lunedì 29 marzo 2010

Trentini e pubblicità ...

Cari amici,
oggi lettera aperta.
Per favore, sosteneteci. Vogliamo aprire un dibattito sui cliché esistenti a proposito del trentino medio.
A voi, cari lettori, che ci leggete da un po' tutta l'Italia cosa viene in mente se vi diciamo“Trentino”?
Siamo sicure che le risposte più gettonate e frequenti saranno polenta, tedesco, neve, mele, orso, Trieste (ma solo per i ripetenti in storia moderna che sono convinti dell’esistenza di un ponte che colleghi le due città irredente), alpini e grappa. Che gran bella pubblicità. Praticamente siamo degli esseri perfettamente bilingui che vivono in una baita (ragione per la quale dovremmo essere sempre abbronzantissimi, ma col segno degli occhiali da sci), abbiamo un orso come animale da compagnia, ci vestiamo solo in loden tempestato di stelle alpine, intingiamo la polenta nella grappa mentre cantiamo “quel mazzolin di fiori” e abbiamo Heidi come vicina di casa, il che ci permette di fare il tiro al bersaglio con le mele alle sue caprette (che salutano sempre e solo lei, ‘ste maleducate). Sono soddisfazioni.
Vi sveliamo un segreto ... non è così!!! Ma in fondo voi ci conoscete anche (o meglio, solo) grazie alla pubblicità dei nostri prodotti tipici, che non aiutano certo a scardinare gli stereotipi.
Prendiamo ad esempio la regina dell’esportazione trentina, ossia la mela: in una pubblicità un albero gigantesco ballonzola felice, come se abitassimo nella foresta del Signore degli Anelli. Inquietante: e inoltre ciò avvalora il pensiero che noi trentini siamo ubriachi tutto il giorno, visto che vediamo muoversi le piante.
In un altro spot, una bella gnocca pedala felice per i meleti della Val di Non e l’unica preoccupazione del coltivatore è che la mela - che lei ha rubato - abbia il bollino: tanto per cominciare provate voi a pedalare per i frutteti, che manco Moser lo saprebbe fare, ma soprattutto il gioioso contadino noneso (che notoriamente non è particolarmente generoso - noneso sta a Trentino come genovese sta a Italia) il bollino te lo tatua in fronte, se provi a toccare una mela: ma con un randello. Altro che isola felice di bucolica serenità dove tutti sono belli, buoni, facili e sani come la Polenta Valsugana (e su questo non aggiungiamo altro, perché è come sparare sulla Croce Rossa).
Nell’ultima pubblicità, poi, una biondissima fanciulla addenta una mela sulle note di «varda che passa la villanella, os’ce che bella la fa ‘namorar». Che scelta raffinata: non che Giovanni Allevi ci facesse proprio schifo, ma già che ci siamo tanto valeva optare per qualcosa tipo «Gobo so pare, goba so mare, goba la fiola de so’ sorella…”: almeno passavamo per simpatici burloni goliardi.
Quindi volevamo dire ai pubblicitari di venire a fare un giro in Trentino prima di partorire questi capolavori del marketing: parlate con la gente comune, chiedete loro un’opinione sulle vostre idee geniali. Sarà anche vero che i trentini sono riservati e schivi: ma un caldo e affettuoso «vaffanculo» in questo caso non ve lo rifiuterebbero. Ovviamente offrendovi un bicchierino di grappa.

P.S. Ovviamente la regione trentino vi aspetta a braccia aperte per le prossime vacanze pasquali ... :-)


domenica 21 marzo 2010

... ahhh ecco ...

Coinquilino si è lasciato con la ragazza.
Non so se essere felice o meno di questa cosa perchè si volevano un sacco bene ... ma lui era felice un giorno e incazzoso quattro. E avere un coinquilino incazzoso e menoso in casa non è una cosa bella.
Fatto sta che coinquilino pare essersi ripreso abbastanza in fretta visto che sta frequentando una nuova ragazza.
Una sua collega.
Non so se vi ricordate che coinquilino è un militare, più precisamente un Alpino. Quindi lei è un'Alpina.
E si chiama Stella.
Coinquilino frequenta un'Alpina di nome Stella.
... ecco ...
secondo voi quando smetterò di ridere???

martedì 16 marzo 2010

e poteva essere altrimenti?

Un paio di giorni fa. Aeroporto di Verona.

