domenica 4 marzo 2007

domenica sera

Comincio ad abituarmi, e non va bene. Comincio ad abituarmi ai suoi silenzi, alle sue sparizioni, alle sue eclissi. Se non risponde al telefono, non mi preoccupo più. Se non richiama, quasi non ci faccio caso. Se mi arriva un suo messaggio, mi sorprendo che sia una risposta a quello che gli ho mandato dieci ore prima, e che avevo dimenticato. Mi sto abituando a essere da sola. Visto al contrario, mi sto disabituando a LUI. Ed è un peccato, perché eravamo complementari: eravamo, come diceva, «due vasi comunicanti». Ma LUI in qualche modo ha allentato la comunicazione, ha strozzato il canale che ci collegava. Si sta allontanando da me. Per paura, forse, o perché qualcosa l’ha distratto, o perché ho provato a lasciargli la mano. Ma se questo ieri mi faceva soffrire, e passavo le ore a chiedermi perché e a struggermi di gelosia, oggi non ci faccio più caso. Sto nel mio angolo, e guardo le sue mosse. Non ho più voglia di combattere: anche se LUI è la cosa più bella che mi è capitata. Sono stufa di dare tanto e ricevere poco: soprattutto perché mi aveva abituato a ben altro.

Derelitte alla riscossa? Io direi piuttosto derelitte al minimo storico: manco più voglia di essere derelitta per LUI. Per il suo neo perfettamente rotondo sopra la cintura, per la sua nuca, che mi piace mordere, per le sue tempie morbide, che profumano. Per i suoi discorsi seri, perché mi faceva sentire la ragazza più intelligente sulla terra, perché lasciava che io lo amassi, mostrandomi quello che di solito tiene nascosto.

Sono famosa per le abitudini sbagliate: mordicchiare i capelli, mangiare troppo o troppo poco, rimandare quello che non voglio fare, impigrirmi oltre misura. Tutte consuetudini che non riesco a perdere, anche se a volte ci provo. L’unica abitudine che non voglio smettere è LUI: e paradossalmente me la sto facendo scivolare dalle mani. Speriamo che la mia volontà fallisca anche stavolta.

3 commenti:

Erik, il Vikingo ha detto...

Ma ti interessa realmente?

Anonimo ha detto...

Ti consiglio di cantare "la paranza" al maschile..

Anonimo ha detto...

C'è sempre un grano di pazzia nell'amore, così come c'è sempre un grano di logica nella follia. (Friedrich Wilhelm Nietzsche)