venerdì 30 novembre 2007

Il week end con la Coniglia

Ok, ok, avete letto sul blog della Coniglia delle sue mirabolanti avventure in quel di Trento… Ma dopo esservi informati sul lato «A» della vacanza (qui e qui), non potete non conoscere il lato B, o meglio, D… D come derelitto…

Venerdì

La Coniglia arriva in stazione attorno alle 15.00. La mia amica Mafy va ad accoglierla con il cartello di benvenuto, mentre io lotto con traffico bestiale e un autobus dal percorso sconosciuto. Sotto una pioggia che Noè in confronto è un dilettante, ci diamo appuntamento in una piazzetta di Trento: mentre aspetto, da ferma perdo l’equilibrio (non chiedetemi come) e rischio di schiantarmi al suolo in 5 cm d’acqua. Resto miracolosamente in piedi ma mi accartoccio su un muro: risultato? Rido come una demente e il mio ombrello prende una strana forma ovoidale. Ma finalmente arrivano le due amichine e iniziamo un giretto per il centro. La sera si esce a cena con la Ubi e ci si addormenta tranquille e serene.

Sabato

La sottoscritta si alza per andare a scuola alle 6 e 45. Diluvia. Mi intabarro con cappellino, guanti, stivali e affronto la bufera. Torno a casa tre ore dopo, umida come un pulcino e con la spesa fatta: le due befane si sono appena alzate. Ci attardiamo in una colazione/brunch e poi ci facciamo belle: la Coniglia ha i capelli più luccicosi del mondo mentre le Derelitte con due gocce di pioggia si trasformano in due scopini del cesso. Che ingiustizia.
La sera, con l’aggiunta di un gruppetto di amici trentini amanti del cibo e del Teroldego, andiamo in un agritur dove è garantita la cucina tipica a volontà. Facciamo felici un gruppetto di anziani mentre ci esibiamo in un servizio fotografico con canederli, stinchi di maiale, lucaniche e strudel (paginone centrale di «Playboy Trento» di dicembre, acquistatelo…) e poi cerchiamo di stendere la Coniglia con un bicchierino di grappa al mirtillo. Niente di fatto, la donna è virtuosa. Torniamo a casa e ci sfondiamo di tisana (derelitte forever). Manca solo la crema sui piedi…

Domenica

MIRACOLO! Non piove più. Ci prepariamo in fretta, direzione mercatini di Natale e poi Verona. La Mafy ha male a un dente e va da mammà a prendere l’antidolorifico.
Io intanto attento alla vita della Coniglia con un vin brulè ma non c’è niente da fare, ne beve due sorsi e saltella via alla ricerca degli gnomi portafortuna. Ne compra un vagone: io medito di farmene impiantare uno sottocutaneo, che di fortuna ce n’è sempre bisogno, ma la forma inquietantemente suppostale mi trattiene.
Torna la donna dolorante, è stranamente silente: la carichiamo nel super panda di mamma Callisti e partiamo per Verona.
Le avventure nella ridente città veneta le trovate sul blog della Coniglia: io e la Mafy passiamo per due lesbicone scrivendo i nostri nomi sul muro della famigerata casa di Giulietta, e pure la Coniglia non scherza, quando iniziamo a spalmarci la Nutella della crepes in faccia. Tre disperate.
La Mafy inizia a non sentirsi più mezza faccia: torniamo verso Trento, la abbandoniamo a casa e andiamo a vedere la città in notturna. Svaligiamo un negozio di the e tisane, tentiamo di bere il famigerato Parampampoli, compriamo dei fantastici calzini a forma di coniglio che metteremo tutte e tre durante la trasgressiva notte che ci attende.
Alle nove siamo tutte nel letto della Mafy, con la Coniglia in mezzo. Tempo mezz’ora e la bestiolina si è addormentata come un ghiro, posizione a stella marina. Impossibile dormirle a fianco, posto zero.
Io e la Mafy cerchiamo di svegliarla in maniera simpatica: sussurrandole il nome, soffiandole in faccia, lanciandole un cuscino. Niente.

M: Cally, la lasciamo di qua, dormo io con te.
C: Ma doveva dormire lei con me… Prima di tutto con la mia temperatura in camera tu muori di freddo. E poi hai male al dente e io di là non ho la tv, cosa fai non riesci a dormire?
M: Ti farò i dispetti… Piuttosto: non possiamo lasciarla dormire con gli occhiali! Se si gira, si spacca tutto…
C: Basta toglierglieli…
M: Ma si sveglia!
C: Amica, stiamo ridendo da mezz’ora e non si muove… Figurati se si sveglia per quello.
M: Ok, vai… Fai come nell’allegro chirurgo. Vediamo se le si accende il naso.
C: Missione compiuta…

E poi scappiamo in cucina a ridere.

C: Senti, Mafy, prenditi la tv e la portiamo di là in camera mia.
M: Ma no, facciamo rumore…
C: Devi solo staccare un cavo, la Coniglia è in letargo. Vai tranquilla.

