venerdì 29 febbraio 2008

chi cerca (ci) trova - febbraio 2008

Ed ecco arrivato il mirabolante momento delle chiavi di ricerca.

Siorre e Siorri avvicinatevi ... ogni mese una sorpresa … ogni mese strabilianti novità!

Sorvolerei su tutti quelli che cercano le derelitte porche (ben 44 quattro) e tutti quelli che cercano informazioni su Giulianone nostro (a partire dalle sue misure, alle foto con la fidanzata, al numero di telefono della madre …) in modo da poterci concentrare si pazzi ... ma quelli veri.


DERELITTE ASTROLOGHE

Bilancia cuspide (sei nato attorno al 22 settembre o al 22 ottobre)
Bilancia cuspide scorpione (allora attorno al 21/25 ottobre)
Predicimi il futuro (ma su cosa, stella?)
Bilancia cuspide scorpione ascendente gemelli (ussignur … trooooppo complicato!)
Capricorno a settembre 2008 gli capiterà un incontro fatale (bohhh … può essere … sii fiducioso!)
Che cosa vuol dire plutone nel segno? (non ne ho idea … ma ‘scolta me … meglio nel segno che da qualche altra parte …)
Come sarà l’amore della vergine per il 2008? (ma non lo soooooo!)
Flirt febbraio tra scorpione e gemelli possibile relazione (io sono gemelli e cally scorpione … andiamo bene!!!!)



DERELITTE CARNEVALESCHE

Chiacchiere di carnevale (bbbbbbbuone!!!!)
Carnevale costume vestiti gruppo figurone amici (ehhhh????)
Vestito da diavola sexy carnevale (te lo presto io, se vuoi …)
Carnevale porno (vabbè … avevamo i vestiti un po’ corti … ma addirittura porno no!)


DERELITTE MI CONFESSO

Adoro sniffare borotalco (contento te …)
Amo gonfiare i palloncini (ma solo dopo che hai sniffato il borotalco)
La mia vicina è anziana ma troia (ma povera donna … )
Mia suocera è una gran troia (beh … le suocere non hanno mai una bella reputazione!)



DERELITTE AIUTATEMI A TROVARE

Bionda cerca pelato (cacchio, Cally, ci hanno beccate!)
Cerco filastrocche della settimana con delle scuse per non andare a scuola (e ci vuole fantasia …)
Frasi carine su zorro (con il tuo cavallo tutto nero … sembri proprio un gran guerriero)
Primo tatuaggio francesco facchinetti (ahahah … Cally … rispondi tu che ti è simpatico)



CARE DERELITTE … AIUTATEMI VOI

A una donna piacciono gli ammiratori segreti? (mah … se si palesano sarebbe anche meglio …)
Come conoscere i passi per la baby dance? (vieni a ballare con noi … ormai siamo delle professioniste )
Come entrare a buona domenica (facile … la dai a uno degli autori!)
Come parlano a Trento (con la bocca, tipo???)
Come posso uccidermi? (mah … noi suggeriamo di appendersi al Nettuno … semplice ma d’impatto)
Come si fa a svenire? (ti accasci al suolo con eleganza … mettendo una manina sulla fronte … )
Come stai dopo aver peccato? (a noi lo chiedi? Ma se siamo due angioletti!!!)



DERELITTE IN CORSIA

Dopo pranzo mi viene sonno (fai la pennica … oppure evita di mangiare rognone fritto e polenta tutti i giorni … eh!)
Ho fatto la luce pulsata ma non cadono i peli (sei sicura di non esserti fatta una lampada?)
Quale ormone viene prodotto dalle ghiandole surreali? (non sono le surrenali, no?... sicuro, proprio?)



LE DERELITTE-CLERICI

Biscotti galatea (mai sentiti … ma se vuoi ci inventiamo una ricetta!)
Biscotti della fortuna (si trovano sempre delle gran perle di saggezza!)
Biscotti cuor di mela (siamo trentine … di mele ne abbiamo fin che vuoi …)
Biscotti cuor di merda (deve essere una variante…)



TUTTO SU CALLISTA

Callista Piacenza (no, no … non credo sia mai stata a Piacenza)
Callista Poetessa (addirittura … e non me lo aveva mai detto!)
Torta di Cally (pure una torta con il suo nome … ma è trooooppo famosa sta donna!)
Torta di cioccolato di Cally per microonde ariston (e se il microonde è di un’altra marca? La torta si smoscia???)



TUTTO SU MAFALDA

Il fidanzato di Mafy (dov’è? Dov’è??? Perché nessuno mi ha detto nulla???)
Mafalda a cena (grazie, accetto … dove mi porti?)
Mafalda balla (si, ogni tanto …)
Mafalda e i carboidrati (un rapporto conflittuale … moooolto conflittuale)
Mafalda troppo sexy (ma grazie, tesoro … tu si sei un buongustaio!!!)



DERELITTE MECCANICHE

Appannamento vetri lancia musa (se eviti di farci le porcate … non si appanna … birichino!!!)
Dove stanno gli fusibili opel corsa (gli fusibili? Guarda … non lo so … ma anche lo sapessi non ti rispondo per protesta)
Lavaggio macchina donna (ma donna … è la macchina o colei che la lava?)
Lavare cabrio (ricordati di chiuderla, prima … è meglio!)
Libretto istruzioni opel corsa (non te lo dicoooooooooooo … tu dici “gli fusibili” … non ti meriti di sapere nulla)
Taglio gomme assicurazione rimborsa (se sul tergicristallo trovi un biglietto con scritto “bastardo perché mi fai culooooo?” … no, non te lo rimborsano. Te lo sei meritato!)



I MIGLIORI 5

Sogno di una notte di mezza autunno (questo o è un genio … o è un pirla!)
Alan parson project a chi minchia fai? (ce lo chiediamo un po’ tutti!)
Va bene, allora … sentiamo … dica trentatré (trentini entrarono a Trento tutti trentatré trotterellando!)
Sono un uomo e mi piace la seta (dai … non fartene una malattia … capita!)


And the winner is ….

Baratto moglie (questo è splendido … con cosa la baratterà??? Con una cassa di birra, probabilmente)



... alla prossima puntata.

giovedì 28 febbraio 2008

Forza e coraggio, che il male è di passaggio ...

Callista al telefono con LUI.

L: Coff, coff, eeeeetchiùùùùùùùùùùù…
C: Ma stella… Sei raffreddato?
L: Dì dì, da borire… Prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrt (naso soffiato)
C: Hai preso freddo, sì? Te l’avevo detto di mettere la sciarpa...
L: Do do, stava bale sulla giacca… Sai che sono uobo glabour…
C: Sì, vabbè, sarai glamour, ma pure pirla; siamo a Trento e ci sono 2 gradi, mica a Honolulu. Adesso patisci. Hai preso qualcosa?
L: Ho fatto l’aerosol. Eeee… Eeeeehhh… ETCIU’!
C: Per il raffreddore?
L: Dì, due bolte. Con due fialette di Scioglitutt e Passanpress.
C: Ohmadonna. Ma non è troppo?
L: Doooo, sto balissibo. Ho preso pure un antistaminico Stopstarnut.
C: Ussignur. E basta, spero?
L: Dì, ma non mi passa diende. Sono tutto indasado.
C: Mi sembra di parlare con uno che sta in una cripta. Hai mai visto Fantozzi che parla nel paiolo con accento svedese? Ecco, uguale.
L: Ridi, ridi… E adesso?
C: Adesso cosa?
L: Cosa prendo? Una pastiglia di Antisoff?
C: Ma basta! Cosa vuoi prendere, ancora?
L: Sto BALISSIBOOOOOOOOOOO…
C: Ho capito, hai il raffreddore, mica il colera… Su, due giorni e passa tutto. Sii uomo, sopporta.
L: Tu non capisci. Ho pure tutto il DASO rosso. Non posso manco ridere perché mi fanno male le labbra. Sono tutto screpolato.
C: Mettici la crema.
L: Non posso, non la ho qui. E poi metto la pasta di Fissan, quella è bianca e si vede.
C: Ah, già, quella che si mette sul culo dei bambini. Ottima scelta… Vabbè, spalmaci un po’ di labello.
L: Ma sul daso?
C: Sì, tesoro, sul DASO. Te lo passi sul dito e lo metti, mica ti infili il labello nelle froge…
L: Ma dici che non prendo altro?
C: Se vuoi morire di intossicazione da farmaco, vai sereno… Almeno non senti più il fastidio del raffreddore. Oppure fai come Lex, ti prendi tre Aulin di seguito, uno te lo fumi e sei a posto. Vedrai che sensazioni di leggerezza…
L: Ti odio. Dronza.
C: Non sei neanche capace di dire le parolacce… Ah ah ah.
L: Non capisci. Io sto BALE veramente. Soffro. Non respiro.
C: Sì, cuoricino di mamma. Lo so. Soffri moltissimo. Per fortuna che siamo noi donne quelle programmate per partorire…
L: Coff coff. Vaffaddulo.
C: Ma dai, che voi uomini siete fatti per lamentarvi e noi donne per accudirvi. Sennò che gusto ci sarebbe? Quindi telefona alla tua donna e fatti curare, visto che io sono solo un’amica... Ciao, stella.
L: … (tira su col naso)
C: Mmmmh… Ok, dai, arrivo. A che gusto te la porto la tisana?

