giovedì 27 ottobre 2011

La trilogia della consapevolezza - parte prima

NDR: Inizia qui una serie di tre post dedicata alla presa di coscienza che ha spinto le vostre derelitte del cuore (Callista in testa) a tornare in palestra. Pregate per noi.

L’altro ieri la Mafy e io siamo andate a fare incetta di calze e affini: il previsto (e ormai giunto) calo delle temperature ci faceva temere per il nostro guardaroba.
Entriamo con aria baldanzosa da Calzedonia alla ricerca di: a) calzettoni al ginocchio da mettere con lo stivale basso; b) parigine semi sexy; c) leggings non banali.

Ci accoglie una commessa giovane e magrissima: due aggettivi che insieme iniziano a darci fastidio. Invece la creatura si rivela essere carina e pure simpatica. Inizia a tirarci fuori mezzo negozio: calze color cacchina di piccione, pizzi, fiorellini. Non ci siamo: non ha capito il derelitt style, composto per lo più di minimalismo (per Callista, escluse le scollature e le magliette con le bestie per cui ha una passione non controllabile) e di dettagli sexy (per Mafalda, che adotta in ogni occasione un look da panterona mora). Riaggiustiamo il tiro. La creatura a questo punto ci mostra un leggings con balza di pizzo finale.

C: Mafy, ma secondo te ha capito che non siamo due battone?
M: Te l’avevo detto di non metterti quella scollatura.
C: Ma hai guardato i tuoi tacchi?
M (rivolta alla commessa): Ehm, magari ci servirebbe qualcosa di meno… vistoso…

La commessa a questo punto ci mette in mano il catalogo. Io e la Mafy individuiamo subito quello che ci serve e la creatura va a cercare le taglie: “Ragazze, vi do la terza perché siete alte, ok?”.
M: Ah, grazie, come sei carina. Non ci hai detto “perché siete tonde”, ma “perché siete alte”. Torneremo sempre in questo negozio!
La commessa sorride e ci fa il conto. Poi ci mette in borsa i cataloghi e un altro depliant: “Ragazze, questa è la nostra nuova linea modellante. Così potete mettere anche i tubini senza dover tirare dentro la pancia”.

Conclusione: torneremo sempre in questo negozio? Ma manco per il cavolo! Tzè!

mercoledì 19 ottobre 2011

ma anche no!!!

Sono reduce da un week end lungo con UMAS a Milano.



Considerando che è mercoledì, il tempo di ripresa è stato notevole.




Ma sapete... Su quattro giorni ne abbiamo passati tre a letto.
E qui via di pensieri maliziosi, sconci e torbidi.
Purtroppo non è come pensate. La frase completa è: "su quattro giorni ne abbiamo passati tre a letto a passarci aspirine, fazzoletti e termometro"




Trasgressivo, eh?




Vabbè... cercando di essere positiva (perchè son viva, perchè son viva) il resto del week end è andato alla grande.



Essendo il compleanno di UMAS ho progammato tutto per benino.
Ho preparato la sua torta preferita, comprato lo spumante per brindare e le candeline da spegnere e scelto con cura il regalo. Non contenta ho pensato che sarebbe stato carino passare una serata un po' particolare andando ad una cena con spettacolo burlesque. (sono da sposare, lo so).




Arriviamo in questo bel locale zona Navigli e subito veniamo catapultati al Mulin Rouge.
Drappeggi rossi alle pareti, specchi, ventagli, piume, candele... tutto molto bello, elegante e raffinato.
Veniamo accompagnati al nostro tavolo chiamato "Satine" ... e scusate il momento VIP!
La sala non è molto grande.
Oltre al nostro, ci sono tre tavoli da quattro e due tavolate.
Una ospita una cena aziendale. Uomini vestiti in completo scuro e donne agghindate con gioielli vistosi e borse da invidia.
L'altra, invece, è occupata da 12 ragazze che festeggiano un addio al nubilato.




La cena inizia. E con questa anche lo spettacolo.
Riassumendo viene rappresentata la storia di un ragazzo e una ragazza che si incontrano e si piacciono. Lui un po' imbranatello lei molto acqqua e sapone e vestita un po' "da nonna". Le amiche di lei, due ballerine, le insegneranno l'arte del burlesque mentre l'amico di lui, sveglio e sciupafemmine, cercherà di renderlo un po' più spigliato.
Il tutto tra una portata e l'altra.




