Le derelitte non sono morte… Anzi, sono più vive che mai. Hanno solo portato a termine l’arduo compito di prenotare anche quest’anno le agognate ferie salentine. E voi direte, ma che ci vuole? Infatti! Fino all’anno scorso la vostra Mafy e la vostra Cally ci mettevano sette secondi a fare tutto: la casa più bella e chissenefotte del prezzo, l’aereo che ci permetteva di stare anche solo mezz’ora in più nella terra dei nostri sogni e fanculo alle compagnie low cost e la macchina con tutte le coperture casco possibili e immaginabili in barba ai vecchietti salentini con la Uno che ci sfondano le portiere.
Quest’anno le derelitte non sono sole: la vacanza salentina si farà in sei. Vi preghiamo di non iniziare a immaginare le catastrofi, perché a noi il Salento in compagnia fa un brutto effetto. Ma siamo coraggiose e rischieremo.
La prima grande impresa è stato recuperare la casa: ci servivano 3 stanze, giusto per non essere costrette a metterci qualcuno in mezzo al letto (e si sa che io e la Mafy amiamo la privacy, e poi non voglio dividere con nessuno il privilegio di vederla mentre si infila sotto otto coperte con la tuta da ginnastica e tanto di cappuccio tirato su, modello 50 Cent, perché «a me il sole fa reazione, mi viene freddo»). Cerca che ti ricerca, ecco la casa agognata: tre stanze, un bagno e mezzo (mah… chissà cosa vuol dire «mezzo»), soggiorno, cucina, giardino con tanto di amaca. Prezzo abbordabile: deve essere nostra. C’è solo un piccolo particolare da definire: la casa è a «basso voltaggio», quindi non si possono tenere accesi la caldaia e il phon insieme. Considerando che il phon delle derelitte è potente come un motore di un jet, iniziamo già a farci delle domande.
C: Oddio, speriamo che il salvavita sia a portata di mano… Sai che faremo saltare tutto mille volte.
M: Ma amica, quest’anno abbiamo con noi un ingegnere e un elettricista, vuoi che non risolvano il problema del salvavita?
C: …
M: …
C: Già vedo i titoli sul giornale: «Giovani e magrissime ragazze periscono nell’incendio di una casa in Salento».
M: Ma smettilaaaa…
La prenotazione viene inoltrata: ma, ahimè, la nostra casa dei sogni ci viene soffiata sotto il naso da un altro gruppo. Speriamo che il salvavita gli esploda, tiè.
A quel punto non potevamo fare altro che riprendere a cercare: scartata la casa della signora Lupi (che Callista ha chiamato «Orsi» per simpatia territoriale) per motivi di arredamento kitsch, la nostra attenzione viene attirata da una casetta a qualche chilometro dal mare, ma tanto siamo automunite. A prima vista sembra sprovvista di orrori e anche di mille madonnine appese ai muri: inoltriamo la richiesta. La casa è libera. EVVIVA! Verremo richiamate dal proprietario appena possibile. Le ferie sembrano già più vicine… Ma invece…
(to be continued…)
Quest’anno le derelitte non sono sole: la vacanza salentina si farà in sei. Vi preghiamo di non iniziare a immaginare le catastrofi, perché a noi il Salento in compagnia fa un brutto effetto. Ma siamo coraggiose e rischieremo.
La prima grande impresa è stato recuperare la casa: ci servivano 3 stanze, giusto per non essere costrette a metterci qualcuno in mezzo al letto (e si sa che io e la Mafy amiamo la privacy, e poi non voglio dividere con nessuno il privilegio di vederla mentre si infila sotto otto coperte con la tuta da ginnastica e tanto di cappuccio tirato su, modello 50 Cent, perché «a me il sole fa reazione, mi viene freddo»). Cerca che ti ricerca, ecco la casa agognata: tre stanze, un bagno e mezzo (mah… chissà cosa vuol dire «mezzo»), soggiorno, cucina, giardino con tanto di amaca. Prezzo abbordabile: deve essere nostra. C’è solo un piccolo particolare da definire: la casa è a «basso voltaggio», quindi non si possono tenere accesi la caldaia e il phon insieme. Considerando che il phon delle derelitte è potente come un motore di un jet, iniziamo già a farci delle domande.
C: Oddio, speriamo che il salvavita sia a portata di mano… Sai che faremo saltare tutto mille volte.
M: Ma amica, quest’anno abbiamo con noi un ingegnere e un elettricista, vuoi che non risolvano il problema del salvavita?
C: …
M: …
C: Già vedo i titoli sul giornale: «Giovani e magrissime ragazze periscono nell’incendio di una casa in Salento».
M: Ma smettilaaaa…
La prenotazione viene inoltrata: ma, ahimè, la nostra casa dei sogni ci viene soffiata sotto il naso da un altro gruppo. Speriamo che il salvavita gli esploda, tiè.
A quel punto non potevamo fare altro che riprendere a cercare: scartata la casa della signora Lupi (che Callista ha chiamato «Orsi» per simpatia territoriale) per motivi di arredamento kitsch, la nostra attenzione viene attirata da una casetta a qualche chilometro dal mare, ma tanto siamo automunite. A prima vista sembra sprovvista di orrori e anche di mille madonnine appese ai muri: inoltriamo la richiesta. La casa è libera. EVVIVA! Verremo richiamate dal proprietario appena possibile. Le ferie sembrano già più vicine… Ma invece…
(to be continued…)
buone vacanze, care derelitte!
RispondiEliminastamattina vi ho lasciato un messaggio in un post abbastanza vecchio (marzo 2007, "Callista's top five, parte seconda")... spero riusciate a trovare giusto un attimo per rispondermi!
grazie mille!
attenzione agli incendi in riva al mare!!! Buone ferie ;)
RispondiEliminaUn ingegnere e un elettricista...?!? Alti, belli e profumati??
RispondiEliminaAnche quest'anno a settembre? Oppure ad agosto?
RispondiElimina@anonimo: già risposto lì, ma pure qui: è una lettera d'amore di d'Annunzio... Ovviemente! ;-) Se servono altre indicazioni, scrivici pure a callistamafalda@yahoo.it.
RispondiElimina@baol: agosto: ci si riesce a beccare?