro con un fazzolettino. Dopo una decina di minuti il sangue si ferma e l’uomo prova a mangiare. Un disastro: l’insalata con l’aceto non è l’alimento più adatto per una mucosa sforacchiata, in effetti…

Mentre LUI cincischia triste con una foglia di rucola, ecco che scatta l’attacco subdolo: io gli carezzo languida una manina dicendogli «Ma povero, ti fa molto male?». LUI mi prende la mano e mi ci stampa sopra un bacino. Io sto per saltargli al collo, ma sul bancone del bar vedo delle fiamme alte almeno mezzo metro. Passi che ho l’ormone rovente, ma questo mi pare un po’ troppo: «Ehm, mi sa che c’è qualcosa che non va…». Mentre pronuncio queste parole, il titolare del locale inizia a chiedere a tutti di uscire e chiama i pompieri.
Affumicati, evacuati e senza pranzo: se volessimo aggiungere ancora qualche sfiga, credo avremmo problemi seri a trovarne una ulteriore.

Ah, ovviamente l’ora di pausa era pressoché finita: ma che ve lo dico a fare, no?

mercoledì 19 novembre 2008

E Natale, non soffrire più ...

Sono le sei e cinquanta di mattina e la vostra Callista se ne esce come ogni giorno per farsi i 40 km che la separano da scuola. Giro l’angolo di casa, alzo il bavero del cappottino rosso che mi dona moltissimo, penso «Fanculo che freddo» e mi metto sul ciglio della strada ad aspettare la collega che mi passa a prendere. Nel frattempo, come ogni giorno, butto un occhio alla vetrina della cartoleria lì accanto, che svaligerei ogni volta che ci passo davanti. E mi viene un dubbio atroce. Ossia di essermi addormentata non per le consuete sette ore, ma per sette settimane (cosa smentita immediatamente dalle occhiaie accuratamente coperte). Caspita, è già Natale? Ieri sera c’erano in vetrina i quaderni dei Gormiti e dei Mini Pony.
Stamattina, invece, oltre a un’illuminazione degna dello stadio di San Siro, troneggia un tripudio di Babbi Natale, palline colorate, stelle comete. Ci sono degli omini di neve panciuti, nel cui ventre si può inserire una candelina (brrrr). C’è un Babbo Natale a grandezza naturale, con tanto di barba sintetica e occhialetti, tutto vestito d’oro. Con quei boccoli e quell’abbigliamento sembra uno dei Cugini di Campagna. Ma chi è che si mette in casa una roba del genere? Che se parte una scintilla ti fa la torcia umana? E poi a che pro? Ci getti sopra i cappotti quando rientri? Ti fai abbracciare quando la sera guardi la Tv sul divano? Non me lo so spiegare, io… (nnananananananananaaaaa…).

Faccio due passi e guardo la vetrina a lato: qui c’è un Babbino Natale piccino e plasticoso tanto che l’altro, con una renna al guinzaglio. Questo è pure animato e gira la parte alta del busto in quella che dovrebbe sembrare una risata: in realtà pare posseduto dal demonio o da un attacco forte di colite spastica.

Ma la migliore delle vetrine è la terza: qui si va sul sacro con un accenno di presepe. La Madonna e San Giuseppe, alti almeno 50 centimetri e vestiti come dei nababbi orientali, stanno in espressione estatica fissando il vuoto in mezzo a loro. Il bambinello non c’è ancora, in effetti giustamente, ma manco c’è la mangiatoia: niente. Maria e Giuseppe guardano il nulla: sembrano due impasticcati. Ai loro piedi, per dissuadere gli avventori, un cartello avverte «Non in vendita, solo esposizione». E per fortuna, sennò chi resisteva a metterseli in casa…

A fianco della santa rappresentazione, un ultimo e più laico Babbo Natale alla scrivania compila una lettera con tanto di penna d’oca in mano e candelina finta accesa. Orrendo. Roba che se lo vedi di notte, con quella faccia lì e quella lucetta tetra, ti viene un coccolone e volti via diretto.

