venerdì 30 ottobre 2009

Il caro estinto

Per festeggiare degnamente il compleanno, ieri la vostra Callista è andata in camera mortuaria.
Fermi là, non pensate a lutti in famiglia né a un attacco improvviso di necrofilia: è scomparso il papà di un collega di lavoro, e mi sono quindi unita a un gruppo di colleghe che volevano andare a fare le condoglianze direttamente sul posto. Pare che nei paesi si usi così: potevo mica fare la figura della “cittadina” insensibile? No, quindi forza e coraggio.
Si è offerta di prendere la macchina la collega stragnocca di religione, quella che in altro post ha consigliato la libera e selvaggia fornicazione fino al raggiungimento dell’uomo dei sogni. A noi si è unita la collega di matematica amante degli uomini alti e dei piselli lunghi. Ok, abbiamo un corpo docente piuttosto singolare.
La collega di religione ha una macchina inquietante: una Mercedes sportiva alta dieci centimetri da terra, nera con interni chiari. Assolutamente poco visibile. Siamo state abbordate da qualunque uomo per strada (compreso il vigile che ci ha fatto l’occhiolino), attratto prima dal mezzo e poi dal contenuto. Quando si dice la fortuna.
Arrivate in camera mortuaria, abbiamo cercato di mantenere un comportamento adeguato. Ovviamente il proposito è andato in malora in un secondo: perché le varie stanzette che ospitavano i morti, erano prive di nome. Onde evitare di benedire uno sconosciuto, abbiamo mandato in avanscoperta la collega di matematica, che ha sbirciato in tutte le stanzette fino a trovare il nostro caro estinto.
Due secondi di raccoglimento, poi la collega di religione (romana di origine) ha dato il meglio di sé: “Ahò, scusa papà der collega nostro, a te che sei morto ‘un te ne po’ fregà de meno, ma a me er pensiero de morì e de sta dentro ‘na bara co’ tutti che me guardano me fa rabbrividì. A Signò, te prego, famme morì a pancia piena e possibilmente co’ le gambe larghe, che almeno chi me viene a vedè se fa du risate”.
Alla faccia del raccoglimento. Siamo scappate dalla sala in preda alla ridarella. E per fortuna che avevamo l’intercessione divina (?), sennò a quest’ora eravamo tutte incenerite.
E giusto per rimanere in tema, buon Halloween a tutti!

giovedì 29 ottobre 2009

AUGURIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII ....

Visto che la torta non la posso preparare perchè siamo a dieta... posso almeno farti gli auri sul blog???
Buon compleanno Cally! TAAAAAAAAAAAAAAAAAANTI AUGURIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
E al primo che dice che stiamo diventando vecchie prepariamo la torta... si, si, si ... con il goutalax!

mercoledì 28 ottobre 2009

Ma basta...

... Ma solo l'unica a non poterne più di questa benedetta influenza suina?
Se ne parla ovunque; in tv, alla radio, sulla carta stampata, su qualsiasi sito internet... una persecuzione.
Ho capito che si tratta di un problema non indifferente e bisogna stare attenti... Ma non ci sembra di esagerare?

A tal proposito vorrei aprire una parentesi sulla campagna pubblicitaria promossa dal Ministero della Salute.
Topo Gigio.
Topo Gigio che ci dice come comportarci per evitare il diffondersi del virus.
Sono l'unica ad aver notato che Topo Gigio è una pantegana con la voce di un bambino cresciuto? Tra i milioni di personaggi dei cartoni animati hanno scelto un topo. Ma si può? Un anime che trasmette più malattie credo non esista. E' come chiedere a Rosy Bindi di dare consigli di bellezza. Su!
E poi ... Un semplice ragionamento.
Il 90% dei bambini di oggi Topo Gigio non se lo filano di pezza. Avrebbero fatto meglio a mettere una Winx nuda o un Gormito sputa fuoco.
Per tutto il resto della popolazione che ha un età tale da ricordarsi chi è quella bestiolina che squittisce "ma cosa mi dici maiiiiii!" ... Beh ... spero vivamente abbia la capacità di soffiarsi il naso senza che nessuno gli dia dei consigli.

