mercoledì 27 marzo 2013

Come porti i capelli bella bionda!

Ok ... ci ho provato ... ho tenuto i capelli scuri per quasi due anni ... ma ormai il mio essere bionda dentro sta prendendo il sopravvento ... voglio la mia lunga chioma chiara!

E poi è primavera (si, vabbè... fa meno dieci e nevica ... ma anche voi come siete pignoli!) serve una novità!

Sabato scorso sono andata dal mio parrucchiere di fiducia.
Forse ve lo ricorderete ... Cally ed io lo abbiamo simpaticamente denominato CMDF  "checca-mani-di-forbici" per la sua immensa abilità nei tagli e nei colori e per il suo folcloristico modo di manifestare al mondo il suo essere gay.

Arrivo in salone alle 9 con gli occhietti ancora pieni di sonno e mi siedo sulla poltroncina attendendo il mio turno. Accanto a me una signora sta ritoccando il suo color arancio fosforescente. (Ussignur).
CMDF si avvicina a me e comincia a chiedermi cosa voglio fare.
M: " ho bisogno di biondo! Help me"
CMDF: "guarda ... sono appena tornato da Londra dove abbiamo fatto dei colori S-T-U-P-E-N-D-I ... devo assolutamente farti le meches nuove che si sposano perfettamente con il tuo shatush!"
M: "sai che mi fido ... fai tu"

In quel momento la signora accanto mette una mano sul braccio di CMDF dicendo "Non la farai mica bionda?"
Io mi giro fulminando la donna color carota geneticamente modificata ... sulla mia fronte compare chiaramente la scritta "Cazzo vuoi?" ma cerco di celare tutto con un sorrisetto falsamente amichevole.
Lei va avanti "ahhhh no ... questa qui è mora. Non puoi farla bionda!"
CMDF: "ma no! E' ora di cambiare! E' stata scura per un bel po' ... e poi con questi occhioni blu il biondo le sta benissimo"
Ma niente, la signora non cede e continua nella sua arringa : "No, no  ... bionda sta malissimo ... ha i lineamenti da mora. Anzi, adesso è pure troppo chiara! Scuriscila!"
Nel frattempo io avevo finito di contare fino a mille (come prevede il manuale delle buone maniere) ma con scarsissimi risultati sulla mia ira funesta così mi sono girata e, cercando di mascherare un insulto con una battuta, ho detto ridacchiando: "scusi, ma sentire criticare la mia scelta da chi ha un colore importabile anche per Lady Gaga mi pare bizzarro!"

Si, la mattina sono sempre di buonumore! Tiè.

Abbandono la mia seggiola vicino alla criticona e vado verso il mio destino da  derelitta bionda!

Dopo delle meches a due colori, una tonalizzazione, due shampoo, un trattamento di ricostruzione e tre ore e mezzo abbondanti ritorno davanti allo specchio per taglio e piega.
Sulla mia sinistra una signora di una certa età  si sta facendo la permanente, sui capelli  corti e grigi. Legge Famiglia Cristiana e borbotta tra se e se.
Alla mia destra, CMDF sta facendo un taglio alla El Shaarawy (cresta alta e rasato ai lati)  ad un ragazzo. Avrà una ventina d'anni e sta raccontando che lavora nelle discoteche nei gruppi di animazione.
Poco dopo entra in salone il suo manager. Un ultra cinquantenne superggggiovane.
Camminata spavalda,  parlantina travolgente e dentatura di un bianco cangiante mostrata nel tutto il suo splendore mentre mastica una gomma.
Comincia a gironzolare per tutto il locale attaccando bottone a chiunque.
Invita tutti alla serata che ha organizzato per la sera lanciandosi in dettagliate descrizioni del programma.
"Ci sarà uno spogliarellista ... lo abbiamo chiamato direttamente dalla California. E' un ragazzone!"
Dall'entusiasmo con cui descrive  i muscoli del manzo americano comincio a sospettare che la sua ammirazione non sia pretamente professionale.
"Poi ci sarà lo spettacolo delle drag e  gran finale con  la sosia di Madonna ..."
Alla parola Madonna noto due distinte reazioni.
La signora accanto a me alza la testa da Famiglia Cristiana (probabilmente le pagine erano diventate improvvisamente calde) e squadra "supergggggiovane", dopo una rapida occhiata di disappunto, continua a leggere il corposo articolo sul nuovo Papa.
CMDF, che nel frattempo ha terminato con la cresta e si sta dedicando ai miei capelli,  esclama "ma io AMO Madonna!" rischiando di mozzarmi mezza recchia dall'entusiasmo!
Comincia a raccontare di quanto sia forte la sua passione per miss Ciccone, delle pazzie fatte per andare ai suoi concerti, di quanto ascolti i suoi cd ... ecc.
Superggggiovane si avvicina e con aria complice gli dice: "posso raccontari un segreto?"
Senza attendere risposta e senza modulare la voce per portarla ad un tono consono al racconto di  una confidenza: "hai presete il suo primo concerto a Roma? Io c'ero ed ero in prima fila. Era così, figa, ma così figa che mi ha eccitato! E' l'unica donna che in tutta la mia vita me l'ha fatto diventare duro"