Mentre rifletto sull’inutilità queste cose, arriva la collega. Di fronte alla domanda «Ma hai visto, è già Natale, praticamente? », mi viene detto che sabato apre anche il mercatino di piazza Fiera. Questo significa splendide serate a gelarsi il naso ridendo con gli amici con in mano un vin brulè, ma anche che all’8 dicembre ne avrò già le palle piene dell’atmosfera natalizia e dei turisti che sbarcano a Trento vestiti come se scalassero l’Everest. Salvo poi dirti «Ah, ma pensavo fosse molto più freddo, oddio, si muore». Per forza, imbecilla, hai la pelliccia, il colbacco di volpe e i doposci. Mica siamo su un ghiacciaio, o a casa del nonno di Heidi. E poi vieni da Milano, non da Catania, che puoi non essere preparata alla latitudine…

Quindi, per favore, ridateci il Natale a Natale. Non a novembre. Non se ne può più. E togliete il Cugino di Campagna dalla vetrina sotto casa, che me lo sogno di notte.

domenica 16 novembre 2008

E luce fu ...

L'altra sera sono tornata a casa dalla palestra stanca come un mulo. Giornata devastante e lezione abbastanza pesante.
Piano di battaglia della serata: doccia-pappa-nanna. (manca il ruttino e pare una sequenza tipo di un neonato)
Entro in casa, getto il borsone nel corridoio e comincio a tirare fuori le cose da lavare. Come prima cosa preparo la lavatrice. Detersivo, sbiancatutto e ammorbidente ....
sono troooooppo desperate housewives!
Attacco il fornelletto elettrico in bagno in modo da trovare tutto caldo quando faccio la doccia.
Vado in cucina e cerco qualche cosa da mangiare. Ricordo di avere delle verdurine in freezer ... metto la carta antiaderente sulla teglia, e dispongo un po' di peperoni, pomodoro, zucchine e chi più ne ha più ne metta ... accendo il forno e me ne vado verso la camera canticchiando.
Firuliiiii firulaaaaa ... adesso mi butto sotto l'acqua calda evvivaaaaa
Arrivo in camera, tolgo la gonna, butto in un angolo gli stivali ... sto per togliere le calze quando ...
pufff ... buio
Oddio oddio sono diventata ciecaaaaaaaaaaa!
No, imbecilla ... è saltata la corrente.
E per forza, scemona che non sei altro ... il forno, la lavatrice e il fornelletto elettrico ... cosa volevi attaccare ancora?
Vado nello sgabuzzino a cercare di riparare il danno ... ma è questione di contatore generale.
Bene, sono scalza e in mutande e devo andare da basso dai padroni di casa a chiedere aiuto ... sob.
A tentoni arrivo all'armadio e cerco una gonna a caso, la indosso e metto un paio di scarpe.
Arrivo al giro scale che è antipaticamente illuminato.
Busso alla signora Maria e al signor Aldo.
Spiego la situazione e chiedo aiuto. Il buon Aldo esce, va in giardino e fa scattare nuovamente il mio gioioso contatore.
Ringraziando in tutte le lingue e me ne risalgo verso casa. Facendo le scale mi rendo conto di aver indossato la gonna storta ...
Beneeeee ... che figurone!!!
In queste situazioni mi rendo conto che mi serve proprio un uomo.
Insomma ... se avessi un fidanzato potrei mandare lui a rimettere in ordine il contatore e salvarmi dalle tenebre.
E poi ... se ci fosse potrei anche chiedergli di cambiare la lampadina del faretto dello specchio del bagno che io non ci riesco.
Uhhh ... e poi potrei convincerlo ad attaccare quella mensola che è da aprile che l'ho comprata e non ancora montata ...
ohhh ... e anche pregarlo di spalmarmi la crema sulla schiena che c'è sempre un pezzettino sulle spalle che non ci arrivo ....
... ok ... non serve che me lo diciate voi ... lo so da me
... dovrò disturbare Aldo se salta la corrente
... continuerò a truccarmi in penombra
... la mia mensola rimarrà mestamente appoggiata all'amadio
e avrò sempre un quadratino di pelle seeeeecca sulla schiena alta ...
ahhhhhcomesoffrooooo!!!

venerdì 14 novembre 2008

Porno prof due, la vendetta ...

Callista spiega i verbi passivi in latino.