Ma veniamo alla questione drammatica.
Oggi in ufficio sono comparsi due cartelli che definire inquietanti è poco.
Il primo troneggia tronfio e colorato sulla porta del bagno. Elenca le regole base per evitar il contagio. C'è anche un simpatico disegnino che ti ricorda di non starnutire in faccia ai tuoi vicini. Ma dai??? E io che l'ho sempre trovato uno sport elettrizzante...
Ma il meglio lo si trova entrando nella toilette avvicinandosi ai lavandini. Attaccato alle piastrelle c'è il manuale che insegna come lavarsi le mani correttamente.
No, dico, ci rendiamo conto, vero???
Un foglio che indica, passo dopo passo, come detergersi.
Io lo trovo inquietante.
1. Sollevare il miscelatore (eh, grazie... solitamente tento di convincere il lavandino a erogare acqua facendogli pena... non avevo mai pensato ad utilizzare il rubinetto)
2. Inumidirsi le mani (ahhh ... l'acqua non serve per far aumentare lo stimolo della pipì???)
3. Insaponarsi (ma toh ... credevo che l'erogatore sul lavandino servisse solo per bellezza)
4. Strofinare energicamente le mani (devo prendere anche una di quelle spugnette abrasive o basta la brusca per il cavallo)
5. Risciacquare con abbondante acqua (fatto??? BBBBBBBBBravi...)
6. Asciugarsi accuratamente con carta a perdere (cazzz... il mio gioco preferito era uscire dal bagno con le mani bagnare e spruzzare tutti i colleghi ... ma ora che senso c'è nell'andare a lavorare?)

Ora... Potremmo stare delle ore a discutere sul fatto che molte persone si dimenticano di fare questo gesto basilare di igiene... ma non vi sembra esagerato?
Io domani attacco il cartello per la corretta pulizia dei denti... perchè è pur vero che l'influenza suina ammazza... ma anche la fiatella di un collega non lascia molto scampo...

giovedì 22 ottobre 2009

Il ritorno della posta del cuore

M: Amica, abbiamo una mail per la posta del cuore…
C: Uhhh, che bello… Vai, leggi leggi leggi…


Care Callista e Mafalda,

C: Ciao caro
M: Sei pure un uomo, quindi tanti baci, pure…

di che natura potrebbe essere il quesito che vi pongo?
Sentimentale ovviamente.

C: Ah, allora, in una botte di ferro, proprio…
M: Zitta, leggi..

Allora, partendo dall'inizio.

Un paio di mesi fa è accaduto che la bella di turno che doveva accompagnarmi ad un evento del quale avevo già i biglietti mi ha dato buca in modo clamoroso esattamente 24h prima del suddetto evento. Tralasciando le esternazioni colorite che sono sorte, mi sono trovato nella spiacevole situazione di trovare un rimpiazzo oppure di rimetterci i soldi.
Dopo un rapido ed infruttuoso giro di telefonate, sms, segnali di fumo e piccioni viaggiatori, un mio amico (di quelli che conosci dall'asilo) mi dice: "Prova a chiedere a mia sorella, so che non ha niente da fare". Immediata telefonata e salvataggio in extremis.

C: Tzè, i soliti uomini, io la tappabuchi non la farei mai.
M: Certo, certo, ci credono tutti.

Ora c'è da dire che pur conoscendoci praticamente da sempre penso che in vent'anni avremmo scambiato si e no 50 parole, escludendo i saluti, ed è sempre stata solo "la sorella di...." e basta.
Lei penso che possa ricadere in pieno nella definizione di derelitta in quanto, pur essendo bella ed intelligente (è avvocato), ha collezionato una serie di storie con i tipi più squinternati che riusciva a trovare, uno per tutti l'ultimo, detto anche "testa quadra", palestrato, lampadato, motodotato, pieno di soldi ma ignorante come un mattone ed incapace di articolare frasi in italiano compiuto che non comprendessero le parole moto, palestra, pheega. Inutile dire che la poveretta è stata brutalmente cornificata dopo pochi mesi.