E stacchiamo la tv canticchiando la canzoncina di Mission Impossibile.
Pensate che la creatura si sia accorta di qualcosa? Ronfava tumulata sotto un quintale di piumone!
Io e la Mafy ridiamo per un’altra ora nel mio letto, poi io crollo e lei guarda la tv perché il dente non la fa dormire. Per la cronaca: a notte fonda danno le repliche de «Il pranzo è servito», con Corrado. Se siete nostalgici…

Lunedì

Ci prepariamo per abbandonare la Coniglia alla stazione: siamo un po’ tristi, possibile che siano già finiti tre giorni? Uff…
Ci abbracciamo strette strette mentre il treno arriva: poi, mentre la nostra amichetta ci saluta dal finestrino, le disegniamo un cuoricino sul vetro, che le faccia compagnia fino a Bologna. La vediamo piccola piccola mentre si allontana…

C: Sigh…
M: Non piangere, sai?
C: Ho il cuore tenero… Ma hai gli occhi lucidi anche tu!
M: Colpa del mal di denti. Che carina la Coniglia, però…
C: Molto. Deliziosa! Simpatica, divertente, pure gnocca. E profuma anche…
M: Già... Visto come è andata stavolta, minimo il prossimo blogger che incontreremo sarà un pazzo psicopatico che ci taglierà a pezzetti.
C: Legge del contrappasso? Speriamo di no, va… Caffè, amica?
M: Aulin, per me: doppio…


giovedì 29 novembre 2007

Gli angeli di Thun ...

Partiamo dal presupposto che non amo particolarmente le cose di Thun, anzi, alcuni oggetti mi fanno terrore.
Un anno, per Pasqua, una vicina mi regalò un coniglio più o meno a grandezza naturale con un ghigno degno di un film dell'orrore. Gli si vedevano anche i dentini appuntiti. La notte avevo gli incubi. Mi immaginavo di essere rincorsa dal coniglio assassino... PAURAAAAAA!!!

Devo ammettere che alcuni oggettini sono carini e dolci ma la maggior parte li trovo inutili e quantomento inquietanti (a parte il fatto che non vedo l'utilità di avere uno zoo di Thun che costa più o meno quanto mantenerne uno vero).

Ma facciamo un esempio; prendiamo gli angioletti. Simboli indiscussi del Natale. Guardate le foto.





Ok, sono simpatici, carini ... fanno molto "Bianco Natal, pargol Divin" ... ma perchè gli hanno quell'espressione? E poi ... perchè gli angeli sono tutte "Angele"? Hanno tutte nomi di donna. Vi presento le Angele qua sopra; VIcky, Sissi con Teddy e Chiara.

Il quesisto di oggi delle derelitte è il seguente:
"Cosa mai staranno facendo gli angioletti, anzi, le angiolette di Thun per giustificare quella loro espressione celestiale con tanto di boccuccia aperta?"

a) stanno cantanto
b) stanno sbadigliando
c) esclamano il loro stupore con un "ohhhhhhh"
d) si stanno esercitando a pronunciare le vocali
e) si dilettanto in altre attività orali

Ovviamente si accettano tutte le ipotesi, anche le più fantasiose ...
Scatenatevi, gente, scatenatevi....

mercoledì 28 novembre 2007

Un meme: cinque foto

Ci hanno nominate. O meglio, Galadriel ci ha nominate.
Quindi oggi siamo di meme. Un meme fotografico.

In pochi parole dobbiamo postare 5 foto che ci rappresentano. L’unica condizione è che almeno una deve avere noi come soggetto …

E allora via al nostro meme-album fotografico.




Come prima foto non potevamo che mettere lui.
Il nostro silente spettatore di mille chiacchierate menose sedute sugli scalini della sua fontana. Lui, il nostro ormai amico, confidente, alleato. Lui che è testimone della nostra derelittaggine ma anche rappresentante della nostra Trento. Città che a volte ci sempre troppo troppo troppo piccola, troppo stretta per noi … ma che altre, ci abbraccia e ci fa sentire al sicuro.






Una delle attività preferite delle derelitte dopo, ovviamente, del buon sano sesso (ma sei poi mettevamo una foto non ce la cavavamo più con le chiavi di ricerca) e mangiare … a volte nemmeno in quest’ordine.
Le due derelitte assomigliano a due mici. Sono dolci e coccolose con chi le tratta bene ma hanno dentini e unghie belle affilate per graffiare chi le infastidisce. Amano dormire e riposare ma quando si scatenano non le ferma nessuno.
Si narra che a qualcuno provochino allergia … si, si … è tutto vero





Bionde, belle e donne di classe. Quello che tentiamo di essere noi derelitte. D’altro canto … uno dei punti fondamentali del nostro decalogo cita: “La derelitta fa la splendida, sempre e comunque: finge che vada sempre tutto bene. E scuote i capelli”
Possiamo stare male, soffrire da morire, avere il cuore in pezzettini piccoli come coriandoli, struggerci e domandarci il perché della nostra sciagurata situazione … il tutto, però, con capelli splendenti, trucco perfetto, abbigliamento fintamente casuale e franch manicure … metti che proprio in quel momento passi l’uomo della nostra vita … vorrai mica che ce lo facciamo scappare? Se poi potessimo anche essere così aggraziate e coordinate, le nostre lezioni in palestra ne trarrebbero notevole giovamento.