Ma ecco che tra il primo e il secondo il tavolo della futura sposina si scatena.
Una delle amiche ha predisposto delle carte da gioco che, una volta distributite, assegnano ad ogni ragazza un compito.
Pare che questo gioco sia iniziato già da un po' visto che una si muove camminando all'indietro e un'altra indossa uno stivale dal tacco ad un piede e un infradito nell'altro.
Si alza una biondina e con fare timido annuncia alla sala che il suo compito è quello di trovare un uomo disposto ad offrirle una bottiglia di vino e accumulare 8 baci sulla guancia da 8 uomini diversi.
Gaudio, giubilo e malcelato entusiasmo dei maschi del tavolo di sessantenni. Tutti in piedi, pancia in dentro e petto in fuori pronti a dispensare baci e battute "stanche" e poco eleganti.




La serata prosegue e dopo un balletto sexy ed ironico delle tre ragazze protagoniste dello spettacolo, arriva il dolce.
Mi sto tuffando, festosa, sul tortino al cioccolato quando una panterona mulatta alta un metro e ottanta coperta da una minigonna (molto mini e poco gonna) e un top di paiette si alza dal tavolo della futura sposa e si avvicina al nostro tavolo.




Istantaneamente mi compare sul viso un'esperessione di benvenuto: "che cazzo vuoi'".
Lei si ferma vicino a UMAS e gli appoggia la mano sulla spalla.




Ora.
Tu, donna con la pelle d'ebano e senza un filo, che sia un filo, di cellulite te ne vuoi andare?
Tu, ragazza dagli occhi colore della notte, hai cinque secondi per decidere se morire subito o continuare a vivere senza la manina con la quale stai toccando UMAS.




Lei si abbassa verso lui e dice: "sai ... il mio biglietto dice che devo togliere un paio di boxer ad un uomo".




Senti, orrida donna che cerca le mutande degli uomini altrui. Vedi di sloggiare che da giovane guardavo tutte le puntate del Wrestling e la mossa 619 di Rey Misterio non ha segreti. Ti ritrovi stesa tra il tortino di cioccolata e la cravatta gialla del signore del tavolo dall'altra parte della sala senza nemmeno accorgertene.




UMAS preso in contropiede risponde: "ma anche no! ... e poi non credi che andare a chiedere questa cosa all'unico tavolo a due della sala non sia una grande idea?"




Lei: "è l'unico tavolo che mi interessava!"




Eh no, ciccia. Ora hai superato pure il livello della pazienza della Mafy.
Scuoto i capelli, mi piazzo sulla faccia un sorriso falsissssssssimo e le rispondo: "Cara, capisco e condivido il tuo interesse, ma come avresti dovuto intuire ha già chi gli toglie i boxer. Se vuoi sul viale c'è un bellissimo negozio di Intimissimi... puoi andare lì e toglierli a un manichino!"




UMAS: "si, credo proprio sia meglio che torni al tavolo delle tue amiche!"




Lei con una faccia da tolla imperiale si abbassa ancora verso di lui e dice: "peccato, ci ho provato!" e se ne va sculettando nella sua micro gonna.




UMAS ride tra l'imbarazzato e il tronfio (mi sembra di aver visto distintamente gonfiasse il petto come un tacchino) e io riduco in poltiglia il tortino torturandolo con il cucchiaino.




Ma io dico ... passi l'alcool, passi la serata goliardica tra amiche, passi il gioco ... ma ciccia... sei proprio una gran troia!!!




ed evviva l'eleganza!!!

venerdì 14 ottobre 2011

Congratulazioniiiiiiiiiiiiiiiii....

Amici... siamo felici ed anche un po' emozionate nell'annunciarvi che da oggi le vostre derelitte sono genitrici ufficiali del lemma DERELITTO.


No, non siamo diventate matte.

Stamattina in radio abbiamo sentito che il sito www.ladante.it in collaborazione con le case editrici dei 4 dizionari più diffusi in Italia ha lanciato l'iniziativa: "Adotta una parola".

In pratica si tratta di scegliere una parola desueta (a tal proposito "desueto" è abbastanza desueto???) e adottarla cercando di utilizzarla il più possibile quando si parla o si scrive.

Inoltre se qualcuno utilizza il/la vostro/a figlio/a in maniera scorretta o inappropriata bisogna cercare di correggerlo.

Tutto questo per un anno.


E potevamo farci scappare quest'occasione??? Sia mai.