M: Amica, ci ha detto che siamo belle e intelligenti.
C: Io lo lovvo un kasino, questo lettore qui.
M: Cos’è che fai? A te stare a contatto coi giovani fa male..
C: Dai, matusa… Comunque interessante il “testa quadra”, qui.
M: Speriamo almeno scopasse come un porno attore, perché sul resto non piacerebbe manco a noi che siamo disperate.
C: Sempre che non somigliasse a Giulianone nostro.
M: Ahhhh…

Io invece non ho avuto solo un paio di storie e sono sempre stato brutalmente scaricato, tanto per farvi capire l'ultima mi ha piantato per andare a vivere a Berlino ed ora è sposata con un canadese e vive in Arizona (i miei amici ancora mi prendono per il culo con questa storia).

C: Non possiamo ridere, non possiamo ridere, non possiam…
M: Uahuahuahuhauahuahhhh…


Beh, insomma usciamo per questo appuntamento-salvataggio, andiamo all'evento ovviamente si chiacchiera, si scherza, si cazzeggia in completo relax, poi arrivata sera le propongo una pizza tanto per ringraziarla della compagnia e lei mi dice: "Ok, tanto non ho impegni". Durante la cena cominciamo a raccontarci e a canzonarci delle nostre reciproche sventure. Per farla breve dalle 15:00 l'ho riaccompagnata a casa alle 03:00 e non ce ne siamo nemmeno accorti, abbiamo passato 12 ore a parlare.

M: Oddio che cosa carina.
C: Ma una limonata almeno? Niente?
C: Amicaaaaa…
M: No, era giusto per sapere…

Tornando a casa mi capita di pensare che raramente mi ero trovato così a mio agio con una ragazza e che in effetti pur conoscendola da una vita non la conoscevo per niente e subito parte il messaggino: "Grazie per la compagnia, se capita l'occasione ci sei?"
Trenta secondi dopo "Io ci sono, grazie anche a te. 'notte."


C: Classico messaggino post evento. Ci sta tutto. E bravo il nostro lettore.
M: Infatti. E anche il messaggio della tipa mi pare perfettamente adeguato. Né troppo né troppo poco.
C: Non è un po’ modello amuchina? Asettico e impersonale?
M: Naaaa, quello sarebbe stato “Io ci sono, ma all’occasion fa la donna CULO”
C: Non era “L’occasion fa l’uomo ladro?”
M: Vabbè, stai qui a sottilizzare?


E qui comincia il quesito/pippa mentale.
Devo continuare a frequentarla pur sapendo che:
non sono una meraviglia (purtroppo)
è la sorella di...
io vengo regolarmente scaricato
lei ha il radar per gli squinternati
quindi la probabilità che, se le cose diventano mi scarichi per uno squinternato è alta
è la sorella di....
è la sorella di...
è la sorella di...

Attanagliato dal dubbio mi affido alla vostra infinita saggezza.

Saluti.
O.


M: Oddio che situazione.
C: Ma soprattutto, che pippa mentale inutile!
M: Vuoi buttare via un’occasione così? Senza manco provarci?
C: Esatto! Tanto un culo in più o uno in meno, che differenza fa?
M: Ok, dai, vediamo di rispondere in maniera educata…


Caro O,
tanto per cominciare, grazie per aver pensato a noi per il tuo problema. Considerando i risultati delle nostre avventure sentimentali, ci verrebbe da chiederti se sei sicuro di intendere e volere, ma facciamo finta di sì.
Risponderemo alle tue domande una a una.
Devi continuare a frequentarla? Sì.
Non sei una meraviglia? E chissenefrega, l’essere meraviglie non è un vantaggio.
Vieni regolarmente scaricato? Pure noi, ma prima o poi cambieranno le cose.
Lei ha il radar per gli squinternati? Bè, tu ti rivolgi a noi per i problemi sentimentali, quindi tanto giusto non sei.
C’è la possibilità che ti scarichi per uno squinternato? Basta fare in modo che non accada, le donne non mollano facilmente quello che piace molto.
È la sorella di…? E allora? Tutte le donne sono sorelle, figlie, parenti di qualcuno. Se le cose vanno male avrai comunque il tuo amico. Se vanno bene, un cognato con cui guardare le partite (con birra e rutto libero) divertendoti davvero. L’unica avvertenza è non raccontargli le eventuali acrobazie della sorella tra le lenzuola: potrebbe non apprezzare.