Beh … credo ci sia poco da dire. CULO è il comportamento che caratterizza un po’ tutti gli uomini che ci piacciono. Qualsiasi essere umano di sesso maschile che entra, sotto l’influsso del pianeta porco bastardo, nell’orbita delle derelitte, prima o poi si ritroverà a fare culo. Tutti.




Ed ecco le derelitte. Al mare. In Puglia.
Direi che questa foto testimonia la trasformazione di Cally e Mafy nelle derelitte che voi conoscete. Non lontano da loro, infatti, si trovavano le due meraviglie.


Ed ecco terminato il nostro meme fotografico.
Oggi siamo magnanime, nessuna nomination. Anche perchè ci siamo prese un po' tardi e l'avete fatto praticamente tutti ... ma fa più figo dire che siamo ragazze dal cuore d'oro.

lunedì 26 novembre 2007

Dateci un'animaletta pelosa e tenera...

Prendete due derelitte affettuose e desiderose di donare tutto il loro amore.
Aggiungete uomini culizzanti a iosa.
Sommate il pesce rosso, che deve ancora arrivare nella nostra casa, ma che comunque non sarà mai sufficiente per estinguere il nostro bisogno d'affetto.
Fate comparire una Coniglia che casualmente passa per il nord Italia in un piovoso week end di fine novembre.
Risultato? Ce la siamo spupazzata per un fine settimana intero. Il primo incontro tra blogger è stato assolutamente meraviglioso!

Lasciamo che sia lei a raccontarvi tutti i dettagli della sua trasferta trentina. A noi spetteranno i retroscena inquietanti, cose che voi umani non potete neanche immaginare...

Prossimamente su questo blog.

CONIGLIA, TI VOGLIAMO BENEEEEEEEEEEEE!

venerdì 23 novembre 2007

Un pesce di nome ...?...

Cally ed io abbiamo deciso di comprarci un pesce. Si, si ... avete capito bene, un pesce... di quelli carini che gironzolano in un acquario e fanno le bolle.
Ci pensavamo l'altra sera; tutte le zitelle che si rispettino si occupano di un animale domestico. Le tiene occupate e non fa pensare loro quanto è triste la vita senza un uomo vicino... lo vogliamo pure noi l'animale da coccolare e amare ... oh!

I motivi che ci hanno portato alla scelta del pesce sono facili da spiegare.
Il cane; bello, bellissimo ma francamente troppo impegnativo. Il solo pensiero di doverci alzare alle 6 di mattina per portalo fuori ci faceva venire gli incubi. E poi il cane fa la cacca nelle buce ... meglio non fidarsi!
Il gatto; ohhhh carino, morbido, che fa le fusa, dolce e coccoloso... MA ... Cally è allergica. Scartato
Pappagalli, coccorite e affini; sono troppo casinisti.
Criceti, topini, furetti ... mah ... non ci convincono troppo. E poi corrono su quella antipaticissima ruota ... e sentire trun trun trun tutta la notte non ci ispirava molto.

Quindi abbiamo optato per il pesce.



Simpatico, discreto, silenzioso, colorato, allegro ... ecco ... magari l'interazione con lui sarà piuttosto limitata ma come inizio direi che può andare. E poi è l'animale che soffrirà meno il fatto di crescere con due "genitori separati", quando Cally andrà a vivere da sola.

E quì entrate in gioco voi.
Ci date una mano a scegliere il nome per il nostro futuro amico?
Scatenate la fantasia.

giovedì 22 novembre 2007

ora tutto quadra ...

... e noi che ci stavamo facendo mille domande per capire il perchè gli uomini sono così storti, il perchè si comportano in maniera bizzarra, il perchè ci dicono "ti amo" e poi fanno culo, il perchè ci fanno ammattire

Chiediamo scusa agli uomini ... per lungo tempo li abbiamo insultati, maledetti, augurato loro le peggior cose (con affetto, s'intende) e la colpa non è nemmeno loro ... ehhh no ... la colpa è nostra, o meglio, dei nostri capelli.

Ora non ci sono più dubbi ... la scienza ci illumina e si pronuncia così:

"Davanti a una bionda l'uomo diventa più stupido: l'attività cerebrale diminuisce, il quoziente intellettivo scende, le capacità cognitive vengono in buona parte ibernate"
(professor Thierry Meyer, docente di psicologia sociale all'università francese di Nanterre)

Anni e anni persi a interrogarci, a struggerci e a disperarci ... e la spiegazione era sotto il nostro naso, anzi, sotto la nostra spazzola.