(La derelitta si vede nel momento del bisogno…)

mercoledì 27 febbraio 2008

Se non sono raffinati non ci piacciono

Ieri sera lezione di fit box.
Derelitte pronte e fintamente entusiaste in prima fila. Noooo … no
n per un eccesso di zelo ma solamente perché la prima fila è la meno pericolosa. Se si capita in centro sala si rischiano delle manate devastanti da personaggi tanto scoordinati quanto letali.
Chiacchieriamo allegramente poi … eccolo … entra Pinocchio.
Micro pantaloncini, canotta attillata, scarpe da boxe, mezzi guantini. All black.
Ussignur che paura!!! Vestito così è pericoloso!
Mette il microfono, prepara le casse e accende la musica. Parto
no i Linkin' Park
Ok … siamo ufficialmente morte!
Inizia la lezione.

Dopo 50 minuti di pugni, calci, sequenze, affondi, saltelli e chi più ne ha più ne metta … finalmente arriva l’agognato momento dello stretching. Rilassa la schiena, respira, tira le braccia….

P: e adesso distendiamo i muscoli delle gambe. State in equilibrio su un piede, stendete in obliquo la gamba in sospensione e mobilitate il quadricipite.
C: cosa dobbiamo fare?
M: bohhh … mobilita qualche cosa …

P: cosa sono quelle facce perplesse??? Mobilitate il muscolo, muovetelo … tipo un cane che si scrolla!
C&M: ahhh grazie … che bella immagine!!!
P: potevo dire molto peggio … avete presente quando i subacquei fanno pipì? Dove credete la facciano? Nella muta … e poi mobilitano in muscolo e esce … Vero Antonio (un tizio, ormai svenuto, in fondo alla sala) che quando andiamo a fare immersioni facciamo così?
C: mamma che schifo!

M: anche se non ce lo dicevi sopravvivevamo alla curiosità.

… finisce la lezione e ci avviamo, trascinandoci, verso gli spogliatoi.

P: Mafy???
M: eccomi … dimmi!
P: com’è andata la lezione? Tutto bene?
M: mah … ho ancora problemi con i giramenti di testa … quando ci fermiamo di colpo mi gira tutto e vedo le stelline … per il resto tutto bene!
P: non va mica bene questa cosa … dai che una sera andiamo
a cena assieme e ne parliamo … adesso corri a fare la doccia altrimenti prendi freddo e ti fa male…
M: sì, mamma … vado

P: ahahahaha


C: allora … ci esci con Pinocchio o no?
M: ma figurati … no che non ci esco!
C: ma è carino perché non vuoi?

M: ma nooooo … hai visto com’era vestito oggi? Mi fa paura!
C: ma smettila!!!!
M: e poi c’è la questione miss panzer. Quei due lì secondo me stanno ancora assieme … hai visto lei come mi guarda ??? Quella è pericolosa. Se mi tira una sberla atterr
o direttamente sul pianeta porco bastardo … senza nemmeno passare dal via.
C: beh … su questo ti do ragione …
M: vedi??? Vedi che faccio bene a non uscirci?
C: però lui è sempre così gentile e carino …
M: ho capitoooooo … ma può piacermi uno che fa la pipì nella muta ??? Daiii … che schifoooo … no!
C: ahhhh giusto … tu sei una ragazza per bene … ti piacciono gli uomini più fini … eleganti …

M: brava! Hai capito!
C: ceeeerto … Ceeeeerto
M: ecco … tipo un uomo che mi dice che il mio lucidalabbra sa di strutto …
C: a posto … dai, va … andiamo a farci sta doccia!




NOTA IMPORTANTE!!!

Forza ... schiaritevi tutti la voce ... pronti?
Intoniamo assieme
"Tanti auguri a teeeeee
Tanti auguri a teeeeeee
Tanti aguri alla
conigliaaaaaa
tanti aguri a teeeeeeeeeeeeeeee!!!!"
clap clap clap clap clap clap.

Tutti a tirare le orecchie alla coniglia!!!!
Buon compleanno, Francy! ( E indovinate quale regalo le abbiamo fatto insieme alla nostra Gio gio...)

martedì 26 febbraio 2008

Grazie dei fioooorrr!

Callista al telefono con un amico.

«Sabato? Cosa ho fatto sabato? Ah, niente, sono stata a un matrimonio di una cara amica. Bello, bellissimo, commovente e coinvolgente. Certo, certo che ho pianto: ma chi è che non piange ai matrimoni? Mi pare come minimo obbligatorio! Sì, la sposa era molto bella. Raggiante. Pure lo sposo non se la cavava male, anzi, molto figo, direi. La festa? Ah, diverntentissima, sì! Mangiato benissimo, ballato, cantato… Cosa hai detto? Se la sposa ha fatto il lancio del bouquet? Sì, bè, è tradizione… Ma lo sai che io non tengo a certe cose…»

Ed ecco che la sposa si prepara per il lancio: passando accanto a Callista le sussurra «Se non lo prendi tu, ti ammazzo, che ne hai bisogno». Callista non sa se offendersi o essere lusingata di tanta premura. Finge di schernirsi, ma si mette in posizione d’attacco. Calcola la traiettoria del lancio, la velocità e la direzione della brezza, tira fuori dalla tasca un sestante per misurare gli angoli e calibrare la latitudine e la conseguente rotazione terrestre. Non lascia niente al caso.

«Ma vaaaa, non vorrai mica credere a queste baggianate?»

La sposa si gira e dice «Oh, io l’anno scorso ho preso il bouquet della mia amica e mi sono sposata 10 mesi dopo. Mi raccomando, ragazze…». Callista ha un fremito. Controlla le avversarie ammassate come lei in attesa del lancio. Quella di destra si sistema in un attimo, è più larga che lunga: con un balzo felino si batte. Quella a sinistra, invece, è atletica e agguerrita: ma ha ai piedi un paio di ballerine. Callista ha tacchi a spillo da 9 cm. Un atterraggio sul mignolo le potrebbe essere fatale.

«Sì, vabbè, l’ho preso io. Ma è stato un caso. Cioè, arrivava nella mia direzione, nessuno si muoveva e quindi o lo prendevo io o cadeva per terra, era un delitto… Ho fatto un passo e l’ho preso al volo!»

La sposa guarda Callista con sguardo di intesa. Callista fa l’occhiolino e articola con le labbra una frase muta «Non preoccuparti, farò del mio meglio». In sottofondo parte la musica di Momenti di gloria. La sposa lancia. La direzione è perfetta. Callista fa un balzello avanti, supera la cicciona a destra assestandole una gomitata nei reni. La gazzella a sinistra la sta superando, ma Callista si abbatte con il tacco nel malleolo della temeraria. Tutti trattengono il fiato. La derelitta scuote i capelli, allunga il braccio con gesto elegante, spicca un saltino e il bouquet è saldo tra le sue mani. Il pubblico è in delirio, le avversarie sono disperate. Callista vince, vince, vinceeee… Ora, tempestata dai flash, saluta i presenti abbracciata alla sposa, che le mormora «Vedrai che ti porterà fortuna».

«Ma daiii, non crederai mica a queste cose? Figurati… Sono solo sciocche superstizioni. Però il fiori sono bellissimi, ora li faccio seccare e speriamo si conservino. E tu? Che hai fatto nel week end?»

Giorno dopo. Callista si aggira per la città con aria misteriosa. Guarda le vetrine, poi entra furtiva in un’edicola. Compra «Ricamare oggi» e «Cucinare domani» per sviare i sospetti. Poi si avvicina a un bancone e raccoglie delle riviste in rapida successione. Paga velocemente e esce. Qualcuno giura di averle visto comprare «Sposa bella», «Oggi sposi» e «Vogue sposa». Ma sono solo voci infondate…

lunedì 25 febbraio 2008

Gratta tu che gratto anch'io ...