Ora scusateci ma per la nostra creatura è ora di nanna.

Andiamo a mettergli la tutina (ovviamente fucsia e azzurra) e la copertina ricamata a punto croce.

Se venite a trovarci non fate tropo casino che si sveglia per un nonnulla!!!



ninna nanna ninna ohhh

questo "derelitto" a chi lo do....

lunedì 10 ottobre 2011

Che zia del cactus!

Il mio nipo masculo ha iniziato la scuola materna. Pochi giorni prima del fatidico “primo giorno”, mi sono trovata con la mammina del nipo (la Ubi, la mia sorella acquisita non in derelittaggine) per un confronto di vitale importanza: la scelta del contrassegno. Pare infatti che ora siano i genitori a scegliere il simbolino che accompagnerà il pargolo per i tre anni di asilo: il che salva i fanciulli da traumi infantili tremendi, tipo l’assegnazione di contrassegni che nessuno vorrebbe, tipo il “catino” o la “brocca”. Ma torniamo a noi.

U: Pensavo di far scegliere al nipo il dado, come avevo io da piccola.
C: Bella idea. Lui cosa ha detto?
U: “Sìììììì, mamma, che bello il dado! Lo metti nella pentola,lo cuoci e poi lo mangi! Gnam gnam!”
C: Bello. Pensa che figurone: avrai un figlio targato “Maggi”, o “Knorr”.
U: Smettila: intanto devo ricordarmi di comprare dei dadi da gioco. Ma resta il problema di scegliere qualcosa di carino e originale. Aiutami, amica!

Ora: considerando che uno dei giochi preferiti del nipo è mettersi nella casetta di plastica e fingere di essere “Anna che vende i cactus, ma non pungono, zia!”, immediatamente ho avuto l’idea brillante.

C: Amica, tuo figlio va pazzo per i cactus, scegli quello come simbolo!
U: Grandeeeee amicaaaaa! Amore, la zia ha pensato che potresti prendere il cactus come simbolino!
Nipo: Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii! Il cactusssssssss! Zia, il cactusssss!

Cuore di zia soddisfatto, nipo felice, tutto sembrava andare per il meglio. Fino a venerdì scorso. Vedo l’amica e il meraviglioso nipo: l’asilo è iniziato e il cactus è stato riconosciuto come simbolino molto originale. Tutti contenti, maestre comprese.

U: Ecco, visto che hai avuto una bella idea, amica?
C: Ovvio, la zia Cally ha sempre idee stupende.
U: Infatti. Ma adesso dobbiamo chiedere una cosa alla zia, vero, cucciolino? La tua zia Cally, che ha le mani d’oro…
Nipo: La zia ha le mani d’oro!

E qui già dovevo subodorare l’orrenda inculata che si nascondeva dietro l’adulazione. Ma pensavo a una cosa limitata.

C: Vuoi che ti ricami il simbolino sugli asciugamani e sui bavaglini?
U: Esatto… Sempre se hai tempo… Perché in merceria non si trova niente con i cactus di già pronto!
C: Per il mio nipo ho sempre tempo!
U: Hai sentito, more? La zia ti ricama i cactus!
Nipo: Sì, zia, ma che non pungono…
C: No, toporagnolo della zia. Sono finti, non pungono!
U: Ecco, però c’è un problema… Non me ne servono solo due…

E qui avrei dovuto di nuovo rendermi conto della tragica prospettiva che mi si apriva davanti. Ma gli occhioni blu del nipo mi hanno fregato.

C: Ma quanto vuoi che ci metta a ricamare un cactus? Dai dai… Quanti te ne servono?
U: In tutto undici.
C: …
U: Sono troppi?
C: Ahah! Troppi? Macché! Nulla è troppo per il mio ometto…

Da una settimana, quindi sto ricamando cactus su ogni tipo di biancheria. Ricordatemi che per il prossimo cucciolo in odore di asilo proporrò una ics.

lunedì 3 ottobre 2011

evviva le mutande...

Due settimane fa.

Arriva un sms.
UMAS (uomo meraviglioso a singhiozzo) "tesoro, ti ho fatto un regalino. Ti arriverà a casa tra un paio di giorni"

Trenta secondi di pensiero in libertà?
Cosa sarà mai? Un anello di fidanzamento? Un buono per il viaggio a N.Y. che tanto vorrei fare? Un paio di sandali Manolo Blanik?
Ok, Mafy ... torna sulla terra.