Preso atto di questa cosa vi salutiamo ... abbiamo un impegno importante.

tu ... tu ... tu...
N: Nico buongiorno!
D: Ciao Nico, siamo le derelitte. Hai posto per tutte e due questa mattina?
N: Certo, ragazze, venite pure. Che facciamo? Tagliamo?
D: No, no ... prepara due tinte ... ci facciamo more.

martedì 20 novembre 2007

Cacca nelle buche - parte seconda

Cacca nelle buche: Callista racconta

Dialogo realmente accaduto tra Callista e l’uomo del post precedente.

C: E tu quindi sei stato anche in Brasile… Bello!
U: Stupendo: ho girato un mese zaino in spalla, con un mio amico…
C (pensando «Io sarei morta di cagotto dopo mezzo minuto»): Scherzi?
U: No… Vuoi mettere? Dormire sotto le stelle in un’amaca, nella foresta tropicale…
C (pensando «Bene, così se non muoio di cagotto, crepo di spavento perché mi cammina un ragno gigante sulla pancia»): Bè, oddio, io avrei paura… E poi è scomodo!
U: No, quelle sono le vere vacanze… A contatto con la natura.
C: Mah, diciamo che non fa per me: mi piacerebbe vedere quello che mi racconti, ma senza le mie comodità non penso che mi muoverei…
U: Ma figurati! Secondo me ti divertiresti, sei il tipo che si adatta: ti ci porto, una volta!
C (pensando «Manco morta, lo farei forse per una meraviglia e tu hai ancora da lavorarci un gran bel po’»): Guarda, preferisco un villaggio all inclusive… Sarò pigra, ma pensare di non potermi fare una doccia quando voglio…
U: Per quello ti lavi nei ruscelli, è bellissimo. L’unico guaio è che devi fare i tuoi bisogni in una buca…
C: …

Cacca nelle buche: Mafalda racconta
Dialogo realmente accaduto tra Mafalda e l'uomo del post precedente
U: stavo pensando ... ti piacerebbe venire a fare un corso di sopravvivenza?
M: coooooooosa??? (rischiando di strangolarsi con il cappuccino) Un corso di sopravvivenza??? Ahahahaha. Direi di no.
U: Non essere precipitosa ... ascolta ... si va in montagna, con il minimo indispensabile e si vive nei boschi.
M: mmm .... nel minimo indispensabile c'è, ovviamente, anche il kit per la french manicure?
U: smettila! Il primo incontro è informativo, ti spieghiamo tutto quello che c'è da fare, come si sopravvive nel bosco, come riconoscere le piante velenose ecc... Poi c'è la prima prova pratica dove si sta via un week end e il terzo step è la settimana nel bosco con tanto di bussola per orientarsi ...
M: ahhhh ... è tutto molto più chiaro ... NO, grazie
U: secondo me ti divertiresti.
M: ma mi hai vista??? Nella mia borsetta ci sono più cose di quante ne potrei portare nello zaino. E poi ... dove si dorme?
U: Nelle tende ... trovi un posto al riparo, monti la tenda e ti accampi
M: ... madonna che paura ... in tenda, nel bosco ... come minimo vengo sbranata da un orso ... e dove ci si lava?
U: uhhh ... quello è bellissimo. Ci si lava nei ruscelli ... acqua fresca, pura, frizzante
M: ... certo ... un ruscello con acqua a 2 gradi ... una figata, proprio. ... e, scusa, ... ma se uno deve andare in bagno?
U: ma Mafy ... scavi una buca e quella diventa il tuo bagno.
M: ...
U: ... Mafy? Dove vai?? Perchè scappi???




Ecco spiegato il mistero: uomini diversi, vite diverse, ma un’unica singolare propensione a fare la cacca nelle buche. È l’unica cosa che li accomuna, e che evidentemente ha nuociuto alle loro capacità intellettive… Ma tant’è, si prende atto e si va avanti.

Anzi, potremmo pensare di farli conoscere, e di spedirli insieme a fare le loro vacanze avventurose, cacca nelle buche compresa. Noi due derelitte, per non sbagliare, prenotiamo in un bel villaggio al caldo, ovviamente all-inclusive.
E buona cacca nelle buche in compagnia!

lunedì 19 novembre 2007

Cacca nelle buche - parte prima

Due uomini.
Diversi.
Diversissimi.
Due mondi opposti.
Due lavori differenti.
Nessun somiglianza né caratteriale né tantomeno fisica.
Provenienti da due città lontane una dall’altra.
Non si conoscono e non si sono mai incontrati.

Hanno solo tre punti in comune.

Primo. Le derelitte: le conoscono entrambe ma uno ha preferito Cally, l’altro Mafy

Secondo: le proposte di matrimonio, convivenza, amore incondizionato per tutta la vita che i soggetti in questione hanno fatto, alle attonite derelitte, dopo solo pochissime settimane di conoscenza e scarsa frequentazione. Uno ha già deciso i nomi dei due figli che avrà con Cally mentre l’altro ha già progettato di trasferirsi all’estero assieme a Maffy (non ha scelto i nomi dei figli ma avranno un cane alano di nome Sansone)

Terza cosa che unisce questi due uomini è la loro propensione a sparire e riapparire. Evidentemente sono seguaci del mago Houdini. Un giorno scrivono un messaggio miagolante dove dichiarano il loro “amore” (passateci la parola abnorme) … poi spariscono per due tre giorni (a volte anche in sincronia), salvo poi riapparire con telefonate piene di sospiri o con mail e messaggi pieni di punti esclamativi, tesoro, amore, piccola, mi manchi, ti voglio e-chi-più-ne-ha-più-ne-metta.

