giovedì 30 ottobre 2008

L'amica di tutti parte seconda

Voi pensavate che la splendida figura rimediata dalla vostra Callista fosse finita con il post dell'altro giorno? E invece no… C’è pure un seguito della faccenda…

Mentre chiacchieravo amabilmente con le morose/mogli dei pallavolisti, il discorso è finito sul tema «cucina e affini». Così ci siamo messi a confrontare le ricette di varie cose e a scambiarci consigli culinari. Il caso ha voluto, però, che i rispettivi mariti e/o morosi (nonché amici miei, ormai…) avessero terminato il duro lavoro e fossero passati per un rapido saluto alle loro consorti (promemoria numero uno: devo trovare un uomo che fa sport e che mi venga a salutare prima della partita perché è una cosa carinissima e che mi ha fatto schiattare di invidia).

MnU: Sai, amore, la Cally mi ha appena passato la ricetta dello strudel, sei contento?
A (Amore di morosa numero uno): Davvero? Che bello!
MnD (Morosa numero due): E io invece mi faccio dare le dosi per la polenta, così proviamo, tesoro, va bene?
T (tesoro di morosa numero due): Ma che brava, Cally, grazie.
C: Eh, ma non è mica niente… Mi piace solo cucinare…
E qui il mio amico ha messo del suo, perché non si poteva terminare un discorso senza tragedie: «Ma no, Cally, non fare la modesta. SEI PROPRIO BRAVA, SAI FARE UN SACCO DI COSE E TUTTE BENISSIMO».
(Momento di gelo: Callista fa cadere la testa sconsolata, gli altri attaccano a ridere).
«E sei sempre stata bravissima, fino da quando eri al liceo, mi ricordo bene».
«Ecco, vabbè, io sono l’amica di tutti e so fare bene un sacco di cose, via, diciamocelo».

Intanto, però, sono sempre zitella.

mercoledì 29 ottobre 2008

Buon compleanno, amica ...

Amicizia non è possesso,
la cosa bella è essere un porto sicuro per la persona a cui vogliamo bene..
lei saprà che troverà in te una persona sincera e piena d'affetto e quando avrà bisogno.. sarà da te.

Tanti auguri, amica!

Oggi è il tuo compleanno ... ma il regalo lo fai tu a me, tutti i giorni, essendo l'amica splendida che sei ...

Ma adesso basta smancerie ... come li festeggiamo questi 18 anni???


martedì 28 ottobre 2008

L'amica di tutti

Un paio di giorni fa sono andata ad accompagnare un amico a una partita di pallavolo.
Mentre lui e i compagni di squadra sgobbavano facendo riscaldamento, io, da brava donna, ho pensato bene di intrattenermi a fare delle chiacchiere con le morose di due dei pallavolisti, che conosco da un po’. Mentre spettegolavamo sull’ampiezza dei calzoncini della divisa di quest’anno, è arrivata la moglie (con bambina al seguito) di uno dei nuovi acquisti: lei conosceva bene morosa numero Uno, che si è offerta di fare le presentazioni.


MnU (Morosa numero Uno): Ecco, loro sono le morose di Tizio e Caio.
McB (Moglie con Bambina): Ah, piacere…
C (Callista): Eh, no, veramente, io non sarei la morosa di…
MnU: Ah, scusa, pensavo che… Bè, ma magari, non si sa mai!
C: Ehm…
MnU: No, scusami, non volevo farmi i fatti tuoi: allora rifaccio. Lei è la morosa di Tizio, mentre Callista è l’amica di Caio.
C: Piacere!
McB: Piacere mio!
MnU: Sì, ma adesso che ci penso, non sei solo amica di Caio. Perché sei amica di Tizio e pure di Sempronio, no? Insomma, sei un po’ amica di tutti.
C: …
McB: Oddio, detta così non è che suoni granchè bene…
MnU: Oh mamma, cosa ho detto? Scusaaaa, non intendevo amica in quel senso, ma è che vi conoscete da un sacco di anni, intendevo amica nel vero senso della parola, non in quello che pensa lei, cioè, ecco, io…
C: Ma sì, non preoccuparti… Ho capito cosa intendi.
MnU: Nooo, è che suona proprio male, oddio, che imbarazzo…
C: Ma no, tranquilla, veramente. Non mi sono offesa. Ma adesso potete scusarmi? Mi aspettano negli spogliatoi, sapete com’è. Sono l’amica di tutti…


Peccato solo non aver avuto il coraggio di farlo.

venerdì 24 ottobre 2008

Ne vedremo delle belle...