Venerdì pomeriggio derelitte ai centri commerciali.
Obiettivo: trovare un nuovo telefono per me vista la dipartita del mio cellulare che tanto mi è stato fedele negli ultimi due anni.
Andiamo a bere un caffè prima di affrontare l'ennesimo negozio di elettrodomestici e affini. Uscendo dal bar passiamo davanti ad una macchinetta che “sputa” i gratta e vinci.
C: (sventolando con gioia i due euro del resto caffè) Mafyyy compriamo due biglietti?
M: ma sei fuori??? ... con la fortuna che ho in questi giorni come minimo trovo un debito anziché vincere qualche cosa..
C: ma smettila ... dai che ne prendiamo due.
Trim trim beep beep (suoni della macchina dei biglietti)
C: quali scegli? Ruota della fortuna o sette e mezzo
M: (cantando) gira la ruota ... gira la ruota ... e da casa puoi giocare anche tuuuu ...
C: ho capito ... ma smettila di cantare che ci guardano tutti
grunt grunt grunt (rumori dell'operazione di grattaccio)
M: ohhhhhh
C: hai vinto?
M: no! Ma almeno non ho trovato il messaggio “mi devi cinquantamila euro”
C: dai, scema ... uhhh .. guarda. Io ho fatto 6 e mezzo. Il banco ha 5. Ho vintooooo! Due euro!
M: Yeaaaaaaaaaaa ... evviva.
C: Dai che con questi due euro ne prendiamo un altro.
M: ok ... dai a me che vado dall'omino.
... torno trionfante con un biglietto da due euro dell'oroscopo.
C: chi gratta?
M: tu che hai la manina fortunata.
Grunt grunt grunt
C: oh!!!! 18 maggio per 5 volte ... abbiamo vintoooo!
M: siamo riccheeeee! Abbiamo vinto 10 euroooo!
C: e adesso?
M: facciamo come i giocatori seri ... cinque li investiamo in altri biglietti e 5 ce li teniamo.
C: Ok ...
... usciamo dal negozio dell'omino delle scommesse con tre biglietti. Due dell'oroscopo e uno del sette e mezzo
grunt grunt grunt
C: niente ... cavolo ... niente
M: nulla neanche nel secondo dell'oroscopo ... vai con il sette e mezzo!
C: uhhh ... abbiamo vinto ... altri due euro ... yeeee!
M: oddio ... ormai ho la febbre del gioco ... andiamo a prendere un biglietto!
C: si, si, si ... un altrooooo!
Torniamo dall'omino dei biglietti ... e nell'entrare nel negozio una signora ci guarda e ci dice “ancora qui? ... siete proprio fortunate”
M: no, signora, guardi ... se è vero il detto “sfortunate in amore, fortunate al gioco” possiamo tranquillamente trasferirci qui e grattare tutto il giorno biglietti
C: un altro, un altro, un altro...
M: amica, tranquilla ... mi fai paura così!
C: andiamo a grattareeeee
M: adesso ti porto dai “grattatori di gratta e vinci anonimi!”
grunt grunt grunt
C: oddio ...
M: ussignur ... abbiamo vinto ancora???
C: sì! Venti euro ... figooooo!!!
M: uhhh mamma mia ... e adesso? Facciamo come prima? 5 in biglietti e il resto da parte?
C: sì, sì sì ... andiamo.
Torniamo dal nostro, ormai amico, omino del biglietto.
Signora di prima “ancora qui? Ma bastaaaa ... “
C: eh, signora ... è la fortuna delle principianti!
Signora: Vabbè ... adesso l'avete anche finita.
M: (sottovoce a Callista) Ma farsi i cazzi suoi, quest'arpia, no?
C: ssssssss che devo scegliere i biglietti!
M: tu mi fai paurissima.
Grunt grunt grunt
M: il primo nulla
C: secondo niente
M: terzo ... niente!!!
C: vecchia maledetta ... ci ha portato sfiga ... io vado e la picchio!
M: smettila ...
C: adesso vado e le dico due cose
M: andiamoooo ... lascia stare la signora ... abbiamo vinto 20 euro ...
C: uffff



Giusto per la cronaca, visto che l'altro giorno vi ho tediato con i miei mille problemi, devo ammettere che venerdì è stata una giornata positiva ...
- abbiamo vinto 20 euro
- sono riuscita a trovare il telefono (e vi assicuro che non è stata una cosa così semplice visto che era da tre giorni che che lo cercavo e ogni modello che sceglievo risultava terminato)
- ho ricevuto una telefonata molto molto piacevole e che mi ha fatto sorridere

... secondo me, venerdì, il pianeta porco bastardo era in ferie ... per carità ... si è ampiamente rifatto sabato e domenica ... ma in questo periodo una giornata sì aiuta tanto ...

venerdì 22 febbraio 2008

Mafalda da rottamare.

Aiuto, amici … sto cadendo a pezzi.
Si, lo so … ho un’età e alcuni cedimenti sono da mettere in preventivo ma qui la situazione è grave.
Sono dieci giorni che non dormo. O meglio, che dormo in maniera bizzarra.
Spiego. Dopo le prime due notti durante le quali non ho chiuso occhio nemmeno per dieci minuti, la terza sono crollata (tipo pachiderma al quale hanno sparato un dardo di sonnifero … immagine elegante) a letto per poi svegliarmi a orari improponibili tipo le 2 o le 3, senza il benchèminimo segnale di stanchezza. Stanchezza che, bastarda, si presentava, a braccetto dell’amico sonno, verso le sei di mattina.
Ecco … sono appunto dieci giorni che alterno notti completamente insonni ad altre con la nanna ad intermittenza.
Per carità, non ci sono soltanto effetti negativi nella cosa. Mi sono rivista alcune puntate dell’A-TEAM (io adoro i piani ben riusciti!) e ho finito un libro che ormai aveva preso residenza sul mio comodino … ma, ad essere sincera, le conseguenze negative sono quelle che sento di più.
Sotto gli occhi non ho delle borse … ma dei trolly.
Ho la voglia di fare e la vivacità di un bradipo in letargo.
Sono simpatica come un dito infilato in un occhio (o in qualche altro orifizio a vostra scelta)
Ho già provato con le pastiglie di valeriana e bevo liiiiitri di tisane relax e camomilla. Il risultato non è cambiato. Occhi sbarrati … con l’aggiunta di numerose puntate in bagno. (che questo non è neanche una brutta cosa … tanto non so cosa fare di notte!)
Altro problema.
Appena mangio qualche cosa, tempo cinque minuti e mi ritrovo piegata in due dai dolori di stomaco. Questo succede sia con la minestrina di stelline che con il rognone fritto. Non è questione di tipologia di cibo. Ora, poiché profondamente sono una persona ottimista, ho cercato il lato positivo della cosa. Mi sono detta “Mafy, tesoro (sono carina quando parlo con me stessa), sono dieci giorni che mangi praticamente nulla … vuoi vedere che almeno hai perso un paio d’etti”. Così, speranzosa, stamattina mi sono pesata … ma la bilancia segna sempre la stessa cifra. Ora mi sorge un dubbio … o sono fatta male io, oppure la mia bilancia ha i numerini tatuati sul display.
Ultimo disturbo.
La sera mi vengono le crisi di pianto incontrollate. E mi ritrovo a sgorgare litri di lacrime e ridere allo stesso tempo perché mi sento scemissima.
Ok, lo so … sono chiari sintomi di stress. E’ un periodo che definire orribile sarebbe un sottile eufemismo … ma … che posso fare??? Dovrei cercare di rilassarmi … ok, ma una cosa è dirlo, l’altra è metterlo in pratica in un momento in cui tutto quello che potrebbe andare storto non solo va storto ma addirittura sottosopra, carpiato, rovesciato … insomma uno schifo.
Quindi, riassumento … amici, avete suggerimenti?
Ve lo chiedo perché Cally mi vuole trascinare da un santone. Dice che fa bene, che sblocca le energie, che ti libera i chakra. Io sono un po’ scettica, moooolto scettica … ok, non ci credo! Ma al momento non ho molte alternative oltre a quella di abbattere il pianeta porco bastardo a sassate.
Si accetta qualsiasi consiglio.
La soluzione sostitutiva al santone rimane la rottamazione … ma messa come sto mi sa che non mi danno nemmeno l’incentivo ministeriale!




P.S. Ho visto che già due commenti suggeriscono la possibilità che io sia in dolce attesa. Tranquilli ... non diventati tutti zii. NON SONO INCINTA. Questo è un dato che posso dare per certissimo. Anche perchè lo spirito santo era già occupato in questo ultimo periodo!

giovedì 21 febbraio 2008

Basta poco ...