Ora, potevano le derelitte non approfondire questa cosa? Potevano lasciare passare lisce queste stranezze senza cercarne un significato intrinseco? Ovviamente no.
Così, con un lavoro degno di un investigatore privato (Grissom sarebbe orgogliosissimo) hanno cominciato a scavare nelle abitudini dei due soggetti, a sentire i loro racconti di vita vissuta, a interrogarli.
Ebbene … il risultato è inquietante.

I due uomini fanno la cacca nelle buche. Certo, non abitualmente, ma la fanno.



To be continued

giovedì 15 novembre 2007

I biscotti della fortuna del Pianeta Porco Bastardo





Dice il saggio:


" Mai fidarsi dell'uomo che fa la cacca nelle buche ..."




A breve le spiegazioni.

mercoledì 14 novembre 2007

Punti di vista

Corri di qua, corri di là, combina guai a destra, lascia un disastro a sinistra, fronteggia il destino beffardo che ha tirato un paio dei suoi colpi bassi: ultimamente la vita delle derelitte sembra una giostra impazzita. Ma su queste montagne russe, ovviamente, non potevo non imbattermi di nuovo nell’uomo stitico per eccellenza, ossia LUI.
Dovete sapere, cari lettori e care lettrici, che il sogno proibito di Callista, ossia l’uomo che si dà ma non si concede, che miagola e poi fa culo, che ti spezza il cuore e poi lo riattacca col Vinavil, in tutti questi mesi mica è scomparso… Nooooo, macché!
Esiste e persevera; ma soprattutto, ha pensato bene di dirottare la nostra bellissima storia appena sbocciata in una cosa ignota e ibrida, a metà strada tra un’affettuosa amicizia e un amore soffocato. Con conseguenti incatenamenti della sottoscritta alle sedie, alle portiere, ai tavoli, ai paracarri, a qualunque cosa, per resistere alla tentazione carnale (con risultati alterni, sono una donna non sono una santa…).
Miserie derelitte a parte, ecco l’ultima trovata dello stiticone.

Lunedì scorso: mi aspetta una giornataccia nera nera di cui vi risparmio i particolari. L’uomo è carino e si ricorda di mandarmi un messaggino:

«Dai Cally, sono sicuro che tutto andrà per il meglio e che sarai bravissima… Io ti sono vicino».

Oh madonnina: sogno o son desta??? LUI ha scritto questa cosa? Ma allora posso recuperare il mio sogno di un passeggino con dentro due gemelli, di un uomo sexy e profumato, mentre io cammino orgogliosa e magrissima abbarbicata al suo fianco, facendogli la pipì sulle scarpe per segnare il territorio…

Sto per rispondere «Grazie amore mio, ti amo, sposami subito» quando arriva un altro messaggio. Ah, vedi, mi risparmia la fatica di chiedere la sua mano, lo fa direttamente lui. Con gli occhi che sprizzano cuoricini, apro il secondo messaggio.

«Ti stimo».

Ah, mi ha scritto «Ti amo»! Evviva evviva evvi… va…
No.
Un momento.
Ci sono delle letterine di troppo. Rileggo.

«Ti stimo».

No, non è vero. Ditemi che non è vero. Siamo passati da Romeo e Giulietta a Ugo e Pina Fantozzi senza che me ne accorgessi.

Risponde la segreteria telefonica di Callista… Sono momentaneamente appesa al Nettuno…

martedì 13 novembre 2007

Aggiungi un posto a tavola

C: Amica... vieni quì che si cucina!
M: no, no, no ... sono influenzata ... al massimo mi faccio una minestrina di stelline.
C: Evviva la gioventù!
M: Non prendermi in giro che ti starnutisco addosso ...
C: Per carità ... che poi viene anche a me quella voce da trans.
M: antipatica!
C: Dai che abbiamo un lavoro da fare.
S.B. ci ha nominate per un meme : "Quali blogger mi mangerei"
M: Ussignur ... siamo diventate cannibale???
C: Fai la seria ... indossa grambiule e cappello da chef che si cucina.

...

C: Signore e Signori benvenuti alla trattoria "Dalle Derelitte"
M: Siamo orgogliose di presentarvi il nostro menu


Vol-au-vent alla Jury; un piacere da assaporare a piccoli bocconcini

Tagliatelle alla
Berso; genuine e saporite con orecchiette alla Baol; appetitose e stuzzicanti

Succulenta tagliata alla
Popale accompagnata da una piccantissima salsina alla Vipera

Carotine alla
Coniglia, verdure grigliate alla Sara e lampascioni alla Stregacciabuona:
contorni che stanno bene con tutto

Tortino delizia
Pappina; anche se sei sazio per lei c'è sempre spazio (rima - rima!!!)