Le derelitte stasera se ne vanno a ballare: si aprono le scommesse su quante ne combineranno e soprattutto quanto reggeranno la stanchezza che già le attanaglia per via dell'orario da superggggiovani in cui hanno deciso di uscire (vedere orario di pubblicazione per credere).
A presto, si spera...

giovedì 23 ottobre 2008

Gli angeli ti parlano

Avete mai sentito parlare della teoria dei numeri doppi e dei messaggi degli angeli?

La cosa è molto semplice.
Pare che i nostri angeli custodi tentino di comunicare con noi in mille modi … ma noi siamo talmente distratti che non ce ne accorgiamo. Ormai non abbiamo più tempo per notare le cose come le foglie che cadono esattamente al nostro passaggio, oppure il fiore che nasce proprio sotto i nostri occhi. E, soprattutto, non siamo in grado di trovare un significato “angelico” a queste cose.
Così, gli angeli, che sono mille anni avanti, si sono adeguati i tempi e comunicano con noi attraverso i display … Provate a pensare …quante volte vi è capitato di guardare l’orologio e vedere ore tipo 11.11, 12.12, 13.13 … ecc…
Ecco … questi sono segnali dei vostri angeli custodi.
Ho fatto una veloce ricerca in internet e per vedere un po’ cosa vogliono dirci.


10.10 “Nuove frequenze sono in arrivo. Tutti i cicli del passato sono stati completati” (una menopausa anticipata?)


11.11 “Portale aperto con i regni superiori. Energie dalle stelle sono in arrivo” (le sette palle di dragonball)


12.12 “I portali verso i regni superiori si stanno aprendo. Godetevi il viaggio” (io mi toccherei … ma tant’è)


13.13 “La nuova era della luce, la divina energia femminile della nuova era della luce è presente” (esagerati!!!)


… e così via
Sono tutti messaggi positivi e di speranza.


Ora … sono diverse notti che, in preda ad una bizzarra e antipatica insonnia, mi sveglio, controllo il display del telefono e vedo 4.44.
Deve essere un messaggio importantissimo se i miei custodi alati mi svegliano tutte le santissime notti.


4.44 “una potente schiera di angeli è a disposizione per assisterti o sta cercando di attirare la tua attenzione”…


ora … partendo dal presupposto che, in quanto angeli, siete senza sesso dubito che mi chiamate per propormi un po’ di sano sesso di gruppo … la mia attenzione l’avete attirata … ora, gentilmente, potreste dirmi cosa diavolazzo (ops, scusate) volete?

mercoledì 22 ottobre 2008

Se potessimo avere ... 94 milioni di euro al mese ...

Ieri sera le derelitte hanno investito ben cinque euro a testa nell’enalotto.
Se leggete questo post, intuirete che non hanno vinto una mazza, o quanto meno non abbastanza per realizzare i loro cinque sogni di ieri sera, che restano i prioritari in caso di prossima vincita:

1. Noleggiare un enorme ruspa con tanto di pala e cingoli per passare sopra la macchina di chi sappiamo noi… Avanti e indietro, avanti e indietro, fino a ridurla a una poltiglia informe. Perché siamo delle signore, ma quando ce vò ce vò.

2. Noleggiare Giuliano dei Negramaro che canti per noi nel soggiorno. Possibilmente con una delle sue magliette piccole ed eventualmente accompagnato da Lele e Andrea. Pensavamo di stanziare un milione di euro per l’ingaggio, ovviamente da infilare in monete di piccolo taglio nelle mutande dei sopraddetti membri del gruppo. Così dura di più… E pazienza se alla fine le mutande dovessero toccare terra (che immagine agghiacciante).