Psicanalista (con accento tedesco): Kare derelitten, ich bin tornato. Io letto fostro post di anno di blog e pensato foi bisogno di seduta, ja?
C: Oh madonna, e questo chi l’ha riesumato? Non l’avevamo fanculizzato qualche post fa?
M: Amica, scappiamo, mi ha già rotto le scatole. Arrivederci, signor Crucco…
P: Nein nein nein. Foi obbligate ad asKoltare, ja, io psicanalizzo e foi trofare nuovo fantastisch equilibrio, meine Damen…
C: Senta, faccia in fretta, allora, che ci aspetta l’estetista…
M: E la parrucchiera. Che io ho un problema: amica, secondo te faccio il ciuffo un po’ più corto?
C: Cavolo, io lo farei forse un pochino sfilato…
P: DunKue dunKue… Foi afere sKritto in post ke cerKare Blauen Prinz, prinzipe azzurro, ja?
C: No, guardi, non è che noi cerchiamo... Pigliamo quello che arriva, diciamo.
M: Esatto. Mica siamo delle sciupone… Ottimizziamo!
P: NEIN NEIN! Kuesten grafissimo errore! Foi dofete concentrare su uno desiderio di uomo perfetto.
C: Ma lei è fuori di testa, signor strizzacervelli: è già difficile trovare un reggiseno che porti bene, si immagini un uomo.
M: Esatto! Alla fine il procedimento è esattamente quello: si provano quelli che ci piacciono e ci si ferma su quello che calza meglio, no?
C: Oddio, noi che siamo romantiche speriamo sempre di innamorarci di un modello a prima vista, magari con un po’ di pizzo, o qualcosa di sfizioso, ma che una volta provato ci stia divinamente bene e non ci abbandoni dopo due lavaggi…
M: Esatto: un push up fedele per la vita…
C: Per me un balconcino, che porta meglio!
P: Ecco, ich habe ragione, ja, foi tornare con mia idea iniziale di uomo perfetto… Ora facciamo analisi di maschio idealen per derelikten, ja…
C: Oh madonna. Ma lei non ha nessuno di meglio da psicanalizzare? Un serial killer, o uno che tenta il suicidio... No?
P: Nein! Foi due mie pionde preferite.
M: Ke kulen! Peccato lei abbia ottocento anni, signor psicanalista…
Z: Silenzio! RAUS! Sotto con uomo ideale, Idealmensch…
C: Ok, dai, facciamo ‘sta cosa, dai. Ma giusto per sapere… Se per il primo anno di blog abbiamo avuto in regalo una seduta di psicanalisi, per il secondo anno che ci arriva? Una tac? Una colonscopia? No, che mi abituo all’idea…
M: Zitta, prima iniziamo, prima finiamo. Allora, la domanda è: come vogliamo l’uomo ideale? Bè, noi ci accontentiamo di poco… Un uomo che faccia l’uomo, no?
C: Esatto. Che ci uccida i ragni e ci porti la busta della spesa. Lo sappiamo fare anche da sole, è vero, ma così c’è più gusto…
M: Esatto. Uno che porti la macchina dal meccanico e paghi l’assicurazione della macchina. Coi nostri soldi, ovvio, ma sai che cosa carina… Uno che sappia svolgere i compiti noiosi da uomo.
P: Mmmmmhhh, segno che foi folere uomo fero con palle quatraten, ja… Chiaro sintomo di mancanza di figura paterna, che si ripercuote…
C: NON TOCCARE I NOSTRI PAPA’, EH, BARBETTA! Vuoi morire?
M: Perché, se volevo un uomo che mi aiutasse a scegliere il colore dei calzini, avevo carenza di figura materna? Ma per carità…
C: A noi piace l’uomo che faccia l’uomo, anche se sappiamo farlo da noi. Altro che «bruciamo i reggiseno»… Viva l’uomo vero e la donna che finge di essere il sesso debole.
M: Ecco, se poi magari sa mettere due congiuntivi in fila è anche meglio.
C: Sì, dai, uno coi cui puoi parlare. Che abbia delle opinioni, delle idee, che non ti lasci tutto per vinto.
M: E che sia romantico…
C: Ah, certo. Ma non troppo, sennò diventa melenso e ci rompiamo le palle. Il giusto.
M: Esatto! Vede, signor psicanalista, non siamo pretenziose…
C: Proprio! Ci basta pochissimo. Ad esempio, magari, che condivida mezzo interesse con noi. Basta mezzo, non uno intero!
M: E poi che sia bravo a letto.
C: Giusto, amica, brava… Che ci tenga abbracciate quando camminiamo per strada.
M: Evvai. E che sia spiritoso.
C: Ovvio, ovvio, quello è scontato… Che scriva e che telefoni il giusto.
M: Non troppo né troppo poco, esatto. Che non ci faccia vergognare davanti ai nostri amici. Ma, amica, come mai lo psicanalista tace? Mah…
C: Zitta, che perdo il filo… Che ci canticchi le canzoni d’amore all’orecchio.
M: Che si ricordi quando è il nostro compleanno.
C: Che abbia una bella voce e una bella risata.
M: Che mangi e beva senza fare rumori strani.
C: Che sia carino anche quando dorme! Che ci piace guardarlo!
M: Che non abbia paura dei fiori, può regalarceli… Non ci offendiamo!
C: Che sia anche alto, sexy e profumato.
M: E magari che porti quei jeans, lì, un po’ sconvenienti, bassini… E quelle magliette piccole…
C: Ussignur che caldo… I boxer un po’ fuori dai pantaloni?
M: Ovvio, ovvio, quelli sempre…
C: E poi anche… Ehi, ma dove va lo psicanalista? Fermoooo, non abbiamo ancora finitoooo…
M: Ah, non esistono più i professionisti di una volta…
C: Caffè prima del restauro?
M: Ovvio. Ma secondo te dovevo dirlo che mi piacciono le mani grandi?
C: Bè, quello è il minimo sindacale: va bene poco pretenziose, ma mica sceme…

mercoledì 20 febbraio 2008

Ahhhppperò ... già un anno di blog!




Ebbene sì. È un anno esatto che appestiamo il web con le nostre (dis)avventure, e siamo fortemente tentate di dire la frase che tutti i blogger sfoderano in queste occasioni: e chi se lo sarebbe aspettato? Chi avrebbe mai immaginato che saremmo arrivate fin qui? Ommioddiocheemozione.
In realtà è proprio quello che pensiamo: ma bando alle ciance e ai sentimentalismi; come insegna la nostra eroina Bridget Jones, stiamo per fare un bilancio esatto della nostra avventura sul web.

Bilancio del primo anno di blog (ovviamente cumulativo di entrambe le derelitte)

Fidanzati persi: zero
Fidanzati trovati: zero
Fidanzati che avremmo voluto fossero tali: quattro
Fidanzati che non hanno voluto essere tali: quattro
Fidanzati che avrebbero voluto essere tali: cinque
Fidanzati che non abbiamo voluto fossero tali: cinque
Chili persi (ossia la somma di tutti gli etti persi in tutte le giornate dell’anno dalle due derelitte messe insieme): 42,6
Chili guadagnati: 42,4 (olè, siamo dimagrite due etti in due! E sono soddisfazioni)
Cerette fatte: 24 (d’inverno i peli crescono meno)
Meches rinfrescate: 8 (una volta ogni tre mesi, siamo personcine ordinate. Anche perchè con il colore sbiadito lo scuotimento di capelli è meno incisivo)
Serate passate a rifarsi le unghie: 208
Serate passate a ricamare: 178 (ovviamente dopo essersi fatte le unghie)
Serate passate a fare bagordi: 7-8 (sob)
Piedini morbidi: troppi (sigh)
Boxer sfilati: nessuno, perchè noi li strappiamo direttamente a morsi…
Quaderni di diario riempiti: 9
Messaggi che avremmo voluto ricevere e stiamo ancora aspettando: 10
Messaggi che abbiamo mandato e di cui ci siamo pentite un secondo dopo: 19
Invocazioni menose ai piedi del Nettuno: 47
Intenzioni di appendersi: 17
Scuotimenti di capelli: 687
Maledizioni al pianeta porco bastardo: 730


Buoni propositi per l’anno che si apre, ossia il secondo di «Diario delle derelitte»

Diventare blogstar
Conoscere tutti i blogger della blogroll
Conoscere carnalmente tutti i blogger uomini della blogroll (ah no, questo non si poteva dire, scusate)
Perdere 5 chili: in due, ma anche a testa, non formalizziamoci…
Trovare il principe azzurro (mica avranno culo solo Bridget Jones o Cenerentola)
Trovare il principe azzurro, ma solo dopo aver conosciuto carnalmente tutti gli uomini della blogroll ed eventuali altri candidati
Rinnovare ogni giorno la felicità di leggere tutti voi e di farci leggere da tutti coloro che lo fanno: sorrisi, lacrime, piccoli gesti, emozioni, abbracci veri o virtuali, che hanno reso migliore la nostra piccola e derelitta vita.

Grazie a tutti. E ad maiora.


Cally e Mafy


martedì 19 febbraio 2008

Drammi esistenziali

M: Amica, hai letto l’ultimo numero di «Focus»?
C: No, sono una persona seria, io… Leggo solo «Cosmopolitan». Anzi, guardo solo le figure. Perché?
M: Lo sapevi che Roby Facchinetti è adepto di Scientology?
C: …
M: Oh, sei morta?
C: Cosa? No, ‘spetta. Tu vuoi dirmi che io ascolto e venero uno che crede che gli esseri umani derivino dagli alieni?
M: Sì, amica… Come Tom Cruise.
C: Ohmadonnina. Bè, i capelli tinti e i rialzi nelle scarpe sono gli stessi, in effetti… Secondo te anche Berlusconi è adepto?
M: Ma smettila…
C: Cioè, no, momento: io compro i dischi dei Pooh, vado ai concerti, acquisto i gadget… E questo si paga i corsi per purificarsi?
M: Dai, amica, sei egoista…
C: Preferivo sapere che finanziava i tatuaggi di quel disgraziato di suo figlio.
M: “Porta in alto la mano, sono il tuo capitanooo…”
C: NOOOOOOOOOOOOOOO, non farloooooooooooooooooooo…
M: Sì, amica, Dj Francesco… Figlio di Roby…
C: Lo sapevo che c’era un germe di idiozia in famiglia: ma credevo che il padre ne fosse immune. Ahcomesoffro.
M: Dai, Cally, dovevi immaginarlo: come fai a fidarti di uno che si fa la tinta col lucido da scarpe e si veste tutto di bianco nei concerti?
C: Che c’entra, è Roby Facchinetti, mica Riccardo Fogli… Lui può.
M: Sei tremenda. Mi fai quasi paura.
C: Ma scusa, amica…
M: Dimmi.
C: Dici che quando canta “Dio delle cittuuuààààààààààààààà” si riferisce agli Ufo?
M: Vai a dormire, va’, che è tardi… E se sei stanca sei scema.
C: Notte, amica…
M: Bacioooo.

lunedì 18 febbraio 2008

Bussola e piantina, please!

