venerdì 28 novembre 2008
Tale cane tale padrone...
Non ci credete? Guardate il video qui sotto...
giovedì 27 novembre 2008
Mi compro una slitta ...
CO: "no, tranquilla. Sono un paio di giorni che ci chiamano in tanti. E' colpa del freddo"
lunedì 24 novembre 2008
Evviva i controlli di sicurezza ...
giovedì 20 novembre 2008
Fiocco azzurro
Adesso non sei più solo un’idea: sei occhi che si socchiudono, pugnetti che si stringono, capelli neri neri pettinati all’insù, una bocca a cuore che si imbroncia quando fai la nanna. Sei profumo di ammorbidente, come la tua mamma quando dorme. Sei vero, sei tiepido, sei qui con noi, finalmente, ed è impossibile amarti più di quanto ti amo. Mi hai fregato appena ti ho visto, piccolo rubacuori: e hai raggiunto la tua mamma sul podio delle persone più importanti della mia vita.
Prometto che per te cercherò di essere la zia migliore del mondo: mi farò rovinare la piega appena fatta, mi lascerò togliere il trucco da quelle tue ditine piccole piccole, ti permetterò di farmi il rigurgitino sul vestito nuovo, non vomiterò cambiandoti i pannolini. E magari ti troverò anche uno zio decente, già che sono in vena di buoni propositi: perché per fare la zia zitella come si deve dovrei comprarmi almeno un paio di gatti; e purtroppo sono allergica.
Ben arrivato, nipo.
La tua zia Cally
A ferro e a fuoco
Callista esce con LUI: vanno a pranzo insieme. L’occasione è ghiotta e rapida, perché l’uomo deve cominciare a lavorare presto. Ma decide di dedicare l’ora della pausa pranzo alla vostra derelitta. Che, ovviamente, si presenta con abbigliamento casualmente splendido e capello fresco di piega: sfodera anche il gloss delle grandi occasioni, color rosso «ti ciuccio come una cozza». Uno spettacolo.
Per l’appuntamento si sceglie un bar del centro raggiungibile comodamente da entrambi. LUI è tutto un trionfo di profumo, maglietta piccola e jeans vagamente calati. Ha pure i boxer che sbucano maliziosi dalla cintura. Non so se ordinare qualcosa da mangiare, che tanto è partito l’effetto cornutazzo e mi si è chiuso lo stomaco, o saltargli direttamente in braccio. Alla fine lo imito: prendiamo due insalatone.
Mentre aspettiamo le ordinazioni, chiacchieriamo amabilmente: quando poi arriva il cibo, l’uomo, al grido di «che fame che ho», si infila in bocca la prima forchettata e mastica vigorosamente. Un po’ troppo vigorosamente… Mentre rumina della verdurina, infatti, lo vedo strabuzzare gli occhi e smozzicare un imprecazione. Poi ingoia il boccone mezzo intero e inizia a lamentarsi: «Mi sono morsicato la lingua, ahhhhhhh». Gli chiedo, ridacchiando, di tirare fuori il moncherino e di farmi vedere. Ma scatta il panico: non si è morsicato, si è martoriato un angolo di lingua. Il sangue scorre copioso e un pezzettino di mucosa pende sinistro. Oddio no, che ci sai fare tante belle cose con quella lingua lì, perchèèèèè…
Ma immediatamente dopo il momento di sconforto, scatta lo spirito da crocerossina della vostra Callista: gli faccio bere un po’ d’acqua fredda e intanto tamponiamo il disastro con un fazzolettino. Dopo una decina di minuti il sangue si ferma e l’uomo prova a mangiare. Un disastro: l’insalata con l’aceto non è l’alimento più adatto per una mucosa sforacchiata, in effetti…
Mentre LUI cincischia triste con una foglia di rucola, ecco che scatta l’attacco subdolo: io gli carezzo languida una manina dicendogli «Ma povero, ti fa molto male?». LUI mi prende la mano e mi ci stampa sopra un bacino. Io sto per saltargli al collo, ma sul bancone del bar vedo delle fiamme alte almeno mezzo metro. Passi che ho l’ormone rovente, ma questo mi pare un po’ troppo: «Ehm, mi sa che c’è qualcosa che non va…». Mentre pronuncio queste parole, il titolare del locale inizia a chiedere a tutti di uscire e chiama i pompieri.
Ah, ovviamente l’ora di pausa era pressoché finita: ma che ve lo dico a fare, no?
mercoledì 19 novembre 2008
E Natale, non soffrire più ...
