mercoledì 28 febbraio 2007

Smile... culo!

E per la serie «Il Club delle Derelitte per te», dopo il C.S.I. (Comitato Sms Importanti), ecco a voi il nuovo servizio di mutuo aiuto delle derelitte, il Co.De.Fa, Comitato di Decifrazione Faccine. Ovvero, come ti interpreto l’emoticon.

Per una donna che ha vissuto la sua adolescenza negli anni Novanta, l’uso a 360 gradi del cellulare resta un mistero. Noi siamo gli ultimi esseri umani ad aver telefonato a casa del ragazzo agognato, con il filtro della mamma che faceva il terzo grado: «Ah, sei una compagna di scuola… Ma di che classe? E come mai conosci mio figlio?». Signora, suo figlio mi ha infilato la lingua in gola durante l’ultima gita scolastica, ed essendomi non indifferente gradirei approfondire la sua conoscenza. Magari praticando del petting spinto. Chissà, potremmo anche fare sesso, ovviamente non protetto, e procreare una decina di marmocchi col moccio al naso, che poi abbandoneremo per strada o faremo a pezzi in un baccanale sotto la luna piena. Ma al momento devo solo chiedere i compiti di latino. Quindi, signora Torquemada, mi passi suo figlio. (Ok, non ho mai risposto così, ma sarebbe stato bello…).

I «Noi» odierni, invece, sono nati col cellulare in mano: comunicano in un modo impenetrabile ai non iniziati, fatto di squillini, abbreviazioni, sigle e faccine. Queste ultime usate anche dai trentenni più sgamati, ma che per me (che sono purista in quanto laureata in lettere) restano un affascinante mistero. Sono una fallita comunicatrice informatica, lo so. Le capisco, ma non riesco ad usarle: tuttavia le tollero, di buon grado, in messaggi adatti. Non in messaggi amorosi, sentimentali o che sono destinati a cambiare un’epoca. E non se sono completamente astruse e quindi incomprensibili. Ecco il fattaccio…

Giorno di Natale: LUI apre finalmente il sacchettino 25 del suo calendario dell’Avvento (da me interamente fatto a mano, a punto croce e in due lunghissimi mesi di tormento delle retine: grado di derelittaggine 8000). Al suo interno, una storia di Natale con i protagonisti velatamente ispirati a me e LUI, che non si accontentano del finale «e vissero felici e contenti» ma che – allusione meno velata ma riuscitissima – decidono di scrivere la loro storia piano piano, giorno per giorno (grado di derelittaggine tendente all’infinito). LUI chiama verso l’una per farmi gli auguri, non ha ancora letto, mi promette di farlo subito. Tempo un’ora, e arriva questo sms: «Non so cosa dire… Sei davvero una persona speciale… >o<». Per uno stitico sentimentale come lui, equivale a una dichiarazione di amore eterno. Sono solo turbata dal >o<, che non riesco a decifrare. Internet non mi aiuta: è una faccina inesistente. Disturbo le mie doti semantiche, mi illudo che sia un bacio passionale, ma somiglia più a un buco del culo. Faccio la finta tonta e mi rivolgo a Mafalda, l’altro membro del Co.De.Fa. Io: «Potrebbe essere un bacio, no? Un bacio forte… Tu che dici?». Lei, asciutta: «Sembra un culo». Evviva. Ho ricevuto il messaggio più bello della mia vita: «Non so cosa dire, sei una persona speciale, culo». Come dire: «Grazie, prendo atto, non so che dire, sono lusingato, ma terrorizzato, stai al tuo posto». Inutile dirlo: da allora «fare culo» è entrato di diritto nel vocabolario delle derelitte, come sinonimo di non prendere una posizione, non esporsi, ritirarsi piano piano. LUI fa culo. Azzurro fa culo. Tutti i nostri uomini fanno culo. E noi? Noi lo prendiamo nel culo. E sorridiamo… Ovviamente con una faccina. Smile…

PS: per i curiosi, ovviamente ho chiesto a LUI che cosa voleva dire quella benedetta faccina. Era un bacio. Gli ho spiegato la faccenda del culo. Si è scompisciato dalle risate, ma adesso grida «CULO!» ogni volta che non vuole rispondere a qualcosa. Ho creato un mostro.

9 commenti:

Sara ha detto...

stupendo. post stupendo. ho riso come una matta... ed è solo il secondo post che leggo del tuo blog. sarà che anche il mio amore come dire tergieversa...
continuo a leggerti...ma come ti capisco...
sara

Sara ha detto...

tergiversa ovviamente!

Daniele ha detto...

Mamma mia, questo post è divertente all'inverosimile.

Ramskilo ha detto...

Sei laureata in lettere e non sai come si coniuga il verbo sopraffare? hehehehehehe

ok scusa.

L'Ozio 24 Ore ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Ciao.
fare culo nel gergo goliardico-collegiale è il diritto di un/a bollata (anziana) di far valere la sua "superiorità" sulla matricola. Per senso traslato questa frase è entrata nel gergo e vuol dire rimproverare (+ o - affettuosamente) o prendere in giro.
Dopo avervi fatto un pò di sano culo :-P vi faccio i complimenti per il vs blog... davvero bello!! E' entrato fra la mia rassegna stampa mattutina devo solo imparare a non scompisciarmi cosi tanto che i colleghi e il capo poi ci crede poco che stia leggendo articoli di lavoro!!!!!!

XD

Anonimo ha detto...

blog interessante.
tutto molto divertente e ben condi to.
a fare la purista devi stare attenta.....
consecuzio discutibile per una laureata in lettere....
"faremmo sesso....abbandoneremo"?
tocca rivede'.

Anonimo ha detto...

Ma sei mitica!!!!!!!
La stessa cosa io col mio ragazzo, solo che era il fatto contrario...
CULO!!!!!!!
XDDDDDDDDDDDDDD

Mafaldanellarete ha detto...

non capisco cosa centra che uno è laureato e sbaglia la consecuzio che io pure sono laureata e mica che all'università si impara a scrivere si impara a perdere tempo in modo costruttivo che poi sei già avanti quando sei disoccupata e ti trovi a tuo agio e non ti annoi
comunque il post è davvero divertente che mi sono scompisciata
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