Callista e LUI a spasso per una città che entrambi conoscono poco.

L: Tesorino, andiamo di qua.
C: Ok, cuccioletto: ma dove vuoi andare?
L: Dai con ‘sti nomignoli, lo sai che non mi piacciono, amorino. Andiamo alla macchina, no?
C: Certo, luce dei miei occhietti santi, ma di qua non andiamo alla macchina.
L: Come no? Ci siamo passati prima.
C: Sì, quando cercavamo il ristorante…
L: No, guarda, sono sicuro.
C: Va bene, facciamo come vuoi tu, andiamo.

Inutile rimarcare l’ovvio, no? Non bisogna MAI ledere l’orgoglio maschile, dice la regola d’oro della derelitta: si deve solo assecondarlo. Tanto prima o poi qualcosa darà ragione a noi. E poi, a dirla tutta, sono in giro con un uomo alto, sexy e profumato. Ma chissenefrega, faccio anche cento chilometri a vuoto!
E invece avviene l’incredibile: la dignità maschile cede dopo cento metri; a quel punto, l’uomo si guarda in giro con aria di sufficienza.

L: Ehm, ma sai che di qua forse non siamo passati prima?
C (saltellando da un piede all’altro in preda all’euforia): Ti sei persoo, ti sei persoooo…
L: No, ehm, ecco, è che qui abbiamo girato, cioè… Aspetta che chiediamo a un passante. Scusi, signore…

Ovviamente (e vi giuro che è la verità assoluta) abbiamo beccato il passante sordomuto. Ci siamo pure rimasti male, prima di rotolarci a terra dalle risate. Ma tant’è.

C: Ascoltami, stella, se il duomo è là e noi per venire dal parcheggio abbiamo costeggiato la chiesa a sinistra, adesso ci torniamo e la teniamo sulla destra. Da lì è tutto dritto.
L: Sì, no, cioè, il fatto è che per arrivare, prima, abbiamo fatto un giro diverso.
C: E cosa c’entra?
L: No, è che è per quello, io facevo il giro di prima.
C: Cuoricino di zia, ti ricordo che il duomo era alle nostre spalle rispetto a dove volevi andare tu.
L: Ma no, ci arrivavamo da lato, Cally…
C: …
L: Ma sì…
C: Se canticchio ancora «Ti sei perso ti sei perso», ti offendi?
L: Ti lascio qui.
C: Tanto le chiavi della macchina le ho io…

Camminiamo veloci nel freddo della sera, che pizzica gli occhi. Raggiungiamo il duomo, sbagliamo strada ancora una volta, ma alla fine la macchina è in vista.

C: Senti, biscottino…
L: Dimmi, fiorellino.
C: Lo so che non ti piacciono i nomignoli, ma credo di averne trovato uno perfetto per te…
L: E cioè?
C: «Mister Orienteering»: pensi possa andare bene?
L: Stronza.
C: Grazie, lo so, ti voglio bene anch’io…


Acquista anche tu il tuo navigatore Cally… In omaggio tanta simpatia e sfottò a non finire.

venerdì 15 febbraio 2008

Trento pericolosa?

... ammettetelo ... vi aspettate un fantastico resoconto del mirabolante San Valentino delle derelitte... siete curiosi, eh?

Beh, vi racconterò la mia seratona.
Sono stata sul divano di casa dei miei a ricamare a punto croce guardando RIS. Mi sono pure distratta facendomi prendere dal caso del macellaio che uccide la moglie per gelosia e ho saltato una riga nel ricamo ... con il risultato che adesso il mio meraviglioso orsetto è tutto sguercio ... EVVIVA SAN VALENTINOOOOO!!!

... vabbè ... il mio intento non era quello di parlarvi della mia disperante serata ma bensì portare alla vostra attenzione due fatti di cronaca. Copio i titoli.

18.08.2006. TRENTO. Ciampi colto da malore mentre era a tavola ospite del ricevimento dato dalla Provincia di Trento

11.02.2008. TRENTO. Lieve mancamento per il presidente della Repubblica a Trento. Giorgio Napolitano che ha ricevuto oggi la qualifica di "professore straordinario" dell'Università trentina stava leggendo la sua "lectio magistralis" nel salone del Teatro di Trento, quando ha avuto un malore e si è interrotto rimanendo in silenzio per diversi secondi.

Ora ... la domanda è inquietante ... sarà Trento ad essere pericolosa?
No, no ... fermi! Ora non cominciate ad organizzare dei pullman carichi di persone che vi stanno antipatiche, e non mandateci nemmeno i politici che vorreste eliminare ... la città è piccola ... non ci starebbero tutti!!!

La mia domanda è un'altra ... ma che sarà successo?
Arrivano a Trento e ... stesi tutti e due? E' strano!

Sarà colpa dell'aria? Questi sono abituati all'inquinamento delle grandi città, arrivano in montagna... aria pulita, più ossigeno, vanno in iperventilazione e ... "sbadam" ... vanno giù come pere cotte.
Sarà la colazione? Fose dargli da mangiare crauti, canederli, polenta e stinco alle otto di mattina non è proprio un'ideona!
Sarà il peso della toga con la quale hanno fatto il discorso? ... si sa, noi trentini siamo simpatici e magari gli abbiamo fatto uno scherzo. Al posto della toga gli abbiamo messo sulle spalle l'orso vivo ...

... il mistero è fitto, la souspance alle stelle, il pubblico è con il fiato sospeso ...

qualunque sia la soluzione (e l'ipotesi "sono due cariatidi è meglio stiano a casa loro con la badante" sta prendendo il sopravvento) volevamo soltanto fugare un dubbio: non siamo state noi.
Le derelitte sono innocenti ... giurin giurella!

giovedì 14 febbraio 2008

mercoledì 13 febbraio 2008

San Valentino 2008: i preparativi

C: Amicaaaa, domani è San Valentino.


M: CULO! Sai a me cosa me ne frega. Mi fa schifo questa festa. Io ooooodio san Valentino!


C: Ma non essere antipatica, su. Tutti si vogliono bene, le vetrine sono piene di cuori e la gente compra regali inutili. Cosa vuoi di più dalla vita?


M: CULO!


C: Dai, ho organizzato una cenetta: io, te e il Nettuno. Così, poi, se vogliamo appenderci, non dobbiamo neanche andare in piazza Duomo a prendere freddo. Lo facciamo direttamente nel calduccio di casa.


M: Ma è meno plateale…


C: Vabbè, non puoi aver tutto dalla vita. Allora, per la cenetta di domani e per tutti i romanticoni che seguono le derelitte, oggi posteremo la ricetta della torta Sacher: una libidine di cioccolato, da regalare, regalarsi, o scofanarsi da soli davanti alla tv. Come vedi, amica, va bene per tutte le occasioni.


M: Che gioia… Vabbè, dai, iniziamo.


Ingredienti.

Per la torta

120 grammi di farina bianca
120 grammi di zucchero
120 grammi di cioccolato fondente di buona qualità
120 grammi di burro
5 uova
1 bustina lievito per dolci

Per la farcitura

Marmellata di albicocche

Per la glassa

150 grammi di cioccolato fondente
un po’ di burro

Materiale

Una terrina alta per l’impasto della torta, una per le chiare a neve, frusta elettrica, uno stampo possibilmente di silicone che funziona meglio e magari a forma di cuore (derelitte e pure romantiche)

Procedimento

C: Mafyyyy, metti il burro a sciogliere in un padellino. Meglio sarebbe a bagnomaria.


M: Senti, io lo metto sul gas al minimo e controllo che non frigga, va bene uguale?


C: Brava. Io intanto metto il cioccolato a fondere. Anche qui, sarebbe meglio il bagnomaria, ma siccome il tempo è denaro, io lo metto sul fuoco basso basso e aggiungo un goccino di latte, mescolando bene. Lo fa anche il cuoco capellone che c’è dalla Clerici, quindi…


M: Quindi va bene… Burro sciolto! Inizio a rompere le uova. Di quattro separo il tuorlo dall’albume, il quinto lo getto intero insieme ai rossi. Prendo la frusta elettrica e inizio a montare i tuorli con lo zucchero. Quando iniziano a diventare chiari, aggiungo il burro fuso fatto raffreddare. Appena cominciano a gonfiarsi, passo a montare gli albumi.


C: Mi raccomando, che siano a neve fermissima. Se giri la ciotola, devono restare attaccati al fondo. Io, nel frattempo, accendo il forno a circa 80-100°, poi ti setaccio la farina con il lievito.


M: Albumi montati…


C: Evviva. A questo punto aggiungiamo all’impasto di tuorli, zucchero e burro la cioccolata fusa e la farina setacciata. Mescoliamo bene con la frusta elettrica finché non è tutto amalgamato.


M: Fatto. Ora si aggiungono le chiare a neve, ma a questo punto il movimento di incorporazione deve andare dal basso verso l’alto, con un mestolo. Niente fruste, niente violenza.


C: Amica, sei una poetessa. Ora che l’impasto si è amalgamato ed è bello vaporoso, come i nostri capelli, infiliamo tutto nella tortiera.


M: Le derelitte usano quelle in silicone, che non necessitano di imburratura e infarinatura precedente. E poi la torta gonfia meglio, viene una meraviglia.


