giovedì 10 maggio 2007

Confessioni di una derelitta

Richiamata alla memoria dal mio post di qualche giorno fa, è spuntata una figuraccia telefonica da antologia. Visto che scrivere questo blog è ormai diventato meglio del lettino dello psichiatra, ho deciso di liberarmi anche di questo peso…

Estate 2005: lavoravo con un amico per un locale che organizzava un concorso per gruppi live. Noi eravamo i presentatori, e in occasione della prima serata, avevo l’obbligo morale di indossare il suo regalo di buona fortuna: un microscopico perizoma con il retro pieno di strass. Bellissimo: ma scomodo da morire, soprattutto sotto i jeans. Per aiutarvi nell’immedesimazione, immaginate di avere una raspa piazzata sul fondoschiena… Dopo aver provato la trappola infame, decido simpaticamente di messaggiare il donatore del perizoma, per renderlo partecipe: «Guarda che ho messo il perizoma invisibile… Bello bello, sembro una pornodiva, ma è scomodissimo sotto i jeans…». Nessuna risposta. Strano. Vabbè: finisco la preparazione e dopo un’ora sotto casa mia arriva il compagno della serata. Salgo in macchina: «Cally, l’hai messo il mio perizoma?». «Certo, ti ho anche mandato un messaggio per dirtelo…». «A chi?». «A te, rimbambito… Anzi, potevi anche rispondere…». «A me non è arrivato niente…». «Ma come no? Guarda…». Sbuffo, prendo il telefono e dico, stizzita: «Questo messaggio, toh, vedi che te l’ho scritto?». E lui, guardando lo schermo: «Sì, l’hai scritto: ma non l’hai mandato a me…».

Oddio: prendo il telefono e controllo. Ebbene sì, il messaggio c’era, ma l’avevo mandato a un collega nuovo, molto carino oltretutto, ma con cui avevo confidenza zero, e che si distingueva dal mio amico sono per una lettera nel nome. A quel punto, dopo un’ora e passa che lui aveva i dettagli sui miei gusti in fatto di biancheria (e mentre il mio amico aveva accostato la macchina perché rischiava di uscire di strada a forza di ridere), ho cercato di metterci una pezza e gli ho inviato il seguente sms: «Ehm, scusa, il messaggio non era per te… Ho sbagliato a inviare, ciao, buona serata» (ti ho appena detto che ho un perizoma invisibile, comunque non fa niente… Evviva! Buon lavoro!).

Silenzio di tomba: grazie, grazie al collega nuovo che è signore e fa finta di niente…

Passa anche il fine settimana e si ricomincia a lavorare da persone serie: lunedì, ore 17, solita riunione. Entro in sala un po’ meno baldanzosa del solito, evito lo sguardo di tutti, faccio il mio intervento, guardo le scarpe del collega incriminato che mi immagino intento a controllare la consistenza delle mie mutande, ma lui si comporta come al solito. Che carino, si sarà reso conto del mio imbarazzo e non vuole rincarare la dose. Bene. A metà riunione qualcuno fa una (apparentemente) innocente domanda: «Ma scusate, Daniela non viene stasera?». E io: «Sì, dovrebbe arrivare, adesso la chiamo». Brava Callista, renditi utile: prendi il cellulare, entra in rubrica, stai attenta che hai due Daniele in memoria, seleziona inavvertitamente quella sbagliata, premi invio e poi dì ad alta voce: «NO, cavolo, ho sbagliato Daniela…». A quel punto, il collega amico del mio perizoma, rimasto silenzioso fino a quel momento, decide di aprire la bocca: «Eh, ti succede spesso, ultimamente…».

Panico: ho sentito le orecchie avvampare, segno evidente che pure il resto del viso non doveva essere particolarmente pallido… Quando ho alzato gli occhi dal cellulare, ho incontrato quelli del mio collega: che è scoppiato a ridere, e io dietro. Da quel giorno siamo diventati inseparabili: ma ho anche cambiato la memorizzazione del suo nome nella rubrica… Errare è umano, perseverare è diabolico.

6 commenti:

Giulianissima ha detto...

oddio che vergogna!!!
auguri di buona giornata a tutte le derelitte del mondo

Francesca Palmas ha detto...

bellissima, bellissima cally!!!allora non sono l'unica a possedere un perizoma di siffatte forme... :)

Anonimo ha detto...

E poi basta, altrimenti divento proprio un Abituè... ;-)

Ne ho combinate a dozzine di queste, tra cui un innocente "Ciao cucciola, non vedo l'ora di vederti e... "[immaginate il resto di 736 caratteri, inviato ad un mio docente.

L'unico colpo di c**o: era spedito da internet, quando ancora il nick e il numero erano invisibili.

Soluzione? Le magiche lettere straniere: jkxwy, che facico precedere a determinate categorie, giusto per non fare i complimenti per la nuova pinza da capezzoli del mio capo, uomo!!!

Acca!

Callista ha detto...

@giuly: ormai... chi ci fa più caso?
@la coniglia: anche tu i brillantini sul sedere? Bene...
@acca: tu abituati pure, non preoccuparti, che va benissimo...

Anonimo ha detto...

E poi basta???
Mi aspettavo come minimo un invito a cena...dove la trovava il tuo collega una tipa più simpatica?

Anonimo ha detto...

Un vero gentleman, niente da dire ... però dopo la riunione avrebbe potuto cogliere la palla al balzo e osare un po' di più! ;)