Quindi, detto fuor di metafora, buttati. Con calma e pazienza, senza precipitare le cose, ma con fiducia.
E tienici aggiornate.
Baci
C&M

C: Ecco, amica, siamo state brave e simpatiche.
M: Giusto. Posso aggiungere come PS “e se ti va male passa per Trento che non si sa mai” o fa troppo disperata?
C: Mah…
M: Uff…

martedì 20 ottobre 2009

Raccolta differenziata

Quando ... arrivi a casa e trovi, davanti al portoncino, tre bidoncini nuovi nuovi e dai colori differenti e millemila sacchetti. Praticamente il kit completo per la raccolta differenziata


... bene... il comune si sta preoccupando del nostro futuro. Evvia la salvaguardia dell'ambiente.



Quando ... per leggere tutto l'opuscolo che illustra come effettuare la raccolta e in che giorni portare fuori il sacchetto ci metti un'intera serata e prendi pure appunti per cercare di non dimenticare nulla


... bene... il comune si sta preoccupando del nostro futuro. Evviva la salvaguardia dell'ambiente.



Quando... sei in cucina con in mano il cartone del latte vuoto e ti assalgono i dubbi. Andrà nella carta o nel residuo? In un impeto di rabbia ti verrebbe voglia di mangiartelo piuttosto che doverlo gettare ... ma poi pensi


... bene ... il comune si sta preoccupando del nostro futuro. Evviva la salvaguardia dell'ambiente.



Quando... alle ore 06.12 il camioncino che raccoglie l'umido si incastra nella stradina sotto camera tua emettendo quel BEEEEEP BEEEEEP assordante e acusticamente inquinante tipico della retromarcia. Il tutto mentre ti stai godendo la mezz'ora di nanna prima della sveglia dopo una notte praticamente in bianco


... ma vaffanculo al comune... che si faccia i cazzi suoi e non vada a pensare al futuro ... e si fotta anche la salvaguardia dell'ambiete... oh!!!

venerdì 16 ottobre 2009

Ipse dixit

La vostra Cally è tornata in piena attività scolastica: ecco una raccolta di perle del primo mese di scuola. Considerando che ne mancano ancora otto l’annata promette benino…


Traduzione di latino
Versione corretta: «Cesare mandò quattro coorti di soldati cetrati sul monte, che era a detta di tutti altissimo»
Versione della studentessa disperata: «Cesare mandò quattro suonatori di cetra sul monte che era sotto la protezione dell’Altissimo».


(servirebbe a me, quella protezione lì…)


Geografia che passione!
C: Manfredi muore nella battaglia di Benevento. Chi sa dov’è Benevento?
Studentessa: In Francia!
C: Certo, vicino a Parigi, no?
Altro studente: Ma no, fa provincia! Prof, è in Umbria, vero?


(Inizio a rimpiangere l’Altissimo…)


Storia no problem
C: Chi si ricorda di cosa era imperatore Federico II?
Studente: Di Prussia?
C: Certo, nel Medioevo la Prussia era la potenza egemone. Peccato non esistesse.
S: Ma io parlavo di Federico II di Prussia!
C: Rimbambito, stiamo facendo Dante, secondo te poteva parlare di uno che vive nel Settecento?
S: Ah no, non ci avevo pensato.


(Dante o Nostradamus? Mah…)


Maestro di retorica
Studente: Bè, praticamente, Virgilio ha il compito di tirare su Dante dall’Inferno e portarlo su per il Purgatorio.
C: Scusa, potresti usare dei termini meno orrendi ed esprimerti da aula scolastica e non da bar?
Studente (serissimo): Non va bene «Inferno»? (


No comment)


Situazione equivoca S
tudente parafrasa Dante: «l’uccello del paradiso, ossia l’angelo… Eh, Dante lo chiama uccello, ma perché ha le penne e le ali, no? Insomma, l’uccello gli arriva vicino e lui lo vede sempre più grande ed è talmente bello che non lo riesce a descrivere…»


(Signore, fammi rimanere seria, fammi rimanere seria, fammi rimanere seria… ahahahahahahahahahah!)



To be continued…

giovedì 15 ottobre 2009

Come ti abbordo alle poste...