C: Allora, branco di mentecatti, avete capito? Il passivo si può fare solo con verbi transitivi. Per i verbi intransitivi, esiste solo la terza persona singolare, che in italiano si traduce con un impersonale. Facciamo un esempio… Chi mi sa dire un verbo intransitivo?

SSdPB (Studentessa Secchiona dal Primo Banco): Venire!

C (che –mea culpa- non si accorge che il verbo che ha tra le mani è come una bomba da disinnescare): Brava! In latino la terza persona «venitur» si traduce con «si viene, si giunge», come ad esempio «si giunge a una soluzione, si viene a un compromesso…». È chiaro?

SOdUB (Studente ottuso dall’ultimo banco): Prof, ma perché non posso dire «egli è venuto a una soluzione»?

C: Perché non è un passivo! È un tempo composto e «essere» è usato come ausiliare. Capisci? Prova a sostituire il verbo «essere» con «venire». Puoi dire «egli viene venuto a una soluzione»? No, perché un soggetto non può subire l’azione di «venire», può solo compierla. Se dici «Io sono venuto» tu hai fatto l’azione, non…
E qui partono le risatine dei soliti due maliziosi ragazzini ormonati. E parte pure l’ira funesta della vostra Callista, che ormai non ne fa passare manco una…

C: Ehi, voi due, maiali che non siete altro! Avete finito? Preferite che usi un sinonimo tipo «arrivare, giungere» o vi fa ridere pure quello? Perché va bene che siete giovani e pieni di ormoni, ma trovare erotico anche il latino mi fa seriamente dubitare delle vostre capacità di discernimento e dei vostri gusti in materia. Quindi adesso basta, sennò vi stronco la crescita.

Ma capitano tutti a me?

giovedì 13 novembre 2008

Tutta colpa dei film

L’altro giorno stavo meditando sulla mia condizione di derelitta.
Stavo pensando a tutti i fattori che mi hanno portato ad essere degna di portare, orgogliosamente, cotanto titolo.
Una storia d’amore finita male, l’incontro deleterio con la meraviglia, la successiva frequentazione di uomini balordi … è vero, sono tutti fattori importanti ma … deve esserci un motivo profondo alla base di tutto.
Poi … trac … l’illuminazione.
In tv stavano trasmettendo, per la milleduecentottantatreesima volta, il film Ghost.

Pensiamoci. Se una ragazza durante gli anni importantissimi, a livello sentimentalmente formativo, viene a contatto con pellicole del genere ha il futuro segnato; sono bombe a orologeria pronte ad esplodere nel cuoricino di giovani fanciulle destinate ad una vita di sofferenze.

Proviamo ad analizzare Ghost.
La storia la sappiamo tutti. Lui muore. Incontra per caso una medium in grado di sentirlo. Così tenta in tutti i modi di salvare la sua amata cercando disperatamente di proteggerla dal “bruto” (che nel frattempo ci sta provando spudoratamente con lei) che ha organizzato la sua morte.
Allora … già è tanto che uno non ti faccia culo da vivo …questo povero disgraziato si fa in quattro pure da morto e lei ha il coraggio, dopo che lui si fa ammazzare per salvarla da un’aggressione, di smenargliela in largo e in lungo perché lui risponde “idem” al suo, più romantico, “ti amo”.
Senti, mia cara Demi, passi che sei stragnocca, passi che ti sei sposata con quel gran figo di Bruce e poi ti sei accasata con un ragazzo più giovane di te (e chiamati scema) ma ti pare giusto far credere a tutte le ragazze che gli uomini sono pronti a modellare un orribile vaso di creta pur di starti vicina? E hai il coraggio di lamentarti???
Nella vita reale quel vaso sarebbe stato usato per spegnere le sigarette del tuo uomo e dei suoi amici, seduti sul tuo divano, a sgranocchiare schifezze mentre guardano la partita.

Per forza una ragazza cresce traviata.
Non siete convinti?

