mercoledì 21 febbraio 2007

sogni ricorrenti...

Di nuovo, lo stesso incubo. Io che devo andare a casa sua, LUI che mi aspetta. Io che parcheggio di malo modo in mezzo alla strada (chissà perché quando sono agitata non riesco a parcheggiare…), LUI che mi chiama per vedere se sono arrivata. Io che esco di corsa dalla macchina e entro nella sua strada, LUI che ride al telefono. La sua voce, la sua risata… E poi il panico: la sua casa non è più lì… Al suo posto un complesso di condomini disposti su quattro file e ordinati alfabeticamente: roba da perdere la testa. Comincio a correre freneticamente tra un palazzo e l’altro, cercando casa sua, poi gli telefono: «Mi sono persa…» Lui ride ancora, «Sei sempre la solita», mi dice, «adesso ti vengo incontro». Cerco ancora, non lo trovo, lo richiamo, ma non risponde, e nel frattempo ricevo una telefonata di un amico che mi occupa il telefono mentre lui cerca di contattarmi…

E finalmente mi sveglio, il cuore in gola, il respiro corto: ancora, ancora, ancora lo stesso sogno. E per fortuna è solo un sogno…

Datemi il telefono…

«Mafalda, sai, l’ho rifatto ancora, lo stesso sogno… Io lo cerco e non riesco a trovarlo… Cosa vorrà dire?»

«Che devi comprarti un navigatore…»


A buon intenditor poche parole...

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