lunedì 12 marzo 2007

Ciro, ciroooo!

Stanotte ho superato me stessa: ho fatto un sogno da far impallidire Freud e tutta la combriccola. Ringrazio per questo il mio spacciatore di cibo cinese, il clone orientale di Freddy Mercury, con tanto di baffetto a matita: tutte le volte che lo vedo mi devo trattenere dal cantargli qualcosa. Comunque sia, il cibo cinese e quello giapponese mi giocano dei brutti scherzi onirici: ed ecco quello di stanotte.
Location: Salento, villaggio vacanze dove sono stata due anni fa. Io sono su un terrazzo vicino alla piscina con il SUO gatto, che si chiama Ciro: lo devo tenere d’occhio mentre LUI è in spiaggia, non so a fare cosa. Che è un po’ la storia della nostra vita: io che sovrintendo e lui che si diverte. Insomma, io e Ciro ci stiamo godendo il sole come due vecchi pensionati, lui ai miei piedi e io su una sdraio che sorseggio una bibita. A un certo punto arriva un cameriere e fa spaventare la povera bestia che inizia a correre come un fulmine, si getta dal terrazzo e finisce fuori dalla mia vista. Io salto su come una molla per vedere dove sia finito, urlando «Ciro... Cirooooo!», poi mi ricordo di Sandra Milo in tv (lo giuro, nel sogno pensavo proprio a quello) e smetto di gridare. Cerco, cerco, e finalmente trovo il gatto a pancia in su, con gli occhi girati indietro: non respira. Panico: inizio a piangere e a scuoterlo dicendogli «Ciro, non morire, ti prego, aspetta» e prendo il telefono per chiamare LUI e dirgli di correre, ma (era evidente) LUI non risponde. Manco in sogno. Sono in preda alle disperazione, scuoto il gatto dicendogli «Non morire, aspetta almeno che arrivi LUI, aspetta...» e quel bastardo di Ciro cosa fa? Apre un occhio, poi l'altro, si tira su, mi guarda con aria di sufficienza e se ne va, lasciandomi in lacrime, con l'espressione di chi dice «Ma tu pensa, potevo anche morire, manco capace di trovare il mio padrone…».

E poi mi sono svegliata... Ovviamente ho messo al corrente LUI della mia farneticazione onirica: e lui ha partecipato con calore al mio disappunto. Certo: chiedendomi il numero del mio pusher.

4 commenti:

Mafalda ha detto...

... e poi mi chiedi perchè non vengo mai al cinese o al giapponese assieme a te ....
ecco il perchèèèèè!!!!

Callista ha detto...

Puah, sei poco avventurosa...
Certo che è molto triste: ci commentiamo a vicenda come due befane acide... Ma allora il contatore che segna le visite è impasticcato o tutti leggono e poi fuggono?
Mah...

Anonimo ha detto...

No, è che la cosa si comment da sola..

Callista ha detto...

Io sto cioccolatino me lo magnerei... Assolutamente geniale.