Faccio due passi e guardo la vetrina a lato: qui c’è un Babbino Natale piccino e plasticoso tanto che l’altro, con una renna al guinzaglio. Questo è pure animato e gira la parte alta del busto in quella che dovrebbe sembrare una risata: in realtà pare posseduto dal demonio o da un attacco forte di colite spastica.
Ma la migliore delle vetrine è la terza: qui si va sul sacro con un accenno di presepe. La Madonna e San Giuseppe, alti almeno 50 centimetri e vestiti come dei nababbi orientali, stanno in espressione estatica fissando il vuoto in mezzo a loro. Il bambinello non c’è ancora, in effetti giustamente, ma manco c’è la mangiatoia: niente. Maria e Giuseppe guardano il nulla: sembrano due impasticcati. Ai loro piedi, per dissuadere gli avventori, un cartello avverte «Non in vendita, solo esposizione». E per fortuna, sennò chi resisteva a metterseli in casa…
A fianco della santa rappresentazione, un ultimo e più laico Babbo Natale alla scrivania compila una lettera con tanto di penna d’oca in mano e candelina finta accesa. Orrendo. Roba che se lo vedi di notte, con quella faccia lì e quella lucetta tetra, ti viene un coccolone e volti via diretto.
Mentre rifletto sull’inutilità queste cose, arriva la collega. Di fronte alla domanda «Ma hai visto, è già Natale, praticamente? », mi viene detto che sabato apre anche il mercatino di piazza Fiera. Questo significa splendide serate a gelarsi il naso ridendo con gli amici con in mano un vin brulè, ma anche che all’8 dicembre ne avrò già le palle piene dell’atmosfera natalizia e dei turisti che sbarcano a Trento vestiti come se scalassero l’Everest. Salvo poi dirti «Ah, ma pensavo fosse molto più freddo, oddio, si muore». Per forza, imbecilla, hai la pelliccia, il colbacco di volpe e i doposci. Mica siamo su un ghiacciaio, o a casa del nonno di Heidi. E poi vieni da Milano, non da Catania, che puoi non essere preparata alla latitudine…
Quindi, per favore, ridateci il Natale a Natale. Non a novembre. Non se ne può più. E togliete il Cugino di Campagna dalla vetrina sotto casa, che me lo sogno di notte.
domenica 16 novembre 2008
E luce fu ...
venerdì 14 novembre 2008
Porno prof due, la vendetta ...
C: Allora, branco di mentecatti, avete capito? Il passivo si può fare solo con verbi transitivi. Per i verbi intransitivi, esiste solo la terza persona singolare, che in italiano si traduce con un impersonale. Facciamo un esempio… Chi mi sa dire un verbo intransitivo?
SSdPB (Studentessa Secchiona dal Primo Banco): Venire!
C (che –mea culpa- non si accorge che il verbo che ha tra le mani è come una bomba da disinnescare): Brava! In latino la terza persona «venitur» si traduce con «si viene, si giunge», come ad esempio «si giunge a una soluzione, si viene a un compromesso…». È chiaro?
SOdUB (Studente ottuso dall’ultimo banco): Prof, ma perché non posso dire «egli è venuto a una soluzione»?
C: Perché non è un passivo! È un tempo composto e «essere» è usato come ausiliare. Capisci? Prova a sostituire il verbo «essere» con «venire». Puoi dire «egli viene venuto a una soluzione»? No, perché un soggetto non può subire l’azione di «venire», può solo compierla. Se dici «Io sono venuto» tu hai fatto l’azione, non…
E qui partono le risatine dei soliti due maliziosi ragazzini ormonati. E parte pure l’ira funesta della vostra Callista, che ormai non ne fa passare manco una…
C: Ehi, voi due, maiali che non siete altro! Avete finito? Preferite che usi un sinonimo tipo «arrivare, giungere» o vi fa ridere pure quello? Perché va bene che siete giovani e pieni di ormoni, ma trovare erotico anche il latino mi fa seriamente dubitare delle vostre capacità di discernimento e dei vostri gusti in materia. Quindi adesso basta, sennò vi stronco la crescita.
Ma capitano tutti a me?
giovedì 13 novembre 2008
Tutta colpa dei film
Stavo pensando a tutti i fattori che mi hanno portato ad essere degna di portare, orgogliosamente, cotanto titolo.
Una storia d’amore finita male, l’incontro deleterio con la meraviglia, la successiva frequentazione di uomini balordi … è vero, sono tutti fattori importanti ma … deve esserci un motivo profondo alla base di tutto.
Poi … trac … l’illuminazione.
In tv stavano trasmettendo, per la milleduecentottantatreesima volta, il film Ghost.