L'altro giorno la vostra Mafy si è recata alle poste in compagnia di Cugino. Vi chiederete ... "e a noi che ce ne frega?"
In effetti l'essere andata alle poste non è un evento di grande interesse pubblico ma il fatto che con me ci fosse l'essere di cui vi ho parlato un paio di giorni fa ha reso l'esperienza degna di essere raccontata.
Baldanzosa e felice con il mio numeretto recante il numero 32 mi metto diligentemente in fila. Cugino ha il numero 33.
E' il mio turno, mi avvicino al bancone e chiedo al gioioso e scarsicrinito impiegato di poter attivare una postepay. L'uomo prende mille modulini e comincia a compilarli con nome, cognome, data di nascita (maledetto!), indirizzo, numero di telefono ... ecc...
Nel frattempo allo sportello accanto al mio arriva Cugino che comincia a fare le sue commissioni.
Dopo un tempo infinito l'impiegato alza gli occhi dalle sue scartoffie e mi dice: "Signorina, le spese per l'attivazione della carta sono pari a € 5,00. Le vuole scalare dall'importo che ha caricato o le paga a parte?"
M: "Le pago a parte, grazie!"
In quel momento, cugino mette la mano in tasca, estrai cinque monetine da un euro e appoggiandole davanti a me esclama: "Ecco, cucciolo. Mi avanzavano e mi stavano in mezzo ... te le pago io"
Occhi sbarrati dell'uomo senza capelli difronte a me.
Io scuoto i capelli e sorrido.
L'uomo continua a guardarmi con occhio da pesce lesso ...
Avendo pietà di lui confesso l'arcano.
M: "no, guardi ... lui è mio cugino ... è stato carino soltanto per legame parentale."
Raggio di luce negli occhi del mio interlocutore... che improvvisamente tenta di fare il simpatico.
I: "ahhhh ... e io che pensavo conquistasse gli uomini così!"
M: "no, guardi ... magari ... fosse così passerei tutto il giorno alle poste!"
I: "ahahahahahahaha"
Cazzo c'è da ridere gioioso impiegato postale? Ridi della mia derelittaggine? Non ti azzardare, sai!
I: "mah... sicura che questa non è già la sua decima postepay?"
M: "eh???"
I: "solo quelle di oggi, ovviamente!"
M: "??????"
I: "beh, signorina, questa è la sua carta..."
M: "grazie"
I: "allora ci rivediamo tra poco... alla sua prosssima postepay!!! ahahahahahahaha"
... ho crato un mostro. Lo preferivo quando mi guardava con l'occhio pallato.
E poi... ma farsi i cazzi suoi, no?

martedì 13 ottobre 2009

Quando la filosofia...

M: Amica, io lo ammazzo.
C: Chi?
M: Come chi? La meraviglia deficiente. Se fa un’altra cosa come quella di ieri giuro che lo strozzo a mani nude.
C: Amica, rilassati: tanto prima o poi tutto gli tornerà indietro.
M: Ma come fai a farti scivolare addosso tutto? Insegnami, perché io ci sto lasciando il fegato.
C: Atarassia, cara.
M: Oh, mi dispiace. È contagiosa?
C: Dai, somara, lo dice Epicuro: ciò che non mi tocca non mi fa male. «Se il male è lieve, il dolore è sopportabile, e non è mai tale da offuscare la gioia dell'animo; se è acuto, passa presto; se è acutissimo, conduce presto alla morte, la quale non è che assoluta insensibilità. E i mali dell'anima? Essi sono prodotti dalle opinioni fallaci e dagli errori della mente, contro i quali c'è la filosofia e la saggezza».
M: Tu sei completamente andata. Non è che domani ti trovo a meditare nella posizione del loto?
C: Ho detto Epicuro, non Buddha.
M: Mi sta simpatico l’amico Epicuro. Anche se per noi dovrebbe chiamarsi EpiCULO. E come faccio per imparare? Lo devo scomodare con una seduta spiritica?
C: Ti presto il libro di filosofia, se vuoi.
M: Meglio «Il Diario di Bridget Jones», che almeno faccio due risate…
C: Guarda che lo dice anche Enrico Ruggeri in una canzone, comunque, che il principio funziona.
M: Ossia?
C: «Se il gioco si fa duro, tu chiama Epicuro…»
M: …
C: Non ti piace la mia versione?
M: Ti dico solo che preferisco quando mi canti i Pooh.
C: «La prima volta l’amoreeee, proprio quiiiii… In casa miaaaa…»

