mercoledì 28 febbraio 2007

... se il buongiorno si vede dal mattino ...

Settembre 2006, Sud Italia, Primo giorno di vacanza.
Costume, pareo, canottierina in tinta (of corse), infradito, borsa da spiaggia stracolma, fascia ai capelli, occhiali da sole … e via … prontissime.
Usciamo, chiudiamo la nostra meravigliosa casa presa in affitto ed entriamo in macchina. Una corsa nera, bassa, grintosa, nuova di pacca, immatricolata nel maggio del 2006. Ok, non è la macchina che volevamo, ma bisogna ammettere che, a parte il fatto che un pelino rigida, è comoda e a bordo ci facciamo la nostra figura.
Partenza … essendo il primo giorno non possiamo esimerci dall’ ”operazione nostalgia” e andare alla spiaggia dove siamo state l’anno scorso … una bella spiaggia, anche se non la più bella, con un mare limpido, anche se non il più limpido, con una sabbia fina anche se non la più fina e la più bianca … nonostante questo per noi rimarrà sempre LA spiaggia …
Dalla nostra casetta dista, più o meno, una quindicina di chilometri che percorriamo guardandoci attorno osservando i posti che ci fanno tornare con la mente ad un anno fa. E’ una strana sensazione … un misto di felicità ed eccitazione per l’oggi con delle sfumature di nostalgia e malinconia per il passato. A destarci dalla nostra condizione di confuse e felici (che è sempre meglio di lucide e disperate) ci pensa il cellulare di Callista. L’imprecazione della mia amichetta, una volta visto il nome comparso sul display, mi fa capire al volo che dall’altra parte della linea non c'è persona gradita …. E ti credo …. È ‘spauracchia’ !!!
Ho quasi paura a spiegarvi chi è ‘spauracchia’ e poi capirete il perché … ma sono temeraria … immaginatevi una ragazza magra magra, pallidissima in qualsiasi stagione, capelli scuri, voce alla soglia dell’inquinamento acustico e degli orribili peli neri sulle sugli alluci … bene, questa meravigliosa creatura è, anzi era, una collega di Cally … una di quelle colleghe rompimaroni e incompetenti, simpatica come una colica di mal di pancia. Ottimi motivi per non parlarle.
Il telefono squilla ancora … non si risponde, ovvio, siamo in vacanza!
Alziamo il volume della radio, cantiamo felici, ridiamo e ci avviciniamo alla nostra meta il tutto inconsapevoli che la maledizione di ‘spauracchia’ vaga sopra le nostre teste, bionde e pettinate, come una spada di Damocle. Beata incoscienza!!!!
Arrivate ... ora dobbiamo soltanto oltrepassare il paese e ci siamo...Attraversiamo un incrocio ad una velocità che sfiora i 18 all’ora … il tempo di rendermi conto che c’è qualche cosa di strano … quella macchina è vicina, un po’ troppo vicina … perché non si ferma???? …badabam …. La nostra corsa sobbalza un po’ ferma due metri avanti spegnendosi con un rumore di disappunto.
Mi giro verso Callista … la guardo e agitata le chiedo “Oddio, Cally, stai bene? Ti sei fatta male?” mi risponde con un “ma che cavolo è successo? Stavo cercando una stazione radio decente” ... “ci sono praticamente entrati in macchina … dalla tua parte!” … lei mi guarda, sorride e dice “chissene … abbiamo la casco!!!” …
Io questa donna la adoro
Vabbè … scendiamo (Cally con qualche difficoltà in più visto che ha dovuto prendere a spallate la portiera) e veniamo ricoperte da una serie di insulti (almeno crediamo siano insulti, visto il dialetto stretto nel quale ci si è rivolto) da un personaggio bizzarro. Tra i 70 e gli 80 anni, abbronzatissimo, capelli bianchi bianchi, pantaloni corti azzurrini con sopra una meravigliosa canottiera bianca a coste … ecco … detto tutto, no??? Con l’aiuto di una signora uscita da una casa vicina (la corsa si è fermata praticamente sui gradini del suo ingresso) capiamo che il gioioso anziano ci accusa di aver saltato la precedenza quando un cartello alle sue spalle lo smentisce ampiamente. Ma la preoccupazione principale del nostro amico è per la sua povera macchina uscita nettamente sconfitta dallo scontro con la nostra coriacea opel ... “Chi la sposta?” “Chi me li paga i danni?” “come faccio a tornare a casa???”
Una serie di domande alle quali noi non sappiamo assolutamente rispondere … e poi noi dobbiamo andare al mare ad abbronzarci … chissene della uno del due …eh!!!
Ovviamente si opta per la constatazione amichevole … mi appoggio su un tavolino dell’ingresso della signora/traduttrice (che nel frattempo ci offre, nell’ordine … dell’acqua, del caffè, dei pasticcini, un piatto di pasta, un po’ d’impepata di cozze …) e comincio a scrivere dati …nel frattempo l’agitatissimo signore si avvicina alla sua povera macchina. Callista, per cercare di sdrammatizzare la situazione, gli dice “… beh … forse non c’è bisogno del carro-attrezzi, magari riesce a spostarla a lato della strada … no? Non mi sembra un danno così graveo …” … il tutto accompagnato con un sorriso rassicurante e gentile che lo quasi quasi lo convince…
L’omino esce dalla macchina con tutti i documenti nella cartellina, chiude la portiera e …badadammmmsfruuuuuuuuufffffff … il motore della uno crolla a terra … sbuffando e perdendo ogni sorta di liquido …
Cally ed io ci guardiamo negli occhi ed insieme commentiamo: “in effetti è il caso di chiamare qualcuno”…

… mille scartoffie e un’ora dopo, siamo sdraiate sulla calda sabbia a goderci in nostro primo meritatissimo sole … canticchiando quella che diventerà la colonna sonora della nostra vacanza … avete presente la canzone di Neffa “è meglio una delusione vera che una gioia finta…” … la nostra versione è “è meglio una uno ieri che un fuoristrada oggi …”

… la maledizione di spauracchio ha colpito ancora … e se chi ben comincia è a metà dell’opera … immaginatevi il resto della vacanza …

To be continued …(prima o poi)

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