3. Fare un regalo bellissimo a tutti i nostri amici: potete iniziare a esprimere i desideri. Per ora ci siamo limitate a immaginare il dono per la Coniglia (ossia l’ultimo libro di Federico Moccia con Moccia in persona incellofanato come gadget, così può dirgli in faccia che gli fa cadere le palle) e quello per Giogiò (una sorella che abbia i capelli meno sbrilluccicosi e possibilmente spettinati).

4. Finanziare una missione spaziale con tanto di missili per tirare giù il pianeta porco bastardo. Se l’equipaggio potesse essere come quello di Armageddon (Bruce Willis in testa), non ci lamenteremmo.

5. Comprare il Nettuno di piazza Duomo e mettercelo in soggiorno.

Alla fin fine, ci accontentiamo di poco.

lunedì 20 ottobre 2008

Cuore di cugina ...

Un paio di domenica fa la vostra derelitta Mafalda è andata in visita parenti. Si è armata di santa pazienza e un vassoio di melette in camicia da portare come culinario dono ... e via ...
Meta: zii che vivono nel paese natale di papà Mafaldi.
Dopo 5 minuti (gli zii vivono vicini e non con Haidi e il nonno) la famiglia Mafaldi al gran completo arriva a destinazione e si accorge di una strana folla che gironzola incontrollata per le viuzze solitamente deserte.
Siamo arrivati proprio nella domenica dove tutto il paese è in festa.
Tema: "la foresta incantata".
Ussignur.
Raggiungiamo casa dei parenti e salutiamo lo zio fermato sul divano da una gamba rotta ... non riesco nemmeno a fare due passi nel salone di casa che i due figli di mio cucino (4 e 6 anni) mi corrono incontro urlando "la Mafyyyyyyyyyyyy".
M: "tutto questo entusiasmo mi puzza un po' ... che volete nani"
NF (nana femmina) "ma nooooooooooo ... lo sai che ti vogliamo tanto tanto tanto tanto tanto tanto bene"
NM (nano maschio) "ci accompagni alla festa che la mamma è raffreddata e il papà sta guardando la partita e ci porta solo più tardi?"
(noooooooooooooooooooo ... e io che ero venuta per poter vedere la partita ...)
M: "eccerto tesori miei che vi accompagno ... volentieri"
Scendiamo l'ertissima stradina che porta alla piazza principale e ci si para davanti una situazione assai bizzarra ... da una parte il paese sembra essere ritornato a 500 anni fa. Fuocherelli accesi, uomini vestiti da arcieri e guerrieri intenti a controllare le bestie e le armi, donne con lunghe gonne impegnate nel preparare le castagne per tutti i bambini festanti che saltellano intorno ... dall'altra parte della strada "il bosco incantato" ... fate, fatine, gnomi, clown, farfalle ... e chi più ne ha più ne metta.
A questo punto ... il problema. Nano femmina vuole andare nel bosco incantato mentre nano maschio vuole andare a tirare a tirare di spada con i guerrieri.
Ora ... come fare?
Mezz'ora per uno, ovvio ... ... iniziamo con il masculo ...
Abbandoniamo un eccitatissimo nanetto saltellante al sol pensiero di dedicarsi ad arco e frecce (con una ha pure attentato alla virilità del poverello vestito da robin hood ... ma tant'è) mentre la nanetta ed io lo controlliamo a distanza di sicurezza accarezzando una capra (lei) e un cavallo (io).
Finita la mezz'oretta dedicata a spade e affini ecco i tre dell'AveMaria addentrarsi i una viuzza tutta tapezzata da moquette verde ed entrare in un libro di fiabe.
Subito la nanetta ci trascina al bancone delle fate dove tre carinissime ragazze trucate con colori sgargianti donavano delle alette rosa alle fanciulline e pittavano loro il volto in modo da trasformarle in tante piccole "campanellino".
Mentre tento di convincere, a fatica, nanetto che è poco carino staccare la spina della corrente che alimenta tutto l'ambaradan, veniamo avvicinati da un inquietante uomo vestito da gnomo.
Peccato solo che lo gnomo in questione fosse alto un metro e novanta.
Uno gnomone.
G: "ciao ... bello vero?" (fecendo gesto con la testa a tutto ciò che ci circonda)
M: "si, avete fatto proprio un bel lavoro, complimenti! i bambini si divertono un sacco!"
G: "ma perchè siete qua fermi? non andate a visitare tutta la via?"
M: "certo ... tra un attimo ... stiamo aspettando che trucchino nanetta da fata!"
G: "dovresti farlo anche tu"
M: "cosa, scusa?"
G: "dovresti truccarti da fata ..."
M: "ahahahah ... e perchè mai?"
G: "perchè sei bionda e hai gli occhi azzurri ... staresti bene"
M: " si, ma ho trent'anni ... ti pare che vado in giro truccata da fata???"
G: "perchè no?"
M: (avvicinandosi al bancone dove veniva truccata nanetta cercando di capire quanto mancasse) ... " perchè non mi sembra proprio il caso ...."
G: "ma daiiiiiiiii ..."
M: " ma nooooooooooooo ... e poi io odio le fate. Non mi piacciono ... mi fanno paura!"
G: "allora un po' di polverina magica"
M (maialeeeee ... vende la droga davanti ai bambini) "polverina che?"
G: "polverina magica da mettere sui capelli ... è colorata ... "
M: (sui miei capelli???? freschi di piega??? ahahahah ... sia mai) Grazie ... anche no!"
Ecco, finalmente la nanetta corrermi incontro ... è bellissima. Delle alette rosa e tutta uno sbrilluccico in viso ... con tanto di rossetto rosa.
Ahhhh ... sembra una big babol.
Prendo i due pargoli per mano e mi avvio veloce verso la piazza ....
Immaginate la scena.
Mafalda con a destra un piccolo guerriero con un elmo in testa e una spada a tracolla ... e a sinistra un batuttolo rosa con tanto di ali ... dietro di loro uno gnomo di un metro e novanta che li ringorre urlando "ma daiiiiiiii ... non vuoi neanche le pietre magiche ... ???"
Che domenica rilassante ....