venerdì 9 ottobre 2009

Biglietti d'auguri

Dopo la penosissima scelta dei regali di compleanno per la brigata degli ottobrini, le vostre derelitte se ne sono andate a scegliere i bigliettini. In mezzo alla solita bolgia di orsetti, coniglietti, panteganine augurali, i loro occhi sono stati attirati da una serie di biglietti in plastica semitrasparente con sopra scritte delle poesie. Da donne glamour e sempre attente alle ultime novità, non potevano farsi scappare i dettagli.

C: Amica, guarda come sono belli.
M: Cariniiii… Costeranno otto euro l’uno, come minimo?
C: 4 e cinquanta. Vediamo cosa c’è scritto…

E leggono il primo, accompagnato da elegantissima banda laterale viola.

“Gorilla tra i giganti
proteggimi la vita
di muscoli ne hai tanti
li stringo con le dita.
Con te mi sento OK
Perché nessuna lei
Può prendere il mio posto:
per questo tu sei tosto”.

C: Amica, è uno scherzo, vero?
M: Saremo su Candid Camera. Ma come cazzazzo si fa a scrivere una cosa così?
C: Che poi, volendo proprio, “proteggimi la vita” è sbagliato, ci sono due complementi oggetto. Ignoranti. Risolvevano tutto con “proteggi la mia vita”.
M: Cally, solo tu puoi pensare ai complementi oggetto con una frase sotto che dice “Di muscoli ne hai tanti, li stringo tra le dita”. È oscena. Posso suggerire cosa stringere tra le dita?
C: Le palle che mi sono appena cadute. Prova a pensare di mandare una cosa così alle meraviglie. Ce lo tirano dietro.
M: E farebbero bene… Dai, leggiamone un altro.

«Pantera sinuosa
dai sfodera gli artigli.
Stanotte sono in vena
Quello che vuoi ti pigli.
Sei la più sexy al mondo
E in più ti voglio bene.
Niente paura, in fondo
Quello che cerchi avviene».

C: Ahh, bè, questo sì che è raffinato. Non vedo l’ora di riceverne uno.
M: Posso glossarlo? Aggiungendo “l’unica cosa che pigli è un bel vaffanculo”?
C: Mi piace. Io anche sul finale metterei “avviene che ti fa culo, vai serena”. Un altro, amica, ti prego.
M: Questo che è rosa Callista, vai…

«Esplode nel mio cuore
la voglia dell’amore.
Io sono qui per te
E tutto avrai da me.
Esplode all’improvviso.
Che grande il tuo sorriso!
Mi sembri già d’accordo:
andiamo su da me?»

M: Tutto sto casino per dire “vorrei darti due colpi”? Ma benedetto, risparmia fiato e agisci. Come se non bastasse, ci sono ottanta ripetizioni.
C: E poi, mica saranno rime? Ma mia nipote di dieci anni le fa meglio: cuore/amore, te/me… Dante in persona, eh? Ma complimentoni.
M: E poi l’ultima non è neanche una rima: era meglio “mi sembri già d’accordo, ma urla che son sordo”.
C: Esattamente. E poi, non poteva trovare un modo più carino di definire il sorriso della donna? «Grande»?
M: Vabbè, meglio il sorriso del culo, va’…

«Gattino che fa ciao
forse altrettanto miao
Gioca con me e vedrai
Cosa so fare mai
Sotto la copertina
Noi ci facciam le fusa
La notte ed al mattino
C’è ancora chi le usa».

C: No, dai, mi rifiuto, è come sparare sulla croce rossa.
M: “Cosa so fare mai»? Una figura di merda, fai, a mandare un biglietto come questo.
C: Ma scusa, poi cosa vuol dire il finale? C’è ancora chi usa le fusa? Ossia?
M: A me lo chiedi?
C: Se lo facevo scrivere da un mio studente ubriaco forse veniva fuori qualcosa di meglio.

«A te non ti conosco…
Così sorrido e chiamo
Lo sguardo non più losco
E gli occhi avviciniamo.
C’è allora la scintilla
Che solo noi vediamo
Perché negli occhi brilla:
ci provo e poi ti amo».