Prendiamo ad esempio un altro cult di quegli anni: “Ufficiale gentiluomo”.
Ma daiiiiiiiiiiiiiiiiiii …. Ma ti pare che lui arriva, tutto bello, divisa bianca candida, sorriso a 187 denti, passo sicuro … ti cerca tra decine di colleghe invidiose e ti porta via prendendoti in braccio?
Tu sei pure sudata, spettinata e vestita in maniera imbarazzante …
Non raccontiamoci cazzate.
Ok, sorvoliamo sul fatto che se uno si facesse tutto il salone con me in braccio sarebbe a rischio ernia ... è un dettaglio!
Nella realtà è già tanto se uno sa che lavoro fai.
Se si ricorda in quale palazzo lavori puoi anche accendere un cero.
Se ti fa recapitare un fiore per il tuo compleanno puoi anche smettere di insultare pesantemente il pianeta porco bastardo …

Ora pensate ad una ragazzina giovane e innocente (io) che vede queste scene meravigliose di romanticismo e amore … ovvio che cresce con l’idea che gli uomini sono tutti principi azzurri …
Volete un altro esempio?

Ok, prendiamo il film menoso per eccellenza: Dirty dancing.
Lei, ragazzina diciasettene e pure un pochino bruttarella, arriva in questo villaggio dove l’animatore più figo di tutti non solo si interessa a lei (che già sarebbe un miracolo) noooo … si innamora perdutamente e lotta contro tutti pur di difendere il loro amore.
Ora, parliamoci chiaramente.
Ma quanto maiiiii??? A chi è che succede una cosa del genere? Antonellina Clerici esclusa?
Ohhh … noi ci siamo state nel villaggio turistico e ci siamo pure prese una tranvata clamorosa per le due meraviglie … ma di grandi amori, incontri romantici e tutto l’ambaradan che ne consegue … nemmeno l’ombra.

Ora … mi credete che è tutta colpa dei film?
A forza di vedere tutto questo “miele” una cresce con l’idea del grande amore, della storia romantica, del principe, del cavallo bianco…

Noooo … errore gravissimo. Nella vita bisogna essere concreti, cinici e con i piedi per terra.

I grandi amori? Non esistono
Storie romantiche? Ma quando mai
Il principe? Macchè … tutti estinti
Cavalli bianchi? Sia maiiii che poi mi fanno la cacca in cortile

… e ora scusate ... ho un impegno.
Devo correre in edicola che è uscito l’ultimo libro Harmony.

… sob …

mercoledì 12 novembre 2008

A te ...

Prima di postarvi la nuova canzone frutto di un'intensa collaborazione delle vostre derelitte con Jovanotti, vogliamo fare gli auguri ad una ragazza carinissima, biondissima, intelligentissima e petturutissima (e mica per niente e mia parente ... ) ...
Auguri Cugiiiiiiiiiiiiiiii!!!!





Per il tuo compleanno ti dedichiamo una canzoncina ... la puoi usare contro qualsiasi uomo ti faccia girare le scatole.


A TE - Derelitte feat Jovanotti

A te che sei l’unico al mondo
L’unico coglione
Che non apprezzi fino in fondo
Chi c’è vicino a te
Quando ti guardo sento forte dentro l’intenzione
Di assoldare un serial killer e di mandarlo da te
A te che ormai mi hai fatto culo centomila volte
Ma prima o poi un culo tanto
Lo faccio fare anche a te
Perché alla fine tu lo sai che io non chiedo tanto
Solo un anello con brillanti e due gemelli o anche tre
A te io canto una canzone
Perché ti sia chiaro
Che prima o poi la mia vendetta grande ti coglierà
Controlla sempre alle tue spalle, stupido somaro
Che sarò pure derelitta
Ma non rimbambita

A te che sei
Che meraviglia sei
Uno sfogo agli zebedei
È quello che augurerei
Perché lo sai
Grattandoti vedrai
Non mi scorderai mai
Non mi scorderai mai…

A te che sei un grande imbecille
E un imbecille grande
A te che hai preso i miei ventricoli
Masticandoli un po’
Ricordati che in fin dei conti
Ognuno ha quel che merita
E quattro ruote su una macchina
Sono troppe per te
A te io canto una canzone come avvertimento
Che tu non cada dalle nuvole quando mi rivedrai
Passare sotto casa tua con un armamento
Che mi ha prestato un amichetto
Che di nome fa Bin

A te che sei
Che meraviglia sei
Uno sfogo agli zebedei
È quello che augurerei
Perché lo sai
Grattandoti vedrai
Non mi scorderai mai
Non mi scorderai mai…

martedì 11 novembre 2008

Incontri ravvicinati

M: Amica, hai letto il giornale? Hanno avvistato gli ufo sopra Trento.