C: Ah, la meraviglia… Vabbè, non ci pensiamo! Per l’occasione, sfoderiamo la teglia a forma di cuore, che giace inutilizzata da millenni. Sob.


M: Sigh.


C: Ora tutto nel forno, scaldato a soli 80-100°. Appena la torta si inforna, si alza la temperatura a 150-160. Si lascia così per mezz’ora e poi si fanno gli ultimi 10 minuti a 170-180°. Sembra un procedimento macchinoso, ma funziona. La torta viene alta, sofficissima e soprattutto si gonfia uniformemente.


M: Una volta appurata la cottura con uno stecchino, togliete la torta dal forno e fate raffreddare. Bisogna poi tagliarla a metà con un coltello affilatissimo e umido o col il classico filo.


C: Per la farcitura, facciamo scaldare in un pentolino 100 grammi abbondanti di marmellata di albicocche, meglio se senza pezzettini. Quelli, al limite, si tolgono.


M: La marmellata va spalmata all’interno con un pennello. Non ne va troppa, ma neanche troppo poca. Quella che rimane alla fine nel pentolino, potete passarla sulla crosta superiore del dolce e sui lati.


C: A questo punto facciamo la glassa: fondiamo il cioccolato come in precedenza e ci aggiungiamo un pezzetto di burro per lucidarlo. Poi lo spalmiamo sul dolce e sui lati fino a coprirlo bene. Se è possibile, tirare bene la cioccolata con una spatola, la superficie dovrebbe risultare liscia e compatta.


M: La vostra torta è pronta. A questo punto, potete decidere di scrivere un messaggio sul dolce, con una glassa chiara: qualcosa tipo «Ti amo», «Per sempre», «Sposami». Noi optiamo per un «Ahcomesoffriamo» che va bene con tutto.


C: Buona preparazione a tutti.



PS: Berso, siamo promosse anche stavolta?

martedì 12 febbraio 2008

Pazzi, pazzi, pazzi giornalisti

C: Mafy, hai visto il tg regionale?

M: No, che è successo?

C: Credo che i nostri titolisti siano impazziti. Ti spiego il fatto: è esplosa una bombola in un paese: feriti e casa distrutta.

M: Ohmadonnina. E quindi?

C: Il tg ha aperto con «Cucina i crauti, casa in frantumi».

M: Posso ridere?

C: Ussignur… Se cucinava la polenta era diverso?

M: Vabbè, va ad aggiungersi ai celeberrimi «Mucca entra in gioielleria» e «Orso passeggia in città».

C: Sì, anche a «Investe cervo, butta la macchina».

M: Certo che… Sai, potremmo finire anche noi in prima pagina!

C: E come?

M: Pensa a come verrebbe bene un titolo tipo «Appese al Nettuno, gesto di protesta»!

C: Figoooo… Oppure «”Nessuno ci ama”. Bionde trentine si appendono».

M: Sperando non diventi «Bondole (=mortadelle in dialetto trentino, n.d.r.) bionde pendono dal Nettuno»

C: Oppure «Statua caduta per troppo peso. Si indaga sul web».

M: Meglio non pensarci, dai... Attivo la stampa? Sai che botto farebbe il nostro blog? Blogstar postume.

C: Vai, amica, io scelgo il vestito delle grandi occasioni…



Se la fama giunge solo dopo la morte, che aspetti. (Marziale)






lunedì 11 febbraio 2008

La derelitta si vede dal mattino

Il vantaggio di lavorare a stretto contatto coi giovani è quello di avere un ampio campione degli adulti di domani. Il mio occhio clinico di professora, ma soprattutto di derelitta, mi spinge, per solidarietà, a prestare attenzione soprattutto alle fanciulle, che presentano già nella scuola superiore tratti distintivi di quello che saranno tra qualche anno… Derelitte o no? Questo è il problema… Ecco alcuni lampanti esempi di quanto teorizzato.

Madonna, quanto è figo!

Interno scuola, corridoio, durante la ricreazione. Un gruppetto di quindicenni è in pieno sgallinante chiacchiericcio. Sono impegnatissime, tra un boccone e l’altro delle loro merende. Ridono, sghignazzano, si raccontano del telefilm della sera prima. Poi. all’improvviso, cala un silenzio di tomba e tutti gli occhi si puntano in una direzione: passa uno dei ragazzi del piano di sopra, con braga calata a mezzo culo, boxer ammiccante, ricciolo selvaggio e magliettina piccola. Il figaccione in erba fa un mezzo cenno di saluto a una e sale le scale. Appena gira il pianerottolo, l’ammutolito gruppetto esplode in una stridula risata con tanto di colpi di gomito e mormorii a mezza voce: «Oddio come è figo, oddio come è bello». Una, la più sgamata, aggiunge un «E sta con quella trXXa chiappona di quarta, ma vi rendete conto?».

Possibilità di diventare derelitte: ottima. Bisogna solo imparare l’arte della mimesi. I gridolini isterici di fronte a tanta maschia esposizione sono concessi solo ad almeno due piani di scale. O dietro portoni, muretti, macchine parcheggiate. Insomma, il più nascoste possibile dall’amato bene. Al saluto di lui, inoltre, bisogna imparare a rispondere con scuotimento garrulo di capelli e sorriso smagliante. Occhio ai pezzettini di merenda tra i denti, quindi. E moderazione anche all’insulto libero contro altre donne. Meglio farlo in sedi blindate e tra amiche giurate. Ma con l’età si imparano anche le tecniche.

Dai, dimmi qualcosa di carino…

Autobus, rientro da scuola. Due fanciullette si raccontano le imprese telefoniche della sera prima.

F1: Ieri sera ho massaggiato con Franz…

F2: Noooo, che zoccola che sei… Cosa ti ha detto?

F1: A un certo punto gli ho chiesto di dirmi qualcosa di dolce…

F2: E lui?

F1: Mi ha detto «Ho sonno»… Che carino!

F2: Ohhhh, che dolceeeeee…

Possibilità di diventare derelitte: totale. Confidiamo che con l’età smettano di elemosinare cose carine via sms, ma se queste riescono a leggere nella risposta «Ho sonno» qualcosa di romantico («ragazzeeee, ascoltateciiii, sta facendo culooooo, non vuole dire “ho sonno e vorrei fossi qui con me a dormire”, noneeeee»), sono totalmente e indiscutibilmente avviate sulla strada della derelizione. Non ci riusciamo manco io e la Mafy, in questo caso. E vi ricordiamo che una rideva ebete quando la meraviglia la chiamava «Aho, ‘a vacca» e l’altra ha annuito con gioia quando l’altra meraviglia le ha annunciato di aver trovato la morosa, ma che questo sarebbe stato un bene, perché, abitando lei al nord, si sarebbero potuti vedere spesso. No limits.

Lacrime amare

Cortile, esterno scuola. Una ragazzina è in lacrime tra le braccia delle compagne.

RiL: Buahhhhh, perché – sob - mi ha detto – sighhhh - cosììììììì…

C1: Ma cosa gli hai detto tu?

RiL: Che –sob - non aveva - sigh - abbastanza tempo per meeee… E che non lo vedevo maiiiii… E che se preferisce – sighsobsigh - andare a giocare a calcio, me lo deve direeeeeee… Buuuuuuuhhhh…

C2: E cosa ha fatto lui?

RiL: Mi ha mollataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhh…

Possibilità di diventare derelitte: scarsa. Manca la strategia. La fanciulla probabilmente aderirà alla categoria «Spaccacazzi per partito preso». La derelitta non vieta il pallone o gli incontri con gli amici: finge di uscire anche lei e di essere molto impegnata, o massimo massimo soffre in silenzio. Scuote i capelli. Se esasperata tenta la via alternativa, proponendo «qualcosa di più divertente della partita»… Se la meraviglia abbocca, si ottengono due piccioni con una fava. Se non abbocca, c’è sempre l’opzione «appendersi al Nettuno». Ma il tutto in rigoroso silenzio. Fino a che la pazienza regge. Poi si passa al boicottaggio dell’auto, del motorino, del pallone di calcio stesso. I supplizi corporali sono l’ultima risorsa: ci si rovina le unghie.


(To be continued…)

venerdì 8 febbraio 2008

Mutandopoli

Ieri pomeriggio le vostre derelitte preferite sono andate a fare incetta di biancheria. Sono arrivate le nuove collezioni primavera, che ci guardavano come un fiorellino da cogliere… Potevamo resistere a cotanto richiamo? Non sia mai: ricordatevi sempre la massima della Mafy: «la biancheria è come la prudenza: non è mai troppa». Che poi si indossi la guepiere solo per spolverare o il tanga minimal solo per rifare il letto, poco importa (e su questa balla clamorosa, fateci piangere qualche secondo…).

La commessa ci riconosce, ormai ci chiama per nome: sospetto che il costoso bracciale che le pende al polso destro se lo sia comprato grazie ai nostri copiosi investimenti in mutande. Sciorina invitante sul bancone metri di pizzo, di tulle, di laccetti, di nastrini, di ricami. È peggio delle sirene di Ulisse: irresistibile. Alla fine ce ne andiamo alla cassa orgogliose della scelta, e con un brivido di terrore in attesa della strisciata del bancomat. Ma non è finita qua: la Perfida ci aspetta al varco.