Caffè corretto con
Lillo; che più lo mandi giù e più ti tira su

Ammazzacaffè con liquori
bdp, patty e selma; più alcooliche di loro non c'è nessuno.


M: Sperando che la cena sia stata di vostro gradimento ci auguriamo di rivedervi presto ai nostri tavoli

...

C: se ne sono andati tutti?
M: si, si ... la trattoria è vuota ...
C: Bene. S.B. ... vieni a tavola con noi, ti abbiamo preparato un posticino. Come potevamo non condividere questa cena con te.
M: Buon appetito
C&M: Se magnaaaaaaaaaaaa!

lunedì 12 novembre 2007

Due derelitte sotto un tetto

Innanzitutto chiediamo scusa umilmente ai nostri amichetti di blog: in questo periodo saremo un pochino assenti, causa connessioni inesistenti nelle nostre nuove magioni... Quindi perdonateci se non saremo puntuali nel postare o (peggio ancora) stitiche di commenti: in realtà vi leggiamo uno per uno, di nascosto, e vi amiamo tutti, chi più e chi meno, chi carnalmente e chi platonicamente, chi lo sa e chi va là (ok, la smettiamo subito).

Passiamo ora al sottotitolo del post, ossia: cronaca di tre giorni di convivenza.


Prima sera: l'entusiasmo

Dopo la partita a tennis con le padelle al supermercato e la seguente cena ipercalorica (per tutti i lettori golosi e curiosi di gastronomia trentina, seguirà a breve un rapido corso di ricette tradizionali), io e la Mafy ci siamo sparate uno dei superbi film che piacciono tanto a noi donne («Nessuno può mettere Baby in un angolo!») e ci siamo addormentate felici al grido di «Ma a che ci servono gli uomini?», ognuna nella sua cameretta, Quella della Mafy tutta bianca e blu, lenzuola incluse, con una temperatura media di 24 gradi. Quella della Cally tutta nera e rossa, lenzuola incluse, con una temperatura massima di 18. Abbiamo gusti diversi in fatto di temperature per la nanna… Al mattino una a scuola e una in ufficio, felici e pronte per un week end da paura.

Secondo giorno: la consapevolezza

La Cally arriva a casa per prima e prepara un frugale pranzetto alla sua derelitta preferita: si pranza, si chiacchiera, e visto che tutte e due abbiamo il pomeriggio libero, decidiamo bene di schiacciare una pennichella. Ma il destino è beffardo e ci fa imbattere nella gara di danza di «Amici» di Maria de Filippi. Detto fatto: in due secondi siamo in calzini sul corridoio e ci esibiamo in orrende diagonali di piroette che finiscono inevitabilmente con una delle due spalmata su qualche muro. Poi ci prepariamo e usciamo per una seratona tra amici: ci mettiamo in super tiro e sempre sullo stesso corridoio facciamo la sfilata di moda. Una fa la passerella e l’altra commenta. Risparmiamo i dettagli e arriviamo al drammatico rientro.

Torniamo a casa stanche morte e con due domande: perché tutti si amano e noi siamo sole e abbandonate? Ma soprattutto, che ce ne facciamo di casa da sole se non abbiamo nessuno da portarci? La Mafy ha pure preso freddo e si tumula nel letto con un'aspirina, due pigiami e una tazza di the. Io abbandono la mia cella frigorifera e dormo con la mia amichetta, imbottendomi di propoli per debellare il mal di gola che mi tormenta da una settimana.

Terzo giorno: la decomposizione

Mi alzo alle sei e tre quarti, anche se è sabato: prendo due moment per debellare il dolore alla cervicale e vado a infondere scienza nei giovani cervelli. La Mafy resta nel lettino sotto due strati di piumone. Le lascio la colazione pronta e un bigliettino sdolcinato pieno di cuori (non ho un uomo a cui dedicare queste attenzioni, almeno mi tengo in allenamento).

Arrivo nel parcheggio della scuola con la Derecar della mia amichetta e faccio sbavare tutti gli studenti di quinta: peccato aver raccolto i capelli e avere il collo bloccato, sennò lo scuotimento di indifferenza sarebbe venuto meglio…

Finita la lavorata, torno nel nostro nido al grido di «Tesoro, sono a casa!». Trovo la Mafy stesa dalla febbre sotto due coperte. A questo punto mi arrendo. Mi infilo al caldo a fianco a lei e mi lascio vincere dallo sgnaus che mi porto dietro da un po’. Dormiamo tutto il giorno… E ci svegliamo la sera piene di influenza. Tristemente tiriamo fuori dai cestini i lavoretti da ricamare. Evviva la casa nuova, evviva le esperienze trasgressive.