C: Sì, ho letto e l’hanno pure detto alla radio. (I dettagli li trovate QUI )

M: Chissà cos’erano.

C: Io spero fossero realmente ufo e che siano venuti a prendere le misure per tornare e incenerire la casa di quell’emerito coglione dell’ammutinato. Qualcuno avrà ascoltato le mie preghiere…

M: Guarda, secondo me lo volevano prendere per fare degli esperimenti… Poi si sono accorti che era troppo piccolo e scemo anche per quello, e lo hanno lasciato lì.

(Quando si dice solidarietà femminile…)

domenica 9 novembre 2008

Le derelitte sulla stampa

Le derelitte hanno il loro blog

Non troverete mai, in queste righe, voti o giudizi o pagelle su come diavolo è fatto un sito. Chissenefrega. Le storie del web prescindono dalla grafica, dai filmati più o meno corretti, dai portali perfettini. Il web è immondizia, per la gran parte. Ma è anche il più formidabile contenitore di notizie, curiosità, esseri umani apprezzabili. Da quando poi con il cosiddetto web 2.0 (non importa che sappiate cos’è, fate finta, funziona sempre) hanno preso piede i blog, i diari personali ma anche le considerazioni o le passioni sociali, culturali, sportive, sentimentali, turistiche - di ciascuno, il gioco è fatto. Allora, nessun dubbio. Ecco un blog davvero divertente ed irriverente”made in Trentino”, mai pruriginoso a dispetto degli argomenti sentimental & sessuali che affronta e dove i maschi fanno spesso una figura che dire barbina è dire poco. Non sappiamo (e nemmeno vogliamo scoprirlo) chi diavolo siano Mafalda e Callista, le due trentine che firmano “il diario delle derelitte”, ovvero “come soffrire per amore e sembrare felici”. Nella immagine che campeggia in testa alla loro pagina, oltre ad un disegno dai tratti infantili che dovrebbe raffigurarle, spunta anche lui, il Nettuno di piazza Duomo, a Trento. Loro, le derelitte (una è insegnante da quel che si intuisce ed è ipotizzabile che gli studenti la preferiscano alla Gelmini) spiegano anche, nel loro sempre più visitato blog, il perché del Nettuno. Ascoltiamole: “Forse non tutti sanno che a Trento una statua della suddetta divinità sovrasta bonaria (?) piazza Duomo dalla fontana di settecentesca fattura. E la povera statua più e più volte ha visto passare le derelitte sotto il suo tridente, e altrettante volte si è sentita tirare in ballo dalle suddette, che le rivolgevano domande di vitale importanza, in attesa di un responso: Nettuno, l’oracolo trentino (e qui l’orecchio stride, ma l’oracolo «trentuno» era da ricovero). Peccato che il Nettuno abbia sempre fatto orecchie da mercante ai quesiti («perché non mi ama, perché non telefona, ma vado a trovarlo o no, ma se non mi ama perché poi mi cerca) Un blog sorridente, ironico, leggero. Merce sempre più rara. http://diariodellederelitte. blogspot.com/ - Carlo Martinelli


Ebbene sì, come vedete dall'articolo qui sopra, le derelitte sono state nominate. Anzi, recensite! Ora, il fatto che ci siamo montate la testa e che toglieremo il saluto a tutti è evidente e assolutamente innegabile. Stiamo anche pensando di lasciare le nostre impronte di mani e tacchi a spillo sulla scalinata del Nettuno, ma oggi c'è a Trento l'adunata degli Alpini e abbiamo problemi di parcheggio con la betoniera che abbiamo noleggiato per la colata di cemento. RImedieremo domani.
Per ora lasciateci il nostro momento di gloria e notorietà. Pare che toccare tutto il toccabile in maniera moooolto scaramantica di fronte a chi ci diagnosticava ormai in punto di morte abbia funzionato. Peccato che sia così solo in questo campo...
Ringraziamo di tutto cuore il quotidiano "Trentino" per la gradita sorpresa e quel buongustaio del giornalista, il signor Carlo Martinelli. Caro Carlo, visto che non è nostro parente, ora ci sentiamo in dovere di perseguitarla per offrirle i nostri favori sessuali in cambio di cotanta gratuita pubblicità. Giacchè che non abbiamo provveduto prima, come gli invidiosi penseranno, ci lasci rimediare.
Affettuosamente
Cally e Mafy

venerdì 7 novembre 2008

Porno prof

C: Allora, prendiamo pagina 54 e leggiamo il mito di Orfeo e Euridice… Michele, vuoi leggere tu?