mercoledì 15 ottobre 2008

Quando ci vuole ci vuole ...

Qualche giorno fa me ne stavo andando gioiosa e allegra a scuola. O meglio, mi stavo trasferendo dalla sede uno (imponente e supertecnologica) alla sede due (sgarrupata quanto mai), dove sono relegate alcune povere classi. Ora, mentre il parcheggio della sede uno è immenso e comodissimo, quello della sede due è un buco. Lo si raggiunge scendendo per una rampa mezza sterrata e ci stanno sì e no una decina di macchine: se non si trova posto, si abbandona la macchina a casaccio e le bidelle fanno da parcheggiatori; trattamento da grand hotel, praticamente, il tutto in un minuscolo spazio vitale.

Torniamo, dunque, alla vostra Callista che se ne va in sede due. Scendo dalla discesa che manco il trampolino del salto con gli sci è così ripido (se dovesse nevicare, saranno grasse risate). Mi trovo un collega con una Volvo infinita che cerca di fare manovra e uno sconosciuto ometto di mezza età che fa retro con una jeep. Per farli passare mi metto prudentemente in uno slargo della discesa accanto ai bidoni dell’immondizia e aspetto che si liberi il piazzale per poter parcheggiare.

L’omuncolo (per essere gentili) con la jeep mi si avvicina, sempre in retro e fa per infilarsi su per la discesa. Io scendo dalla macchina per vedere se il collega con la Volvo infinita aveva intenzione di portarsi via un muretto oppure no. E scatta il delirio: l’omuncolo mi si rivolge con un tono che definire maleducato è riduttivo e con un orrendo accento valligiano.