Morale della favola: ovviamente oggi che è lunedì siamo sufficientemente in forma per andare a lavorare, col naso che cola e le occhiaie. Ma possiamo sempre dare la colpa a numerose notti di passione: e sperare che nessuno legga il nostro blog…

Etciuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!

venerdì 9 novembre 2007

Al supermercato

Per un po' di tempo Cally ed io saremo coinquiline.
Per festeggiare, visto che ieri era la prima sera che lei si fermava a dormire a casa, abbiamo deciso di prepararci una cenetta tipicamente trentina. Fa freddo, gli uomini ci fanno culo … dateci almeno millemila calorie in modo che possiamo morire grasse ma felici.
Optiamo per spatzle con panna e speck … bbbbbuooooni!
Facciamo la spesa comprando di tutto e di più. Portiamo le borse in macchina e poi, da brave donnine di casa, decidiamo di andare a toccare tutto nel reparto casalinghi.
Vaghiamo tra tazze, umidificatori da termosifoni a forma di winnie (abbiamo dovuto ricorrere a tutta la nostra forza di volontà per non comprarli), stampini per torte di mille forme, caffettiere colorate ecc.
Arriviamo davanti ad una parete completamente ricoperta da pentole antiaderenti.
Illuminazione: ce ne serve una bella capiente dove far saltare gli spatzle.
Prendiamo una pentola per uno e ci mettiamo a confrontare le grandezze per valutare quale sarebbe stata la più adeguata. Poi ci guardiamo e scatta la follia.
Ci allontaniamo di qualche passo l’una dall’altra, guardiamo che nessuno ci veda e cominciamo a far finta di giocare a tennis.
M: "Pallaaaaa "
C: "Amica, era fuori … hai perso punto"
M: "no, guarda che era in campo"
C: "non barare … era fuorissimo "
M: "sentiamo il giudice di linea"
C: "non c’è il giudice di linea … al limite chiediamo allo scaffale dei bicchieri se ha visto qualche cosa."
M: "ufff … vabbè … punto tuo"
C: "ma la mia racchetta è più piccola … non vale "
M: "che vuoi da me? … l’hai scelta tu …"
C: "io così non gioco! "
M: "peccato, però … mi sentivo portata per questo sport "
C: "andiamo a pagare, va … "
M: "chi ha vinto? "
C: "pari … ovvio"
M: "ma una partita di tennis non può finire pari! "
C: "hai vinto tu, contenta? "
M: "si, grazie … evviva! … e qual è il premio?"
C: "hai vinto una grattugia per il formaggio. Anzi, andiamo a cercarla che ci serve"
M: "uh … che bello! Ma voglio anche la musichetta … tipo quella della Champions League … "
C: "smettila …"
M: "daiiiiiii … io che alzo al cielo la grattugia mentre scendono i coriandoli colorati …"
C: "andiamo a pagare, che ho fame "
M: "va bene … "

M: (canticchiando sottovoce)" … the champions … ta ta ta taaaa"

giovedì 8 novembre 2007

Lotta senza tregua

Derelitta Callista in visita guidata con un gruppetto di curiose studentesse, avide di particolari sulla sua vita privata

S1: Proooooooooof, ma che carino questo coso che ha appeso alla borsa… Ma è un sole? Gliel’ha regalato il suo fidanzato?
C: Ehm, no, la mia amica…
S2: La sua amica???
C: Sì, perché? Uh, la guida se ne sta andando, seguitela che perdete le spiegazioni! (tradotto «Fatevi i cazzi vostri, befane pettegole»).

S2: Prof, ma lei è sposata?
C: …
S3: Ma no, non vedi che non ha la fede?
C: …
S2: Ma cosa vuol dire che non la ha? Magari non la porta…
S3: Ma ha figli, prof?
C: …
S2: Ma dai, è troppo giovane per avere figli… E il fidanzato, lo ha?
S3: Sennò le presento mio fratello…
C: Voi due, non la avete una vita sociale? Dovete interessarvi per forza a quelle altrui? (tradotto «Vi odio, curiose piattole sanguisughe»).

Guida: E questo fascicolo, invece, lo diamo alla professoressa, che deve compilarlo e rimandarlo indietro per valutare l’utilità della visita…
S1: Prof, non è contenta? Così stasera invece che andare dal suo fidanzato deve stare a casa e fare i compiti…
C: A dire il vero pensavo di guardare il Doctor House…
S2: Ah ah ah! Prof, lei è troppo forte!
C: Eheh… (tradotto «Ahcomesoffro!»)

S3: Prof, ma dopo torniamo a scuola o andiamo da qui direttamente?
C: Andiamo a casa da qui…
S2: Giusto, si fa prima, che poi lei dovrà andare a casa a preparare la cena al suo fidanzato… No?
C: Al mio fidanzato? Uhm, e quale dei mille?
S1: …
(Tradotto: «Crepate. Callista uno, studentesse pettegole zero».)

A quando il prossimo round?

mercoledì 7 novembre 2007

Quando ...