Impaziente di partire in modo da arrivare il prima possibile tra le braccia di Incanto, salgo le scalette dell'aereo.
Sulla porta un ragazzo bellissimo.
Alto, capello corto perfettamente gellato, mascella pronunciata, leggermente abbronzato e occhi verdi.
Un assistente di volo gnocco??? Praticamente un evento!
Mi sorride. Io ricambio.
ADVG (assistente di volo gnocco) "Buongiorno, benvenuta!" e guardando il mio biglietto "il tuo posto è in fondo sulla destra"
Ellamadonna... gnocco e pure gentile??? E' come vincere al superenalotto.
Ringrazio e mi avvio verso il fondo dell'aereo ma ADVG mi ferma. E' incuriosito dal libro che ho in mano.
ADVG: " Questo libro sta tornando di moda. Tra ieri ed oggi sei già la terza persona che lo sta leggendo"
M: "mah ... forse è l'unica cosa decente che vendono all'edicola dell'aeroporto!"
ADVG: "ahahaha ... forse è vero. Comunque poi vengo a sentire il tuo giudizio"

Il libro in questione è "Memorie di una geisha".
A dire la verità la mia intenzione era quella di comprare qualche cosa di cruento ... morti, serial killer, rapimenti, inseguimenti o affini ... ma, come detto a quel gran figaccione di steward, all'edicola dell'aeroporto i titoli a disposizione erano assolutamente imbarazzanti. Quindi la scelta è caduta sul libro di Arthur Golden.

Decolliamo e io mi immergo nella lettura delle prime pagine.
Dopo una mezz'ora abbondante ADVG si siede accanto a me.
ADVG: "allora... com'è questo libro? Promosso???"
M: "mah ... ho letto le prime trenta pagine ... non ti saprei ancora dire!"
E comincia a parlare ad una velocità inaudita di un sacco di cose.
Si vede che sono innamorata. La vicinanza di un bel ragazzo non mi provoca la benchè minima emozione, anzi ... mi perdo pure metà delle sue chiacchiere.
Io, sorrido e annuisco per gran parte del tempo.
Dopo cinque minuti di inutile ciarlare, ADVG si alza dicendo: "torno al mio posto che tra un attimo atterriamo. Tu continua a leggere!"
M: "ah, guarda ... se il libro da qualche suggerimento serio su come fare a tenersi un uomo, lo eleggerò come mia personale Bibbia".
A queste parole gli occhi di ADVG si illuminano. Con fare furtivo si siede nuovamente accanto a me e mi sussurra: "ah, cara, se scopri questo segreto, ti prego ... dillo anche a me".
Mi fa l'occhiolino e se ne va sorridendo.

Ahhhhh ... ecco!






mercoledì 3 marzo 2010

Callista SARTA subito!

C: Amoreeeeeeeeeeeeeee, lo sai che i tuoi cuscini per la cucina sono proprio brutti?
F: Sì, Cally, ma c’erano già quando sono arrivato in questa casa, li ho tenuti.
C: Ma sono brutti. Sono cupi. Già la cucina è una stube anni Settanta, almeno un tocco di gentilezza…
F: Basta comprarne di nuovi, nessun problema.
C: Secondo me starebbero bene gialli. Si intonano con il pallino delle piastrelle… Che comunque sono brutte pure quelle, eh.
F: Perché non vai a casa tua a criticare le piastrelle, scusa?
C: Perché le mie sono bellissime. Allora ok per i cuscini gialli?
F: Fai quello che vuoi, basta che mi fai toccare le tette.
C: Certo. Se faccio pure qualcos’altro mi fai scegliere anche lo zerbino?

Normale dialogo tra fidanzati, direte voi, tra Callista e l’uomo dei sogni che le fa pure comprare i cuscini nuovi per le sedie. Certo. Ma avete fatto i conti senza i designer di arredamento per la casa…

Missione della domenica pomeriggio piovosa: centro commerciale e acquisto cuscini gialli. Esito della missione: non portata a termine (ma in compenso siamo tornati con due paia di jeans e una maglietta per Fidanzato e un giubbottino in cuoio e una scarpina a pallini per Callista. Evviva). Ma il tutto non per cattiva volontà…

C: Niente, neanche in questo negozio…
F: Cally, è il terzo che giriamo. Non potevi prendere quelli nel primo?
C: 13 euro e 50 il cuscino? Stiamo scherzando? Figurati se spendo 80 euro per poggiarci il sedere.
F: E quelli nel secondo?
C: No, non mi piaceva il giallo.
F: Il giallo è giallo!
C: No! Quello era giallo canarino, io li voglio giallo oro.
F: Ah ecco. Questi nemmeno vanno bene?
C: Ma amore, hanno tutta una balza svolazzante, e poi sono a quadretti. Poi casa tua sembra una speckhaus. Vabbè, guarda, nessun problema. Li faccio io.
F: Cosa fai tu? I cuscini?
C: Ti ricordo che sono una bravissima ricamatrice e so pure cucire. Mia zia mi ha regalato la macchina da cucire qualche anno fa.
F: Madonna, sono fidanzato con Suor Germana.
C: Ah ah ah. Intanto però il paraspifferi con ricamati i cagnolini della carica dei 101 lo usi, eh.
F: Voglio un avvocato.