Momento di silenzio in tutto il salone.
Poi un tonfo sordo.
E' la pia signora alla mia sinistra che si è accasciata al suolo.
Credo sia morta.

Ma che me ne frega ... ormai sono bionda!
Scuoto i capelli e sorrido!










giovedì 21 marzo 2013

"Vai in bagno!"

Iniziamo subito con le rassicurazioni: con il padre è andato tutto bene. In un minuto avevo finito di dire ciò che dovevo dire (“suo figlio è bravissimo, intelligente, brillante, educato, è pure sveglio e ha un sacco di interessi, oltre ad avere un ruolo estremamente positivo in classe; insomma, è il figlio che tutti sognano di avere e l’alunno che tutte le colleghe mi invidiano”), e lui si è soffermato per 20 minuti a raccontarmi cosa fa con il figlio, di che rapporto meraviglioso abbiano, di quanto voglia bene alla sorella minore ecc ecc ecc. insomma, un quadretto da Mulino Bianco. I casi sono due: o è una bufala e a casa si scannano ma le apparenze vanno salvate, oppure sta cercando moglie. In tutta questa dissertazione, in effetti, la signora Clooney non è stata mai nominata.

Il pianeta porco bastardo, comunque, non poteva lasciarmi uscire incolume dalla giornata. Dopo il ricevimento, infatti, ho ben due ore nella classe di Georgy junior. Entro, saluto, inizio la compilazione del registro e la creatura mi chiede di poter andare in bagno, cosa che ultimamente capita un po’ troppo di frequente.

GJ: Prof, scusi, posso andare in bagno?

C: Ma non potevi andare a ricreazione? E poi, soprattutto, possibile che quando entro io tu debba sempre andare in bagno? Cosa succede, TI STIMOLO DELLE FUNZIONI FISIOLOGICHE STRANE CHE TI SPINGONO A DOVERTI RIFUGIARE NELLA TOILETTE?

In classe cala un silenzio imbarazzato: Georgy Junior diventa paonazzo, io in un secondo capisco di aver detto una cosa maliziosamente interpretabile. Cerco di salvarmi in corner.

C: Bè, spero almeno di essere diuretica e non lassativa. Vai in bagno!

In classe partono risatine inequivocabili, che io stronco con un “SILENZIOOOOO” e poi mi giro verso il pc per continuare a compilare il mio registro, mentre fra me e me continuo a maledirmi per la mia totale incapacità di controllare i doppi sensi.

Georgy Junior rientra in un minuto netto. Dalla classe arrivano domande malevole: “Ehi, junior, hai già fatto? Hai già finito?”. Io fingo di non sentire, anche perché potrebbero essere legittime domande di interesse per il benessere delle vie urinarie di Georgy: meglio evitare di fomentare le interpretazioni. Ma a un certo punto sento distintamente la domanda “Sei già tornato? Anzi, sei già venuto?”, seguita da una grassa risata collettiva. Santiddio, gli adolescenti a volte sono proprio tremendi.

Devo essere sincera: per una volta non sono stata in grado di replicare, anzi, ho finto ancora di non sentire. Ma domani interrogo. La vendetta deve essere gustata fredda!

venerdì 8 marzo 2013

C'è qualcosa di grande tra di noi?