OCJ (indicando la macchina di Callista): ELA SUA QUESTA? (è sua questa?)
C (pensando «No, io scendo sempre dalle macchine altrui» ma sorridendo): Sì!
OCJ: Ben, el la cava da chi che mi g’ho da passar, g’ho da lavorar, passo con camion (Bè, la tolga da qui, che io devo passare, devo lavorare, passo col camion).
C (sentendo il fuoco salirle alle orecchie): Guardi, tanto per cominciare vediamo di moderare i toni: innanzitutto non ingombro minimamente il transito, e poi io stavo solo aspettando che lei passasse e che il collega uscisse dal parcheggio, poi la macchina la metto lì (indicando un posto nel cortile). Se preferiva che mi infilassi pure io nel piazzale, perché potessimo rimanere tutti e tre bloccati, bastava dirlo.
OCJ: Bè, ma mi g’ho da passar col camion, g’ho da lavorar! (è, ma io ha da passare con il camion, ho da lavorare!)
C (sempre sorridendo e pensando «Che cazzo di camion vuole portare giù, poi, visto che manco il Doblò di quello che viene a ricaricare le macchinette ci passa»): A parte il fatto che ci passerebbe ugualmente perché sono fuori dalla strada, le ho appena detto che la macchina la sposto. Poi le ricordo che anch’io sono qui per lavorare, eh, ho lezione tra dieci minuti.
OCJ: Ma mi g’ho da lavorar, no me ne frega en cazzo dela so lezion. (ma io ho da lavorare, non mi importa minimamente della sua lezione)

Momento di silenzio: il collega della Volvo scende dalla macchina e si mette ad osservare la scena. Io guardo l’omuncolo con una leggera scossa di capelli.

C: Senta, allora le dico un paio di cose. Visto che lei è così educato, veda di imparare come ci si rivolge a una signora. E in secondo luogo, considerato il fatto che lei è così gentile e colorito e se ne frega del lavoro altrui, può immaginare quanto importi a me del suo di lavoro, e anche dove può infilarsi il camion.

(Omuncolo a bocca aperta, Callista che chiude la macchina e se ne va, collega con la Volvo che ride come un pazzo e si complimenta).

Sono diventata la notizia del giorno della sala docenti. E poi ditemi che la scuola non dà soddisfazioni.

martedì 14 ottobre 2008

ehm ehm ... schiariamoci la voce

... e tutti in coro...

Tanti auguri a teeeeeeeeee
tanti auguri a teeeeeeeeeeee
tanti auguri cara Giòòòòò ....
tanti auguri a te!


Ad una "stregaccia" mooooolto buona, ad una ragazza che è splendida, spumeggiante, solare e allegra come il suo mare, ad un'amica speciale auguriamo uno splendido compleanno!!!
TANTI AUGURIIIIIIII

lunedì 13 ottobre 2008

"telefono casa ... "

Allora, amici, vi siete preparati mentalmente per domani?
Si, si, è vero, è il compleanno di una sbrillucicosa amica blogger ... ma no ... non è quello l'evento!
Ma ufffffffff ... vi devo proprio dire tutto.
Per domani è previsto l'arrivo gli alieni.
No, no, no ... non prendetemi per matta ... se fate un giretto in internet incontrerete un sacco di volte questa notizia.
"la Medium australiana Blossom Goodchild è sicura: il 14 Ottobre prossimo gli UFO si faranno vedere da tutto il mondo!"
Si dice che delle enormissimissime astronavi dovrebbero apparire nel cielo e rimanere visibili per 3 giorni. Gli alieni sarebbero invulnerabili a qualsiasi eventuale attacco militare e il loro scopo sarebbe quello di diffondere un messaggio telapatico di pace e fratellanza a tutti gli abitanti della terra.
Ora, appurato che molto probabilmente è una bufala colossale e sperando che, nel caso contrario, sia vero che sarà una "visita di cortesia" il problema rimane comunque importante ...
... cosa cazzazzo ci si mette domani??? Vorremmo mica farci trovare poco glamour dagli alieni.
Sia mai ...

giovedì 9 ottobre 2008

Ho nel corpo una scoria

Visto che negli ultimi giorni ci hanno accusato di essere insensibili, invidiose, rosicone, impiccione nonché velatamente stronze in tutte le tonalità possibili del termine, oggi parleremo di una cosa di cui si può tranquillamente dir male senza che nessuno si offenda: ossia l’intestino di Callista (vediamo se trovo un difensore anche del mio colon).

