mercoledì 14 marzo 2007

Poesia e prosa

Ho appena scoperto che su canale 5 «prossimamente» andrà in onda Troy. Sono già in lutto. Il film più «volemose bene» della (troppo spesso) mal riuscita epopea antica, escludendo il fatto che Brad Pitt proprio non mi va giù (e ora mi attirerò l’«ira funesta» delle ammiratrici del Pelide Achille, che guarda caso è impersonato dal bel manzo di cui sopra). Vedrò di trovare qualcosa di meglio da fare, quella sera. Tipo uscire con LUI. Che ieri sera era in vena e mi ha fatto rimanere attaccata a Msn fino all’una di notte.

Sarà un post lungo, quindi mettetevi comodi, prendete qualcosa da mangiare, una copertina e godetevi le disavventure di Callista e dell’uomo terrorizzato dai rapporti seri.

Scena: sono davanti al pc, cerco di trovare qualcosa di interessante nel canzoniere di Remigio Zena (brrr). LUI telefona: garrulo e felice, mi dice di aver aperto la pagina su Myspace. Anche se non ne capisce l’utilità, avendo già un sito, ma «i miei colleghi ce l’hanno tutti». Mi dice «Falla anche tu, che ti aggiungo ai miei amici». Rispondo che me ne importa ben poco, ma vorrei dirgli che in realtà ho già il mio bel daffare su internet, e che lui è l’argomento principale dei miei post. Poi decido di andare a vederla, questa benedetta pagina: e lo consiglio pure mentre la sistema: bella, no così meno, togli la foto, metti la foto... Alla fine LUI chiede: «Ma allora passi la serata in rete?». «No, volevo solo vedere la pagina, stavo lavorando». «Ah… capito… Ma vieni un attimo su msn così ti saluto da lì?». E sia, vorrete mica che la derelitta si tiri indietro davanti a tanta carineria… Due ore di delirio: lui che spara fesserie e sistema la pagina e io che rispondo a tono e frugo tra le mie poesie, cercando di non addormentarmi sulla tastiera del pc (che è antiestetico, poi mi sveglio con tutti i tastini stampati in faccia, no no no. La derelitta è sempre glamour.).

Alla fine mi viene un attacco di romanticismo. Decido di renderlo partecipe delle mie ricerche e gli mando una poesia che avevo appena trovato: poesia d’amore, ovviamente. «Ti mando una poesia, ma è d’amore, vedi di non farmi culo per sei mesi, dopo…». «Manda manda, tanto non la capisco». Cominciamo bene. E mandiamogli la poesia:

I carry your heart with me,
I carry it in my heart,
I am never without it,
anywhere I go you go, my dear
and whatever is done by only me,
is your doing, my darling,
I fear no fate, for you are my fate, my sweet,
I want no world
for beautiful you are my world, my true,
and it's you are whatever a moon has always meant
and whatever a sun will always sing is you,
here is the deepest secret nobody knows,
here is the root of the root
and the bud of the bud
and the sky of the sky of a tree called life;
which grows higher than soul can hope
or mind can hide,
and this is the wonder that's keeping the stars apart,
I carry your heart,
I carry it in my heart.

Oso perfino una barbara traduzione (che vi risparmio, i più masochisti potranno averla in privato). LUI risponde: «Bellissima… Un po’ da diabete, ma bella». Ohibò. LUI osa criticare i miei gusti letterari: io sono la dottora, guai a LUI. Replico: «Non è da diabete… Da diabete sono quelle cose tutte piripiripiri, tipo non ti lascerò mai, amore mio…». LUI, implacabile: «Ma “non temo il fato perché il mio fato sei tu” non è un “non ti lascerò mai” scritto con belle parole?». AHHH, inutile uomo: «No, è un “non temo il destino, perché il mio destino è di stare con te”, sei il mio futuro, sei…». Ci penso un attimo. Azz. Ha ragione: è proprio un «non ti lascerò mai» parafrasato. Touchè. Colpita nel mio stesso campo. Che imbarazzo. Ma passato il momento di crisi, ecco che il velo si squarcia e appare la verità: uomo = pensiero semplice. E io che passo le giornate a scrivergli i messaggi carini, le lettere, le favole, le mail. Non serve a niente. Lui bada al contenuto.

E sia: aboliamo le velleità letterarie, da oggi messaggi diretti. Proviamo subito: «Per favore, potresti amarmi?» funzionerà?

1 commento:

musa capricciosa ha detto...

here is the deepest secret nobody knows,
here is the root of the root
and the bud of the bud
and the sky of the sky of a tree called life;


Sono senza parole. Bellissima.