Che io, Callista, abbia la fortuna di fare l’insegnante ormai lo sapete. Che sia particolarmente portata alle tragiche figure di guano è altrettanto universalmente noto. Ora, per dimostrarvi che sono passati degli anni ma che non ho perso l’abituale smalto in questo campo, diamo inizio oggi alla trilogia dell’equivoco: ossia come mi sputtano la credibilità lavorativa in due minuti e per tre volte di seguito con membri della stessa famiglia. Una campionessa, proprio.
Iniziamo dal principio, come sarebbe buona abitudine. Quest’anno, per la prima volta nella mia carriera, in una classe ho uno dei due rappresentanti dei genitori maschio: e già questo è un evento di per sé straordinario. Ma la cosa che rasenta l’assurdo è che trattasi di genitore attento, amorevole, giovane e pure discretamente figo. Ok, decisamente figo. Va bene, lo ammetto: proprio bonazzo. Una specie di George Clooney trentino. Inutile dire che tutte le colleghe aspettano con gioia il momento del ricevimento genitori quando c’è la sua prenotazione… E invidiano il mio ruolo di coordinatrice di classe, visto che ho l’oneroso compito di tenere i rapporti con i rappresentanti.
Durante le elezioni e il primo incontro mi sono zelantemente prodigata nel mio compito: ho lasciato la mia mail, le ore di ricevimento, ho spiegato programmazioni e affini, ho anche accompagnato i genitori alla porta, stringendo la mano prima alla mamma rappresentante e poi a Georgy. Lui, cordialissimo e sorridente, mi stringe la mano con vigore e mi dice “Allora professoressa Callisti, rimaniamo d’accordo che se ci sono problemi lei ci avvisa e se abbiamo qualcosa da dirle ci facciamo sentire noi, ok?”. Ed ecco la mia geniale risposta, con un sorriso a 32 denti e voce flautata: “Ceeeeeeerto! Quindi se io non la sento, sto tranquilla (e già qui…). Se invece HA QUALCOSA DI GROSSO PER ME, SA DOVE TROVARMI!”.
Considerando che io non uso mai il termine “grosso” per i tragici doppi sensi a cui si presta (soprattutto perché lavoro con adolescenti), direi che Freud avrebbe molto da dire su questo mio sinistro lapsus.
George è rimasto del tutto impassibile di fronte alla mia triste uscita: ma per la settimana prossima ha prenotato ben quattro spazi degli otto disponibili nella mia ora di ricevimento. Considerando che suo figlio ha la media del 9, inizio a temere.

mercoledì 6 marzo 2013

se anche P.A. fa culo ...

Amiche donne ... la vita è sempre più dura.
Non bastava l'ombretto a lunga tenuta che a lunga tenuta non è, non bastavano le calze che si smagliano, le scarpe con il tacco che ci demoliscono i piedi e le creme anticellulite che non anticelluliticano ... no!
Noi povere donzelle dobbiamo subire un altro nuovo e terribile affronto.
Il principe azzurro ci fa culo. Si, si ... quello con tanto di calzamaglia, occhio ceruleo e capello biondo d'ordinanza!

Ehhh gia!

Lui, che dovrebbe venire a salvarci da una vita solitaria e di stenti nel nostro monolocale (ai tempi dell'IMU chi se lo può permettere un castello?)

Lui, che con un casto bacio dovrebbe essere addirittura in grado di liberarci da un terribile incantesimo.

Lui, che dovrebbe essere il nostro compagno per scrivere il "... e vissero felici e contenti" della nostra vita.

Possiamo stare a raccontarcela fin che vogliamo nel dire che P.A. (principe azzurro) è noioso, monotono e che preferiamo il fascinoso pirata.
Stressiamo pure le amiche con mille whats app quando lui ci invita a uscire.

"Amica... ha chiamato "il palla al piede". Mi passa a prendere con il cavallo"
"madoooo ... ma che strazio!"
"devo pure pensare ad un nuovo outfit ... volevo mettere la minigonna nuova ma mica posso metterla che fa troppo "donna facile" e sai che lui è tutto bon ton"
"giusto ... ma che noia! e dove ti porta?"
"mah ... non so. Credo a vedere il tramonto. Dice che ha un regalino per me. Qualche cosa che brilla"
"... uh ... il solito anello. Ma non si sa proprio comportare sto ragazzo!"

