Che io, Callista, abbia la fortuna
di fare l’insegnante ormai lo sapete. Che sia particolarmente
portata alle tragiche figure di guano è altrettanto universalmente
noto. Ora, per dimostrarvi che sono passati degli anni ma che non ho
perso l’abituale smalto in questo campo, diamo inizio oggi alla
trilogia dell’equivoco: ossia come mi sputtano la credibilità
lavorativa in due minuti e per tre volte di seguito con membri della
stessa famiglia. Una campionessa, proprio.
Iniziamo dal principio, come sarebbe
buona abitudine. Quest’anno, per la prima volta nella mia carriera,
in una classe ho uno dei due rappresentanti dei genitori maschio: e
già questo è un evento di per sé straordinario. Ma la cosa che
rasenta l’assurdo è che trattasi di genitore attento, amorevole,
giovane e pure discretamente figo. Ok, decisamente figo. Va bene, lo
ammetto: proprio bonazzo. Una specie di George Clooney trentino.
Inutile dire che tutte le colleghe aspettano con gioia il momento del
ricevimento genitori quando c’è la sua prenotazione… E invidiano
il mio ruolo di coordinatrice di classe, visto che ho l’oneroso
compito di tenere i rapporti con i rappresentanti.
Durante le elezioni e il primo
incontro mi sono zelantemente prodigata nel mio compito: ho lasciato
la mia mail, le ore di ricevimento, ho spiegato programmazioni e
affini, ho anche accompagnato i genitori alla porta, stringendo la
mano prima alla mamma rappresentante e poi a Georgy. Lui, cordialissimo e
sorridente, mi stringe la mano con vigore e mi dice “Allora
professoressa Callisti, rimaniamo d’accordo che se ci sono problemi
lei ci avvisa e se abbiamo qualcosa da dirle ci facciamo sentire noi,
ok?”. Ed ecco la mia geniale risposta, con un sorriso a 32 denti e
voce flautata: “Ceeeeeeerto! Quindi se io non la sento, sto
tranquilla (e già qui…). Se invece HA QUALCOSA DI GROSSO PER ME,
SA DOVE TROVARMI!”.
Considerando che io non uso mai il termine
“grosso” per i tragici doppi sensi a cui si presta (soprattutto
perché lavoro con adolescenti), direi che Freud avrebbe molto da
dire su questo mio sinistro lapsus.
George è rimasto del tutto
impassibile di fronte alla mia triste uscita: ma per la settimana
prossima ha prenotato ben quattro spazi degli otto disponibili nella
mia ora di ricevimento. Considerando che suo figlio ha la media del
9, inizio a temere.
5 commenti:
Qui in Francia sarebbe un ragazzino da tenere sotto controllo visto che i voti sono su ventesimi 9 su 20...c'è un motivo "grosso" per chiamare il papà! ;)
Rarissimi i papà che si interessano della scuola...bravo oltre che bonazzo!
Buona giornata derelitte! :)
ahahahahah che ridere!!!! secondo me il quieto Padre Jorginio ha visto le due tue formidabili fioriere semina l aiuola...ahahahah..grandiii Derelitteeee!!!
Vabbè, "temere" mo...
Ahahahaha!! Siete uniche ragazze!!'
Grosso modo vi siete intesi: a entrambi piacciono belli e colti. E il lunedì avanza... :D
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