giovedì 19 maggio 2011

Like a virgin

Venerdì scorso le Derelitte sono state invitate a una festa anni ’80: come immaginate, hanno accettato con gioia la proposta, salvo poi scoprire (un’ora prima di uscire di casa) che era gradito l’abbigliamento a tema.
A questo punto Mafalda ha dato forfait: l’idea di raccattare una cosa improvvisata non è nell’indole della ormai mora derelitta: “Amica, c’era una moda orrenda in quegli anni: piuttosto metto il pigiama di Clarabella e mi spalmo sul divano”. Anche Callista avrebbe fatto volentieri a meno dell’uscita, provata da tre ore di organizzazione del musical scolastico che le avevano ridotto i polpacci a due blocchi di ghisa: ma una telefonata dell’organizzatrice della festa, nonché collega, l’ha subito convinta alla partecipazione: “ Se non vieni pubblico su FB la foto dove sembra che tu abbia i capelli arancioni e hai il doppio mento: quindi raccatta un vestito e muoviti”. Oh, toh, improvvisamente mi è tornata la voglia di fare vita sociale…
Partendo da un paio di leggings neri di pizzo, comprati due anni fa e messi una volta (commento di mamma Callisti “te me pari ‘na batona”, ossia passeggiatrice in dialetto trentino), ho costruito il mio improvvisato look in perfetto stile Ottanta. Due canotte sovrapposte, una cascata di collane, perline, nastrini al collo, una specie di guantino nero alla mano sinistra e una gonna tipo tutù comprata in un momento di obnubilamento del buon gusto e finita in un angolo remoto dell’armadio. Trucco pesantissimo, capelli tirati tutti di lato e fiocco in testa modello Madonna nel suo momento più trash. Risultato davvero notevole, se inserito nel contesto, agghiacciante se si pensa che mi sono fatta due isolati a piedi per arrivare al locale. Per fortuna che insegno a 40 km da Trento.
Al ritorno dalla festicciola, ho dato un passaggio a una mia amica, detta da qui in poi Sora Sara, anche lei conciata in pieno stile “Like a Virgin”. In preda all’eccitazione musicale e caricate di zucchero (in quanto uno degli angoli ristoro della festa prevedeva i gommosi di cui siamo ghiotte, i chupa chups e altre dolcezze anni ’80), abbiamo imboccato la via di casa dicendo “ Ah ah ah, sai che ridere se ci fermano i carabinieri vestite in questo modo?”.
Vabbè, dai, era effettivamente un pochino eccessiva e pure sfortunata come ipotesi. Infatti non ci hanno fermato i carabinieri, ma la polizia. Sono solo arrivata a togliermi il fiocco dalla testa prima di fermare la Cally car.

Poliziotto (facendo il saluto militare): Buonasera signorine… Patente e libretto, per favore.
C (cinguettando): Certo! Un attimo solo che recupero tutto.

Prima mossa: maledire mentalmente il pianeta porco bastardo e aprire il cassetto del cruscotto per recuperare il libretto. Niente di più facile. Basta solo estrarre la busta dei documenti e voilà, libretto trovato. La patente, invece, è in borsetta. E la borsetta è incastrata dietro il sedile del guidatore: un paio di tentativi di tirarla fuori senza scomporsi troppo dalla seduta, ma niente. La maledetta è incastrata.
P: Signorina, se vuole scendere a prenderla faccia pure, magari è più comoda.
Proprio quello che volevo evitare: se seduta potevo sembrare al limite una dalla mano lievemente pesante nel trucco, in piedi tutto il mio ambaradan trash diventava perfettamente visibile. Faccio un sospiro, apro la portiera e metto fuori una zampa inguainata nel pizzo e in una scarpa rosso lacca altra 12 cm. Il poliziotto è perplesso.
C (mentre rovista nella borsa): Ehh, sa, abitualmente non mi vesto così. È che siamo andate a una festa anni Ottanta…
P: Anni Ottanta? Voi? Ma se negli anni Ottanta non eravate neanche nate…
C: Eh, no, c’eravamo…
P: Ma eravate due bambine, allora!
C e S (lusingate): Ih ih ih…
P: Un attimo solo che controllo i dati.

Mentre il poliziotto si allontana, io e la Sora Sara ci diamo ai commenti.
C: Ma che sfiga nera porca bastarda.
S: Eh vabbè, almeno si sarà fatto due risate.
C: Io becco sempre controlli nei momenti meno opportuni: di ritorno da uno spettacolo di flamenco, con due rose e un pettine in testa, dopo una limonata in riva al lago, con i bottoni allacciati a casaccio, con Mafalda che dice cose senza senso (tutte vicende narrate nei post, se volete ulteriormente deriderci, NDR)… Uff.
S: Sttt, che torna.
P: Eccomi qua!
C&S: Salveeeee!
P: Tutto a posto. Ma ditemi un po’, signorine, a questa festa anni ‘80 avete bevuto?
C: No, io quando guido non bevo. Comunque se vuole fare il test, io non ho nulla in contrario.
P: No no, si figuri… E poi che lei è perfettamente lucida si capisce da come parla!
C (chiedendosi se era un complimento): Ahhhh, ecco…
P: Ma come mai state rientrando così presto? È solo mezzanotte…
C: Eh… Ci piace la favola di Cenerentola, ah ah!
S (la serpe): Perché lei domani lavora!
C: Zitta, che pure tu fai lo stesso lavoro mio!
P: E cosa fate?
C&S: Le in...mpf…anti
P: Come?
C&M: LE INSEGNANTI!
P: Ahhh… alle elementari?
C (chiedendosi se il simpatico poliziotto forse potesse essere interessato all’influenza del trucco anni ’80 sull’educazione dei fanciulli): No, alle superiori. Insegniamo italiano.
S: Lei anche latino! Auch! (gomitata di Callista)
P: Ah! Avrei dato chissà cosa per avere due insegnanti come voi… Chissà come studiano volentieri i vostri ragazzi.
C: Eh, ma mica ci vestiamo così di solito…
P: Ma l’importante è il contenuto! Buonanotte, signorine, guidate con prudenza.

L’importante è il contenuto, già… Come negli insaccati. Sob.

Like a virgin, uh!

2 commenti:

Francesca Palmas ha detto...

ahahahahahahaha amicaaaaa! voglio la foto anche di questo splendido vestiario trash!!! ma perchè qui non sono mai invitata a queste feste? e perchè non siete qui vicine? infatti nessuno si vestirebbe mai insieme a me...! :)

PP ha detto...

Se non mi dai 83mila euro al giorno per vent'anni doco a tutto il mondo telematico cosa mi ha scritto Fidanzato per farmi ritonare alla festa e vedere il tuo look!