Inizia la lettura

M: E infine Orfeo, disperato per la perdita dell’amata, verrà ucciso da alcune donne durante un Baccanale. I Baccanali erano riti orgiastici che…

E qui alza la mano una fanciullina dal primo banco.

FdPB: Prof, cosa vuol dire «orgiastici»?

Momento di silenzio in classe. Alcuni ragazzini, evidentemente più sgamati della creatura innocente, iniziano a ridacchiare. Ora, cosa succede quando una ragazzina chiede una cosa di cui si vergognerà fino alla fine dei tempi? Si assume un tono professionale per far vedere che non c’è nulla di scabroso in quello che ha chiesto.

C: Ehm, allora, immagino che in italiano sappiate tutti cosa vuol dire orgia, mi auguro solo per sentito dire e non per aver preso parte all’evento… Ecco, vedi, creaturina, i Baccanali erano riti dedicati a Bacco, il dio dell’ebbrezza. Si beveva, si mangiava e si soddisfavano gli istinti del corpo, compresi quelli sessuali, con atti che potevano essere consumati anche in gruppo. Ma per gli antichi romani il sesso era vissuto in maniera gioiosa e giocosa, non peccaminosa come per noi adesso, e così dovete immaginarlo: noi abbiamo alle spalle duemila anni di cultura cattolica, il che condiziona le nostre opinioni in merito.

Classe ammutolita dalla spiegazione scientifica e assolutamente asettica. Per stavolta sono salva. Solo un ragazzino ridacchia di nascosto.

C: Senti, genio, cosa ci trovi di così divertente in questa cosa? Se ce lo dici, ridiamo tutti.
R: Eh, no, ecco, io…
C: Smettila subito, se non vuoi fare la fine di Urano*. Te la faccio fare io, e poi vedi che i piaceri carnali che non hai ancora iniziato a provare non li proverai mai. Somaro.

Il cortese invito ha funzionato, chissà come… Ora spero solo che non vadano a casa a raccontare di cosa parla la prof durante le lezioni.

*Argomento trattato qualche giorno prima parlando delle cosmogonie celesti. Urano venne evirato dal fratello Crono e i suoi genitali vennero gettati in mare. Dall’incontro di questi con la spuma marina, nacque Venere

martedì 4 novembre 2008

Chi cerca (ci trova) ottobre 2008

Ok, ok … mea culpa.
Ho saltato un mese di chiavi di ricerca e questa è la “punizione” … 39 e dico 39 pagine colme di frasi di pazzi scatenati che sono capitati sul nostro blog.
Ora, dico … già nella vita reale ci capitano i personaggi bizzarri che più bizzarri non si può … ma pure sul blog. Mettetevi comodi che sto giro c’è da ridere.


ALLA RICERCA DI CALLY E MAFY
Mafyyyyyy (dimmiiiiiiiiii … sono qui … racconta tutto alla tua Mafy)
cally mafy belle (grazie, caro, tu si che hai capito tutto dalla vita)
foto callista mafalda (se cerchi bene sul blog qualcuna ne trovi)
frasi sulla vita di mafalda (nacqui in una calda mattinata di giugno. Era un lunedì e mio padre era convinto fossi un maschio perché avevo scelto l’unico giorno in cui non c’erano partite del mondiale…)


