venerdì 31 maggio 2013

La bacchettona

Come ormai ben sapete, le vostre derelitte (con Olivia di CiVediamoAlleSette) sono tornate in palestra: due giorni a settimana facciamo un corso faticosissimo in cui un istruttore psicopatico ma bravissimo ci urla in faccia come in un campo marines, mentre un terzo giorno a scelta ce ne andiamo in sala pesi a fare un po’ di tonificazione generale. I risultati non si sono fatti attendere, ovviamente… Ma come capirete, non parliamo tanto di perdita di peso o rimodellamento corporeo, quanto di tragiche avventure in perfetto derelitt style.
Tanto per cominciare… Sapete benissimo del debole che noi nutriamo per i pelati: ecco, la palestra è popolata da calvi. Tre quarti degli istruttori lo sono! Praticamente non si distinguono per la maglietta “staff”, ma per la pelata. Tra questi calvi, uno è quello che ci ha convinto a iscriverci, ovviamente per la sua competenza in ambito sportivo e non per il fatto che indossa magliette piccole, pantaloni sconvenientemente aderenti sulle chiappe (di marmo) e ha gli occhi verdi come il mare. Ovviamente il suddetto pelato è pure fidanzato con una toporagna impedita che si allena con noi e distingue a fatica la destra dalla sinistra: il mondo è davvero ingiusto.



In compenso, alla seconda comparsata in sala macchine siamo state abbordate dall’altro istruttore: una via di mezzo tra zio Fester e la copia giovane di Galliani. Ci ha beccato mentre eravamo sulla cyclette a riscaldare le chiappe.
GG (giovane Galliani): Ciao ragazze, siete nuove?
C: Ciao! Sì, ci siamo iscritte da 15 giorni!
GG: Oh, bene,allora poi vi seguo io mentre fate la scheda, così controllo se fate gli esercizi.
M: A dire il vero, facciamo palestra da 10 anni…
GG: Tanto non ho niente da fare! Comunque piacere, io mi chiamo Fausto.
C&M: Piacere, Callista e Mafalda! (ma sapete che le derelitte in realtà hanno lo stesso nome…)
GG: Uh, vi chiamate uguali? Ma dai? Mi prendete in giro?
C: No, se dobbiamo prendere in giro qualcuno ci inventiamo qualcosa di meglio…
GG: Ahahah! Dai, allora a dopo!

Già qui dovevamo capire che il babbeo brillerà in effetti per muscoli, prestanza fisica o crapa pelata, ma non per astuzia.  È bastato che ci seguisse in 3 postazioni per sentire prepotente dentro di noi la voglia di fargli inavvertitamente cadere un peso da 10 chili sul mignolino del piede: Fausto, infatti, ha un umorismo che farebbe ammosciare i capelli anche a Rodotà e, soprattutto, parla per luoghi comuni. Una tragedia, che è deflagrata in tutta la sua potenza alla pectoral machine. Mafalda è seduta e sta facendo l’esercizio, Fausto è in piedi accanto a Callista in attesa.
F: Ma voi che lavoro fate?
C:  Io insegno.
F: Ma dai? Dove? All’asilo?
C (perché tutti mi chiedono se insegno all’asilo?): No, al liceo.
F: Ah. E cosa insegni?
C: Italiano e Latino
F: Dai? Ma sei severa? Secondo me hai la faccia da BACCHETTONA!
C: Lo prendo come un complimento.

Mentre il povero Fausto si scavava la fossa da solo avventurandosi in un terreno fatto di “ah, ma i giovani d’oggi sono tutti disperati” e “chissà che fatica farai a farti rispettare”, io ho attivato la modalità risposta automatica modello vecchietta in coda alla posta che si lamenta di tutto: sguardo fintamente presente, testa che oscilla su e giù, annuendo, vocalizzi di assenso (ehhh già, ahhhh sì, come no, eeeehhh…).
Finalmente, dopo una conferenza di pedagogia degna di un novello Don Milani, Fausto si cava dai piedi. Mafalda ha le lacrime agli occhi dal ridere.
M: Amica, hai fatto colpo.
C: Zitta!
M: Quando ti ha dato della bacchettona pensavo di morire.
C: Questo immenso minchione… Vabbè, andiamo a ritirarci la tabella e doccia!



Alla postazione, Fausto ci attende implacabile.
F: Ragazze, ecco qui la tabella nuova. L’ho fatta pensando ai vostri bisogni…
M: Ma noi non ti abbiamo detto niente  al riguardo!
F: Sì, ma io vi ho controllato mentre facevate gli esercizi! Vi ho fatto lo scanner, ahahah!
C: Eh, un lavoraccio il tuo, eh?

F: Ah ah ah.
C: Vabbè, grazie e ciao!
F: Ma dove andate di bello? Aperitivo stasera?

M: Di giovedì? No, noi pecchiamo solo nel fine settimana.
F: Ah, ma non andrete mica a casa?

C: Sì, siamo noiose e bacchettone. Ciaooooooo!

Se chi ben comincia è a metà dell'opera, nutriamo un senso di inquietante timore per i prossimi mesi.

lunedì 13 maggio 2013

Il capogiro

Dialogo tra Callista e classe numero 1.

Classe: Proooooof, ma come mai ieri non è venuta a scuola? Era malata?
C: No, mi sono dimenticata la strada.
Classe: Prof, non ci prenda in giro... 
C: Non è successo niente, ragazzi, ieri mattina mi sono alzata, stavo poco bene e mi girava la testa. Probabilmente un calo di pressione.
Classe: Non è che è incinta?

Dialogo tra Callista e classe numero 2.

Classe: Prof, ha marinato ieri?
C: Sì, sono andata in Bondone a prendere il sole.
Classe: Non ci crediamo!
C: Astuti! Ma no, ieri stavo poco bene e...
Classe: Prof, è incinta?

Dialogo tra Callista e classe numero 3.

Classe: Prof, come sta, è guarita?
C: Sì, grazie, ragazzi, sto meglio.
Classe: Aveva la nausea?
C: No, chi vi ha detto questa cosa?
Classe: Il prof XY ci ha detto che le girava la testa, pensava di dircelo che è incinta o no?!? Lo sapevamo noi!

Mio Dio: mi vedono evidentemente grassa. Aiuto.