Ecco ... possiamo stare a denigrare il povero P.A.  ma alla fine speriamo di incontrarlo, un giorno. Sappiamo che la nostra metà della mela è da qualche parte, ad aspettarci. 

E invece no!

Avete presente la pubblicità della scottex?

Lei, meravigliosa principessa, magra, bionda e con gli occhioni azzurri (stereotipo? naaaaa) passa le sue interminabili giornate in un castello sperso nel nulla.
Una mattina come tante altre, mentre pensa sconsolata al suo futuro disperato, le viene l'illuminazione.
Nell'angolino della stanza vede della carta igienica. Scrive un messaggio e lo mette nel cartoncino tondo. 
Lancia il rotolo affidandogli tutte le speranze. Il gioioso rotolone attraversa colline, monti e pianure ... monti, pianure e colline ... e ancora pianure, colline e monti e balzellon balzelloni arriva dritto dritto tra le mani di quello che dovrebbe fare la parte dell'eroe.
Ma lui che fa? Prende il messaggio di s.o.s, lo brucia e si trastulla con la carta igienica.
Insomma ... anche lui fa culo. E mai metafora fu più consona.

Passa in un secondo da Principe Azzurro a Pirla Abominevole.

Insomma ... se siamo destinate a soffrire meglio farlo per Jonnhy Deep piuttosto che per Justin Bieber.

"amica ... mi passa a prendere il pirata. Viene in moto"
"Uhhh ficooo!"
"si, si ... ora vado a cambiarmi. Metto la minigonna nuova"
"ma non hai detto che ti fa "donna di facili costumi" se vai a cavalcioni?"
"si ... appunto!"

lunedì 4 marzo 2013

Orgoglio trentino ...

Ok, i mondiali di sci nordico 2013 sono finiti. Ora che l’immagine sfavillante del Trentino è arrivata in tutto il mondo con positivi effetti sull’economia, possiamo permetterci di essere –al nostro solito- crudeli e dissacranti.

Non bastavano le pubblicità su mele, polenta e quant’altro a dare di noi l’immagine stereotipata di persone bislacche che passano la loro vita in montagna a ubriacarsi e a girare in loden o abito tirolese. Adesso ci si mette pure Goran Bregovic.




Le polemiche sull’inno dei mondiali sono partite ancora prima che i Trentini lo sentissero: “ma con tutti i musicisti bravi in Trentino non si poteva sceglierne uno di qua?”, “ma quei 100.000 euro che Bregovic ha preso non si poteva spenderli in altro modo’?” ecc ecc ecc. Quando poi l’inno è arrivato, ecco scattata la polemica “plagio”: sembra infatti che il nostro Goran, forse sottovalutando l’impegno o forse in crisi creativa, abbia preso ispirazione da una sua vecchia canzone. Insomma, non siamo mai contenti, come al solito.

In realtà l’inno, musicalmente, entra in testa come uno dei migliori tormentoni estivi. E non si discute la bravura di Bregovic come musicista, per carità. Ma il testo??? E il video??? Chi è stato quel delinquente a permettere un tale scempio e una tale diffusione di stereotipi per colpa della quale ancora una volta facciamo la figura dei montanari alcolisti?

Vediamone i dettagli


C’è un fiore sulle Dolomiti
Su su sulle Dolomiti
Se tu sei quel fiore che amo
Andiamo andiamo

Tralasciamo la questione spostamento accenti che rende quasi incomprensibile quello che viene detto: evidentemente Max Pezzali ha fatto scuola. Complimenti per l’originale similitudine donna-fiore, comunque: davvero mai sentita.

C’è una baita sulle Dolomiti
Su su sulle Dolomiti
Un fuochino accendiamo
Andiamo andiamo

Imprevedibile variazione della strofa precedente con lo spericolato diminutivo “fuochino” che manco nostro nipote di 3 anni lo direbbe. Dire qualcosa sugli accenti, qui, sarebbe come sparare sulla croce rossa. Proseguiamo.

O mia bella
Per i monti tu sei fatta
O mia bella

Se una donna è fatta per i monti vuol dire solo due cose: uno, che è grassa e in costume da bagno fa schifo. Due, che ha le cosce e i polpacci di Roumenigge. Da evitare in ogni caso.