Pensiamoci. Se una ragazza durante gli anni importantissimi, a livello sentimentalmente formativo, viene a contatto con pellicole del genere ha il futuro segnato; sono bombe a orologeria pronte ad esplodere nel cuoricino di giovani fanciulle destinate ad una vita di sofferenze.
Proviamo ad analizzare Ghost.
La storia la sappiamo tutti. Lui muore. Incontra per caso una medium in grado di sentirlo. Così tenta in tutti i modi di salvare la sua amata cercando disperatamente di proteggerla dal “bruto” (che nel frattempo ci sta provando spudoratamente con lei) che ha organizzato la sua morte.
Allora … già è tanto che uno non ti faccia culo da vivo …questo povero disgraziato si fa in quattro pure da morto e lei ha il coraggio, dopo che lui si fa ammazzare per salvarla da un’aggressione, di smenargliela in largo e in lungo perché lui risponde “idem” al suo, più romantico, “ti amo”.
Senti, mia cara Demi, passi che sei stragnocca, passi che ti sei sposata con quel gran figo di Bruce e poi ti sei accasata con un ragazzo più giovane di te (e chiamati scema) ma ti pare giusto far credere a tutte le ragazze che gli uomini sono pronti a modellare un orribile vaso di creta pur di starti vicina? E hai il coraggio di lamentarti???
Nella vita reale quel vaso sarebbe stato usato per spegnere le sigarette del tuo uomo e dei suoi amici, seduti sul tuo divano, a sgranocchiare schifezze mentre guardano la partita.
Per forza una ragazza cresce traviata.
Prendiamo ad esempio un altro cult di quegli anni: “Ufficiale gentiluomo”.
Ma daiiiiiiiiiiiiiiiiiii …. Ma ti pare che lui arriva, tutto bello, divisa bianca candida, sorriso a 187 denti, passo sicuro … ti cerca tra decine di colleghe invidiose e ti porta via prendendoti in braccio?
Tu sei pure sudata, spettinata e vestita in maniera imbarazzante …
Non raccontiamoci cazzate.
Ok, sorvoliamo sul fatto che se uno si facesse tutto il salone con me in braccio sarebbe a rischio ernia ... è un dettaglio!
Se ti fa recapitare un fiore per il tuo compleanno puoi anche smettere di insultare pesantemente il pianeta porco bastardo …
Ora pensate ad una ragazzina giovane e innocente (io) che vede queste scene meravigliose di romanticismo e amore … ovvio che cresce con l’idea che gli uomini sono tutti principi azzurri …
Volete un altro esempio?
Ok, prendiamo il film menoso per eccellenza: Dirty dancing.
Lei, ragazzina diciasettene e pure un pochino bruttarella, arriva in questo villaggio dove l’animatore più figo di tutti non solo si interessa a lei (che già sarebbe un miracolo) noooo … si innamora perdutamente e lotta contro tutti pur di difendere il loro amore.
Ora, parliamoci chiaramente.
Ma quanto maiiiii??? A chi è che succede una cosa del genere? Antonellina Clerici esclusa?
Ohhh … noi ci siamo state nel villaggio turistico e ci siamo pure prese una tranvata clamorosa per le due meraviglie … ma di grandi amori, incontri romantici e tutto l’ambaradan che ne consegue … nemmeno l’ombra.
Ora … mi credete che è tutta colpa dei film?
A forza di vedere tutto questo “miele” una cresce con l’idea del grande amore, della storia romantica, del principe, del cavallo bianco…
Noooo … errore gravissimo. Nella vita bisogna essere concreti, cinici e con i piedi per terra.
I grandi amori? Non esistono
Storie romantiche? Ma quando mai
Il principe? Macchè … tutti estinti
Cavalli bianchi? Sia maiiii che poi mi fanno la cacca in cortile
… e ora scusate ... ho un impegno.
Devo correre in edicola che è uscito l’ultimo libro Harmony.
… sob …
mercoledì 12 novembre 2008
A te ...
Per il tuo compleanno ti dedichiamo una canzoncina ... la puoi usare contro qualsiasi uomo ti faccia girare le scatole.
