venerdì 9 marzo 2007

All'arrembaggio!

Sarete lieti di sapere che il mio frigo, compagno di mille avventure, mi ha piantato in asso: ieri, mentre tiravo fuori il burro per condire gli strangolapreti fatti con tanto amore, ho notato che la lampadina all’interno era spenta. Avevo già sistemato una tapparella la mattina (alla faccia della festa della donna), ho pensato che la lampadina poteva aspettare. E invece il frigo era proprio andato. Un pomeriggio passato a trovare qualcuno in grado di ospitare le quintalate di porcini che mio padre raccoglie a settembre e poi semina nei freezer di tutta la famiglia (ergo: nessuno aveva posto per le povere brise, un incubo). Ma è andata anche questa. Poi lo zio tuttofare ha sistemato il danno, cioè il termostato. Ora il frigo mi guarda dalla cucina con l’occhietto lucido degli operati di fresco, io gli do delle piccole pacche di incoraggiamento e prego che resista ancora un pochino. Speriamo in bene.

L’argomento del post di ieri ha scatenato un bailamme di discussioni tra le amiche delle derelitte. E quindi ecco un pout pourri (oggi sono internazionale) degli abbordaggi più sbagliati raccolti in onorevoli anni di carriera sul campo maschile, tutti veri e tutti testimoniati.

  1. In biblioteca. «Ciao, ma hai intenzione di passare anche tutta la tua serata con Pascoli?». «Mah, al momento non vedo alternative migliori…»
  2. Al bar. «Ciao, ma lo sai che hai gli occhi azzurri più belli che io abbia mai visto?». «Intanto sono verdi, e poi prima di parlare collega il cervello» (detto con voce biascicata per colpa dell’alcool).
  3. In spiaggia. «Ciao, ma sai che si può risalire la foce del fiume con la canoa? Vuoi venire? Si vedono un sacco di cefali che saltano…». «A me basta non vedere il tuo di cefalo…»
  4. In discoteca. «Ciao donna, sai che se mi conosci non potrai più fare a meno di me?». «Correrò questo rischio, ciao…»
  5. In discoteca 2. «Ciao, vuoi sposarmi?». «Sai dov’è il buttafuori?»
  6. In discoteca 3. La cameriera: «Ciao ragazze, mi hanno chiesto di portarvi da bere, cosa volete?». Occhieggio dietro la colonna da dove un tipo ci guarda con aria interrogativa. Mi rivolgo direttamente a lui: «Grazie, non prendiamo niente!»
  7. In discoteca 4. «Ciao… Ma tu fai nuoto?». «No…». «Ah, perché hai due spalle così… Da paura. Vuoi bere qualcosa?»
  8. In discoteca 5. «Ciao, ma sai che sei proprio una bella ragazza? Ma che dieta segui?». «Scusa?». «No, perché secondo me se mangiassi meno zuccheri e carboidrati saresti ancora meglio…»
  9. In discoteca 6. «Ciao, patatona…»
  10. In discoteca 7. «Ciao bambolina sexy… Portami all’inferno…»
  11. In discoteca 8. «Ma sai che tu mi ricordi proprio le donne dell’ottocento? Così belle, piene, lascive…»

Ecco il risultato di ore di ricerca nel passato. Stiamo pensando di costruire un’antologia di abbordaggi astrusi. Ogni donna che volesse lasciare la sua testimonianza qui sarà la benvenuta. E naturalmente, lo stesso vale per la nostra metà della mela. Uomini, a voi!

5 commenti:

Erik, il Vikingo ha detto...

Quando si usava ancora rimorchiare, cioè più o meno 280 anni fa, si guardava la fanciulla negli occhi: se ricambiava era fatta, se no ciccia.
Nei casi più spudorati andava bene la domanda chiusa (v. manuale di marketing): andiamo a casa tua o a casa mia?
Ancora più spudorata (e mi sono ritrovato sposato con la solandra): Se non sai dove andare in ferie, vieni da me, ho mezzo letto matrimoniale da offrirti.

Callista ha detto...

Quella delle ferie è spettacolare...
Il resto lo sottoscrivo in pieno!

musa capricciosa ha detto...

Altro approccio scadente:

LOCATION:Biblioteca di Sociologia (la gloriosa aula con i tavoloni).

LUI: Ao ma lo sai che assomigli alla Canalis?

MUSA (alzando gli occhi dal libro, visibilmente irritata): No, grazie.

Ebbene sì, questa è stata la mia risposta. Posso dire a mia discolpa che stavo studiando sociologia del mutamento?

Callista ha detto...

No grazie! Fantastico...

Anonimo ha detto...

Il meglio che posso citare: "Hai due occhi come due lampioni". Poetico, no?