Quando ti alzi stanca da morire e incazzosa perché il cane dei vicini ha deciso di mettersi ad abbaiare alle quattro del mattino.
Quando ti accorgi che la tua ex coinquilina (che il giorno prima è passata a prendersi le ultime cose) si è portata via anche il tuo pettine
Quando esci di casa e ci sono 3 gradi, entri in macchina e ti accoglie un beep “pericolo ghiaccio” … e il pensiero vola, per un attimo, all’estate e a come si stava bene sulle bianche spiagge di Djerba.
Quando sopra la tua testa compare un fumetto con scritto … VAFFANCULOOOOO
Quando arrivi in ufficio e il tuo badge si rifiuta di aprire il cancello.
Quando passi una mattinata a rincorrere una persona che doveva consegnarti dei dati statistici ma che si rende irreperibile da tre giorni. E tu, domani, devi fare una presentazione, importantissima, e ti servono quei dati
Quando decidi di fare un’incursione a sorpresa nell’ufficio di questa collega e la trovi al telefono a parlare di tinte per i capelli e unghie finte.
Quando sopprimi un istinto omicida e con la faccia di culo più di culo che hai e chiedi, sorridendo, che ti consegni i dati che stavi aspettando.
Quando rientri a casa per la pausa pranzo e trovi nella bussola l’avviso dell’assicurazione che ti ricorda l’imminente scadenza della polizza della macchina.
Quando apri e realizzi che sarà anche bello avere la macchina cabrio … ma per mantenerla stai valutando se vendere un rene o andare a prostituirti.
Quando la tua amichetta ti bidona per la palestra (Callyyyy … prrrrrr)
Quando ti ritrovi negli spogliatoi a cambiarti vicino a miss Panzer che ti guarda minacciosa da dentro le sue mutande immense
Quando Pinocchio, colto dal sacro fuoco del personal trainer sadico, propone una lezione paragonabile ad un’esercitazione dei marines
Quando, finito di tirare calci e pugni, lui ti offre, sorridentissimissimo, di bere un caffè assieme e tu rispondi ansimando (per la fatica … maliziosi!) “no, grazie … vado a morire, con dignità, di là … dove nessuno mi può vedere.”
Quando dopo una rapida doccia stando attenta a non essere aggredita da miss Panzer, ti rivesti e distrattamente accendi il cellulare
Quando un beep ti avvisa dell’arrivo di un sms
Quando lo leggi e trovi scritto : “ho chiamato alle ore 19.23”
Quando ti si dipinge un sorriso ebete sul volto.
Quando, una volta tornata a casa, ti sdrai sul letto e richiami
Quando una voce inconfondibile e indimenticabile ti risponde con un “ciao beddha mia …”

Beh … dopotutto non è stata una così brutta giornata …

venerdì 2 novembre 2007

Chi cerca (ci) trova - ottobre 2007

Novembre è già iniziato, e noi siamo in ritardo con il consueto resoconto delle chiavi di ricerca che hanno portato fior fior di visitatori sul nostro blog. Approfitteremo di questo mirabolante ponte di Ognissanti per riflettere su alcune inquietanti osservazioni (e dite piano «ponte» sennò la Mafy parte a cantare l’infantile filastrocca «ponte ponente ponteppì» e non la pianta più… Sono problemi gravi, se qualcuno ha soluzioni sono ben accette. Niente pistole o armi bianche, mi fa impressione il sangue).

  1. Subito dopo le regolari ricerche «diario delle derelitte», «derelitte», «due derelitte» ecc. ecc., che raccolgono ovviamente il maggior numero di digitazioni, salgono sul podio «spiderman» (34 visite) e «porche» (33). Evidentemente ci accoppiamo e facciamo cose turche con l’uomo ragno, perché altrimenti questa classifica non si spiega affatto. Mah. Il tutto pare confermato da un inquietante «porche spaiderman», che oltre all’orrore ortografico presenta imbarazzanti risvolti.
  2. Si piazzano bene anche gli «sms porno» (14 visite) : visto che abbiamo concupito anche l’uomo ragno, direi che funzionano alla grande. Ma su questo torneremo presto…
  3. Si sprecano come al solito i «senza mutande», declinati nelle peggiori varianti, che vi risparmiamo.


Arriviamo quindi ad alcune chicche degne di nota.

  • ti amo formula matematica ti + a (EH?)
  • storie tra fidanzati finite con la morte (ussignur… Non siamo state noi, signor agente, giuriamoooooo…)
  • marco che canta sotto la doccia (no, nessun marco… abbiamo un lex e un er bistecca, se interessano, solo che non cantavano… facevano di meglio…)
  • manine di fata porche (altro che ricamare e fare la maglia…)
  • maestra trombabile (e questo rende sempre più serena la prospettiva della gita di Callista… Speriamo non cerchino la professoressa…)
  • macumba mozza (cosa vorrà «mozzare» questa? Noi qualche idea la abbiamo…)
  • ho voglia di fare orge (ci fa tanto piacere, sai…)
  • giuliano fidanzato negramaro (uff, si è già sparsa la notizia? Ma no, siamo solo amici…)
  • come lasciare un messaggio simpatico (prova ruttando, di solito funziona sempre)
  • chi mi lecca i piedi? (se vuoi ti facciamo incontrare con la «schiava senza mutandine», vedi se trovate un accordo…)
  • borsetta formichiere (ma per cortesia… una roba più brutta la immaginiamo a stento)

But the winner is…


Viva la faiga (e che Dio la benedaiga…)