A TE - Derelitte feat Jovanotti
L’unico coglione
Che non apprezzi fino in fondo
Chi c’è vicino a te
Quando ti guardo sento forte dentro l’intenzione
Di assoldare un serial killer e di mandarlo da te
A te che ormai mi hai fatto culo centomila volte
Ma prima o poi un culo tanto
Lo faccio fare anche a te
Perché alla fine tu lo sai che io non chiedo tanto
Solo un anello con brillanti e due gemelli o anche tre
A te io canto una canzone
Perché ti sia chiaro
Che prima o poi la mia vendetta grande ti coglierà
Controlla sempre alle tue spalle, stupido somaro
Che sarò pure derelitta
Ma non rimbambita
A te che sei
Che meraviglia sei
Uno sfogo agli zebedei
È quello che augurerei
Perché lo sai
Grattandoti vedrai
Non mi scorderai mai
Non mi scorderai mai…
A te che sei un grande imbecille
E un imbecille grande
A te che hai preso i miei ventricoli
Masticandoli un po’
Ricordati che in fin dei conti
Ognuno ha quel che merita
E quattro ruote su una macchina
Sono troppe per te
A te io canto una canzone come avvertimento
Che tu non cada dalle nuvole quando mi rivedrai
Passare sotto casa tua con un armamento
Che mi ha prestato un amichetto
Che di nome fa Bin
A te che sei
Che meraviglia sei
Uno sfogo agli zebedei
È quello che augurerei
Perché lo sai
Grattandoti vedrai
Non mi scorderai mai
Non mi scorderai mai…
martedì 11 novembre 2008
Incontri ravvicinati
C: Sì, ho letto e l’hanno pure detto alla radio. (I dettagli li trovate QUI )
M: Chissà cos’erano.
C: Io spero fossero realmente ufo e che siano venuti a prendere le misure per tornare e incenerire la casa di quell’emerito coglione dell’ammutinato. Qualcuno avrà ascoltato le mie preghiere…
M: Guarda, secondo me lo volevano prendere per fare degli esperimenti… Poi si sono accorti che era troppo piccolo e scemo anche per quello, e lo hanno lasciato lì.
(Quando si dice solidarietà femminile…)
domenica 9 novembre 2008
Le derelitte sulla stampa
Le derelitte hanno il loro blog
Trentino — 08 novembre 2008 pagina 55 sezione: ALTRE
Ebbene sì, come vedete dall'articolo qui sopra, le derelitte sono state nominate. Anzi, recensite! Ora, il fatto che ci siamo montate la testa e che toglieremo il saluto a tutti è evidente e assolutamente innegabile. Stiamo anche pensando di lasciare le nostre impronte di mani e tacchi a spillo sulla scalinata del Nettuno, ma oggi c'è a Trento l'adunata degli Alpini e abbiamo problemi di parcheggio con la betoniera che abbiamo noleggiato per la colata di cemento. RImedieremo domani.
Per ora lasciateci il nostro momento di gloria e notorietà. Pare che toccare tutto il toccabile in maniera moooolto scaramantica di fronte a chi ci diagnosticava ormai in punto di morte abbia funzionato. Peccato che sia così solo in questo campo...
Ringraziamo di tutto cuore il quotidiano "Trentino" per la gradita sorpresa e quel buongustaio del giornalista, il signor Carlo Martinelli. Caro Carlo, visto che non è nostro parente, ora ci sentiamo in dovere di perseguitarla per offrirle i nostri favori sessuali in cambio di cotanta gratuita pubblicità. Giacchè che non abbiamo provveduto prima, come gli invidiosi penseranno, ci lasci rimediare.
Affettuosamente
Cally e Mafy
venerdì 7 novembre 2008
Porno prof
Inizia la lettura
M: E infine Orfeo, disperato per la perdita dell’amata, verrà ucciso da alcune donne durante un Baccanale. I Baccanali erano riti orgiastici che…
E qui alza la mano una fanciullina dal primo banco.
FdPB: Prof, cosa vuol dire «orgiastici»?
Momento di silenzio in classe. Alcuni ragazzini, evidentemente più sgamati della creatura innocente, iniziano a ridacchiare. Ora, cosa succede quando una ragazzina chiede una cosa di cui si vergognerà fino alla fine dei tempi? Si assume un tono professionale per far vedere che non c’è nulla di scabroso in quello che ha chiesto.
C: Ehm, allora, immagino che in italiano sappiate tutti cosa vuol dire orgia, mi auguro solo per sentito dire e non per aver preso parte all’evento… Ecco, vedi, creaturina, i Baccanali erano riti dedicati a Bacco, il dio dell’ebbrezza. Si beveva, si mangiava e si soddisfavano gli istinti del corpo, compresi quelli sessuali, con atti che potevano essere consumati anche in gruppo. Ma per gli antichi romani il sesso era vissuto in maniera gioiosa e giocosa, non peccaminosa come per noi adesso, e così dovete immaginarlo: noi abbiamo alle spalle duemila anni di cultura cattolica, il che condiziona le nostre opinioni in merito.