Come accennato qualche post fa, la mia dottoressa mi ha prescritto una rigida disinfezione dei visceri come prevenzione anti-cistite. Dieta ferrea e un probiotico che dovrebbe aiutare, ehm… l’eliminazione delle scorie. In effetti, le indicazioni terapeutiche della simpatica polverina indicano «costipazione», e temo non si tratti di quella nasale.

Le controindicazioni sono tuttavia inquietanti: crampi, feci sciolte, perdita di elettroliti. Ussignur. Temendo di farmela addosso in un giorno scolastico, ho iniziato l’assunzione di domenica, giusto per stare tranquilla. Ho sciolto il misurino prescritto in acqua, ho trangugiato (bleah) e ho aspettato.

Niente.

La sera ho ripetuto la cosa, come da prescrizione.

Nulla.

La mattina mi sono alzata con la pancia come un palloncino: gonfia e gorgogliante.

Nada.
(E poi mi chiedo perché non rimorchio? Parlo pubblicamente dello stato del mio intestino… Dovrei iniziare a farmene una ragione, direi.)

Così me ne sono andata a scuola. Tutto tranquillo, a parte il rumore di budelle inquietante. Mentre stavo aspettando le fotocopie, se ne è accorto pure il bidello:
B: Ha fame, professoressa?
C: Eh già… Ah ah ah.

Pareva brutto dirgli che avevo l’idraulico liquido nel ventre.
Ma la situazione non sembrava, come dire, sbloccarsi.
Così ho chiamato il medico, giusto per sicurezza.

C: Senta, dottoressa, qui gorgoglia tutto ma non si muove niente, per essere poetici… Il fatto è che non posso andare in giro borbottando.
D: Non si preoccupi, Callista, deve dare effetto. Vedrà che si sistema in massimo 24 ore.
C: Ah… Va bene, grazie.

Ditemi voi se devo stare tranquilla o se è meglio che chiami un esorcista. Io voto per la seconda ipotesi, in ogni caso…

martedì 7 ottobre 2008

"Piro" che???

È arrivato l’autunno, cadono le foglie e le derelitte tornano in palestra dopo la pausa estiva… Che di solito non osservano, ma quest’anno, causa trasferimento sede di allenamento, sono state obbligate a fare (con enoooooorme dispiacere, già già già).

Se la sede è cambiata, non è cambiato l’allenatore, ossia il crudele Pinocchio, che massacra da un paio di settimane i nostri muscoli legnosi.

E sono due settimane esatte che la sottoscritta ha un dolore lancinante al posteriore. Ma non è un male diffuso, da acido lattico: è un bruciore localizzato nella fossetta del gluteo, che ho amichevolmente soprannominato «la pozza della chiappa». Mi sembra di avere qualcosa che mi rode il culatello, e ciò non è particolarmente raccomandato quando si devono fare delle scale in una scuola con degli studenti dietro. Il passo modello «struzzo appena sodomizzato» non mi dona particolarmente.

Così oggi ho chiesto lumi al nostro personal trainer.