Scrivo a UMAS "curiosa, curiosa, curiosa. Cos'è?"
UMAS: " E' una sorpresa! Non te lo dico!"

eh no, ciccio! Se volevi farmi una sorpresa non mi dicevi nulla e mi lasciavi basita difronte al fiorista che mi porta cento rose rosse (ovviamente di contorno al regalo vero). Se invece mi mandi un sms di avviso vuol dire che mi voi far morire di curiosità. E questo si chiama essere bastardi.

Cerco di ribadire il concetto in maniera carina.
"Daiiiiiiiiiiiiiii ... dimmi! Per piacere, per piacere, per piacereeeeeeeeeee"
Lui è implacabile.
UMAS: "no, Mafy! non ti dico nulla"

Ovviamente non demordo e lo attacco.
M: "baratto il tuo segreto per una torta di rose cucinata con tanto tanto amore solo per te. Fragrante, dolce, appena scaldata nel forno ... gnammmm! Pensa alla prossima volta che ci vediamo ... colazione portata a letto ... assieme al caffè fumante!"
UMAS: "perfida!"
M: "anch'io ti amo. Ma decidi in fretta ... la mia proposta è a termine. 5-4-3..."
UMAS: "accetto!"

Uomo goloso facile da raggirare. Tiè!

UMAS: "ecco ... ti giro il link. Vai a vedere e dimmi se ti piacciono!"

Trascrivo diligentemente l'indirizzo e mi si carica, a tutta pagina, la pagina di una sventola infinita!
Scrivo subito a UMAS.
M: "ma grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!! Bellooooo ... mi hai regalato un paio di tette come quelle della modella! Uhhh che emozione!!!"
UMAS: "ma perchè sei scema??? Guarda quello che indossa la modella."

Uff, peccato!

Osservo meglio e la modella indossa un meraviglioso completino intimo nero. Sexy e pizzoso al punto giusto! Verameeeeeeeeente carino. Apro anche l'altro link e sempre la stessa gnoccolona indossa un body con un sacco di laccetti. A dir poco strepitoso. Certo... sulla modella.

Scrivo a UMAS.
M: "sono bellisssssssssssssssssssssssssssssssssimi!!! Grazie! Ma non credo che su di me abbiano lo stesso impatto visivo che hanno sulla modella!"
UMAS: "smettila! Ti staranno benissimo!"

Aspetto con ansia il mio pacchetto.
Passano due giorni. Niente
Passano tre-quattro-cinque giorni. Niente

Provo a chiedere informazioni alla TNT e scopro che il mio prezioso pacchetto è stato consegnato già da un pò. Ma non a me. Dopo due giorni di ricerche mi comunicano che il gioioso corriere ha portato i miei sexy completini in una farmacia.
In farmacia??? e perchè mai???
La cosa non è data a sapersi visto che nonostante numerose telefonate il corriere non mi ha risposto.
Facendola breve.
Dopo due settimane, mille telefonate, numerosi insulti ricevuti dal corriere e altrettanti restituiti (quando l'eleganza), un appostamento alla sede della TNT e la ricerca in 4 farmacie della zona, sabato sono riuscita a recuperare il mio pacchetto.

Tutta tronfia e orgogliosa sono andata a casa e in preda alla curiosità mi sono provata subito i completini.
Bellissimi. Uno più dell'altro... ma come ipotizzato l'immagine di me allo specchio non è esattamente come quella della modella che sorride "miciona" sulla scatola della lingerie. E il problema non sta nel sorriso.
Come promesso mando un mms a UMAS con la mia foto.

Risponde subito entusiasta dicendo che sono bellissima.

Ecco. Ci deve essere un inghippo:
- o gli piaccio proprio tanto
- o il suo cellulare è morto
- oppure è cieco.

Siamo realisti.
Secondo voi meglio regalargli un cellulare nuovo o un cane guida???
Nel frattempo, mentre ci penso, ho raddoppiato gli esercizi per i glutei.


sabato 1 ottobre 2011

Toh!


Grazie ai miei personalissimi fan (Mafy, fattene una ragione!) che mi hanno mandato questa fotografia dicendo "sei sempre nei nostri pensieri". In effetti, la mia predilezione per i pelati si deve essere diffusa, anche se di solito ai pomodori preferisco gli uomini (magari salentini e con una bella voce).
Buon week end a tutti dalle vostre derelitte. Baciiiiii!