CANTA CHE TI PASSA
canzone donna che fa ra ra (qualche indicazione in più … no, eh?)
canzone house che canta un maschio e fa eeee zo (come non conoscerla ... )
canzone ti toglie l'aiuola (no, no, no, stella … l’aiuola il buon Gianlucone la rasava … non la toglieva … su!!! )
canzoni menose (ne abbiamo una collezione infinita. Tu chiedi e noi ce l’abbiamo … si va da Tizianone Ferro a Vendittone nostro … le abbiamo tutte!)
Non ti ho insegnato io quello che stai facendo adesso da dio (grazie, grazie … ahhh ti riferivi alla canzone … Gabryyyyyyyyy come sei splendida … gabryyyyyy adesso smettila. Io adooooro questa canzone di Vasco)
canzone dei negroamari con una donna (beh … giustamente. Sono 6 quindi sono i negroamari… scema io che non ci avevo pensato)
SEXY SHOP LE DERELITTE
tettone che passione (pure poeta …)
mutande impermeabili leopardate (giuro che faccio fatica a pensare a qualche cosa di più orribile …)
pompino decalogo (già fatto … eccolo … siamo mille anni avanti)
abc delle tette (tesoro … se hai bisogno di un manuale siamo messi malino)
sms piccanti (pure su quello abbiamo scritto ... leggiti il post)
sms osè (ancora? Sei lo stesso degli sms piccanti)
sms porno (ma alloraaaaa??? Ma arrangiati, stella … su … mica possiamo dirti tutto noi)
frasi porche di compleanno (ma perché???)
LE

DOMANDE IMPOSSIBILI
Come fare se la mia ragazza fa le puzze (attaccale un arbre magique alle mutande … che te devo di?)
non c'è nettuno? (spera che Nettu non legga questa cosa altrimenti si scardina dalla fontana e viene a inforcarti … sta attento … )
le piace un ragazzo pelato. Ma come è possibile? (è possibile, è possibile … i pelati hanno il loro gran bel fascino … sob!)
come si fa a strappare i capelli senza andare dalla callista? (devi avere un filino di confusione tra calli e capelli e tra callista e parrucchiera … prima di muoverti farei un po’ di chiarezza … poi vedi tu … basta che non ti ritrovi con le extension al pollicione)
come tenere testa ai ragazzi belli ma stronzi? (ehhh, tesoro, lo avessimo capito saremmo ricchissime e, soprattutto, fidanzate!)
cosa chiedono i carabinieri quando dicono patente e libretto? (mah … la butto lì, azzardando… che vogliano vedere la patente e il libretto??? )
dove trovo emoticon pompini (beh … come vivere senza??? )
come inculare il contatore del gas (in senso figurato o fisico?)
le parche chi erano? (senti … c’è Wikipedia che è fenomenale … perché chiedi a noi?)
le porche chi erano? (ahhhh … hai fatto la battuta … bravo, proprio … complimentosi!) I


DRAMMI ESISTENZIALI
Il mio pesce rosso è morto annegato (ma noooooooooooo … povero!)
fa culo (ehhh, cara amica derelitta, ti siamo vicine)
farmacista buca profilattici (e ma che bastardoooo!)


A.A.A. CERCASI
biglietti per divieto parcheggio simpatici (prova con “se provi a fermarti te sbuso le gome” … secondo me funziona)
ahi disse e poi morse detti salentini (giriamo la richiesta ai nostri amici pugliesi … )
bionde scatenate (eccoci …)
ricetta biscotti alla cacca (ma daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii)
bistecche di bufalo vive (ma voi siete malatiiiii )
calimero dance villaggi bravo (seeeeeeeeeee … la sappiamo, la sappiamo, la sappiamo)
frasi esortative (su su … dai, dai)
Per favore datemi la parafrasi quella dell’ira di achille (amicaaaaaaaa … fai qualche cosa per quest’uomo … è da un anno che cerca sta benedetta parafrasi … ora gliela portiamo a casa … non se ne può più)
I SIMPATICI
classi-fiche (uhahahahah … abbiamo pure l’uomorista!)
Quell’artista di Callista (ehhh … la mia amichetta c’ha classe … l’ho sempre detto!)
mafalda che ce l'ha calda (scontata come rima baciata … rimandato a settembre!)
frasi spiritose sulle bionde (l’unica frase che puoi dire è che sono bellissime … tutto il resto è bandito. Perché per noi la libertà di pensiero e di espressione è tutto … )


LE PERLE DI SAGGEZZA
La gelosia è una brutta bestia (ehhhh in effetti …)
tuta fino all’altro ieri vita ho dato a te e tua sorella bella (ehhhh???)
La vendetta è come un viale (ceeeerto sta tra via “che va consumata” e piazza “fredda”)
Non si mente quando si dice ti amo (ohhhhhhhhhhhhhh … sacrosanta verità)


Ma la medaglia d’oro, assoluta … va a quest’uomo ... Io ho riso due giorni …


matrimonio? piuttosto succhierei un cazzo!

