Ma ecco che qualche giorno fa il destino ha voluto farci vedere che ci sbagliavamo.
Ore 11.00 (quindi orario sbagliatissimo per fare incontri interessanti, sempre secondo l’amica di cui sopra): la vostra Callista si aggira con aria assonnatissima per il suo supermercato di fiducia consultando la lista scritta da Fidanzato su un post it a forma di cuoricino (teneeeero).
Accanto al bancone dei biscotti mi imbatto in un giovinotto rasato, occhio scurissimo, abbronzatura che mi fa sospettare origini non propriamente trentine, fisico atletico e abbigliamento easy chic. Mi lancia un’occhiata del tipo “ciao bella biondona”, ma io fingo (complici gli occhiali da sole) di non aver visto e mi butto sulla scelta del caffè.
Lo ritrovo nella corsia delle patatine dopo tre minuti. Si ferma a parlare con un commesso e il suo accento mi conferma le origini meridionali, probabilmente sicule. Mi sorride mentre io prendo il pacco maxi di San Carlo rustiche (maledetto metabolismo veloce di Fidanzato…), e io rispondo con un sorrisino del tipo “sì, sei carino, ma io sono impegnata, CULOOOO”. Mi dirigo con passo svelto verso il banco del pane.
A questo punto il babbeo fa il giro inverso e me lo trovo davanti tra il banco dei grissini/snack salati/peccati mortali (carboidratiiii, vade retro) e quello dei sughi pronti. Io mi fermo per farlo passare, ma lui mi cede il passo; io ringrazio e lui coglie la palla al balzo: “Eh, sono cinque minuti che cerco il mio cestino, qualcuno deve avermelo portato via!”.
E certo, chi non resiste alla tentazione di portar via un cestino altrui che deve ancora essere pagato? Magari un regista sadico di Candid Camera…
Io rispondo stando sul vago: “Eh, sono cose che capitano… Ma se dovevi ancora pagare non è una gran perdita!”.
Lui, imperterrito: “Sì, ma non mi ricordo cosa ci avevo messo dentro!”.
Bravo, complimenti: già avevo il dubbio che fossi un tantino pirla, ora ne ho la certezza.
Io: “La prossima volta fatti la lista. Buona ricerca!”.
E me ne vado sculettando (perché da vera star so che l’uscita di scena è fondamentale) verso i surgelati, per poi mettermi diligentemente in cassa.
Ed ecco che il ciccino si ripresenta: “Ciao!”.
Vedo che in mano ha un cestino: “Ah, hai ritrovato la refurtiva?”.
Lui: “Come?”
Io: “La refurtiva… Il cestino rubato, era una battuta!”.
Lui: “Ah, sì, boh, è che qui è tutto grande e non si trova mai nulla…”.
Certo, tutto grande (almeno spero per te) tranne la tua capacità dialettica, tesorino.
Io: “Eh già, sono cose che capitano…”
Lui: “Vabbè, comunque grazie, eh, ciao…”.
Grazie? E di che? Mah…
Io: “Figurati… buona spesa!”.
Ora: passi che il manzo non fosse particolarmente sveglio né arguto nel dialogo, ma era un bel fanciullone. Perché quando eravamo single non ci è mai capitato nulla di più della vecchina che voleva passarci davanti al bancone degli affettati?