C: Senti, ma posso chiederti una cosa? Perché a me fa male il gluteo?
P: Tutto?
C: No, è un dolore localizzato qui, vedi (e indica la «pozza» di entrambe le chiappe).
P: Ah, ecco. Ti fa più male da una parte?
C: Sì, a sinistra: dall’altra mi fa male solo se mi alleno, invece di qua non mi passa proprio.
P: Certo: probabilmente hai una gamba più corta dell’altra, o sei storta, quindi sforzi in maniera sbagliata.
C (pensando «puoi fare a meno di urlarlo, vorrei tenere le mie storture per me; male che vada le predico su un blog, ma qui potrei sempre trovare un uomo…»): Evviva…
P: Comunque non è niente di grave, è solo il pirolite.
C: Uots?
P: Il pirolite.
C (pensando «Pirolite lo dici a tua sorella…»): Ossia?
P: Quella cosa del gluteo: siccome sei storta, ti si forma un irrigidimento che va sciolto, poco alla volta, così poi non ti fa più male. La prossima volta ti faccio una seduta di posturale.
C (pensando «Culooooo»): Ehhh, ma no, non è necessario…
P: No, tranquilla: ti metto sulla sitting back e ti piazzo una pallina sotto il gluteo, poi ti faccio fare i movimenti. Fa un male cane, c’è gente che lacrima. Ma poi ti passa e stai benone.
C: Ma sai che mi pare già di stare meglio?

Morale della favola: sono storta, c’ho un pirolite e una montagna di muscoli vuole mettermi una pallina sotto il gluteo. E io che mi lamento della mia vita sociale…

lunedì 6 ottobre 2008

Oroscopando ...

Biru biru.
Ore otto di domenica mattina.
Il telefono mi avvisa dell'arrivo di un nuovo messaggio.
Stranamente sono sveglia e lo sento. Solitamente sono un ghiretto e dormo fino a tardi ma ieri ho avuto una notte travagliata.
Siiiii ... una notte di sesso sfrenato assieme ad aitanti uomini pieni di muscoli, ore e ore di trasgressione selvaggia ...
ovviamente no!
Solo una notte con una fastidiosa insonnia e le uniche due ore dormite passate a fare un sogno astruso concluso con l'incontro di una vecchietta che mi ha predetto una morte imminente. Ora, uomini, gentilmente toccatevi i gioielli di famiglia da parte mia ... verrei a farlo personalmente, ma siete geograficamente scomodi. E voi, amiche, toccatevi la tetta sinistra per me ...
Aiutatemi ... sono troppo giovane per perire. E poi ... non posso abbandonare Cally ... come farebbe a combinare disastri senza di me?
Dicevo del messaggio.
Allungo la mano sulla mensola vicino al letto e leggo: “Gemelli. Giornata fantastica. E' un periodo fortunatissimo per l'amore. La serata avrà sicuramente risvolti romantici e sensuali. Puoi dare il meglio sul piano dell'eros.”
Ehhh già, amici, era l'oroscopo.
Penso ai messaggi arrivati negli ultimi giorni. Sono almeno 2 settimane che le stelle prevedono delle cose meravigliose per il mio cuore. A sentire loro (le stelle) avrei dovuto fare 3 incontri clamorosi, passare delle serate strepitose e trombare come un riccio (non dicevano proprio così ma il senso era quello)
Ora ... considerando che la cosa più vicina ad un contatto con un essere di sesso maschile l'ho avuto sabato scappando da un tizio vestito da gnomo che voleva truccarmi da fata (e no, questo non è un incubo ... vi racconterò in un altro post) direi che le soluzioni sono due:
- non sono una gemelli
- l'oroscopo mi sta bellamente pigliando per il culo.
Intanto, mentre scelgo un nuovo segno zodiacale (ohhhh ... uno può cambiarsi il nome ... potrà anche cambiare segno, no?), ho disdetto l'abbonamento al servizio.