Un genio!

lunedì 3 novembre 2008

Pranzo a luci rosse

Ogni tanto capita che a scuola si trovino dei colleghi con cui si sta proprio bene. Quelli con cui usciresti anche a mangiare una pizza la sera, e che non ti fanno venire l’orticaria se ci devi lavorare insieme. Quelli che ridono per uno studente chiacchierone o per uno strafalcione in un tema e non maledicono intere generazioni di famiglie colpevoli di non educare i loro figli a dovere.
Quest’anno sono stata fortunata: lavoro a 40 km da casa, ma ho dei colleghi eccezionali. E così il fermarsi fuori a pranzo perché si ha un rientro pomeridiano diventa un appuntamento da non perdere.
Quest’anno nel carnet colleghi ho l’insegnante di matematica fricchettona, sempre vestita di mille colori e coi fiori nei capelli. I ragazzi la adorano, imparano alla grande e si divertono come i pazzi: un giorno hanno deciso di vestirsi tutti dello stesso colore per propiziare non so che congiuntura astrale prima del tema. Potrei chiedere cosa indossare per neutralizzare il pianeta porco bastardo…
Ma torniamo a noi: qualche giorno fa ce ne siamo andate a pranzo insieme. Si sono aggiunte una collega di inglese e una di ginnastica. Il discorso è stato subito dirottato sui problemi di cuore della ginnasta.
A quanto pare, la povera è stata abbandonata dal fidanzato dopo 3 anni in cui ha racimolato più corna che altro. E ora, per somatizzare, si sta «guardando in giro». Termine elegante per dire che si tromba tutto quello che passa. Beata lei. Al momento ha una liaison con un elegante quarantacinquenne esperto (udite udite!) di sesso tantrico. E ha passato tutto il pranzo a decantarcene le qualità.

CdG (collega di ginnastica): Insomma, mi ha proposto un massaggio, che però è durato ben poco, perché mi è saltato addosso…
C: Ussignur!
CdMF (Collega di Matematica Fricchettona): E quindi?
CdG: Quindi il massaggio è durato poco, ma il resto… Un’ora e mezza.
C: Umpf…
CdMF: Ma come un’ora e mezza?

Proprio sul più bello, mentre noi eravamo con la mascella pendula ad ascoltare le imprese del fine amatore, è arrivata un’altra collega a me sconosciuta: una quarantenne strafiga paurosa vestita benissimo, roba da passerella. Insegnante di religione (ah, come sono cambiati i tempi).

CdR (Collega di Religione): No, aspetta cara. Un’ora e mezza di tu-tum tu-tum tu-tum (facendo un gesto vagamente osceno con la mano…) o un’ora e mezza che gli è restato su (sollevando una bottiglietta vuota sul tavolo)? Perché se per un’ora e mezza continua e manco si ferma io mi sparo dalla noia.

Callista per terra che si rotola dalle risate, collega di inglese che si strozza con il caffè.

CdG: Tutto, guarda, una roba incredibile. E io che ero indecisa se uscirci o meno. Direi che il romano di cui ti avevo parlato la settimana scorsa lo mettiamo da parte.

Bene, ho meno vita sociale di un’insegnante di ginnastica che vive in una valle sperduta del Trentino, che ha dieci anni più di me e che pesa trenta chili (ooook, forse questo è un punto a suo favore). Ma dove cavolo li incontra tutti questi uomini interessanti?

CdR: Ma nooooooooo, non lasciare perdere niente. Tieniteli tutti e due, basta che non glielo fai sapere. Gli uomini devono essere convinti di avere l’esclusiva. Poi quando trovi quello giusto molli gli altri, no?

E per fortuna che insegnava religione.