P: Vi serve niente altro? Magliette, perizoma…

C: No, grazie, a posto così…

P: E da uomo?

M: Mmmpf…

P: Sono arrivate le cose per San Valentino, avete visto che belle?


E ci sbatte sotto il naso una fila di boxer variopinti.


C: Ah, cavolo, questi a righette sono bellissimi…

P: Vero?

M: Già…

C: Ma bisogna avere un uomo che porti i pantaloni un po’ scesi, sennò non si vedono nemmeno…

R: Ah, perché avete fidanzati tradizionalisti che vestono classico? Niente pantaloni a vita bassa?

M: Guarda, a dir la verità la mia amica ha formulato male. Bisogna solamente avere un uomo… Poi sui pantaloni ci si può anche lavorare.

In mutanda veritas. Sob.

... scusate ...

Causa gravissimi problemi tecnici


psssss ... ve lo dico sottovoce ... è colpa di Callista che è un po' distratta e si è persa il file del post (ma io non vi ho detto niente ... mi raccomando!)



pubblicheremo qualche cosa di nuovo e serio (ma quando mai?) nel pomeriggio!

mercoledì 6 febbraio 2008

Promosse all'orale (?)

Come promesso al nostro caro amico Lillo durante il blog raduno di Parma, le derelitte hanno deciso di affrontare un tema scabroso, proprio in tema con il primo giorno di Quaresima. Se non ci scomunicano oggi, saremo salve a vita… Comunque sia, diremo la nostra in materia di «sesso orale», materia in cui siamo specialiste visto che parliamo parliamo e facciamo poco… E poi, come dice la nostra amica Vipera, una vera blogstar deve affrontare almeno una volta questo argomento per essere tale. Siccome noi tutte le mattine ci alziamo dal letto canticchiando «I wanna be a blogstar», non possiamo esimerci dal farlo.

Ma potevamo trattare dell’argomento in maniera canonica? Nooooo… Le vostre Callista e Mafalda vi riveleranno cosa le donne pensano di tutte le cose che gli uomini vogliono (per eventuali approfondimenti, vi rimandiamo al post di Gg in materia).

  1. Dovere o piacere?

Va bene, uomini, è vero che è una pratica che va fatta per piacere, non per dovere, anche perché in caso contrario rischia di diventare un procedimento meramente meccanico (avete presente i pistoni della macchina? Ecco…). Le Derelitte manifestano il loro entusiasmo, giurin giurella. Ma permetteteci qualche appunto. Dimostrare piacere nell’atto è una cosa; dover rispondere a domande tipo «Allora, ti piace il caXXo? Dimmi che ti piace…» è un altro paio di maniche. È impossibile, oltre che parzialmente pericoloso. O ci si esibisce in grugniti tipo «gmrphgggh» o si annuisce con rischio dell’amputazione di parti delicate. Oppure si sospende tutto per dire «Certo, caro, non hai notato quanto io sia entusiasta?» con continuazione che potete immaginare. Mah.

  1. Guardami, guardami, guardamiiiiii…

Si, uomini, ci piace guardarvi negli occhi. Adoriamo farlo. È bello avere in «mano» (ah ah ah) la situazione e vedere che vi sdilinquite di piacere. Ma non chiedeteci di farlo sempre e comunque. Se vi stiamo «rallegrando» mentre siete comodamente seduti in macchina al posto di guida, non possiamo guardarvi. Abbiamo già il nostro bel daffare a non morire per perforazione peritoneale causata dal freno a mano, e il Signore non ci ha ancora dotato di vista panoramica. Non siamo mosche e neanche camaleonti. Non ancora, almeno.

  1. Vivo sempre insieme ai miei capelli…

Cari uomini, lo sappiamo che volete mantenere sempre un minimo di controllo, anche in queste situazioni. E sia, prendeteci per i capelli, ma con tre avvertimenti. Uno: se volevamo un’endoscopia, andavamo dal gastroenterologo; due: cercate di accompagnare il «senso di marcia». Il movimento «derelitta su e giù + capelli di qua e di là» è controproducente; tre: non fateci lo scalpo, altrimenti come li scuotiamo i capelli?

  1. «Voglio il tuo profumo!»

Bene, grazie al cielo ci tenete all’igiene, altrimenti non ci saremmo neanche avvicinate. Siete alti, sexy e profumati. Ma almeno per il vostro «migliore amico», usate un detergente neutro. Niente saponi al pino silvestre mugo di montagna o alla menta asburgica, che ci fanno starnutire. Ancora peggio, niente cocco e ananas, fragoline di bosco, kiwi e melone. Vogliamo baciare un uomo, non un arbre magique.

5. Il richiamo della foresta

Grazie, uomini, manifestateci la vostra gioia incondizionata. Ci rende orgogliose. Ma non esagerate. Se potete evitare i balzelli da 20 cm che compromettono l’integrità dei nostri zigomi, è meglio. Lo stesso vale per le performance vocali. Se gridate «AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH», noi ci giriamo terrorizzate, aspettandoci di avere alle spalle come minimo l’assassino di Psycho. Attenzione anche ai nomignoli, di cui abbiamo diffusamente già parlato: noi non siamo le «micette» o «cucciolette» di nessuno. Grazie.

  1. Duracell dura di più. Mooooolto di più

Evviva, siete dei grandi amatori. Avete una durata da far crepare di invidia Sting in persona. Ma avete altre occasioni per dimostrarlo. Va bene il quarto d’ora, vanno benissimo i venti minuti. Sulla mezz’ora, però, iniziamo a dare segni di cedimento e a sentire un dolore diffuso che va dalla zona paro-mandibolare alle ginocchia. Aiutateci.

  1. Tesoro, fai presto!

Sappiamo che la pratica vi piace, cari maschietti. Ma lasciateci fare con calma. Dateci l’illusione di poter scegliere. E di scartare il nostro regalino con calma. Non potete farvi trovare con le braghe calate e la maglietta arrotolata sulla pancia. È tristissimo.

  1. Vado, vengo o sto?

E arriviamo al punto cruciale, ossia la domanda che attanaglia tutti gli uomini: una volta arrivati in zona Cesarini, si conclude «dentro» o «fuori»?

Secondo noi la domanda non è di così semplice risposta. Infatti, ogni opzione ha al suo interno varie scelte.

Fuori

O ci si toglie con un minimo ragionevole anticipo e si conclude con «altri mezzi» o ci si toglie l’attimo esatto della manifestazione di gioia assoluta.

Nel primo caso, quindi, non si tratta di quello di cui si parla, ma di «tecnica mista». Squalificata. Nel secondo, oltre all’enorme tristezza, si presenta il problema di indirizzare quelli che potevano essere i nostri figli in posti ancora più impropri di quelli immaginabili (vedi occhi, orecchie, narici, cruscotti della macchina, piastrelle, pavimenti, tappeti persiani, copriletto, ecc. ecc. ecc.).

Dentro

Sembra semplice, ma… le opzioni si complicano!

Dentro e fuori

C’è chi lo fa. Ma noi ci chiediamo: come si fa a farlo con nonchalance? Si corre in bagno? Si usa una sputacchiera? Ci si produce in uno spruzzo effetto balena urlando «scherzetto scherzetto»? Mah.

Dentro e giù

Sembrerebbe la soluzione più facile e auspicabile. Ma si presentano drammatiche complicazioni. Se non si è in posizione perfettamente corretta e controllata, si rischia la morte per soffocamento. Se non si è abbastanza abili nella manovra di «assimilazione», si rischia l’effetto «medicina cattiva» (a questo punto un bel respiro e giù…). Se la pratica si effettua in posizioni non canoniche, si rischiano errori di direzione con conseguente interessamento di tonsille, palato molle, adenoidi e vie respiratorie superiori. A questo punto il colpo di tosse, lo starnuto, lo sputazzo sono conseguenze inevitabili.

Consce del fatto che da ora in poi nessun uomo leggerà mai più il nostro blog, attendiamo i vostri commenti…

martedì 5 febbraio 2008

MoF event: le prove.

A grande richiesta e con il segreto desiderio di vedere se un porno blol parallelo al nostro avrebbe successo, ecco le derelitte mascherate!





COMUNICAZIONE DI SERVIZIO: la vostra Mafy ha cambiato indirizzo msn a causa di problemi tecnici con quello vecchio (mi fa culo anche un indirizzo msn ... vi rendete conto come sto messa?). Quello nuovo è occhi_azzurri_78@hotmail.it
Probabilmente non ve ne fregherà una cippa ... ma aggiungetemi ai vostri contatti ... vi preeeego!

Ma non è giusto... mi fanno culo anche da giovani!