M: Non ho parole.
C: A TE NON TI CONOSCO??? Ma questo ha fatto almeno le elementari?
M: Amica, non soffermarti sulla grammatica: vai oltre. Interpreta. Questo non conosce lei, la chiama, scatta la scintilla, ci prova e si amano.
C: E quindi?
M: E quindi è fantascienza! Anche in questo caso era meglio «per non sbagliarmi ti trombo, poi ci penso, non voglio legarmi, però ti voglio bene».
C: Non ci sono le rime.
M: Scusa.
C: Facciamone uno per tutte le donne derelitte.
M: Da mandare alle meraviglie?
C: Ovvio…

«Meraviglie rintronate
siamo stufe di cazzate.
O ci amate per davvero
O con l’odio più sincero
Vi diciamo a muso duro
Tanti auguri e VAFFANCULO!»

M: Abbiamo un futuro, eh…
C: Creatrici di biglietti di auguri. E noi che volevamo fare le scrittrici…

giovedì 8 ottobre 2009

Gioco di società

Le derelitte sono al centro commerciale insieme all’amico masculo Denì. Obiettivo del giorno: toccare tutto e trovare otto regali per otto compleanni tutti nel mese di ottobre. Alla faccia di chi non fa girare l'economia.
Dopo aver girellato per tutti i negozi e aver fatto finta di avere le idee chiare, i tre eroi risalgono le scale mobili. Callista apre la fila, con dietro Mafalda e in fondo Denì.

C: Io apro la fila, così vi mostro il culo. Che è proprio un gran bel culo: vuoi toccare, amica?
M: Certo!

E paff, una pacchetta sul sedere a Callista da parte di Mafalda.

D: E chi sono io, il figlio della serva? Voglio toccare pure io.

E piff, una palpatina all’altra chiappa.

C: Ehhh, ma che bello, eh, il nuovo gioco dell’autunno: “Tocca il culo alla Cally sulla scala mobile”, ah ah ah.

E fin qui niente di male: se non che non eravamo gli unici avventori nel centro commerciale. E neanche sulla scala. Alle spalle di Denì, infatti, c’era un baldo giovine tutto preso ad ascoltare e guardare il nostro momento di demenza.

La Cally incrocia il suo sguardo interrogativo, poi il giovine allunga la manina e dice: “Posso giocare pure io?”.

C: No, bisogna iscriversi.
G: E dove?
C: C’è una lista d’attesa molto lunga. Lei è la mia manager (e indica Mafalda)
G: Ah, ma io tocco pure lei, nessun problema.
M: Buongustaio… Ma no.
G: Ah, peccato…

E anche per questa settimana, la nostra brava figura di merda l’abbiamo fatta. Evviva.

lunedì 5 ottobre 2009

... questione di lettera...

Dialogo via sms.

C: Amica... andiamo a bere un caffè?
M: Ovvio... dammi solo il tempo di andare in porta e poi sono libera.
C: Dove devi andare?
M: In posta ... devo fare una commissione con Cugino.
C: ahhhh ... mi era arrivato il messaggio con scritto porta.
M: Aiutooooooo!!! ho il T9 anarchico. Ora mi occupa il telefono e mi dipinge il display con delle scritte ...
C: smettila!
M: ahhhhh ... e poi adottera un cane tamagotchi e mi diventerà un punkabbestia...
C: amica... tu sei scema.
M: lo so ... ma è per quello che mi vuoi bene!

venerdì 2 ottobre 2009

La salsiccia della felicità ...