venerdì 3 ottobre 2008

Dialogo

Callista e Mafalda sono a un aperitivo in compagnia.
Al tavolo accanto al loro beccano, per caso, una conoscente: definirla triste è poco. È disperante; non solo nell’aspetto, poranima, ma anche nel modo di fare: parla a sproposito, fa la simpatica a tutti i costi, racconta cose che non stanno né in cielo né in terra.
La troviamo con un gruppo di colleghi altrettanto tristi.
Salutiamo, fischiettiamo e ci mettiamo al nostro posto.
Dopo dieci minuti la vediamo intenta a smessaggiare al telefono.
C: Amica, ma anche donna disperante ha trovato un uomo?
M: Ma no, figurati…
C: E con chi sta messaggiando, allora?
M: Sarà la mamma…
C: Dici?
M: Sì, anche perché se pure lei ha trovato un uomo vado a chiedere i danni a chi si occupa di giustizia divina…

giovedì 2 ottobre 2008

Lettera aperta

Cara Antonellina, sì, parliamo proprio con te, Antonella Clerici.
Scusa se ti disturbiamo, ma abbiamo delle importanti notizie per te.
Innanzitutto ci presentiamo: siamo le derelitte, Callista e Mafalda, piacere. Sì, siamo quelle del blog: ah, ci leggi sempre? Che dolce che sei, Antonellina; anche noi non ci perdiamo una puntata de «La prova del cuoco», specialmente quando c’è quel cuoco figo... No, le ricette non le proviamo, siamo sempre a dieta: ma impariamo, sai, perché metti caso che prima o poi avessimo un uomo a cena, non vorrai mica che ci facciamo trovare impreparate…
Ma veniamo al sodo, e stavolta non trattasi di uovo: dobbiamo renderti partecipe di una nostra scoperta.
Che a dirla tutta, siamo in fase di rivelazioni, ultimamente: qualche giorno fa abbiamo beccato in flagrante l’amico Eros, e adesso tocca a te.
Antonella, tu sei una derelitta: ma proprio in tutto e per tutto, almeno fino a un certo punto... Proprio per questo punto ti abbiamo eletto a nostro personalissimo mito. Sei la nostra regina.
Adesso ti spieghiamo…Non è forse vero che anche tu hai alle spalle una storia di tanti anni finita? Bè, tu a dir la verità hai due matrimoni, ma vabbè, la quantità non conta. Ecco, sei proprio come le derelitte. E un bel giorno, stufa, hai deciso di andartene in vacanza al mare con un’amica, pensando: «Ma vaffanculo a questi uomini balordi, vado, mi abbronzo, mangio come un bue, magari faccio pure una trombatina in allegria, senza impegno». La filosofia delle derelitte prima di diventare tali…
E per caso hai scelto un villaggio turistico, uno tra i mille mila in cui potevi andare. Noi facendo così siamo finite in Salento, tu in Nord Africa: pure come latitudine non siamo andate molto lontane. E lì cosa è successo? Che proprio quando meno te lo aspettavi, anzi, forse nel momento meno opportuno, tipo quando ti stavi mettendo le dita nel naso, o togliendo una foglia di rucola dai denti, hai visto LUI: la meraviglia. Ossia un fichissimo animatore pure più giovane di te. Noi abbiamo optato per la varietà, prendendoci un animatore e un bagnino, sia mai che litighiamo: ma la sostanza non cambia. Ed è partita la tranvata: roba che manco nei romanzetti Harmony era così. Baci di nascosto, serate romantiche in spiaggia, notti in bianco a guardarlo dormire di fianco a te. Insieme alla tranvata è partito pure l’effetto cornutazzo: eri radiosa e sei pure dimagrita un sacco, ce ne siamo accorte. Messaggini, telefonate, promesse di rivedersi a breve: poi lui è venuto addirittura in Italia a trovarti.
E qui, Anto, scatta la differenza enorme tra noi, quella che ci ha spinto a nominarti regina suprema delle derelitte nonché personale divinità, adorata con offerte di strudel e canederli fumanti.
Spiegaci una cosa: come stracazzo hai fatto non solo a tenerti la meraviglia, ma addirittura a farci un figlio? Mi sa che noi ci siamo perse qualche passaggio…
Attendiamo fiduciose una tua risposta: e se vuoi chiamarci in trasmissione, ricordati di accoppiarci con due cuochi single e sexy.
Salutaci Beppe Bigazzi, ma non dirgli che ieri sera abbiamo cotto la zuppa di orzo nella pentola a pressione. Affettuosamente tue
Cally & Mafy