Nella baita polenta e vino
Far l’amore fino al mattino

Certo, la polenta come afrodisiaco funziona meglio del Viagra. Comunque sia, qui i Trentini ci fanno bella figura, tutto sommato: grandi amatori dalle prestazioni invidiabili, evidentemente nerboruti per via della robusta alimentazione. Tralasciamo quali sarebbero in realtà gli effetti di una cena a base di polenta e vino, ma solo perché siamo signorine.

Oila la oila ahah
Oila la oila ahah
Com’è bella, com’è bella, com’è bella la montagna
com’è bella la mia compagna su sulla montagna

Lo jodel iniziale è evidente effetto della colite dovuta all’alimentazione sbilanciata. Il resto una farneticazione seguita all’abuso di Teroldego. Qualcuno poi ci spieghi dove finiscono gli articoli nel cantato: qualcuno ha sopravvalutato le sillabe e noi lo odiamo.

C’è la neve sulle Dolomiti
su, su, sulle Dolomiti
c’è la neve neve, scivoliamo
andiamo andiamo
a sciare sulle Dolomiti
su, su, sulle Dolomiti
nella neve ci tuffiamo
andiamo andiamo

Strofe di indubbia profondità, poesia e ricerca lessicale: soprattutto la “neve neve” ci lascia piacevolmente stupite, quasi come se la neve delle Dolomiti fosse più neve delle altre. Come dite? È solo perché altrimenti non tornava il conto del verso? Noooo, come siete crudeli a pensare certe cose…

Bella la notte su in Trentino
chi lo vuole più il mattino?

Dopo una ripetizione di ritornello, ecco qui un’altra frase da far impallidire Eugenio Montale: comunque rispondiamo noi al signor Goran. Il mattino lo vogliono quelle povere disgraziate che sono rimaste chiuse nella baita con gli avvinazzati polentoni. Ma il meglio deve ancora venire…

meglio meglio meglio è sciare
meglio meglio meglio è volare

“Meglio”, da che mondo e mondo, prevede un termine di paragone. Meglio di che? Del “volere il mattino”? Della notte in Trentino? Sciare e volare sono forse la stessa cosa? Maledizione! E poi, perché inserire un Giocagiuè nell’inno dei Mondiali? Non ne abbiamo avuto abbastanza di Cecchetto, Shakira o del Gangnam Style??? Domande che rimarranno senza risposta. Ma veniamo all’ultimo verso.

C’è un miracolo in Trentino
un bacio dura fino al mattino…

Più che miracolo lo definirei un incubo: una specie di vampirismo si impossessa dei protagonisti. Immaginiamo l’alito profumato dopo una cena a base di polenta e vino (presumibilmente accompagnata da crauti, lucanica, pancetta e stinco, come ci suggerisce nel video l’esile biondina alle prese con un pasto che nessuna donna mangerebbe in pubblico) e uniamolo al bacio infinito. A uno viene davvero voglia di andare a passare le vacanze a Ibiza.



Signori dei Mondiali, ascoltateci: il prossimo inno lasciatelo fare alle Derelitte.



C’è una donna sulle Dolomiti
Su su sulle Dolomiti
Non è la mummia del ghiacciaio
Questo è un guaio questo è un guaio

C’è una donna là sulla montagna
Non è una cuccagna
Lei si è inchiodata sulla vetta
Poveretta poveretta

Oh Callista
Perché sei andata in pista
E Mafalda
Nella baita bella calda
Dorme e mangia pastiglie Valda

Oila la oila ah ah
Oila la oila ah ah
Per fortuna qui in Trentino
C’è un gran bel soccorso alpino

C’è la neve sulle Dolomiti
E noi abbiamo tacchi arditi
Giù in città noi rimaniamo
E lo sport solo guardiamo

Quanti atleti
Noi viviamo giorni lieti
Rimorchiamo
Nella baita fino al mattino
Non ci servon polenta e vino

Oila la oila ahah
Oila la oila ahah
Un pensiero assai immorale
Questo è il bello del Mondiale

Meglio di sciare c’è limonare
Meglio di sciare c’è… ehm… passeggiare
Com’è bello lo sport montano
Mano nella mano!