L'altro giorno la vostra Callista è andata a fare un giretto alla manifestazione "Autunno trentino".
Per coloro che non sono della zona, trattasi di due fine settimana in cui per le vie di Trento si trovano stand, punti ristoro e angoli di cucina tipica: ovviamente appuntamento irrinunciabile per me che sono golosa come non mai.
Dopo aver assaggiato l'impossibile, la mia scelta di acquisto si è fermata su una crema di radicchio per accompagnare i formaggi, una bottiglia di sciroppo di sambuco e una ottima lucanica della val di Fiemme.
O meglio, la mia scelta si sarebbe fermata sulla lucanica.
C: Salve, gioioso ristoratore nonchè produttore di speck e affini, mi darebbe per favore una lucanica di questa che ho assaggiato?
GRNPDSEA: Orca boia, l'ho finida (tradotto dal trentino "Acciderbolina, l'ho terminata").
C: Ohibò. E quindi?
GRNPDSEA: G'ho quella de caora ("Ho quella di capra")
C: Eh, no, la capra non la digerisco.
GRNPDSEA: Allora g'ho el salamin ("Allora ho il salamino").
E mi mostra un salsicciotto stagionato piegato a U, dimensione circa 25 centimetri. Mi fa assaggiare la delizia, mi convince e la prendo. L'omino si gira e toglie dalla parete un salsicciotto, ma non piegato a U: tutto bello dritto e quindi lungo circa 50 centimetri.
Io non penso all'osceno paragone, presa come sono dall'euforia dell'acquisto. L'uomo mi incarta l'attrezzo e io lo infilo in borsetta: poi me ne vado felice e garrula in giro per Trento a finire il mio shopping.
Ora, non può una ragazza andare in giro con una cosa di forma vagamente fallica in borsa? Pare assolutamente di no: nel giro di 20 minuti ho collezionato una serie infinita di sguardi interrogativi nella direzione della borsa, tre gomitatine tra amici condite da risate e battute che per fortuna non sono riuscita a cogliere e un "Bionda, complimenti!".
Alla faccia della discrezione dei trentini.Ho risolto il problema piegando il salsicciotto a metà e occultandolo nelle profondità della borsa: mangiarlo tutto sul posto mi pareva eccessivo per il mio povero fegato.
Per fortuna non ho comprato una baguette, sennò mi si riempiva tutto di briciole.

giovedì 1 ottobre 2009

Vabbè ... Ma allora ditelo...

M: Amicaaaaaaaaa ... Tragggggggggedia!
C: Oh mio Dio... che è successo??? La parrucchiera ti ha sbagliato taglio di capelli?
M: Ho detto tragedia... Non cataclisma.

C: Ah ... meno male... e che è successo?
M: Non hai letto?
C: ... Mi stai mettendo ansia ... dimmi cos'è successo.
M: E' terribile. Lui... l'uomo con i baffi: abbandona!
C: Noooooo il nostro calzolaio chiude il negozio???
M: Amica... concentati, santa pazienza! Chi è l'uomo con i baffi??? Maurizio Costanzo.
C: Ussignur... e che combina? Abbandona la DeFilippi?
M: Ma nooooo ... abbandona il Maurizio Costanzo Show
C: Coooooooooooosa??? Ma non si può...
M: Quest'anno ci cadono tutte le certezze... Dopo Micheal Jackson, Mike, Parick Swayze ... ci viene a mancare un altro pilastro mediatico: il Signor Maurizio Costanzo Show.
C: ti sei dimenticata di dire che D'Orazio abbandona i Pooh ... non ci sono più certezze nella vita
M: questa cosa la dovevi proprio dire, vero?
C: eccerto ... ci ho pianto, sai? ma adesso noi come facciamo??? Il nostro sogno svanisce.
M: Ehhhhggggià ... e noi che volevamo diventare famose per salire sul palco del Parioli e tirare i baffi al Maurizione nazionale... che amarezza!
C: ufff... quasi quasi non voglio più diventare famosa.
M: nemmeno io. Sob. Però si dice che Costanzo verrà sostituito.
C: nooooo ... il Maria DeFilippi Show non si può tollerare ... su
M: no, no ... pare lo diano da condurre ad Alfonso Signorini.
C: uhhhhh no, no, no, no, no! Amica... siamo costrette a rimanere anonime. I nostri sogni di gloria svaniscono qui!
M: ho paura a chiedertelo... ma perchè?
C: sei fuori??? se andiamo ospiti da lui si mette a scavare nella nostra vita privata. Va a cercare i nostri ex, le nostre storie clandestine, quelle torbide... gli amanti, gli intrighi ...
M: ...
C: ...
M: in due minuti, cumulativi, racconta la storia di entrambe.
C: in effetti.
C&M: evviva!!! Possiamo ancora diventare famose!!!



... e sono soddisfazioni