venerdì 8 marzo 2013

C'è qualcosa di grande tra di noi?

Che io, Callista, abbia la fortuna di fare l’insegnante ormai lo sapete. Che sia particolarmente portata alle tragiche figure di guano è altrettanto universalmente noto. Ora, per dimostrarvi che sono passati degli anni ma che non ho perso l’abituale smalto in questo campo, diamo inizio oggi alla trilogia dell’equivoco: ossia come mi sputtano la credibilità lavorativa in due minuti e per tre volte di seguito con membri della stessa famiglia. Una campionessa, proprio.
Iniziamo dal principio, come sarebbe buona abitudine. Quest’anno, per la prima volta nella mia carriera, in una classe ho uno dei due rappresentanti dei genitori maschio: e già questo è un evento di per sé straordinario. Ma la cosa che rasenta l’assurdo è che trattasi di genitore attento, amorevole, giovane e pure discretamente figo. Ok, decisamente figo. Va bene, lo ammetto: proprio bonazzo. Una specie di George Clooney trentino. Inutile dire che tutte le colleghe aspettano con gioia il momento del ricevimento genitori quando c’è la sua prenotazione… E invidiano il mio ruolo di coordinatrice di classe, visto che ho l’oneroso compito di tenere i rapporti con i rappresentanti.
Durante le elezioni e il primo incontro mi sono zelantemente prodigata nel mio compito: ho lasciato la mia mail, le ore di ricevimento, ho spiegato programmazioni e affini, ho anche accompagnato i genitori alla porta, stringendo la mano prima alla mamma rappresentante e poi a Georgy. Lui, cordialissimo e sorridente, mi stringe la mano con vigore e mi dice “Allora professoressa Callisti, rimaniamo d’accordo che se ci sono problemi lei ci avvisa e se abbiamo qualcosa da dirle ci facciamo sentire noi, ok?”. Ed ecco la mia geniale risposta, con un sorriso a 32 denti e voce flautata: “Ceeeeeeerto! Quindi se io non la sento, sto tranquilla (e già qui…). Se invece HA QUALCOSA DI GROSSO PER ME, SA DOVE TROVARMI!”.
Considerando che io non uso mai il termine “grosso” per i tragici doppi sensi a cui si presta (soprattutto perché lavoro con adolescenti), direi che Freud avrebbe molto da dire su questo mio sinistro lapsus.
George è rimasto del tutto impassibile di fronte alla mia triste uscita: ma per la settimana prossima ha prenotato ben quattro spazi degli otto disponibili nella mia ora di ricevimento. Considerando che suo figlio ha la media del 9, inizio a temere.

5 commenti:

Mìgola ha detto...

Qui in Francia sarebbe un ragazzino da tenere sotto controllo visto che i voti sono su ventesimi 9 su 20...c'è un motivo "grosso" per chiamare il papà! ;)
Rarissimi i papà che si interessano della scuola...bravo oltre che bonazzo!
Buona giornata derelitte! :)

Anonimo ha detto...

ahahahahah che ridere!!!! secondo me il quieto Padre Jorginio ha visto le due tue formidabili fioriere semina l aiuola...ahahahah..grandiii Derelitteeee!!!

Baol ha detto...

Vabbè, "temere" mo...

annalù ha detto...

Ahahahaha!! Siete uniche ragazze!!'

Chiara Iav ha detto...

Grosso modo vi siete intesi: a entrambi piacciono belli e colti. E il lunedì avanza... :D