Ieri pomeriggio sono andata in soccorso di una mia amica colpita da mal di schiena fulminante, dotata di piccolo nano (leggisi figlio di sei mesi) e con la mamma appena partita per le vacanze.
Amica chiama ... Mafalda risponde.
Mi presento a casa sua verso le due di pomeriggio. Il nano dorme.
Aiuto Antonella a fare due lavoretti di casa e poco dopo vado a recuperare Jacopo dalla culla.
Un bambino spledio; due occhioni immensi, tre capelli in croce biondissimissimi e ben mezzo dentino. Praticamente dieci chili di sorrisi e sbavature.
Mentre la sua mamma se ne va dal fisioterapista sperando di tornare un po' meno dolorante, lo faccio giocare sul tappetone invaso da pupazzi, palle e palestrine varie. Ormai il furbetto ha imparato a stare seduto e non c'è verso di fargli passare del tempo sdraiato guardando le millemila cose (api di peluches, fiori, coccinelle) appese alla sua parete di giochi.
Dopo una sessione di gorgheggi e tiraggio di capelli (i miei, ovviamente) siamo passati alla fase "come mi piacerebbe saper camminare". Praticamente tenevo Jacopo sotto le braccine ad un'altezza giusta in modo che i suoi piedini potessero toccare terra ... e quando si dava la spinta gli facevo fare un saltino ... urla di gioia del bambino ... urla di dolore delle mie braccia al quattrocentesimo salto.
Verso le sei la sua mamma è di ritorno.
Ed è l'ora della pappa.
Cuociamo mezza patata, mezza carota, un pochino di carne al vapore, tritiamo tutto e aggiungiamo la farina (una cosa strana che puzza un po') e aggiungiamo un filino d'olio e il grana.
L'aspetto è invitante ... e Jacopo mangia con gioia.
Non faccio in tempo a preparare il cucchiaino pieno che me lo ritrovo con la bocca aperta ... tipo uccellino che reclama il cibo dalla mamma.
Il problema è che il cucciolo ha da poco imparato a fare le pernacchie ... e passi quando le fa "a secco" ... il problema è quando si rende conto che farle quando ha in bocca del cibo cremoso ... è moooolto più divertente.
Risultato? A fine pasto mi ritrovo il maglione nero in una variante salmone (carota e patata assieme generano una nuances interessante) dipinto a stucco veneziano ... una meraviglia!
Finito la cena, prima della sessione di gioco pre nanna ... è ora del pigiamino!
Quindi lo porto in bagno, lo lavo, lo cambio, lo incremo tutto e gli metto la tutina verde acqua con disegnati gli orsetti ... (faranno la variante da adulti??? è troooooppo carina!)
Cambiato, profumato e lindo lo riporto in salotto ... e quì la tragedia.
Pianti a dirotto. Urla mai sentite da orecchie umane ... una cosa straziante.
Lo porto vicino alla sua mamma ... e lui ... tranquillo e pacifico con un sorriso da orecchio a orecchio.
Lei lo tiene un pochino poi, vinta dalla stanchezza e dal dolore lo ridà a me chiedendo di portalo a nanna ... e nuovamente la tragedia ...

Ehhhhh no!
Eccheccazzo!
Ha sei mesi e già mi fa culo?
Lo faccio giocare, lo coccolo, lo sazio, lo cambio e lo pulisco ... tutto a posto ... poi mi riavvicino a lui e fa culo???
Ohhh ... ma non è mica giusto!

Mamme ... un appello!
Per un mondo con meno derelitte ... insegnate ai vostri figli a non fare culo.
Meno culo per tutti (che detto così potrebbe trovare molti non d'accordo ... ma cogliete il senso derelitto del termine)

lunedì 4 febbraio 2008

MoF event: the day after.

E come era prevedibile, ecco il derelitto resoconto (per sommi capi) del MoF Event di sabato.

  1. Le derelitte partono in ritardo clamoroso sulla tabella di marcia per problemi organizzativi del carnevale a cui devono partecipare il giorno dopo. Volevano arrivare a casa MoF nel pomeriggio e sono arrivate con mezz’ora di ritardo sull’inizio della festa. Cominciamo bene.

  2. Gli splendidi costumi da angelo (Cally) e diavolo (Mafy) fatti con tanto amore e tenuti un po’ cortini per essere minimamente sexy, risultano essere vagamente porno. Molto porno. Decisamente porno. Facciamo buon viso a cattivo gioco: d’altronde il carnevale è fatto perché gli uomini possano vestirsi da cretini e le donne da maiale, il tutto senza essere rimproverate.

  3. In autostrada, la Cally decide di sistemarsi il vestito esattamente in fase di sorpasso di una punto. Tre secondi dopo suona il suo telefono: è Gg: «Ragazze, sono in macchina con Lillo… Siete in autostrada in zona Piacenza?». «Sì». «Fate le quattro frecce un attimo… Ahhh, ecco, infatti, siete voi, ci avete appena superato». Non abbiamo avuto il coraggio di chiedere se lo spettacolo della sottoscritta arrotolata seminuda sul sedile si era colto in pieno.

  4. Il MoF (angelo salvifico) ci telefona per farci una piantina dettagliatissima in modo da raggiungere facilmente casa sua. Visto che Lillo e compagnia ci seguono a ruota, ci ergiamo a guide assolute della serata. Ci perderemo solo 5 volte, telefonando almeno 10 volte al povero MoF. Perdonaci, siamo bionde. Comunque la tangenziale di Pavia ha il suo fascino, soprattutto se Lillo (che resta sempre il nostro unico e insostituibile mito), vestito da commissario, occupa il tuo posto sulla Dere Car e tu resti in sottoveste sulla carreggiata («Lillo, scendi e fammi risalire, che ti arrestano davvero per favoreggiamento della prostituzione»).

  5. Arrivati finalmente a casa Mof, veniamo accolte dal padrone di casa in tenuta da perfetto organizzatore. Ci sentiamo subito a nostro agio, anche se è la prima volta che lo vediamo. Saltelliamo coi tacchi a spillo sull’erba e entriamo nel delirio. Riconosciamo subito la mitica Queenice, in tenuta piratesca, e ci sembra di incontrare un’amica di una vita. La potenza di internet è anche questa. Ci corrono incontro un’altra sexy corsara dal sorriso contagioso e dalla spada che si rivelerà utilissima (…): Rompina, seguita a ruota dalla fruittellesca Fragola, vestita splendidamente a imitare il suo frutto preferito (volevamo ucciderla per le sue scarpe, sigh). Sorelle di blog, con cui ci siamo trovare benissimo, anche se parlare con la musica era complicato e abbiamo preferito darci alle danze. Ma siamo certe che avremo modo di approfondire l’amicizia, magari coi famosi pizzoccheri di cui abbiamo parlato.

  6. Veniamo coinvolte in balli sfrenati, cocktail perniciosi (e bravo il Mof col suo rosso ma pure la Ice con la sua «medicina» speciale) e chiacchiere, per quanto lo permette la musica.

  7. La festa si rivela essere un vero blog raduno: oltre ai già nominati commissario Lillo, con tanto di baffo, guru Mof, piratIce, Gg in tenuta da operaio che Full Monty gli fa una pippa, Rompina e Fragola, ritroviamo Lo Stupido (vestito da boia/fatina/uomo in pigiama/pugile) e conosciamo Ju ju e the Artist. Incontriamo anche il parafarmacista che ci è corso in aiuto quando eravamo malaticce e ci ha salvato, permettendoci di prendere parte alla festa e di far percepire a tutti lo stato eccellente del nostro intestino tenue grazie alle gonne troooooppo corte. A tutti, anche a quelli con cui abbiamo parlato e ballato senza sapere minimamente chi fossero, grazie.

  8. E veniamo al punto cruciale della serata, che tutti ci rinfacceranno fino alla morte: ossia il fatto che (incredibile) siamo state meno derelitte del solito (chi ha orecchie per intendere, intenda). Il che ci ha permesso di tirare queste conclusioni: fuori casa giochiamo meglio; i trentini non valgono una cippa; il clima da «festa delle medie quindici anni dopo» gioca decisamente a nostro (e non solo nostro) favore. E a volte il pianeta porco bastardo finge di non vederci: in attesa che ci colpisca assai duramente, fischiettiamo e ringraziamo per la troppa grazia. Il resto è stato detto e si dice in privato, soprattutto a chi di dovere (curiosoni!), perché le cose belle, per quanto ci riguarda, a volte vanno tenute per sé (tanto ci penseranno tutti gli altri a metterle in piazza, chiacchieroni…).

  9. Il ritorno è volato via tranquillo, con Lillo che cede la guida e si addormenta placido sulla spalla di Gg dopo aver vinto la partita con le Derelitte, sbagliando strada solo una volta. Ricordiamo anche la proposta di itinerario dello Stupido, che suggeriva di passare da Parma per accorciare decisamente il tragitto verso Trento. Grazie al cielo non ti hanno ancora fatto Ministro dei Trasporti, caro.

  10. Arriviamo a Trento alle sette di mattina, stanche morte ma felici. Era un po’ che non ci divertivamo così. Grazie ancora a Master e al suo splendido team. Attendiamo con ansia il prossimo evento (sperando ci voglia ancora invitare… MoF, è stata la Mafy a calpestarti la foglia di una verza davanti a casa, ha sbagliato strada… Io non c’entro!).

Grazie a tutti, di cuore, e scusate se abbiamo dimenticato qualcosa o qualcuno, ma i nostri neuroni sono ancora addormentati. Il blog ci ha fatto conoscere persone splendide, ed è il regalo migliore che potevamo ricevere da queste quattro fesserie che scriviamo ogni giorno. Vi amiamo, più o meno platonicamente (…), tutti.


Cally e Mafy