Classe ammutolita dalla spiegazione scientifica e assolutamente asettica. Per stavolta sono salva. Solo un ragazzino ridacchia di nascosto.
C: Senti, genio, cosa ci trovi di così divertente in questa cosa? Se ce lo dici, ridiamo tutti.
R: Eh, no, ecco, io…
C: Smettila subito, se non vuoi fare la fine di Urano*. Te la faccio fare io, e poi vedi che i piaceri carnali che non hai ancora iniziato a provare non li proverai mai. Somaro.
Il cortese invito ha funzionato, chissà come… Ora spero solo che non vadano a casa a raccontare di cosa parla la prof durante le lezioni.
*Argomento trattato qualche giorno prima parlando delle cosmogonie celesti. Urano venne evirato dal fratello Crono e i suoi genitali vennero gettati in mare. Dall’incontro di questi con la spuma marina, nacque Venere
martedì 4 novembre 2008
Chi cerca (ci trova) ottobre 2008
ALLA RICERCA DI CALLY E MAFY
CANTA CHE TI PASSA
DOMANDE IMPOSSIBILI
DRAMMI ESISTENZIALI
A.A.A. CERCASI
LE PERLE DI SAGGEZZA
Ma la medaglia d’oro, assoluta … va a quest’uomo ... Io ho riso due giorni …
matrimonio? piuttosto succhierei un cazzo!
lunedì 3 novembre 2008
Pranzo a luci rosse
Quest’anno sono stata fortunata: lavoro a 40 km da casa, ma ho dei colleghi eccezionali. E così il fermarsi fuori a pranzo perché si ha un rientro pomeridiano diventa un appuntamento da non perdere.
Quest’anno nel carnet colleghi ho l’insegnante di matematica fricchettona, sempre vestita di mille colori e coi fiori nei capelli. I ragazzi la adorano, imparano alla grande e si divertono come i pazzi: un giorno hanno deciso di vestirsi tutti dello stesso colore per propiziare non so che congiuntura astrale prima del tema. Potrei chiedere cosa indossare per neutralizzare il pianeta porco bastardo…
Ma torniamo a noi: qualche giorno fa ce ne siamo andate a pranzo insieme. Si sono aggiunte una collega di inglese e una di ginnastica. Il discorso è stato subito dirottato sui problemi di cuore della ginnasta.
A quanto pare, la povera è stata abbandonata dal fidanzato dopo 3 anni in cui ha racimolato più corna che altro. E ora, per somatizzare, si sta «guardando in giro». Termine elegante per dire che si tromba tutto quello che passa. Beata lei. Al momento ha una liaison con un elegante quarantacinquenne esperto (udite udite!) di sesso tantrico. E ha passato tutto il pranzo a decantarcene le qualità.
CdG (collega di ginnastica): Insomma, mi ha proposto un massaggio, che però è durato ben poco, perché mi è saltato addosso…
C: Ussignur!
CdMF (Collega di Matematica Fricchettona): E quindi?
CdG: Quindi il massaggio è durato poco, ma il resto… Un’ora e mezza.
C: Umpf…
CdMF: Ma come un’ora e mezza?
Proprio sul più bello, mentre noi eravamo con la mascella pendula ad ascoltare le imprese del fine amatore, è arrivata un’altra collega a me sconosciuta: una quarantenne strafiga paurosa vestita benissimo, roba da passerella. Insegnante di religione (ah, come sono cambiati i tempi).
CdR (Collega di Religione): No, aspetta cara. Un’ora e mezza di tu-tum tu-tum tu-tum (facendo un gesto vagamente osceno con la mano…) o un’ora e mezza che gli è restato su (sollevando una bottiglietta vuota sul tavolo)? Perché se per un’ora e mezza continua e manco si ferma io mi sparo dalla noia.
Callista per terra che si rotola dalle risate, collega di inglese che si strozza con il caffè.
CdG: Tutto, guarda, una roba incredibile. E io che ero indecisa se uscirci o meno. Direi che il romano di cui ti avevo parlato la settimana scorsa lo mettiamo da parte.
Bene, ho meno vita sociale di un’insegnante di ginnastica che vive in una valle sperduta del Trentino, che ha dieci anni più di me e che pesa trenta chili (ooook, forse questo è un punto a suo favore). Ma dove cavolo li incontra tutti questi uomini interessanti?
CdR: Ma nooooooooo, non lasciare perdere niente. Tieniteli tutti e due, basta che non glielo fai sapere. Gli uomini devono essere convinti di avere l’esclusiva. Poi quando trovi quello giusto molli gli altri, no?
E per fortuna che insegnava religione.