Inutile dire che quando una donna si mette in mente una cosa… Ora ho la scrivania invasa di stoffa color girasole. Riuscirà la vostra eroina o avrà le pezze per la polvere più glamour di Trento e dintorni?

martedì 2 marzo 2010

... suona tu che suono anch'io ...

Sono anziana, lo so.
E più divento vecchia più divento intollerante.
Detto questo - che mi sembra un inizio assolutamente incoraggiante per un post - volevo avere il vostro parere in merito ad un argomento di fondamentale importanza: le suonerie dei telefonini.
Non bastavano il gatto Virgola, la mucca rosa, il criceto scemo, i maiali canterini e chi più ne ha più ne metta... noooooooo ... ora ci sono anche le suonerie polifoniche.
Non che siano una novità, per carità (ho pure fatto la rima - dieci punti per Mafalda) ma ora stiamo veramente esagerando.
Ma non c'è più nessuno che ha un semplice, normale, anonimo "drin drin"?
Ammetto che per un breve periodo ho ceduto anch'io alla suoneria polifonica. Ogni volta che qualcuno mi chiamava partivano i Negramaro con "... è il segno di un'estate che vorrei potesse non finire mai ... sciuaiiiiii sciuaiiiii!" .
Tutti sapete l'effetto che ha la voce del pelato salentino (il cantante, non il pomodoro) sulle derelitte orecchie; ogni telefonata mi trovavo a leccare il display del telefono mugulando "Giuliano nudo, Giuliano nudo".
Suoneria presto sostituita con uno squillo neutro e ormonalmente innocuo.
Ma torniamo a queste benedette canzoncine che escono a dei volumi imbarazzanti dai nostri telefonini.
Qualche esempio.
L'altro giorno Coinquilino ha organizzato una partita a carte con dei colleghi. Quattro uomini in casa di Mafalda. Gioia, gaudio, felicità??? Macchè ... tutti e 4 fidanzatissimi.
Fidanzatissimi con le figlie dei signori Vodafone, Tim, Tre e Wind. O almeno così credo di avere intuito vista la frequenza inquietante delle telefonate. Se così non fosse questi giocano a carte per poter pagare le bollette.
Fatto sta che ogni tre per due partivano: Black eyed peas, Madonna, Bob Sinclair e Mika.
La prossima volta che questi organizzano una serata metto una strobo in soggiorno e due buttafuori all'ingresso e faccio pagare il biglietto.
Vabbè ... sono quattro ragazzi modaioli. La suoneria supergiovane e un po' tamarrra ci può stare.
Ma mi spiegate cosa ci fa un attempato signore sulla settantina con la suoneria di "Poker Face" di Lady Gaga??? Evidentemente il suo cellulare deve essere passato sotto le grinfie malefiche di un nipote adolescente. E il pover uomo si trova trasformato in un dj tutte le volte che la moglie lo chiama per avvisarlo di tornare a casa perchè il pranzo è pronto.
Ma le cose più brutte credo di averle sentite ieri pomeriggio. In rapida sequenza.
Evidentemente ieri era il giorno del fastidio acustico.
In fila al supermercato. Alla cassa affianco arriva una signora: una cinquantina d'anni, distinta, caschetto moro, trucco leggero, completo elegante. Improvvisamente parte la musichetta di "Uomini e donne".
Mi volto credendo provenga dal telefono della ragazzetta dietro di me. Invece con tutta la nonchalance del mondo la signora estrae il cellulare dalla sua borsa LV e risponde con un "ciao tesoro, dimmi tutto!"
Ma questa donna non avrà una figlia, un marito, un'amica ... qualcuno che le dice che "NOOOOOOO ... LA MUSICA DI UOMINI E DONNE ... NOOOOOOOOO!!!"???
Ma il top dei top è stato vedere un ragazzo - very glamour, capello ingellato, occhiali da sole (nonostante fossero le 6 di sera), jean basso, giubbotto moda - prendere dalla tasca il suo telefono super tecnologico che emetteva le note di "Quel mazzolin di fiori ..."
Non c'è più religione... nè tantomeno gusto!